20 Agosto

Diario automatico delle ferie d'agosto

Il déjà vu dell'estate. Consigli da enciclopedia della banalità. Il caro benzina che è una serie tv collaudata. Il mangia e fuggi che fu un pasto da commedia al cinema. La perfida attesa dell'inverno con il puntuale annuncio in tv del gelo a Campo Imperatore. Tutto regolare, fa caldo

di Marco Patricelli

In estate fa caldo. Più o meno, ma fa caldo. Strano, eh? Infatti gli specialisti prontamente intervistati per illuminarci di saggezza anti-afa non  fanno altro che raccomandare di uscire solo nelle ore più fresche, di bere molto, di mangiare cibi leggeri. Mai sentito raccomandare di fare una passeggiata a capo scoperto solo dalle 13 alle 14 e magari farsi una bella corsetta sull’asfalto a piedi nudi come Abebe Bikila, di sorseggiare a temperatura ambiente solo Centerbe a 72 gradi in una fiaschetta da San Bernardo, di deliziare lo stomaco con lardo fritto nello strutto. Questa sì che sarebbe una notizia.

In estate, più o meno, girano sempre le stesse notizie, ricicciate, riciclate, reimpastate, rivedute e scorrette. Quest’anno manca l’epidemia di morsi dei rottweiler, e fortunatamente non ancora (e speriamo mai) il classico delitto dell’estate. Ma fiumane di inchiostro sono state erogate sul caro-pompa, cioè l’aumento del prezzo della benzina con l’esplosione della domanda per il ferragosto e il boom dei prezzi nei distributori. Come se solitamente fosse conveniente farsi un bel giretto panoramico sulle autostrade italiane per fare il pieno a prezzi stracciati confidando sulla libera concorrenza, che si gioca notoriamente solo sull’ultima cifra dei millesimali. Gli italiani, quando possono, sono più inflessibili degli svizzeri, e saltano l’unità di misura monetaria del litro fermandosi al conto finale: «Metto sempre venti euro». Problema risolto, con l'aiutino del piede leggero sull'acceleratore o un po' di bicicletta in più. D’altronde è risaputo, e chi non lo sapeva adesso lo sa, che al netto delle accise in Italia la benzina costa meno che in Europa. Un inno all’ottimismo: se partecipo alla maratona di New York e arrivo ultimo, al netto degli altri partecipanti ho vinto io.

Gli italiani sono bravissimi a lamentarsi su tutto, e altrettanto bravi a sopravvivere a...


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