10 Giugno
Domani è un altro giorno. Ma non sullo schermo
Il totalitarismo del politicamente corretto privo di senso storico colpisce ancora: HBO cancella dalla programmazione "Via col vento" perché razzista. Conte per la prima volta contestato di fronte a Palazzo Chigi. L'indagine sulle zone rosse e l'errore del processo alla politica per la crisi del coronavirus. Powell: il II trimestre americano sarà il peggiore di sempre
Che succede? La giornata è partita con i dati Ocse sull’economia e termina con il governatore della Federal Reserve, Jerome H. Powell che dà la visione aggiornata dello scenario economico secondo la banca centrale americana. In mezzo c’è un po’ di dibattito europeo, molte tragicomiche italiane (e purtroppo non finali) con la magistratura che interroga il governo sulla gestione della crisi del coronavirus e ascolterà il premier Giuseppe Conte, la ministra dell'Interno Giuseppina Lamorgese, il ministro della Salute Roberto Speranza. La magistratura che impera come unico potere sovrano, solo in Italia. E negli Stati dove il diritto è uno strumento delle satrapie. Le cose vanno avanti con l’imbarazzante imbanditura della tavola degli Stati generali del Re Solo Conte.
Il premier stasera ha avuto un assaggio di cosa lo aspetta nelle prossime settimane se i suoi proclami non si trasformeranno in "soldi" come urlavano in piazza Colonna alcuni alcuni manifestanti. Gli aiuti promessi sono arrivati con il contagocce, in pesantissimo ritardo, quando sono arrivati. Tanti ancora aspettano. E la crisi ha iniziato solo a mordere, abbiamo già trasformato in numeri le percentuali date dall'Istat nelle sue previsioni economiche, nei prossimi mesi ci saranno 2 milioni in meno di posti di lavoro. E rischio di conflitto sociale altissimo. I manifestanti erano pochi, un gruppetto, ma il premier ha commesso un errore grande per un politico: è andato loro incontro pensando al solito bagno di folla e si è ritrovato di fronte a un gruppo di persone inferocite che gli hanno urlato "buffone", lo ha invitato a "andare a casa", gli chiedeva "i soldi della cassa integrazione". È uno di quegli episodi di cui un politico deve tener conto e un cronista annota sul taccuino perché non c'era nulla di organizzato e tutto si è svolto di fronte alla sede del governo, Palazzo...
Che succede? La giornata è partita con i dati Ocse sull’economia e termina con il governatore della Federal Reserve, Jerome H. Powell che dà la visione aggiornata dello scenario economico secondo la banca centrale americana. In mezzo c’è un po’ di dibattito europeo, molte tragicomiche italiane (e purtroppo non finali) con la magistratura che interroga il governo sulla gestione della crisi del coronavirus e ascolterà il premier Giuseppe Conte, la ministra dell'Interno Giuseppina Lamorgese, il ministro della Salute Roberto Speranza. La magistratura che impera come unico potere sovrano, solo in Italia. E negli Stati dove il diritto è uno strumento delle satrapie. Le cose vanno avanti con l’imbarazzante imbanditura della tavola degli Stati generali del Re Solo Conte.
Il premier stasera ha avuto un assaggio di cosa lo aspetta nelle prossime settimane se i suoi proclami non si trasformeranno in "soldi" come urlavano in piazza Colonna alcuni alcuni manifestanti. Gli aiuti promessi sono arrivati con il contagocce, in pesantissimo ritardo, quando sono arrivati. Tanti ancora aspettano. E la crisi ha iniziato solo a mordere, abbiamo già trasformato in numeri le percentuali date dall'Istat nelle sue previsioni economiche, nei prossimi mesi ci saranno 2 milioni in meno di posti di lavoro. E rischio di conflitto sociale altissimo. I manifestanti erano pochi, un gruppetto, ma il premier ha commesso un errore grande per un politico: è andato loro incontro pensando al solito bagno di folla e si è ritrovato di fronte a un gruppo di persone inferocite che gli hanno urlato "buffone", lo ha invitato a "andare a casa", gli chiedeva "i soldi della cassa integrazione". È uno di quegli episodi di cui un politico deve tener conto e un cronista annota sul taccuino perché non c'era nulla di organizzato e tutto si è svolto di fronte alla sede del governo, Palazzo Chigi. Brutto segnale, chiosato con una frase di Conte che si allontanava: "...è impossibile". No, è possibile perché l'arte del rinvio ha sempre un limite: il tetto del tempo disponibile. E Conte lo ha già esaurito. La sfilata degli Stati Generali non cambierà questa realtà, semmai risulterà come un tentativo di spostare in avanti il problema che nel frattempo pulsa come la kriptonite e a Palazzo Chigi non c'è Superman.
Ancora una volta, la cronaca ci offre un esempio di quella "società del piagnisteo", della (in)volontaria dittatura della minoranza, del politicamente corretto e del pensiero a una dimensione raccontata dagli autori che abbiamo citato ieri su List, Allan Bloom, Robert Hughes e Tom Wolfe. Non c'è niente da ridere, facciamo grandi passi indietro: HBO ha fatto sparire dai suoi schermi "Via col vento" perché il film è considerato razzista. La censura avanza e il popolino ammaestrato applaude. Siamo decisamente ai confini della realtà. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
La Norimberga sanitaria
Abbiamo scritto ieri che presto ci sarebbe stata una Norimberga sanitaria per la crisi del coronavirus in Italia, bene non abbiamo dovuto attendere troppo: il pm di Bergamo dopo aver interrogato il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ascolterà a Palazzo Chigi il presidente del consiglio Giuseppe Conte, poi Giuseppina La Morgese, titolare del ministero dell'Interno, il ministro della Sanità, Roberto Speranza. Conte ha commentato: "Inchiesta su zona rossa? Non sono preoccupato, riferirò venerdì". Il governo deve rispondere alle domande della magistratura sulla istituzione della zona rossa a Alzano Lombardo e a Nembro. Sarebbe facile dire che chi di giustizia colpisce di giustizia perisce, ma in realtà siamo al sottosopra dello stato di diritto perché quando le scelte politiche vengono sottoposte continuamente al vaglio della magistratura - fatto che non è normale, come credono i mozzaorecchi di tutte le latidudini e longitudini - significa che la giustizia non è un ordine (come sottolineava sempre Francesco Cossiga), ma un potere sovraordinato rispetto agli altri e quindi la sovranità non è del popolo che la esercita "nelle forme e limiti della Costituzione" (articolo 1 della Carta Fondamentale) e quindi del Parlamento, ma della magistratura che interviene al posto del legislatore e dell’esecutivo, addirittura lo imbriglia nella sua azione come un altro Leviatano, uno Stato parallelo, grottesco e crudele nello stesso tempo (è bastato - e avanzato - leggere le intercettazioni dei magistrati nel caso Palamara), questo significa che qualsiasi politico è sempre sotto schiaffo, che faccia bene o male non importa, egli può aspettarsi da un momento all’altro - come in un romanzo di Franz Kafka - che un giudice emerso dall'ombra lo colga nel pieno del giorno (e della notte) in chissà quale trama tutta da dimostrare, basta il fumus (e peccato che spesso sia persecutionis) e poi si vedrà, basta il processo a mezzo stampa e la sentenza seguirà. Maggioranza e opposizione vivono con lo spettro della magistratura alle spalle non perché siano impegnate in operazioni criminali (ci vuole intelligenza per farle, come in altri settori della nostra vita), ma perché a ogni decisione politica c'è un tribunale pronto a opporsi con il codice penale e civile. La nostra vita politica è ormai un'appendice dell'aula di giustizia. Siamo nella scena di "Tutti dentro", il film del grande Alberto Sordi.
Sono cose che abbiamo già scritto durante il caso Salvini e la politica sull’immigrazione (condivisa dal governo gialloverde e ora ripudiata da Cinque Stelle e dal premier Conte) e valgono anche nel caso delle zone rosse e di questo governo. Il primato naturale della politica, la sua autonomia, vanno difesi prima di scivolare nella dittatura dei tribunali. La politica può sbagliare, Conte può aver fatto scelte infelici, ma la sua sanzione non è quella del giudice, per questo c'è l'elettore, il voto. Conte o un altro premier doveva - e deve - poter governare con la serenità necessaria, senza il timore di finire alla sbarra, in piena libertà perché l’errore fa parte della sua azione naturale e scegliere significa sempre far pesare la bilancia da una parte. Si tratta di un mestiere difficile, il più complicato sulla faccia della Terra, governare. Una Norimberga sanitaria era quello che mancava per completare l’opera di devastazione della politica che è in corso da almeno trent’anni con le legioni di qualunquisti che agitano la ghigliottina. Conte è l’ultimo arrivato di una lunga serie di presidenti del Consiglio, è un populista del nostro tempo, la valutazione politica su di lui arriverà presto - e anche quella della storia - e potrebbe perfino rivelarsi un vincente, ma non c’è bisogno della magistratura per giudicarlo, si tratta di un’invasione di campo. Quando è iniziato l’attacco alla Regione Lombardia, alla figura mite di Attilio Fontana, quando è partito a razzo lo scaricabarile di Palazzo Chigi sugli enti locali e sulle imprese, avevamo avvisato i naviganti che ci sarebbe stato un contrappasso, che sarebbe arrivato il boomerang.
02
Ocse. Caduta e ripresa lenta, due scenari
Come vanno e come andranno le cose? Ecco il grafico delle ultime stime fatte dall'Ocse, caduta verticale e ripresa lenta:
Come vedete ci sono due scenari e il secondo è quello peggiore, una seconda ondata del coronavirus affonderebbe la già lenta ripresa in corso. L'Italia è in fondo alla classifica, nello scenario con una sola ondata di coronavirus il Pil il crollo del Pil per il 2020 è pari all'11,3% e in caso di seconda ondata del 14%, ripresa nel 2021 pari al 5,3% nel caso peggiore e al 7,7% nel caso migliore. Il dato sull'occupazione è quello da tenere d'occhio perché il Pil può rimbalzare senza aver recuperato i posti di lavoro persi (saranno 2 milioni, secondo gli ultimi dati di previsione economica dell'Istat), siamo in una terra sconosciuta. Come stiamo messi? Pubblichiamo un commento di Pier Carlo Padoan, ex ministro dell'Economia, già capo economista dell'Ocse:
Giancarlo Padoan all'Agi ha detto che i dati Ocse "collocano l'Italia in fondo alla classifica dei Paesi più colpiti dalla pandemia", per questo e' "estremamente importante che ci sia una risposta immediata e adeguata a questa situazione". Il nostro Paese è maglia nera "sia in termini di dati di Pil che sono più negativi di altre istituzioni internazionali, sia in termini di occupazione che cade drasticamente e pone le premesse per una situazione di difficoltà sociale che si va delineando nei prossimi mesi". Si tratta, prosegue l'ex ministro, di "previsioni un po' piu' pessimistiche delle altre, ma diciamo che sono in linea con il quadro delineato da altre istituzioni come il Fondo monetario internazionale, la Commissione Ue e lo stesso governo. Inoltre, l'outlook evidenzia che questi dati sono legati al fatto che non ci siano ulteriori shock pandemici: altrimenti la situazione potrebbe peggiorare non solo per l'Italia, ma anche per gli altri Paesi". Secondo Padoan, le misure messe in campo dal governo "sono molto consistenti in termini di dimensione e capillarità ma non possiamo escludere che ci debba essere ricorso ad altre risorse. Questo pone il problema di come utilizzarle". Bisogna considerare "più seriamente di come e' stato fatto fino ad ora - evidenzia - l'uso di risorse che gia' ci sono". Quelle del Mes "per una ricostruzione radicale del sistema sanitario di cui abbiamo bisogno, ma anche di quelle del Sure che servono a fornire sostegni di breve periodo al mercato del lavoro". Quanto al Recovery plan, conclude, "sono tanti soldi, ma non arriveranno subito".
***
Padoan è realista. Anche Jerome H. Powell, presidente della Federal Reserve, attaccato da Trump in tempo di pace, per fortuna dello stesso presidente americano lo è. Il numero uno della Fed si sta rivelando una guida sicura, realista, equilibrata e chiara durante la crisi da lockdown. Un punto di riferimento, il giudizio di Trump su di lui era profondamente sbagliato, l'uomo ha grandi qualità.
03
Powell: il II trimestre americano sarà il peggiore di sempre
Prima di tutto, i numeri: il Pil americano scenderà del 6,5% quest'anno per poi rimbalzare del 5% nel 2021 e del 3,5% nel 2022. L'impatto della pandemia sarà forte (ne abbiamo appena visto l'effetto devastante con il lockdown, in questo momento oltre 40 milioni di americani sono in fila per il sussidio di disoccupazione) anche sul mercato del lavoro: la disoccupazione salirà al 9,3% nel 2020, per poi scendere al 6,5% nel 2021 e al 5,5% nel 2022.
Il governatore della Federal Reserve ha parlato in serata (nella foto qui sopra Powell fa le sue dichiarazioni alla stampa), al termine della due giorni di riunione del board, ha confermato che la Fed non prevede rialzi dei tassi fino al 2022, le sue parole, ancora una volta, offrono una visione senza imbellettamenti della crisi. Secondo Powell "c'è grande incertezza sul futuro" e la Fed "resta impegnata a usare tutti gli strumenti a sua disposizione per tutto il tempo che sarànecessario". Il momento è complesso come non mai, grave e ricco di incognite. Powell ha annunciato che il calo del Pil nel II trimestre "sarà il peggiore di sempre". Ma c'è un orizzonte di speranza perché i dati del mese di maggio sull'occupazione (2,5 milioni di nuovi posti, il record di sempre in un solo mese) sono "positivi in modo inatteso". Bisogna stringere i denti, soffrire e andare avanti verso il futuro.
***
Come sarà il futuro? La ripresa economica ci sarà, ma il cervello è sempre più ipnotizzato, in regresso, in piena indietro tutta, residente in un mondo distopico che alimenta il conflitto tra due tipi umani destinati a scontrarsi per sopravvivere: i liberi di spirito, i carcerieri del pensiero. Restiamo in America, respiriamo a pieni polmoni la sua arte del romanzo, finché sarà possibile farlo senza essere arrestati e messi al rogo per eresia. Siamo in un nuovo Medioevo.
04
Realtà e fiction. La lezione di Truman Capote
Siamo tutti alla ricerca del filo d'Arianna che ci conduca verso l'uscita dalla crisi, ma non è facile perché all'analisi delle scienze sociali manca un elemento, la letteratura. Nascerà probabilmente in America la risposta della fiction alle nostre domande. Non c’è nessuna separazione tra la cronaca di tutti giorni e la riflessione profonda, la trivellazione del giacimento dell'anima del nostro presente. Il fatto di cronaca bianca e cronaca nera, la nota politica e il pezzo di spettacolo sono soltanto il chiodo per appendere il quadro. Quale? Il romanzo, il saggio letterario e filosofico. Truman Capote, genio disperato della letteratura americana, nel romanzo "A sangue freddo" descrisse una strage nell’America profonda che maciullava l’anima di un paese che non voleva sentirsi dire in faccia che cosa era e soprattutto che cosa non era.
Il racconto del quadruplice omicidio della famiglia Clutter a Holcomb, nel Kansas, fu per gli americani uno shock. La strage fu l'opera nera di due sbandati, cercavano una cassaforte che non c’era nella casa di un agricoltore. Fecero una strage e scomparvero nella notte. Furono rintracciati e catturati sei settimane dopo. Capote inciampò sulla notizia, un trafiletto di cronaca, ne fu ghermito, e con la sua amica, la grande scrittrice Harper Lee, andò sul posto come un reporter e comincio un’indagine minuziosa, andò a visitare in carcere gli autori della strage, prese appunti e trasformò questa indagine nel racconto spietato di personalità colpevoli e innocenti, ma tutte senza umanità (o meglio, con il lato oscuro e vibrante dell’umanità lugubre che non vogliamo mai vedere e accettare). "A sangue freddo" uscì a puntate sul New Yorker tra il settembre e ottobre del 1965, Capote lavorò per sei anni su quello che poi divenne la sua ultima opera compiuta, un successo stellare, uno scandalo per l’America, illusa di essere senza peccato. Con quel romanzo nacque anche la non fiction novel. Correva l’anno 1959, l’America inseguiva il suo sogno, era in piena Guerra fredda, e si vide sbattere in faccia la realtà della sua provincia che non scintillava come le città costiere o le metropoli interne della grande industria dell’auto e del petrolio. Capote morì solo e disperato, come la sua scrittura felice in superficie e agitata nel profondo.
L'uomo dimenticato di Roosevelt era già diventato l'uomo smarrito, quello che vediamo oggi protestare come ieri sulle vie delle metropoli americane. Floyd è la miccia, il barile di dinamite era stato riempito da molto tempo. Lo vediamo agire per le strade. Abbattono monumenti, sfregiano la storia, distruggono il sapere. Perché non sanno e pensano di sapere. Dio li perdonerà, noi no.
05
Abbattono statue e sono il monumento dell'ignoranza
La furia iconoclasta dei manifestanti dell'anti-razzismo privi di senso storico. Nobili ideali che si scontrano con la realtà delle pagine della Storia. Un'indagine di Marco Patricelli sui simboli sfregiati e travisati
La statua di Leopoldo II imbrattata dai manifestanti a Bruxelles (Foto Ansa).di Marco Patricelli
Se filtrassimo la storia col setaccio del pregiudizio potremmo impacchettare il nostro passato e gettarlo via in blocco. Perché avremmo amaramente scoperto che personaggi celebri e celebrati non erano poi questi campioni di virtù da esaltare e di cui perpetuare il ricordo. Un autolesionismo schizoide ha contagiato da qualche tempo l’Occidente più e peggio del Covid-19, perché almeno il devastante coronavirus prima o poi si potrà curare in laboratorio, mentre il focolaio acceso dopo la barbara uccisione di George Floyd è andato ad alimentare un incendio difficilmente domabile con i criteri della logica, su cui soffia il vento di un radicalismo tanto rumoroso quanto malato. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Se tutto questo vi sembra il racconto di una follia di massa, allora allacciate le cinture e preparatevi al gran finale. Sipario, pop corn e politicamente corretto. Devastante idiozia collettiva.
06
Pazzie del politicamente corretto. Cancellato "Via col vento"
La letteratura resta uno strumento imbattibile per comprendere la realtà, catturare lo spirito del tempo. Che spirito è? Folle, pazzo, smarrito, viviamo in un mondo che sembra il laboratorio di un chimico che sta per saltare in aria da momento all’altro. La lezione di Capote è quella di guardare i dettagli, di essere curiosi, e la notizia che può sembrare frivola, insignificante, un niente rispetto ai grandi accadimenti della storia, è quella della decisione del gigante dell’entertainment, HBO, di cancellare dalla programmazione un capolavoro come "Via col vento" perché considerato razzista, pieno di pregiudizi contro le persone di colore. Tornerà quando sarà corredato da note esplicative. Siamo all'annotazione storica di uno dei film più belli di tutti tempi, tratto da un romanzo del 1936 di Margaret Mitchell che ebbe un successo stellare, premio Pulitzer nel 1937, che viene bandito nel 2020. No, non siamo migliori, non stiamo facendo nessun passo avanti, stiamo regredendo alla velocità della luce. Come se nessuno fosse in grado di capire che quelle pagine di memoria e fiction, quella scrittura, quell'ambientazione, quelle scene, quella regia, quella sceneggiatura sono frutto di un contesto storico in cui quel pregiudizio era common sense, un sentimento che si trasforma (in meglio o in peggio) con lo scorrere dei giorni e degli errori dai quali l’uomo spesso impara e a volte invece dimentica. Si chiama storia. D’altronde, qualche tempo fa, si mise in discussione Mark Twain, gigante della letteratura americana, per le sue espressioni sui neri. Di questo passo marziale della censura culturale niente ci salverà dalla furia iconoclasta delle masse ignoranti talmente presuntuose da sentirsi in progress e sempre nel giusto, anche quando sguazzano nell'errore e nell'orrore. Siamo di fronte a una contemporaneità malata e l'unica via d'uscita che qui ci appare chiara, è quella di Rossella O' Hara: "Domani è un altro giorno". Sì, viviamo proprio tempi interessanti, forse troppo.
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4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.