1 Marzo
Dietro le quinte del Truman Show
Truman Show. Cabaret. Gli aggettivi contro il governo a Cinque Stelle a rate anticipate sono numerosi. Ma nessuno si pone una semplice domanda: in campagna elettorale tutto questo funziona? Un'indagine del titolare di List.
Truman Show. Cabaret. Gli aggettivi per criticare la presentazione della squadra di governo del Movimento 5Stelle sono vari e variopinti. Siamo nel campo della legittima battaglia politica. Il titolare di List guarda al fenomeno con la necessaria freddezza che richiede l'analisi politica, no partisan, no moral bias. Serve a evitare che la notte del 4 marzo (preparatevi trascorrere con noi la serata in un live streaming su List) di fronte a certi risultati arrivi l'esclamazione: oh, sono arrivati i lanzichenecchi! Dunque per evitare stupore, per sapere, per capire, sul taccuino c'è una domanda: funziona il Truman Show? Perché siamo nel pieno della campagna elettorale e questo è il nocciolo della faccenda. Il rush finale dei grillini ha un senso o no? E qual è il significato della presentazione della lista dei ministri prima del voto? Proviamo a spacchettare quello che sta accadendo.
01
Sei punti sul governo a Cinque Stelle
Primo. Siamo di fronte a un metodo. I grillini hanno un loro percorso, lo seguono e lo presentano ai loro elettori certi e potenziali. Possiamo discutere all'infinito su questo punto ma il metodo c'è, siamo di fronte a un fatto che va registrato come tale. Hanno selezionato i candidati (con un sistema digitale, mentre per gli altri è analogico, siamo in entrambi i casi nel campo dell'imperfetto), li hanno presentati, hanno stabilito dei livelli, hanno presentato una serie di nomi che vanno a comporre un governo di 18 ministri.
Secondo. La presenza nella società italiana. Anche questo è un altro fatto. Il Movimento 5Stelle non prende solo i voti degli "arrabbiati", ma comincia a attrarre l'interesse di classi sociali benestanti, colte, che conoscono benissimo i loro non pochi difetti ma preferiscono loro agli altri. Questo interesse - ecco un altro fatto - si sta traducendo in un impegno politico di persone...
Truman Show. Cabaret. Gli aggettivi per criticare la presentazione della squadra di governo del Movimento 5Stelle sono vari e variopinti. Siamo nel campo della legittima battaglia politica. Il titolare di List guarda al fenomeno con la necessaria freddezza che richiede l'analisi politica, no partisan, no moral bias. Serve a evitare che la notte del 4 marzo (preparatevi trascorrere con noi la serata in un live streaming su List) di fronte a certi risultati arrivi l'esclamazione: oh, sono arrivati i lanzichenecchi! Dunque per evitare stupore, per sapere, per capire, sul taccuino c'è una domanda: funziona il Truman Show? Perché siamo nel pieno della campagna elettorale e questo è il nocciolo della faccenda. Il rush finale dei grillini ha un senso o no? E qual è il significato della presentazione della lista dei ministri prima del voto? Proviamo a spacchettare quello che sta accadendo.
01
Sei punti sul governo a Cinque Stelle
Primo. Siamo di fronte a un metodo. I grillini hanno un loro percorso, lo seguono e lo presentano ai loro elettori certi e potenziali. Possiamo discutere all'infinito su questo punto ma il metodo c'è, siamo di fronte a un fatto che va registrato come tale. Hanno selezionato i candidati (con un sistema digitale, mentre per gli altri è analogico, siamo in entrambi i casi nel campo dell'imperfetto), li hanno presentati, hanno stabilito dei livelli, hanno presentato una serie di nomi che vanno a comporre un governo di 18 ministri.
Secondo. La presenza nella società italiana. Anche questo è un altro fatto. Il Movimento 5Stelle non prende solo i voti degli "arrabbiati", ma comincia a attrarre l'interesse di classi sociali benestanti, colte, che conoscono benissimo i loro non pochi difetti ma preferiscono loro agli altri. Questo interesse - ecco un altro fatto - si sta traducendo in un impegno politico di persone che potrebbero stare benissimo anche in governi di altro segno.
Terzo. La squadra di governo. E veniamo al punto chiave. La figura proposta per il ministero dell'Economia, Andrea Roventini, professore associato alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, ha le carte più che in regola per l'incarico. Giovane, preparato, con una storia accademica di prestigio. Anche in questo caso possiamo discutere sulle sue linee di pensiero, ma non si possono liquidare come cose che non hanno dignità di stare nel dibattito pubblico. Quando Roventini dice "nel nostro DEF non ci sarà spazio per idee bizzarre o utopistiche, ma di certo porremo maggiore attenzione al tema della crescita e degli investimenti pubblici, mantenendo comunque l'equilibrio dei conti pubblici", è dentro una linea precisa e consolidata di teorie economiche che pensano a una diverso mix di interventi per la crescita. E quando vediamo i dati economici - e le conseguenze politiche - di quello che è stato fatto finora, più di qualche dubbio sorge, anche tra chi ha sempre sostenuto idee considerate a torto o a ragione "ortodosse".
Quarto. Le promesse e gli italiani. Entriamo in un campo che ha precedenti consolidati. Dice Di Maio: "Si tratta di mantenere una promessa con gli italiani. Gli avevo assicurato che il Movimento avrebbe presentato la squadra di governo prima delle elezioni, oggi presenterò l'intera lista dei ministri. È un modo per proporre una squadra, candidato premier e governo, mentre negli altri schieramenti ancora non ho capito chi saranno i candidati a Palazzo Chigi, cambiano ogni giorno". Quando Berlusconi (ri)firma a Porta a Porta il suo contratto con gli italiani cosa fa? Usa un escamatoge di comunicazione politica per prendere un impegno. Esattamente quanto sta facendo Di Maio. Reale e immaginario qui si fondono e, ricordiamolo, la produzione di immaginario in questa fase è quello che conta.
Quinto. Spostare il dibattito. Non si parla del dopo-voto, di Renzi e Berlusconi, ma del governo che (non) verrà dei grillini. Il focus della discussione, il rumore di fondo della campagna elettorale nel rush finale della campagna elettorale è concentrato sulle proposte dei grillini e gli altri partiti restano appesi al commento sugli avversari. Non sono produttori di contenuti, ma semplicemente e inesorabilmente followers.
Sesto. Le liti degli altri. Questa strategia di comunicazione del Movimento 5Stelle si contrappone a quanto emerge negli altri soggetti politici. Nel Pd siamo arrivati agli endorsement multipli a Paolo Gentiloni (Romano Prodi, Enrico Letta e molti altri) senza mai nominare il vero protagonista della campagna elettorale, Matteo Renzi. Nel centrodestra siamo al balletto di dichiarazioni e stilettate tra Berlusconi e Salvini sul nome del futuro premier, con un quotidiano disaccordo su tutto. Questo produce non solo confusione nell'elettore, ma contrapposto a quanto mostrano i grillini è un altro segno di debolezza.
Sintesi. L'idea di presentare la squadra di governo si è rivelata efficace sul piano della comunicazione. Un flash dalla pagina Facebook di Luigi Di Maio, giusto per darvi un'idea di come si traduce tutto questo online:
Il numeretto è chiaro? 444 mila (finora), nessun altro partito politico o leader oggi è in grado di attrarre una simile audience in un singolo evento. Sono numeroni. Sì, anche questa è politica. Ecco perché è importante tutta l'analisi che abbiamo fatto qualche riga fa, lo spacchettamento della comunicazione, il sopra, il sotto e il sottosopra della persuasione. Il mezzo è (anche) il messaggio, la Rete.
Risultato. Lo vedremo domenica notte, per ora annotiamo i fatti e poi saranno i voti a dirci quanto la mutazione genetica grillina abbia convinto l'elettore. E il fondatore che fa? Grillo in quale dimensione è proiettato? Seguite il titolare di List.
02
Nove minuti di Grillo
Anche qui, cerchiamo di uscire dalla logica demolitaria a prescindere del mainstream media, proviamo a capire questo fenomeno, entriamo nella dimensione dell'utopia e del racconto. Da una parte c'è Di Maio che entra nel mondo reale/irreale, dall'altra c'è Grillo che fa un soliloquio di nove minuti su "è finita l'epoca del vaffa". Gli avversari diranno che è un delirio, gli aficionados diranno che è un genio. Resta il punto: è un modo di raccontare, di suggestionare, di comunicare, di creare immaginario.
Visionario, matto, onirico, squinternato. Si possono usare mille aggettivi ma il punto dell'analisi qui è un altro: è efficace? Solleva dubbi, agita la coscienza, solletica la fantasia? È paradossale, ma in fondo conferma quanto il sistema dell'informazione in Italia sia rasoterra, la trasformazione in corso del Movimento 5Stelle è pienamente colta dal Wall Street Journal: "Un nuovo tipo di populismo è in ascesa in Italia". I grillini saranno partito di governo e di opposizione? Erano cose che facevano i comunisti. Gli eredi fanno altro. Cosa? Seguite il titolare di List.
03
La famiglia del Pd
Dall'altra parte del fiume, c'è il Pd. Nell'ultima parte della campagna elettorale è entrata in campo la "famiglia del Pd". Quanto sia reale non si sa, il "sicuro sicuro" è di certo renzianissimo, la colazione tutti insieme fa famiglia americana e non italiana, il "litigano sempre" è a doppio taglio (fare ironia su se stessi è un'arma, ma ricorda all'elettore una buona ragione per non votarli), il figlio che ricorda lo spread leggendo sullo smartphone è surreale, il romano-centrismo è il mood del film italiano degli ultimi vent'anni. Tutto patinato.
Funzionerà? Soprattutto: si discute di questo? No. Si discute del messaggio degli altri, i grillini. Ecco un saggio che viene direttamente da Matteo Renzi:
Trovandosi in difficoltà si sono inventati una operazione di marketing, io ieri ho fatto i complimenti a Casalino del Movimento 5 stelle per questa strategia.
I complimenti. Ai Cinque Stelle. E un problema in coalizione. Il ritorno dell'Imu evocato da Emma Bonino che Renzi commenta così: "Questa cosa non esiste. Non sta nè in cielo nè in terra, almeno per il Pd. Noi l'Imu l'abbiamo abolita". L'elettore di fronte a tutto questo dice: voi mettetevi d'accordo, io voto altro. Corsi di comunicazione ne abbiamo?
***
In attesa delle dispense da distribuire ai partitanti, abbiamo una straordinaria lettura. Giordano Bruno Guerri ha scritto una storia sull'ascesa e il declino della borghesia italiana. Vota il 4 marzo, è smarrita, Guerri la dipinge con un tocco di classico e contemporaneo. Un grande giro d'Italia in due puntate. Questa è la prima.
04
Ascesa e declino della borghesia italiana
di Giordano Bruno Guerri
Vecchia piccola borghesia
per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia,
pena, schifo o malinconia.
Così cantava Claudio Lolli, nel 1972, per sessantottini in ritardo che proprio a quella borghesia sarebbero - per lo più - tornati: ignari che il ceto medio, detestato proprio in quanto medio, era la spina dorsale della società in cui avrebbero vissuto la maggior parte della loro esistenza. E che addirittura, oggi, ne avrebbero potuto sentirne la mancanza. Leggiamola o sentiamola tutta, che è bella e storica. Chi sa e può, la canticchi pure. Continua a leggere l'articolo su List.
***
La storia d'Italia, grandiosa, tormentata, sospesa sempre tra tragico e comico. Alt, c'è qualcuno che sta battendo il nostro ridicolo. E anche il tragico. Chi è? Seguite il titolare di List. Adelante.
05
Catalogna. Siamo punto e a capo
Non sta succedendo niente e dunque succede di tutto. In Catalogna il Parlamento ha approvato una risoluzione in cui si denuncia la "destituzione illegale e illegittima" di Carles Puigdemont da presidente della Generalitat e si ribadisce il sostegno al referendum di autodeterminazione, evitando nel contempo di ratificare la dichiarazione unilaterale di indipendenza pronunciata lo scorso 27 ottobre. Il documento è stato approvato stamattina, dopo una mediazione tra le tensioni. La Catalogna è ancora senza governo e Puigdemont è ancora a Bruxelles. Per gli indipendentisti il referendum è valido. Un pasticcio più grande è difficile da trovare, soprattutto senza mai essere arrivati alla rivoluzione. Forza della Spagna. Il riconoscimento a Puigdemont di essere un candidato legittimo, potrebbe portare a un suo passo indietro, necessario per sbloccare il processo di formazione del governo. Hanno trovato il successore, Jordi Sanchez, leader dell'Anc. C'è solo un problema: è anche lui in prigione. Siamo a Chaplin. E a Orwell.
06
FacePolitics
La politica sui social media non è la politica, ma un mezzo potente per veicolare messaggi lo è fin troppo. Facebook ha cambiato l'algoritmo - la cosa giustamente non è sfuggita ai trumpiani di Breitbart - e guardate che cosa è successo nell'engament totale della pagina di Donald Trump:
La questione è talmente importante che Trump sta già scaldando i motori per le elezioni presidenziali del 2020 e ha ingaggiato Brad Parscale, già capo delle operazioni digital nella campagna del 2016. Le cose non si improvvisano, si programmano. Ecco perché per sfidare in Italia i grillini sul digitale bisogna fare esperienza e non improvvisarsi, loro hanno cominciato anni fa. Zappare il terreno e coltivarlo. Manuale del piccolo contadino digitale. C'è poi un altro dettaglio, questo sì distopico. La modifica del solo algoritmo può cambiare le sorti della battaglia politica online. Zuckerberg potrebbe essere candidato alle presidenziali nel 2020 e, in ogni caso, è evidente che il suo social network ha un potere d'influenza immenso. Cambio l'algoritmo, metto in difficoltà gli avversari. Fantasia? No, la realizzazione di Orwell. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.