19 Maggio
Di Maio ha un problema di binario e acciaio
Alta Velocità sulla Torino-Lione e Ilva. Stop e chiusura, riemerge il partito pentastellato del No. Ma nel contratto di governo le cose sono più articolate e attenzione all'interesse nazionale. Intanto, il Pd nell'iperspazio si auto-congela.
La contemporaneità ha un problema con la modernità? O è la modernità ad avere un problema con la contemporaneità? Non siamo alla battaglia tra le api e i ragni (titolo di uno splendido libro di Marc Fumaroli edito da Adelphi) ma allo scontro su un campo aperto tra due specie diverse in lotta per la sopravvivenza. Se questo numero di List fosse un capitolo di un gioco letterario di Tolkien (troppa grazia) dovremmo mettere in scena draghi e guerrieri elfici. Il problema è che la nostra Terra di Mezzo si chiama Italia e una separazione simile non sarebbe possibile perché nel Belpaese tutti sono un po' draghi e un po' elfi. Per leggere l'Italia devi sprofondare in un Medioevo dove ci sono quadrupedi selvatici e domestici, devi saper riconoscere i volatili, i pesci e le creature acquatiche, i serpenti e i vermi. Strano Paese, meraviglioso e orribile, gioioso e spaventoso. Siamo tra l'avanti e l'indietro, il sopra e il sotto. Ogni giorno ha il suo fantastico racconto. Che mondo.
01
Locomotiva e acciaio
Prendete quella cosa che ha segnato lo sviluppo della civiltà, il treno. Chi posava la strada ferrata e faceva correre la locomotiva diventava il più forte, il più grande, il più ricco. Gli Stati Uniti costruirono la loro potenza sui binari, il mito dell'assalto alla diligenza nel cinema western fu presto soppiantato da quello della rapina al treno. La frontiera veniva battuta, superata e annullata dalle squadre di operai che posavano i binari. Fu un passaggio dal cavallo al vapore, quella materia incandescente generata dal carbone. Energia. E il tempo cominciò a comprimersi. Chi aveva la stazione aveva un posto dove andare. La tecnologia ha continuato a correre, le Ferrovie dello Stato hanno compiuto 113 anni e l'Italia un bel giorno si è accorciata con l'Alta Velocità....
La contemporaneità ha un problema con la modernità? O è la modernità ad avere un problema con la contemporaneità? Non siamo alla battaglia tra le api e i ragni (titolo di uno splendido libro di Marc Fumaroli edito da Adelphi) ma allo scontro su un campo aperto tra due specie diverse in lotta per la sopravvivenza. Se questo numero di List fosse un capitolo di un gioco letterario di Tolkien (troppa grazia) dovremmo mettere in scena draghi e guerrieri elfici. Il problema è che la nostra Terra di Mezzo si chiama Italia e una separazione simile non sarebbe possibile perché nel Belpaese tutti sono un po' draghi e un po' elfi. Per leggere l'Italia devi sprofondare in un Medioevo dove ci sono quadrupedi selvatici e domestici, devi saper riconoscere i volatili, i pesci e le creature acquatiche, i serpenti e i vermi. Strano Paese, meraviglioso e orribile, gioioso e spaventoso. Siamo tra l'avanti e l'indietro, il sopra e il sotto. Ogni giorno ha il suo fantastico racconto. Che mondo.
01
Locomotiva e acciaio
Prendete quella cosa che ha segnato lo sviluppo della civiltà, il treno. Chi posava la strada ferrata e faceva correre la locomotiva diventava il più forte, il più grande, il più ricco. Gli Stati Uniti costruirono la loro potenza sui binari, il mito dell'assalto alla diligenza nel cinema western fu presto soppiantato da quello della rapina al treno. La frontiera veniva battuta, superata e annullata dalle squadre di operai che posavano i binari. Fu un passaggio dal cavallo al vapore, quella materia incandescente generata dal carbone. Energia. E il tempo cominciò a comprimersi. Chi aveva la stazione aveva un posto dove andare. La tecnologia ha continuato a correre, le Ferrovie dello Stato hanno compiuto 113 anni e l'Italia un bel giorno si è accorciata con l'Alta Velocità. Poi qualcuno ha scoperto che no, l'Alta Velocità non va bene, la Torino-Lione non si può fare, le ragioni sono le più varie e in questa varietà è finita per mancare la ragione, la discussione è diventata manifestazione e battaglia ideologica. Oggi non se ne può quasi più discutere: da una parte quelli che s'ha da fare, dall'altra quelli che è il male assoluto. In mezzo i pochi che cercano di capire. L'arrivo sulla scena politica del Movimento 5Stelle ha reso la faccenda ancor più distopica e oggi siamo giunti al punto che dopo aver scavato chilometri e chilometri di gallerie l'Italia dovrebbe andare dai francesi e dire: ragazzi, non se ne fa più niente, tappiamo il buco e au revoir. Siamo a un passo dal binario morto? Bisogna sedersi al tavolo con Parigi, c'è poco da fantasticare. I francesi hanno più volte ricalibrato i loro impegni (soprattutto rivisto il progetto per ridurre l'impegno finanziario) ma non si sono mai tirati indietro. Ora nella bozza del contratto di governo tra Cinque Stelle e Lega leggiamo:
Con riguardo alla Linea ad Alta Velocità Torino-Lione, ci impegniamo a ridiscutere integralmente il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia.
Ridiscutere integralmente il progetto. Non c'è scritto da nessuna parte cancellazione. Stamattina Luigi Di Maio ha dichiarato:
Andremo a parlare con la Francia e diremo che la Torino Lione poteva valere 30 anni fa ma oggi non serve più.
Secondo Di Maio nel contratto di governo c'è "il blocco di un'opera che secondo noi è inutile, la tav in Val di Susa". No, caro Di Maio, nel contratto non c'è scritto questo, vada a rileggersi bene cosa avete scritto: "Ridiscutere integralmente". L'italiano può essere un'opinione per lei, ma di solito alle parole sono associati dei chiari significati. Su List abbiamo già avvisato i naviganti, il tema più delicato dell'alleanza tra Cinque Stelle e Lega è proprio questo: sta nascendo un governo al bivio tra il fare e dire no.
Di Maio dice che l'Alta Velocità in Val di Susa non si farà. Nel contratto questo non è così chiaro. Ora sembrerebbe di sì, ma forse prima di dichiararlo facendo campagna elettorale bisogna sedersi al tavolo con la Francia, forse si può scoprire che non conviene rompere subito con Parigi, forse all'Italia serve un alleato non un nemico in Europa per ottenere cose importanti per i Cinque Stelle e la Lega sul piano fiscale e di bilancio (si chiama interesse generale, non particolare), forse bisogna uscire dalla campagna elettorale, fare uno sforzo di fantasia e immaginare che si è forza di governo e tra poco non conteranno i like e neppure i voti (che cominceranno a perdere perché governare significa uscire dall'utopia), ma l'azione politica. Roma non vi ha ancora insegnato niente?
02
L'interesse locale e quello nazionale
La Lega è un partito di governo, collaudato, pragmatico, efficace. Dentro l'euro e con l'euro governa la parte avanzata dell'Italia. Da decenni. E bene. I Cinque Stelle per ora hanno problemi seri a raccogliere perfino la spazzatura nella Capitale. Hanno il diritto di fare il governo - e lo difenderemo perché il principio del voto non va sovvertito da elementi esterni - ma hanno anche il dovere di tenere conto prima di tutto dell'interesse nazionale e sulla Torino-Lione ci giochiamo un pezzo importante della credibilità in Europa. Non si fanno piani pluriennali con uno Stato che cambia idea al primo stormir di fronda. La Torino-Lione finisce sul binario morto se lo vogliono anche i francesi, altrimenti si onorano gli impegni presi dallo Stato italiano. Di Maio quando il suo partito sarà al governo non rappresenterà più una fazione, ma gli interessi di tutti. La prima cosa da convertire è il suo localismo, c'è una cosa chiamata interesse nazionale. Apra un tavolo con il governo francese.
Nel blog del Movimento 5Stelle si legge anche che "nel contratto c’è scritto chiaramente che si lavorerà per la chiusura dell’Ilva". No, non c'è scritto così, ecco il passaggio:
Con riferimento all’ILVA, ci impegniamo, dopo più di trent’anni, a concretizzare i criteri di salvaguardia ambientale, secondo i migliori standard mondiali a tutela della salute dei cittadini del comprensorio di Taranto, proteggendo i livelli occupazionali e promuovendo lo sviluppo industriale del Sud, attraverso un programma di riconversione economica basato sulla progressiva chiusura delle fonti inquinanti, per le quali è necessario provvedere alla bonifica, sullo sviluppo della Green Economy e delle energie rinnovabili e sull’economia circolare.
È decisamente qualcosa di più articolato e graduale. Progressiva chiusura significa valutazione dei costi-benefici nel breve, medio e lungo termine e studio di un'alternativa produttiva cre-di-bi-le. Certo, si può fare ricorso alla teoria della buca di John Maynard Keynes:
Se il Tesoro si mettesse a riempire di biglietti di banca vecchie bottiglie, le sotterrasse ad una profondità adatta in miniere di carbone abbandonate, e queste fossero riempite poi fino alla superficie con i rifiuti della città, e si lasciasse all’iniziativa privata… di scavar fuori di nuovo i biglietti…, non dovrebbe più esistere disoccupazione e, tenendo conto degli effetti secondari, il reddito reale e anche la ricchezza in capitale della collettività diverrebbero probabilmente assai maggiori di quanto sono attualmente.
Facile no? Lo stesso Keynes però precisava:
Lo scavar buche nel terreno mediante risorse tratte dal risparmio accrescerà non soltanto l’occupazione ma anche il reddito reale nazionale, di beni e servizi utili. Ma non è ragionevole che una collettività sensata accetti di dover dipendere da simili espedienti, fortuiti e spesso distruttivi, una volta che si siano compresi i fattori dai quali dipende la domanda effettiva.
Non è ragionevole. Come le affermazioni dei grillini in queste ore. Calma e gesso. Hanno una linea politica? La mettano a confronto con la realtà. L'acciaio è parte essenziale dell'industria italiana, con che cosa vogliamo sostituirlo? Questo è il punto: la politica del No se non è accompagnata da una proposta è solo distruttiva. E di ditte di demolizioni che sono fallite ne abbiamo già visto. L'Alta velocità si scontra con un pensiero lento. E di fronte all'acciaio vediamo un'utopia allo stato gassoso. I grillini al governo vivranno presto tempi interessanti. Forse troppo.
Bisogna andare a trattare in Europa. E saperlo fare. Lorenzo Castellani ha un paio di dritte utili allo scopo.
03
L'Italia può scongelare la politica europea
di Lorenzo Castellani
Da quando l'euro è entrato in vigore la politica europea è stata congelata. Grazie a regole, parametri, vincoli e la gestione della politica economica da parte della BCE, l'Unione Europea è riuscita a comporre le differenze tra gli Stati membri in un quadro pacifico e tecnocratico. Questo sviluppo, già insito nella storia della Comunità Europea, ha sacrificato la politica e il suo conflitto. Quando se ne sono presentate le occasioni, come nel voto della Costituzione Europea nel 2005 in Francia e Olanda, le diffidenze e diversità politiche delle nazioni si sono immediatamente rese palesi e, per questo motivo, le istituzioni europee hanno cercato di tenere le dinamiche della democrazia nazionale il più lontano possibile da Bruxelles. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Tutto questo scenario non è figlio del caso. Viene da lontano, è il divertissement del Signor Zeitgeist che a un certo punto ha bussato alla porta e ha detto: ragazzi, cambio tutto. Eravate al potere? È finita. Siete all'opposizione? Dovete governare. E non sono rose e fiori per nessuno.
04
Frankenstein e i suoi fratelli. Benvenuti nella post-politica
Quali sono le radici del Governo Frankenstein? Cosa è successo alla politica? Ha perso il controllo, lo ha ceduto alle tecnocrazie, ai poteri irresponsabili. Sembrava funzionare, poi l'elettore ha strambato e provato a riprendersi il controllo. La cavalcata di Trump in America, la Brexit contro Bruxelles, la disperata operazione Macron in Francia per fermare la destra e il clamoroso risultato delle elezioni in Italia con l'ascesa di Lega e Cinque Stelle. Il titolare di List e Giovanni Orsina esplorano la giungla della post-politica. E l'Italia, ancora una volta, diventa laboratorio politico dell'Occidente. Ascolta RadioList.
In questa puntata di RadioList abbiamo citato cinque libri importanti. Per sapere, per capire.
Questa puntata di RadioList è al secondo posto della classifica dei podcast di iTunes. Grazie a tutti.
Cosa facciamo ora? Abbiamo volato alto. Andiamo ancora più in alto. Nell'isperspazio. Dove orbita il Pd.
05
Il Pd nell'iperspazio
Questo mestiere è crudele perché obbliga a occuparsi qualche volta anche di cose piccole e remote. Dov'è il Pd? Lontano, nell'iperspazio, in una dimensione parallela. Prima hanno pensato di sbrigarsela dichiarando che era giunta l'ora di mangiare pop-corn, poi hanno ricominciato a fare la cosa che gli riesce meglio da quando sono nati: litigare. Così stamattina il Partito democratico s'è riunito in assemblea per decidere niente meno che il suo futuro, cosa già decisa dagli elettori.
La questione politologica si riassume così: renziani contro anti-renziani. Facile. Renzi doveva fare il senatore di Scandicci e basta, in realtà dall'aula di Palazzo Madama muove ancora tutti i fili del partito e gli avversari continuano a dare un senso alla propria esistenza dicendo che è brutto, sporco e cattivo.
Prima si sono spaccati, poi hanno votato un documento che non decide niente e congela tutto: Renzi conferma le dimissioni, Martina resta reggente, si va alla conta al Congresso per il nuovo segretario. La relazione di Martina è stata approvata all'unanimità (294, 8 astenuti, zero voti contrari).
Stamattina Roberto Giachetti aveva invitato tutti a "non contarsi come le pecore" e al titolare l'evocazione della fase pascolo fa venire in mente un passaggio filosofico di Friedrich Nietzsche che diceva:
Osserva il gregge che pascola dinnanzi a te: non sa che cosa sia ieri, che cosa sia oggi; salta intorno, mangia, riposa, digerisce, salta di nuovo, e così dal mattino alla sera e giorno dopo giorno, legato brevemente con il suo piacere e con la sua pena al piolo, per così dire, dell’attimo, e perciò né triste né annoiato. Vedere tutto ciò è molto triste per l’uomo poiché egli si vanta, di fronte all’animale, della sua umanità e tuttavia guarda con invidia la felicità di quello — giacché egli vuole soltanto vivere come l’animale né tediato né addolorato, ma lo vuole invano, perché non lo vuole come l’animale. L’uomo chiese una volta all’animale: Perché mi guardi soltanto, senza parlarmi della tua felicità? L’animale voleva rispondere e dire: La ragione di ciò è che dimentico subito quello che volevo dire — ma dimenticò subito anche questa risposta e tacque: così l’uomo se ne meravigliò.
Le pecore non hanno senso storico. E così è il Pd, vive solo quel momento e lo dimentica. E quel momento così fissato, congelato, ripetitivo, resta l'unico motivo della sua esistenza. Finché un bel giorno, improvvisamente, sparisce.
Che facciamo? Sembrava un funerale. Andiamo a vedere, in un flash, la scena di un matrimonio.
06
La favola bella...
Questa è la cappella di San Giorgio nel castello di Windsor, quaranta chilometri da Londra. È la cappella dell'Ordine della Giarrettiera, ha una grande storia, è luogo di matrimoni e sepolture reali. La donna che sta salendo le scale si chiama Megan Markle, attrice americana, discendente da una famiglia di schiavi, oggi sposa del Principe Harry. Flash per tutti, sfarzo, sorrisi, vai con il tabloid in rotativa e naturalmente il pezzo del New York Times che spiega come questo matrimonio sia un segno del progresso. Ah, la Royal Family. Oh, la favola bella. Che non cambierà il mondo. Chiudete gli occhi, siamo tutti in carrozza.
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6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.