26 Marzo
Difesa e attacco
Guerra in Ucraina. Obiettivi politici (Crimea e Donbass) e strategia. Il ministro della Difesa Shoigu: "Le priorità sono i missili a lungo raggio e le forze nucleari strategiche". Nel giorno della visita di Biden a Varsavia, la Russia compie esercitazioni militari nell'enclave di Kaliningrad. Un libro, Huntington e il futuro che accadeva nel 1993
A che punto è la guerra? Il vertice della Nato, il summit del G7 e il Consiglio europeo hanno mostrato chiaramente il dislivello dello scenario: da una parte la guerra, il tuono dei cannoni, la morte e la sofferenza; dall’altra la diplomazia che parla a se stessa, senza un vero negoziato, scene mute e armi che continuano a fluire in Ucraina dove le truppe russe stanno raggiungendo l’obiettivo politico del Cremlino: la costruzione di un’area russofona sulla quale avanzare le richieste di sovranità della Russia che dal ministero degli Esteri fa sapere: siamo disposti al dialogo, ma mancano segnali dall'America.
01
Biden a Varsavia, Zelensky a Hollywood (forse)
Varsavia, 24 marzo 2022. Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (Foto Epa).Joe Biden è in Polonia, a Varsavia stasera pronuncerà un discorso rivolto "al mondo libero", stamattina ha avuto un colloquio con i ministri degli Esteri e della Difesa ucraini, primo faccia a faccia del presidente americano con i vertici di Kiev dall'inizio della guerra.
Tutto pronto per la serata degli Oscar. In attesa di Zelensky (Foto Epa).Volodymyr Zelensky continua il suo tour virtuale, ha parlato al Forum di Doha e detto che "Mosca alimenta la corsa agli armamenti nucleari". Il New York Post ha scritto che è prevista una sua apparizione oggi alla serata degli Oscar. La guerra a Hollywood.
***
Facciamo un rapido punto nave alla chiusura del vertice di Bruxelles. Prima di tutto, la situazione sul campo di battaglia. Seguite il titolare di List.
02
Il campo di battaglia e l'obiettivo politico di Putin
Usiamo le due mappe che hanno costituito finora il nostro punto di riferimento per cercare di "leggere" la guerra di Putin. La prima è quella dell'Intelligence della Difesa inglese, ultimo aggiornamento:
I russi hanno consolidato le...
A che punto è la guerra? Il vertice della Nato, il summit del G7 e il Consiglio europeo hanno mostrato chiaramente il dislivello dello scenario: da una parte la guerra, il tuono dei cannoni, la morte e la sofferenza; dall’altra la diplomazia che parla a se stessa, senza un vero negoziato, scene mute e armi che continuano a fluire in Ucraina dove le truppe russe stanno raggiungendo l’obiettivo politico del Cremlino: la costruzione di un’area russofona sulla quale avanzare le richieste di sovranità della Russia che dal ministero degli Esteri fa sapere: siamo disposti al dialogo, ma mancano segnali dall'America.
01
Biden a Varsavia, Zelensky a Hollywood (forse)
Varsavia, 24 marzo 2022. Il presidente della Polonia, Andrzej Duda, con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (Foto Epa).Joe Biden è in Polonia, a Varsavia stasera pronuncerà un discorso rivolto "al mondo libero", stamattina ha avuto un colloquio con i ministri degli Esteri e della Difesa ucraini, primo faccia a faccia del presidente americano con i vertici di Kiev dall'inizio della guerra.
Tutto pronto per la serata degli Oscar. In attesa di Zelensky (Foto Epa).Volodymyr Zelensky continua il suo tour virtuale, ha parlato al Forum di Doha e detto che "Mosca alimenta la corsa agli armamenti nucleari". Il New York Post ha scritto che è prevista una sua apparizione oggi alla serata degli Oscar. La guerra a Hollywood.
***
Facciamo un rapido punto nave alla chiusura del vertice di Bruxelles. Prima di tutto, la situazione sul campo di battaglia. Seguite il titolare di List.
02
Il campo di battaglia e l'obiettivo politico di Putin
Usiamo le due mappe che hanno costituito finora il nostro punto di riferimento per cercare di "leggere" la guerra di Putin. La prima è quella dell'Intelligence della Difesa inglese, ultimo aggiornamento:
I russi hanno consolidato le loro postazioni in Crimea e nel Donbass. È questo il bastione di Putin, l'esercito di Mosca è impegnato in una guerra di logoramento, ha allargato il fronte della Crimea, l'ha unita al Donbass attraverso Mariupol (ecco perché il fuoco si concentra su questa città e non su Kiev che subisce attacchi solo per "distrarre" l'esercito ucraino) e da qui parte tutto il negoziato del Cremlino con l'Occidente, tutto quello che aggiunge a questo schema a Mosca va bene, ma allo stato dell'arte una penetrazione a Kiev e un movimento di fanteria a Ovest, verso Leopoli, non è nei piani, è perfino inutile, basta l'aviazione.
Un avanzamento delle brigate meccanizzate sarebbe costoso, inutile ai fini della trattativa, in ogni caso la Russia non potrebbe tenersi l'intera Ucraina senza pagare un prezzo alto nell'immediato (urban warfare, sanguinosa) e nel corso del tempo (controllo dispendioso in termini di capitale umano e finanziario), la guerra potrebbe chiudersi anche oggi, ma Putin la manterrà viva finché non vedrà il segnale che è il momento di sedersi al tavolo del negoziato, ammesso che gli Stati Uniti vogliano apparecchiarlo sul serio (Blinken e Lavrov non si sono mai sentiti dall'inizio del conflitto).
03
Shoigu e il paradigma nucleare della Russia
Il ministro della Difesa Serghei Shoigu e il presidente Vladimir Putin (Foto Epa).Elementi a sostegno di questo scenario:
1. La Difesa russa ha annunciato che la prima fase della sua operazione militare è stata in gran parte completata e che si concentrerà sulla "liberazione" della regione secessionista ucraina del Donbas.
2. La dichiarazione via Interfax del ministro della Difesa, Serghei Shoigu (era dato per "scomparso", epurato, vittima di un attacco cardiaco, rieccolo): occorre tenere "pronte al combattimento le forze nucleari strategiche". "Alla luce dell'operazione militare speciale - afferma Shoigu - è necessario mantenere l'attuale tasso di forniture di armi avanzate, compresi i sistemi robotici e i mezzi di acquisizione delle informazioni e la guerra elettronica, nonché, naturalmente, come sempre, i mezzi di sostegno materiale e tecnico, alle forze armate. Le priorità sono armi a lungo raggio guidate e di precisione, hardware per l'aviazione e mantenere la prontezza al combattimento delle forze nucleari strategiche". Shoigu è una delle tre persone che ha i codici della bomba atomica russa.
04
Il più grande arsenale di missili e testate nucleari del mondo
Arsenale balistico della Russia? Eccolo:
Si tratta dell'arsenale missilistico più grande del mondo a corto, medio e lungo raggio, con testata convenzionale e nucleare, in fase di continua modernizzazione e sperimentazione sul campo di battaglia. Testate nucleari?
La supremazia russa è solo su questa dimensione - testate nucleari e missili - ma come abbiamo visto in Ucraina ha un peso enorme nella strategia della guerra contemporanea, è uno scudo per Mosca. Consente alla Russia di utilizzare forze convenzionali e minacciare l'uso dell'arma nucleare in caso di reazione della Nato, è un uso attivo (e efficace) del principio di deterrenza.
I sistemi di lancio mobile S-400, una delle armi più efficaci dell'esercito russo (Foto Epa).Il dibattito sulle forze nucleari non può essere messo a margine, è al centro di questo scenario. Nella dottrina nucleare dell'amministrazione Trump del 2018 (che dovrà essere rivisitata da Biden) il quadro era molto chiaro:
Dal 2010 abbiamo visto il ritorno della competizione tra grandi potenze. In misura diversa, Russia e Cina hanno detto chiaramente che cercano di rivedere sostanzialmente l'ordine internazionale post-Guerra Fredda e le norme di comportamento. La Russia ha dimostrato la sua volontà di usare la forza per alterare la mappa dell'Europa e imporre la sua volontà ai vicini, sostenuta da minacce implicite ed esplicite di primo uso della forza nucleare. La Russia sta violando i suoi impegni legali e politici internazionali che riguardano direttamente la sicurezza degli altri, tra cui il trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio (INF) del 1987, il trattato sui cieli aperti del 2002 e le Presidential Nuclear Initiatives del 1991 (le iniziative unilaterali prese in coincidenza della dissoluzione dell'Unione Sovietica da George H.W. Bush e Michail Gorbaciov, ndr) .
La Crimea è un fatto noto, è una prova di questo scenario:
La sua occupazione della Crimea e l'appoggio diretto alle forze guidate dalla Russia nell'Ucraina orientale violano l'impegno a rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina preso nel Memorandum di Budapest del 1994. La Cina nel frattempo ha respinto la sentenza della Corte permanente di arbitrato che ha stabilito come prive di merito le rivendicazioni marittime della Cina nel Mar Cinese Meridionale e illegali le sue attività nell'area secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e il diritto internazionale consuetudinario. Successivamente, la Cina ha continuato a intraprendere iniziative militari per creare "fatti sul terreno" a sostegno delle sue rivendicazioni territoriali sulle caratteristiche del Mar Cinese Orientale e Meridionale.
Il quadro era già chiaro molti anni fa. La Russia per l'America è una distrazione, il vero problema in termini di competizione economica e militare è la Cina.
05
A Kaliningrad e alle isole Curili per avvisare Varsavia e Tokyo
Risiko, sempre valido. Per la cronaca, stamattina la Russia ha informato su esercitazioni militari in corso alle isole Curili e nella enclave europea di Kaliningrad, occhio alla mappa:
Le isole Curili dove sono? Qui:
I giochi di guerra a Kaliningrad sono un avviso alla Polonia (nel giorno in cui Biden è a Varsavia) e alla Lituania (auto-candidata insieme alla Polonia a fornire armi alla resistenza ucraina, passaggio dell'arsenale americano chiesto e ottenuto da Zelensky), quelli nelle isole Curili sono un segnale al governo del Giappone che si è schierato con gli Stati Uniti. Sulla scacchiera di Putin non ci sono mosse casuali, possono esserci errori ma ogni evento è frutto di un ragionamento politico e un obiettivo finale. Questo è il quadro della competizione in corso. Tutto alla luce del sole, da anni.
06
Sanzioni a tutto gas (tranne che sul gas) e nuovo ordine energetico
La Russia in questo momento ha meno problemi di liquidità di quanto si racconti, gli asset congelati vengono rigenerati ogni giorno dagli acquisti dell'Europa e di altri paesi del gas e del petrolio russo (circa 1 miliardo di euro al giorno), per far venire un gran mal di testa a Putin bisogna bloccare il gas, ma a noi verrebbero le convulsioni, dunque non se ne fa niente, almeno per ora.
Le sanzioni fiaccano il morale dei russi? Bisogna ricordare che la Russia è il paese più sanzionato del mondo, dunque abbiamo già un banco di prova della storia e a giudicare dai fatti, non sembra abbia funzionato. A lungo termine può darsi che faccia crac (e non oso immaginare cosa possa accadere senza una roadmap post-Putin, chi ha negoziato ieri con Gorbaciov per trasformare l'Unione Sovietica nella Confederazione di oggi dovrebbe ricordarlo a chi guida il mondo oggi), ma dall'ex presidente russo Dmitry Medvedev giunge un avviso: "È sciocco credere che le sanzioni occidentali possano influenzare Mosca, poiché esse uniranno solo la società russa". Dal Consiglio europeo è uscita l'idea di affidare agli Stati Uniti il nostro futuro energetico con la fornitura di gas naturale liquefatto americano. Possibile? Certo, ma ci vuole tempo (banalmente, l'Italia non ha rigassificatori sufficienti, arriveranno, galleggianti) e la distanza in questo mercato non è un dettaglio, più è lontano (e senza il tubo, quindi trasportato via nave come Lng) e più costa. Un grafico sulle rotte del gas, per sapere, per capire:
Questo grafico tratto dal Bp World Energy Outlook mostra i flussi del gas, il dedalo energetico è questo. È chiaro che se chiudi il rubinetto da una parte, devi averne uno pronto (e collegato) altrove. Questo con il gas russo per l'Europa non è ancora possibile. Bisogna cercarlo, il gas, e nel Vecchio Continente tutti sono in competizione con tutti. Tutti sono a caccia di gas e su questo per ora non esiste un coordinamento europeo, vince il più svelto, attrezzato e soprattutto connesso.
07
La guerra non è finita, si pensa alla ricostruzione
Il Consiglio europeo ha condannato l’invasione della Russia, ha detto che ci sono stati crimini di guerra (come in tutte le guerre), che sono stati colpiti i civili (come in tutte le guerre), che i responsabili devono essere giudicati (non in tutte le guerre, a quanto pare), che l’assedio di Mariupol è inaccettabile, che i russi devono aprire corridoi umanitari, che la Russia deve ritirare le truppe, che la sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina deve essere rispettata. Così, dopo un mese di guerra, come se niente fosse accaduto.
Naturalmente i leader sono d’accordo su quella che chiamano “aspirazione” dell’Ucraina a entrare nell’Unione (non ha i requisiti minimi, a cominciare dagli standard di democrazia, ma questo non si dice), in attesa delle decisioni della Commissione, l’Ucraina avrà varie forme d’aiuto, comprese le armi.
Consiglio europeo, Bruxelles, 24 marzo. Olaf Scholz, Joe Biden, Charles Michel (Foto Epa).Il Consiglio non ha deciso nuove sanzioni contro la Russia, l’Europa è arrivata al tetto del possibile (e anche dell’impossibile, non funzionano), oltre ci sono effetti collaterali più intensi di quelli che sono già visibili nella nostra vita quotidiana.
Nell’emergenza, l’Ue ha garantito i flussi di elettricità e gas, richiamo alla sicurezza nelle centrali nucleari, ruolo attivo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Enfasi sull’accoglienza dei rifugiati, l’Europa si sta preparando all’accoglienza di milioni di profughi, in attesa che la guerra finisca e la gran parte possa rientrare in Ucraina dove partirà la ricostruzione (a Bruxelles si parla anche di questo).
I leader europei stanno lavorando già al post-conflitto, sono due i piani: la ricostruzione dell'Ucraina e il “decoupling”, il distacco dall’energia russa. Tanto che nella dichiarazione finale si legge: “Tenendo presente la distruzione e le enormi perdite causate all'Ucraina dall'aggressione militare della Russia, l'Unione europea si impegna a fornire sostegno al governo ucraino per le sue necessità immediate e, una volta cessato l'assalto russo, per la ricostruzione di un'Ucraina democratica. A tal fine, il Consiglio europeo Consiglio europeo conviene di sviluppare un fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina e invita i suoi partner internazionali a partecipare e chiede che i preparativi inizino senza indugio".
Come si fa la ricostruzione? Con una conferenza, ovvio. Così ecco spuntare in agenda “una conferenza internazionale per raccogliere finanziamenti nell'ambito del fondo fiduciario per la solidarietà dell'Ucraina”. La guerra non è finita, la ricostruzione è cominciata.
08
Un libro. E il futuro che accadeva nel 1993
Il conflitto ha cambiato lo scenario della sicurezza in Europa, il passato è chiuso, così come lo spazio indefinito post-Yalta. Il più grave errore delle élite occidentali è stato quello di lasciare l’Europa dopo il crollo del Muro di Berlino senza uno spazio di sicurezza in cooperazione con la Russia, ha dominato l’idea di una vittoria eterna delle democrazie su Mosca e un’espansione infinita della Nato ai suoi confini, la falsa promessa della vittoria dell’ordine liberale. Questo limbo è stato spazzato via dalla guerra d’aggressione di Putin sull’Ucraina, fatto ampiamente previsto ma naturalmente gli Stati Uniti e l’Europa sono eccezionali nel prevedere tutto, tranne ciò che accade.
Bastava un solo libro per aprire gli occhi, ma avere ragione contro l’ismo del progresso anche di fronte ai fatti che dicono il contrario nel mondo politico e accademico è impresa impossibile. Si ha ragione dopo, nel frattempo i vincitori del momento, i chierici che non ammettono il dubbio (leggere Norberto Bobbio, Politica e Cultura) si mietono errori che costano la vita agli innocenti. Era sufficiente leggere nel 1996 l’opera più importante di Samuel P. Huntington, The Clash of Civilization and the Remaking of the world Order, per vedere brillare sulla mappa gran parte dei punti di crisi del presente.
Il libro di Huntington è molto citato e poco letto, lo studioso americano scrisse con eccezionale chiarezza che “il modello della Guerra Fredda era stato utile e rilevante per 40 anni, ma cominciò a divenire obsoleto alla fine degli anni Ottanta”. Il crollo del Muro di Berlino nel 1989 e la dissoluzione nel 1991 dell’Unione Sovietica furono gli eventi che sbriciolarono quel modello. Huntington ricorda la previsione - fatta sul modello dell’attrito fra Stati - che fece il politologo John Mearsheimer (leggere il suo imponente libro su La tragedia delle grandi potenze) sulla crescente tra Russia e Ucraina che avrebbe condotto alla guerra. La visione del conflitto tra civiltà proposto da Huntington, al contrario, suggeriva azioni legate all’affinità culturale tra Kiev e Mosca per prevenire il conflitto: dunque “la cessione dell’arsenale nucleare ucraino a Mosca” (cosa che avvenne), “la promozione della collaborazione economica” (declinata da Mosca in dipendenza senza sviluppo), “misure per mantenere l’unità e integrità dell’Ucraina” (logorate in trent’anni), il sostegno alla “pianificazione per una possibile divisione dell’Ucraina” (che avverrà ora, dopo la guerra di Putin). Illuminante. Non solo perché Huntington e Mearsheimer da posizioni diverse (ma sul comune terreno di scuola realista) videro “la fine” (o il nuovo inizio) della crisi tra Ucraina e Russia, ma danno ancora più sostanza alla tesi che il disegno politico di Putin sia chiaro e il conflitto pianificato con precisione. È la lezione di Carl Von Clausewitz: “La guerra è continuazione della politica con altri mezzi”.
Huntington elenca una serie di fatti accaduti nel 1993, in soli sei mesi, altro lampo nel buio. Ne cito alcuni:
- La continuazione e intensificazione del conflitto tra croati, serbi e musulmani nell’ex Yugoslavia.
Che culminerà poi nei bombardamenti della Nato nel 1998 da parte della Nato. La guerra in Ucraina ne è un replay su un altro scenario, un conflitto a bassa intensità che sfocia in guerra aperta).
- “Il fallimento dell’Occidente nel dare un significativo sostegno ai Bosniaci o denunciare le atrocità dei Croati, nella stessa maniera in cui venivano denunciate le atrocità dei Serbi.
Errore che si è compiuto e si compie ancora oggi quando si racconta la crisi in Ucraina, omettendo i colpi d’artiglieria dell’esercito di Kiev e di milizie nazionaliste contro la popolazione russofona nel Donbass, tema sparito dalle cronache e dai discorsi istituzionali europei.
- L’annuncio del Dipartimento della Difesa americano sui preparativi per due importanti conflitti regionali, uno contro la Corea del Nord, l’altro contro l’Iran o l’Iraq.
Ci siamo, Pyongyang l’altro ieri ha lanciato il suo missile intercontinentale più potente; l’Iraq è stato invaso dagli Stati Uniti nel 2003; l’uccisione nel gennaio del 2020 del generale iraniano Qassem Soleimani con due missili hellfire all’aeroporto di Baghdad, segno che la “Long War” americana continua.
- Il bombardamento americano su Baghdad, sostenuto in maniera unanime dai governi occidentali, condannato da tutti i paesi musulmani come esempio di “doppio standard” dell’Occidente.
Il lancio di 23 missili Tomahawk sulla capitale irachena nel 1993, episodio “sparito” dalla memoria storica.
- L’iscrizione del Sudan nella lista americana degli Stati terroristi e le accuse contro il predicatore egiziano Abdel Rahman, “lo sceicco cieco” e i suoi fedeli di cospirare per una guerra terroristica nei centri urbani degli Stati Uniti
Abdel Rhaman fu arrestato negli Stati Uniti dove godeva della protezione della Cia. È morto in un carcere del North Carolina nel 2017 a 78 anni, accusato di aver progettato gli attentati del 1993 al World Trade Center. Consiglio vivamente la lettura del libro Le altissime torri, di Lawrence Wright.
- I piani per l’ingresso di Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia nella Nato
Tutti i paesi oggi fanno parte dell’Alleanza Atlantica e Putin sostiene che questo è l'elemento scatenante del conflitto.
- Le elezioni in Russia nel 1993 che mostrarono come la Russia fosse ancora un paese lacerato la cui popolazione e élite era ancora incerta sul volere partecipare o sfidare l’Occidente.
Guardare il presente e trarre le conclusioni.
Conclusione? I realisti metteranno a posto i guasti fatti dagli idealisti.
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esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.