2 Maggio
Di Maio vuole votare. Il Pd non vuole contarsi
Di Maio chiude a ogni ipotesi di governo, vuole le elezioni. Salvini un po' meno, ma l'esito sembra quello del voto anticipato. I renziani cercano di evitare la frantumazione del Pd domani in Direzione. Nel frattempo, là fuori una pioggia di dati economici avvisa che la crescita in Europa sta rallentando.
La crisi di non governo è incartatissima, Matteo Salvini stamattina è sceso dalla ruspa, ha continuato il suo pressing a piedi e proposto una soluzione per evitare un secondo stallo quando si tornerà a votare (questo è l'esito più probabile, ormai):
Chi dice che bisogna fare una nuova legge elettorale, significa che ha due anni da perdere. Se si va ad elezioni, si puo' andare con questa legge elettorale aggiungendo una sola riga: chi prende un solo voto in piu' ha la maggioranza garantita. Che sia una lista o una coalizione, io sono a disposizione.
Sembra facile. Siamo in piena zona freudiana, anche junghiana.
La Lega vuole evitare il tirare a campare. Su questo tema dell'agenda - la palude - ha comunque alla fine della fiera un alleato, il Movimento 5Stelle. Andati a vuoto (per ora) i tentativi di fare un governo (ma resta ancora la formula Giorgetti), l'alleanza giallo-verde si ritroverà sul percorso più rapido per andare a nuove elezioni. Ecco cosa dice stamattina Luigi Di Maio:
Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si e' piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto.
Di Maio fa questa dichiarazione su Twitter, prendendo di mira un vecchio post di Matteo Salvini del 2012 in cui l'alleanza con il Cavaliere per il segretario della Lega era un fatto impossibile:
Il Governo Frankenstein anche nella versione a tempo determinato e con lo scooter per consegnare la pizza sta colando a picco. Beppe Grillo sul suo blog la mette giù così, esplorando il mondo dei parassiti. L'enciclopedia Treccani sintetizza così: Organismi "scrocconi" causa di molte malattie. Grillo illustra il suo pensiero politico-parassitologico così:
Indovinate chi sono i parassiti. Nota sul taccuino: che cosa stanno combinando nel Pd? Domani c'è la direzione. L'ordine del giorno...
La crisi di non governo è incartatissima, Matteo Salvini stamattina è sceso dalla ruspa, ha continuato il suo pressing a piedi e proposto una soluzione per evitare un secondo stallo quando si tornerà a votare (questo è l'esito più probabile, ormai):
Chi dice che bisogna fare una nuova legge elettorale, significa che ha due anni da perdere. Se si va ad elezioni, si puo' andare con questa legge elettorale aggiungendo una sola riga: chi prende un solo voto in piu' ha la maggioranza garantita. Che sia una lista o una coalizione, io sono a disposizione.
Sembra facile. Siamo in piena zona freudiana, anche junghiana.
La Lega vuole evitare il tirare a campare. Su questo tema dell'agenda - la palude - ha comunque alla fine della fiera un alleato, il Movimento 5Stelle. Andati a vuoto (per ora) i tentativi di fare un governo (ma resta ancora la formula Giorgetti), l'alleanza giallo-verde si ritroverà sul percorso più rapido per andare a nuove elezioni. Ecco cosa dice stamattina Luigi Di Maio:
Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si e' piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto.
Di Maio fa questa dichiarazione su Twitter, prendendo di mira un vecchio post di Matteo Salvini del 2012 in cui l'alleanza con il Cavaliere per il segretario della Lega era un fatto impossibile:
Il Governo Frankenstein anche nella versione a tempo determinato e con lo scooter per consegnare la pizza sta colando a picco. Beppe Grillo sul suo blog la mette giù così, esplorando il mondo dei parassiti. L'enciclopedia Treccani sintetizza così: Organismi "scrocconi" causa di molte malattie. Grillo illustra il suo pensiero politico-parassitologico così:
Indovinate chi sono i parassiti. Nota sul taccuino: che cosa stanno combinando nel Pd? Domani c'è la direzione. L'ordine del giorno non è più se andare o no a fare un governo con i grillini, ma se rompersi in mille pezzi o provare a usare il Vinavil per restare incollati ancora un po' ai muri del Nazareno. L'elefante nella cristalleria si chiama Matteo Renzi.
02
I renziani: non facciamoci del male
Il renziano mite, Lorenzo Guerini, alla vigilia della direzione ha scodellato un documento per evitare una spaccatura nel partito, cioè la conta tra fazioni nella riunione di domani. Per non andare in frantumi serve un documento unitario, cioè una finzione. I numeri ballano, Renzi (forse) non domina come ieri, ma non si vede neppure all'orizzonte un anti-Renzi, siamo seri. In ogni caso Guerini per evitare il rovescio generale ha sottoposto alla firma dei fedelissimi e non il documento su cui intavolare la non-discussione domani. Commenta Guerini:
Il documento vuole essere un appello a trovare l'unità e a rifiutare la tentazione di una conta. Nulla di più. La parte più importante del documento per me è questa. Dopodichè è chiaro che in questo spirito il documento deve essere ed è assolutamente aperto al contributo di tutti, senza nessuna chiusura o reticenza. Lo sforzo che vorrei tutti mettessimo in campo è solo questo: lavorare per non dividerci, per ricercare invece le ragioni e la forza della nostra unità.
Siamo arrivati al buon frate Guerini, tra un po' avrà anche le stimmate. Ecco i tre punti del documento:
- Crediamo dannoso fare conte interne nella prossima Direzione. È più utile riflettere insieme sulla visione che ci attende per le prossime sfide e sulle idee guida del futuro del centrosinistra in Italia.
- Crediamo che lo stallo creato dal voto del 4 marzo sia frutto dell'irresponsabilità del Centrodestra e del Movimento Cinque Stelle che con la loro campagna elettorale permanente hanno messo e stanno continuando a mettere in difficoltà il nostro Paese.
- Crediamo che il Pd debba essere pronto a confrontarsi con tutti, ma partendo dal rispetto dell'esito del voto: per questo non voteremo la fiducia a un governo guidato da Salvini o Di Maio. Significherebbe infatti venire meno al mandato degli elettori democratici. È utile invece impegnarci a un lavoro comune, insieme a tutte le altre forze politiche, per riscrivere insieme le regole del nostro sistema politico-istituzionale.
Sintesi: la direzione del Pd sarà una battaglia tra incendiari e pompieri per finta. La casa in queste condizioni brucerà lo stesso, è solo una questione di tempo.
Intanto, là fuori succedono cose enormi e le spie rosse della sala comando si sono accese. La crescita in Europa dà segni di raffreddamento, l'occupazione in Italia è discreta ma siamo sempre sul filo del rasoio di un'inversione di tendenza e i dati Markit sulla manifattura europea sono in retromarcia. Vediamo uno per uno questi numeri. Armatevi di pazienza, ci vuole un po' di tempo e attenzione, ma dopo avrete il quadro che la politica ignora completamente. Un buco nero. Sì, viviamo tempi interessante. Forse troppo.
03
La crescita europea si raffredda
Sono usciti i dati della crescita economica nell'Eurozona nell'ultimo trimestre: + 0.4 per cento rispetto al precedente trimestre. Un dato così basso di crescita non si vedeva dall'estate del 2016. Ecco i numeri diffusi stamattina da Eurostat:
Che cosa significa tutto questo? È solo un rallentamento temporaneo? I timori su un raffreddamento della crescita economica in Europa cominciano in realtà ad avere un terreno solido. Non è detto che si tramutino in una tendenza stabile, ma i segnali ci sono e vanno tenuti in gran conto. Si basano non tanto su questa rilevazione, ma sul calo della fiducia tra i consumatori e le imprese in alcuni paesi, in particolare sui dati diffusi dall'istituto IFO in Germania qualche giorno fa. Rivediamoli:
Sono numeri che hanno fatto dire a Clemens Fuest, direttore dell'IFO: "La fiducia del business in Germania è evaporata". L'indice è crollato dai 105 punti del dicembre scorso ai 102.1 di aprile. In quattro mesi gli imprenditori tedeschi hanno perso l'ottimismo sul futuro. L'indice della manifattura è in calo da tre mesi consecutivi, le aspettative sulla crescita sono al minimo da agosto 2016. La locomotiva tedesca sta rallentando. E se rallenta il treno della Germania, figuriamoci cosa può succedere negli altri paesi.
Abbiamo altri numeri da vedere, quelli degli indici sulla manifattura in Europa e sull'occupazione in Italia. Lasciate perdere i trombettieri, leggiamoli con un minimo di attenzione per quello che sono.
04
La manifattura rallenta
Gli indici elaborati da Markit sulla crescita della manifattura non sono il festival dell'ottimismo. Ecco la nota in tre punti:
- PMI finale del manifatturiero dell’eurozona di aprile a 56.2 (stima flash: 56.0, finale di marzo: 56.6)
- Tassi di espansione più lenti in cinque nazioni tra le otto monitorate
- Gli aumenti più lenti dei nuovi ordini e del livello occupazione controbilanciano leggermente la crescita un po’ più rapida della produzione.
Le cinque nazioni dove la manifattura è in rallentamento sono: Paesi Bassi, Germania, Italia, Spagna e Grecia. Questa è la classifica:
Cosa accadrà? Il capo economista di Markit, Chris Williamson, la vede così:
All’inizio del secondo trimestre, il settore manifatturiero ha testimoniato l’ennesimo indebolimento, anche se va considerato che il tasso di espansione è rimasto generalmente elevato. Anche se la crescita manifatturiera è risultata notevolmente più lenta rispetto all’inizio dell’anno, con il valore di dicembre che è stato quello più alto in oltre 20 anni di raccolta dati, il tasso di espansione dell’attività delle aziende manifatturiere è aumentato ad un valore chiaramente insostenibile. Da allora i problemi presso la catena di fornitura, inclusa la carenza di materie prime, allungamenti dei tempi medi di consegna e mancanza di personale qualificato, hanno ostacolato la produzione. Altri fattori che inoltre hanno afflitto le imprese sono stati scioperi, avverse condizioni metereologiche e il numero stranamente elevato di assenze dal lavoro per malattia. Molto probabilmente durante i prossimi mesi alcuni di questi avversi fattori registreranno un’inversione di tendenza, grazie all’aumento della capacità, al miglioramento sul fronte della fornitura e altre situazioni quali maltempo e scioperi che in futuro daranno meno preoccupazioni. Ad ogni modo, i dati raccolti dall’indagine hanno sottolineato come la domanda sia stata frenata da altri fattori, quali l’apprezzamento dell’euro e l’incremento dei prezzi. Si intensifica l’incertezza anche a causa delle preoccupazioni riguardanti i conflitti commerciali e il Brexit, che offuscano le prospettive sul futuro. “Se l’attuale tasso di crescita rimarrà elevato, la tendenza dell’indagine durante i prossimi mesi fornirà importanti indizi circa la velocità di declino della domanda, e quanto si debbano preoccupare i responsabili delle politiche economiche circa lo stato di salute dell’economia.
Qui a List la mettiamo così: allacciate le cinture, la macchina correrà ancora a un buon ritmo (al netto di shock geopolitici in agguato, binocolo puntato sull'Iran nucleare e il prezzo del petrolio), ma all'orizzonte ci sono nuvole, tracciato bagnato e attenti agli attraversamenti improvvisi sulla strada.
05
La produzione in Italia in frenata
Occhio a questi numeri e a cosa dice la nota Istat: "All’inizio del 2018 l’economia italiana è cresciuta a un ritmo congiunturale dello 0,3% segnando un risultato analogo a quello del trimestre immediatamente precedente e confermando il rallentamento rispetto alla dinamica più marcata registrata nella prima parte del 2017. La lieve decelerazione emersa nel periodo più recente determina un contenuto ridimensionamento del tasso di crescita tendenziale che scende all’1,4%. Con il risultato del primo trimestre la durata dell’attuale fase di espansione dell’economia italiana si estende a 15 trimestri; il livello del Pil risulta ancora inferiore dello 0,9% rispetto al precedente picco del secondo trimestre del 2011 ma superiore del 4,4% rispetto all’inizio della fase di recupero". Ecco il grafico:
Una lettura interessante viene dal Centro Studi Promotor, sono analisti che monitorano il settore dell'auto, uno dei principali fattori di crescita della produzione industriale: "La crescita del prodotto interno lordo italiano del primo trimestre 2018 conferma il rallentamento già emerso nell'ultimo trimestre del 2017 rispetto agli altri trimestri dello scorso anno. Ancora più evidente è la frenata del tasso di crescita tendenziale".
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor spiega:
L'economia è in rallentamento anche nel resto d'Europa, ma i dati diffusi oggi dall'Istat sono comunque preoccupanti perché il nostro Paese, a differenza di tutte le altre economie avanzate, non ha ancora raggiunto i livelli ante-crisi 2007-2008. Il dato diffuso oggi relativo al primo trimestre 2018 è infatti ancora inferiore dello 0,9 per cento rispetto al livello registrato nel secondo trimestre 2011 al termine della ripresa innescatasi subito dopo il crollo tra il 2008 e il 2009, ma, soprattutto, il dato del primo trimestre 2018 è inferiore a quello ante-crisi del 5,4 per cento.
Allegria. Ora andiamo a vedere i dati Istat sull'occupazione. Francesco Seghezzi, direttore di Adapt, mette insieme i pezzi e legge per noi il mosaico del (poco) lavoro nel Belpaese.
06
Occupazione bene (e male)
di Francesco Seghezzi
I dati sull'occupazione diffusi oggi dall'Istat, relativi a marzo 2018, non sono di facile interpretazione. Probabilmente assisteremo, come sempre ormai, a dichiarazioni di senso opposto, figlie di diverse interpretazioni dei numeri. Ma ci sono alcuni elementi chiari: a marzo nel nostro Paese si è verificata una buona crescita del numero degli occupati: +62mila, che diventano 190mila se analizziamo il dato degli ultimi 12 mesi. Questa crescita si sposa ad un calo massiccio del numero degli inattivi (-104mila) che si sono tradotti, oltre che nei nuovi occupati, anche in 19mila disoccupati, ossia coloro che hanno ricominciato a cercare lavoro.
Se negli ultimi mesi erano state le donne a trainare il mercato, il dato di marzo inverte il trend: cresce infatti solamente l'occupazione maschile (+81mila) e cala (-19mila) quella femminile. Questo fa sì che se prendiamo gli ultimi 12 mesi la performance uomini è doppia rispetto a quella delle donne. Ma il dato che colpisce di più, e che è di difficile interpretazione, è quello relativo alla tipologia di questi nuovi occupati. Infatti su 62mila ben 56 mila risultano lavoratori indipendenti. Dopo il grande calo degli ultimi mesi (e invero degli ultimi anni) si assiste quindi ad una ripresa degli autonomi, anche se su base annua vedono ancora un saldo negativo di 81mila unità. Questa è la prima anomalia del mese.
La seconda anomalia è la forte crescita (+59mila) degli occupati tra i 25 e i 34 anni, il cui tasso di occupazione è salito in un solo mese dello 0,9%, al contrario di quanto era accaduto nei mesi passati. È importante cercare di distinguere queste anomalie, senza cadere nella tentazione di pensare che a marzo abbiamo avuto una crescita determinata solamente da giovani lavoratori autonomi. Probabilmente non è così, le statistiche, quando riguardano milioni di persone, sono complesse e non spiegabili con semplici scambi ed incastri.
Ci sono due possibili interpretazioni di queste anomalie, non in contraddizione tra di loro. La prima è tecnica: le statistiche impiegano un periodo non sempre breve a registrare i cambiamenti dei trend del mercato del lavoro. è probabile che i nuovi lavoratori autonomi abbiano iniziato nella realtà a crescere da gennaio 2018, con l'inizio del nuovo anno e l'apertura di nuovi cicli economico-produttivi. Allo stesso modo anche gli occupati under 34 potrebbero aver visto una crescita a partire da gennaio. E qui entra in gioco la seconda interpretazione: vi è un effetto positivo degli incentivi per l'occupazione giovanile previsti dalla Legge di Stabilità 2018, che sta portando le imprese a scegliere questi lavoratori che oggi hanno un costo inferiore rispetto al passato.
Ma al di la di queste anomalie, importanti, i dati di oggi ci confermano qualche grande certezza. La prima è che negli ultimi 12 mesi abbiamo perso 51mila occupati a tempo indeterminato e abbiamo guadagnato 323mila occupati a termine. Si tratta di un dato forte e inequivocabile che mostra come il mercato del lavoro stia profondamente cambiando, e che sembrerebbe rafforzato dalla novità dell'aumento degli autonomi. Tutti segnali del fatto che il lavoro "tradizionale", proprio del Novecento industriale da molti rimpianto, sta cambiando profondamente.
La seconda riguarda l'età. Infatti seppur è da accogliere positivamente la crescita degli occupati under 34 l'Istat ci mostra come la crescita occupazionale è ancora trainata da quegli over 50 che abbiamo imparato a conoscere come protagonisti della ripresa. Se infatti si depurano i numeri dalla componente demografica si scopre che a marzo abbiamo avuto un +1,7% di occupati tra i 15-34enni e un + 2,6% tra 50 e 64 anni. Segno che, oltre all'effetto Fornero sulla permanenza sul mercato del lavoro, oggi le imprese scelgano ancora l'"usato sicuro", piuttosto che giovani dei quali devono formare da zero le competenze.
In sintesi: siamo di fronte a dati positivi e curiosi, che mostrano che qualcosa si sta muovendo. Grande crescita degli uomini, degli autonomi, così come dei giovani e degli anziani, purtroppo non risulta pervenuta la fascia media, quella tra i 35 e i 49. Si è sbloccato lo stallo degli ultimi mesi, ma su base annua il trend (+ termine, + anziani) permane. Quindi, al momento, osserviamo con attenzione, senza farci illusioni. Il lavoro cambia, e cambiando cresce, quando vogliamo mantenerlo tale e quale ai nostri schemi mentali invece, resta fermo.
***
Mettete insieme tutti i numeri che abbiamo impaginato in questo numero di List, toccate ferro, mettete l'elmetto e preparare il paracadute. Di tutto questo, nella crisi di non governo non se ne parla. I partitanti giocano a conservare la poltrona nel prossimo giro elettorale. E un bel pezzo d'Italia gioca all'acchiappo in chat. Grandi novità in arrivo, Facebook lancia la sua killer application, quella che schianterà il mercato dei social network e vi darà problemi di cuore.
07
L'acchiappo su Facebook
Qualcuno di voi ha visto "Hang the Dj"? No, il titolare non sta cercando un disc jockey, la domanda è riferita a una puntata della serie tv Black Mirror (su Netflix) dove in un mondo da incubo, l'intelligenza artificiale decide con quale persona dovete fare sesso, fidanzarvi, quanto dovete restarci insieme. L'amore dell'algoritmo. "Hang the Dj" è una delle più belle puntate di Black Mirror. Ha tutto quello che serve: la speranza, l'angoscia, due protagonisti che si amano nonostante il software abbia stabilito che non possano andare d'accordo e dunque destinati a una forzata separazione, una società perfetta che scarta l'imperfetto e il deviante. Temi cari alla grande letteratura distopica.
Bene, mettetevi comodi in poltrona: Facebook avrà presto una funzione dating. Entra nel mercato che oggi è di Tinder. Nella vasca degli squali mangia-sesso-cuori si tutta il pescecane più grande: Marck Zuckerberg. Quest'ultimo presentandosi come un benefattore delle relazioni intime rassicura il volgo: non sarà per un appuntamento di un'ora. Ah, davvero edificante. Dunque l'uomo osannato dal ceto in progress, l'imprenditore-distruttore delle news a cui i media tradizionali riservano osanna tipografici, il candidato ideale dell'establishment della Silicon Valley per le elezioni presidenziali del 2020 si occuperà anche delle vostre relazioni erotiche e amorose, normali, extra, gold e platinum.
Niente male per un'azienda che ha avuto problemi di privacy sul flusso standard dei dati degli utenti. Zucky qui fa un salto, si va sotto le lenzuola, si collezionano i dati di qualche miliardo di persone intento a cercare un partner ufficiale, semi-ufficiale o clandestino. Altro che Cambridge Analytica, questi sì che sono dati sui quali costruire consenso, controllo e deviazione sociale. Il sesso. Ah, certo, vi saranno anche gli amori platonici, quelli mai consumati per presenza del muro della distanza, immancabili truffatori del cuore. Tutti là dentro, nella casa che Zucky ha fatto costruire per chi cerca l'anima gemella e se proprio l'anima non c'è, almeno trova un banner pubblicitario da cliccare. E i problemi di Facebook? Zucky ha detto in un'intervista a Wired che ha bisogno di tre anni per mettere tutto a posto. Buona fortuna, (dis)umanità.
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estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.