20 Dicembre
Dosi di sfiducia. Omicron, la Borsa e la vita
Il lunedì nero dei mercati che leggono le reazioni della classe politica come un fattore negativo per la ripresa economica. Tamponi per i vaccinati? Sarebbe un manifesto per i No Vax. Le scelte dei governi e il pessimismo che non vince mai la guerra. Il Papa, la società senza "contatto" e la lezione di Wall-E. Chi batte Omicron? L'Uomo Ragno
Che succede? Siamo al signor Omicron, l'ultimo arrivato, che rovina il Natale e riaccende tutti i lumini di quelli che l'unica soluzione è il giro di vite, il tampone anche per i vaccinati. Di questo si discute a Palazzo Chigi prima della cabina di regia del 23 dicembre (che arriva puntualmente dopo lo shopping). Con tutto il rispetto, un modesto consiglio: non fatelo. Ci sono buone e solidissime ragioni per mantenere la calma, sfuggire al dominio della paura, agire con una razionalità che tiene conto di tutti gli elementi in gioco. È una partita delicatissima, un passaggio che può segnare il futuro più di quanto si immagini, basta un errore e si fa crash.
01
Per chi suona la campana dei mercati? Per chi governa
Chi governa ha grandi responsabilità e deve pesare bene le parole prima ancora delle proprie decisioni. I mercati anticipano la paura, l'incertezza delle classi dirigenti. Nelle leadership contemporanee manca l'esperienza del conflitto, il realismo, la disposizione al sacrificio e la considerazione giusta per il valore della fiducia, siamo all'iniezione continua di dosi di pessimismo in un mondo che abbiamo di ottimismo, di persone che costruiscono il domani. Se dici che non ce la fai a vincere la guerra, nessuno ti seguirà. Così ecco partire il lunedì nero dei mercati e tanti saluti alla ripresa economica. D'altronde, se la risposta - dopo l'eccezionale scoperta dei vaccini anti-covid - è quella della chiusura, gli investitori fanno i loro calcoli, mollano il mercato azionario e cercano forme di protezione del risparmio. Il peggio che possa accadere in questa fase. L'apertura delle Borse europee è da profondo rosso:
I future del petrolio e degli indici di Wall Street preannunciano una giornata durissima:
Queste sono le premesse quando le promesse vengono mancate. Governare con il peggiorismo conduce inevitabilmente al peggio. ...
Che succede? Siamo al signor Omicron, l'ultimo arrivato, che rovina il Natale e riaccende tutti i lumini di quelli che l'unica soluzione è il giro di vite, il tampone anche per i vaccinati. Di questo si discute a Palazzo Chigi prima della cabina di regia del 23 dicembre (che arriva puntualmente dopo lo shopping). Con tutto il rispetto, un modesto consiglio: non fatelo. Ci sono buone e solidissime ragioni per mantenere la calma, sfuggire al dominio della paura, agire con una razionalità che tiene conto di tutti gli elementi in gioco. È una partita delicatissima, un passaggio che può segnare il futuro più di quanto si immagini, basta un errore e si fa crash.
01
Per chi suona la campana dei mercati? Per chi governa
Chi governa ha grandi responsabilità e deve pesare bene le parole prima ancora delle proprie decisioni. I mercati anticipano la paura, l'incertezza delle classi dirigenti. Nelle leadership contemporanee manca l'esperienza del conflitto, il realismo, la disposizione al sacrificio e la considerazione giusta per il valore della fiducia, siamo all'iniezione continua di dosi di pessimismo in un mondo che abbiamo di ottimismo, di persone che costruiscono il domani. Se dici che non ce la fai a vincere la guerra, nessuno ti seguirà. Così ecco partire il lunedì nero dei mercati e tanti saluti alla ripresa economica. D'altronde, se la risposta - dopo l'eccezionale scoperta dei vaccini anti-covid - è quella della chiusura, gli investitori fanno i loro calcoli, mollano il mercato azionario e cercano forme di protezione del risparmio. Il peggio che possa accadere in questa fase. L'apertura delle Borse europee è da profondo rosso:
I future del petrolio e degli indici di Wall Street preannunciano una giornata durissima:
Queste sono le premesse quando le promesse vengono mancate. Governare con il peggiorismo conduce inevitabilmente al peggio. Winston Churchill durante la guerra annunciò che la flotta britannica aveva affondato metà dei sommergibili tedeschi. L'ammiraglio Arthur Talbot parlando in privato con il primo ministro gli disse: "Signore, ne abbiamo affondato appena 9 su 57". Churchill con calma olimpica, gli rispose: "Ci sono due modi per affondare sommergibili in questa guerra. Possiamo farlo nell’Atlantico ma anche in Parlamento. Il problema è che voi ci state impiegando il doppio del tempo". Per chi suona la campana dei mercati? Per chi governa senza coraggio e abbatte il morale della truppa. Churchill vinse la guerra, noi con questi comandanti rischiamo di perderla.
02
Il mito zero perdite e il manifesto perfetto per i No Vax
Attenzione, perché non si esce da una pandemia seminando sfiducia e dando ai No Vax un manifesto che hanno già iniziato a diffondere: se i vaccinati devono fare il tampone, allora tutto quello che è stato imposto finora non serve a niente e naturalmente era meglio Conte e non un banchiere centrale e via così, con il Grande Reset e altre follie, in un crescendo di scetticismo e cospirazionismo. Chi ha sostenuto una giusta campagna per la vaccinazione sente uno scricchiolìo, qualcosa che non va nell'impostazione del governo: manca la politica.
Gli scienziati possono essere un ausilio (non sempre e la politica deve essere autonoma e decidente), una forza di complemento dei governi ma non sono i governi. Va ricordato che siamo sul terreno fiammeggiante della più pura e dura politica, siamo sul campo della conquista del cuore e della mente delle persone che devono continuare a battersi per vincere la sfida contro il coronavirus. Non è una questione "tecnica", non è il virologo che dice e si contraddice nei talk televisivi in trance, è una faccenda che riguarda qualcosa di ben più profondo, è il linguaggio, è la comunicazione, è la parola data e ricevuta. Dire ai vaccinati che devono fare il tampone (in qualsiasi condizione e modo, non è un problema di discoteca, stadio o altro evento, sto scrivendo di un dato generale che tocca quella cosa delicatissima che si chiama immaginario, l'arma più grande della politica) depotenzia la campagna di immunizzazione e rafforza i No Vax nelle loro bizzarre convinzioni. Chi ha fatto il vaccino, ha scelto quella strada perché sicuro della sua efficacia (gli è stato detto dagli scienziati, dai governi, dalle istituzioni, e ci ha giustamente creduto), perché non vuole fare il tampone, perché sa benissimo che si può ammalare ma non finisce in terapia intensiva a meno che il suo fisico non sia minato da altre patologie. Questo è il punto e se si comincia a picconare il muro, allora le cose assumono un colore sinistro, avanzano domande alimentate da una politica dove il primo che vede una telecamera accesa parla senza pesare le conseguenze di quello che dice. Cosa facciamo, chiudiamo tutto perché il No Vax di turno finisce in ospedale? O il sotto testo è che il vaccino non è efficace e viene bucato da Omicron? Un po' di chiarezza, per favore.
Le scelte di un premier che governa la crisi. Mario Draghi (Foto Ansa).È un bombardamento della fiducia. In un paese che ha un alto tasso di vaccinazione, che ha espresso in maniera tangibile la propria adesione alle scelte fatte dal governo, c'è chi sostiene questa linea e non valuta l'impatto e l'effetto domino. Facciamo un recap della scena chiave del copione: cari vaccinati, dovete farvi la vostra dose per tutta la vita, ogni sei mesi circa (questo è lo stato dell'arte finora), correte a farlo, mi raccomando, ma ora vi dico di non coltivare troppe illusioni, sarà impossibile avere una vita dal volto umano, vi apparirà Speranza (autore di un best seller sul virus finito e sconfitto) e se non fate da bravi noi chiudiamo tutto e se proprio volete respirare una rara aria di normalità, questa botta di vita vi sarà concessa in via straordinaria e in ogni caso, aprite bene le orecchie e soprattutto le narici, vi farete anche il tampone perché quel vaccino non serve poi così tanto. I No Vax? Fanno la ola. E s'apprestano a ritornare a manifestare. Ne abbiamo avuto un assaggio ieri, con l'assalto dei medici No Vax (siamo al paradosso e dovrebbe far riflettere chi governa e deve prendere decisioni gravi) all'assemblea dell'ordine dei medici a Roma. Serve altro per capire?
Dopo tre vaccini in poco più di 12 mesi, un anti-influenzale (uno all'anno, nel 2020 lo feci a Washington per l'indisponibilità in Italia), una non-vita condotta con fin troppo rigore per due anni, una campagna presidenziale americana in piena pandemia (aerei grandi e piccoli, manifestazioni di massa e molte grandi e piccole lezioni su come si vive e non si vive), relazioni dissipate per assenza totale, l'esperienza del lavoro (e della sua organizzazione smaterializzata) con lockdown generali attuati senza razionalità e equilibrio che hanno sfasciato l'economia (anche dove non c'era alcun bisogno di farlo), lo studio di report accurati, dossier sanitari, ricerche scientifiche, soluzioni e dissoluzioni politiche, ho materiale più che sufficiente per avanzare qualche solido dubbio sull'ultima strambata in arrivo (forse, vedremo quanto giudizio sarà usato in queste ore nel ponderare la decisione) nella rotta di chi governa. Se la risposta delle classi dirigenti di fronte alla pandemia è sempre e solo una - la chiusura, il divieto - e questa viene dispensata a piene dosi anche a coloro che hanno dato il massimo contributo per l'apertura del paese (la stragrande maggioranza della popolazione che si è messa in fila per vaccinarsi, silente e paziente), allora c'è più di qualcosa che non va. Che fare? Guardate alla reale durata della copertura del vaccino, preparate le campagne successive di immunizzazione, accorciate il Green Pass e finitela qui. Perché tutto si può accettare, ma non la resa che s'accompagna alla beffa.
Il tampone per i vaccinati è l'ultima risorsa (indisponibile) di chi non ha compreso un semplice e inesorabile fatto: zero perdite è un mito impossibile che non esiste in natura, è una trappola mentale in cui rischia di cadere anche il governo Draghi. Attenzione, perché il confine tra l'ossessione della vita asettica e il fanatismo delle teorie dei No Vax finisce per annullarsi e fondersi con decisioni a doppio taglio. I governanti che si sono alternati si sono sprecati in questi due anni con le metafore belliche per definire la stagione del virus, allora va detta una cosa, con chiarezza: nessuno dei leader contemporanei, con queste idee, avrebbe mai vinto la guerra.
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Che facciamo? Andiamo avanti, ieri ha parlato il Papa e ha detto cose che sono un gancio perfetto per il tema con cui abbiamo aperto List.
03
La formula del Papa e il mondo di Wall-E
Il ritratto di un Papa: Jorge Mario Bergoglio (Foto Ansa).Si è aperto l'anno accademico dell'Università Cattolica a Milano, il Papa è intervenuto con un videomessaggio concentrato su tre parole: fuoco, speranza e servizio. Vediamo i passaggi chiave svolti da Bergoglio e gli spunti che ne derivano guardando allo scenario quotidiano. Quello del Papa è un discorso importante, ma c'è un angolo in ombra che in realtà è uno spazio immenso della contemporaneità: la smaterializzazione digitale dell'esistenza e la sua trasformazione e accelerazione durante l'era pandemica.
Il Papa evoca una prima immagine, il fuoco, "la fiaccola" dell'insegnamento, la trasmissione del sapere. "Come avevano ben compreso già gli antichi: educare non è riempire dei vasi ma accendere fuochi. L’Università Cattolica custodisce questo fuoco e quindi può trasmetterlo perché l’unico modo di farlo è “per contatto”, cioè attraverso la testimonianza personale e comunitaria". Bergoglio ricorda"il senso originario di ciò che chiamiamo “università”, l ’uni-versitas: quando iniziarono a sorgere queste realtà nel Medio Evo esse nacquero per far convergere “verso” un unico luogo le diverse scuole. Tanti che convergono “verso uno”, un luogo, un tempo, uno spirito".
"Per contatto" ricorda il Papa, e verso "un luogo". Qui siamo in uno spazio tridimensionale, dove i cinque sensi sono tutti allerta. Ma nell'epoca del coronavirus il "contatto" (non solo quello fisico che in ogni caso è fondamentale per la condivisione di una storia comune, del sapere, dell'esperienza) si è diradato al punto da lasciare il posto a una pratica del "distanziamento" che conduce a un "isolamento" della persona, la sua riduzione a "macchina" che conduce una vita in pixel, trasfigurata in Essere Virtuale la cui personalità viene mediata dal digitale, esposta in realtà aumentata e fraintesa. Un mondo ossessionato dalla performance della prestazione fisica, dal misurabile, dal numero, ha ridotto in pixel l'unità del pensiero, fino a polverizzare la salute psichica. Siamo esseri frantumati che vivono l'istante senza avere un'idea di futuro. È la morte della filosofia.
La seconda parola di Bergoglio si chiama speranza, usata da tutti i pontefici, è la missione della Chiesa: dare speranza. Il Papa dice che "oggi, questa idea di educazione è sfidata da una cultura individualista, che esalta l’io in opposizione al noi, promuove l’indifferenza – la cultura dell’indifferenza è brutta! –, sminuisce il valore della solidarietà e mette in moto la cultura dello scarto. Chi educa, infatti, guarda al futuro con fiducia, e compie un’azione – quella educativa – che coinvolge diversi attori della società, in modo tale da offrire agli studenti una formazione integrale, frutto delle esperienze e delle sensibilità di molti". E dunque bisogna "portare avanti l’immagine dell’albero: le radici danno la vita all’albero e, come diceva il poeta, tutto quello che l’albero ha di fiorito, viene da quello che è sotterrato. Questa armonia fra radice e crescita".
L'albero evocato dal Papa ha bisogno, prima ancora delle radici, di acqua. E l'acqua è il sapere che non riusciamo a condividere e trasmettere in quel movimento che prima del coronavirus era un atto naturale, istintivo, l'elemento chiave della natura umana: l'incontro. Il problema dell'io e del noi sollevato da Bergoglio si risolve (e rivolta) in realtà in un suo rovesciamento, un paradosso: in una dimensione pulviscolare di esseri connessi e scollegati, di personalità in costante isolamento, parole diradate e continuamente superate dalla schermata successiva, persone sempre nello stesso luogo e in nessun dove, persone "delocalizzate" nel regno della segregazione digitale, nella terra del divieto, persone nel rumore di una Babele che ha perso la gerarchia del sapere, queste persone, queste singolarità si disperdono, l'io intelligente diventa un noi informe prigioniero della paura.
È lo stesso Papa a ricordare che "l’educazione è anzitutto relazione: relazione tra docente e studente, e poi anche degli studenti tra loro". Relazione a dir poco complicata in un mondo dove l'imperativo categorico diventa quello di "distanziarsi", le ragioni della biosicurezza diventano preminenti, l'emergenza permanente, le ordinanze escludono il valore positivo della relazione, lo qualificano come rischio, pericolo, contagio. Si inoculano così elementi che nello studio, nel lavoro, conducono a un'estrema solitudine che prima o poi - perfino nei soggetti inconsapevoli e "felici" di chiudersi nel guscio protettivo - conduce alla nevrosi. Il Papa è giustamente preoccupato per la "cultura dello scarto", ma qui il primo scarto è proprio il fondamento dell'attività dell'uomo, la relazione, il gruppo viene smembrato, in termini digitali siamo in presenza di una connessione sempre attiva con il link spezzato.
Si accende il computer, sono online, diretto verso un nessun dove, sprofondato nella liquidità del metaverso che non a caso è il sogno dei visionari della Silicon Valley, una catapulta dal virtuale al più virtuale, una società perfetta, seduta, orbitante sulla Terra, l'accumulazione - per scarto - di un popolo che somiglia sempre più a quello disegnato da Wall-E, capolavoro del cinema d'animazione, splendida distopia in cartoon dove la Terra è ridotta una discarica e gli ultimi esseri umani abitano in una navicella spaziale dove il loro unico compito è quello di consumare (cibo, entertainment, flebo inesauribili di distrazione) e diventare sempre più obesi. La felicità secondo il canone dell'uomo liberato dalla fatica, dal lavoro, dall'incombenza del pensare, un essere senza storia.
Questo passaggio di Bergoglio sul valore della relazione è la conferma delle premesse che nel discorso del Papa però non emergono: una vita allontanata dal rapporto umano, con i legami senza più contatto, slegati dalla lealtà e dalla responsabilità, immerso nella finzione della connessione in banda larga, con la mente sempre più ristretta.
Bergoglio sollecita un nuovo "Patto educativo globale, per sensibilizzare tutti all’ascolto delle grandi domande di senso del nostro tempo, a partire da quelle delle nuove generazioni di fronte alle ingiustizie sociali, alle violazioni dei diritti, alle migrazioni forzate". Questo è l'elenco delle priorità. Dovrebbe esserci naturalmente altro, prima di tutto la grande trasformazione dettata dalla tecnologia, l'arretramento dell'Occidente (dove non a caso i cattolici hanno un ruolo sempre più marginale, le chiese sono vuote). Resta il pensiero, si dirà, ma allora bisogna chiedersi come mai resti completamente fuori da questo discorso l'alienazione, lo scenario del Papa sembra fermo a un mondo pre-pandemico, prima della fusione in corso tra biologia e tecnologia, della diffusione dell'intelligenza artificiale che sta cambiando il nostro rapporto con la natura, trasforma profondamente le relazioni individuali e produce mutazioni interiori al punto che lo specchiarsi nella ricerca di se stessi diventa un dialogo incessante con la macchina.
Il Papa ricorda che "il mondo, oggi soprattutto, è totalmente interdipendente; tale condizione richiede uno sforzo inedito, perché questo cambiamento epocale ha reso obsolete le cornici interpretative del passato, che non sono più utili per comprendere il presente". Fin qui, niente di nuovo, sono conclusioni consolidate da tempo, l'interdipendenza tra l'altro sta subendo un palese rallentamento, assistiamo al reshore di produzioni, alla rottura della catena della distribuzione, a una lotta tribale per le materie prime, a sistemi aperti che si stanno chiudendo e all'avanzata di regimi autoritari considerati più "efficienti" rispetto alle democrazie. Bergoglio giustamente dice che bisogna "progettare nuovi modelli di pensiero, per definire soluzioni alle urgenze che siamo chiamati ad affrontare: da quelle ambientali a quelle economiche, da quelle sociali a quelle demografiche. Noi non possiamo andare avanti con la categoria dell’illuminismo. Ci vuole un pensiero nuovo, creativo". Bene, ma quale? Non basta certo dire agli studenti che non bisogna lasciarsi "contagiare dal virus dell’individualismo". Tornare alla tradizione? Non pare questa la via di Bergoglio, visto che invita a "non diventare tradizionalisti delle radici".
Resta una parola, la terza: servizio. Bergoglio dice che "potrebbe essere la prima" e ricorda il lavoro di squadra dell'università, la logica del "tutti “verso”, tutti insieme, ognuno nel suo specifico ruolo, ma tutti insieme, convergendo verso un orizzonte condiviso", come "una grande orchestra" che ha bisogno di "coraggio e pazienza". Siamo nel Regno di Dio, dunque il Papa ne ricorda la Sapienza, il Logos e il "servire fino alla spoliazione totale di sé". È una prospettiva trascendente, certo, ma si nota un'assenza: manca una rivelazione nel presente.
04
Due libri sull'intelligenza (artificiale e non), il terreno e l'ultraterreno
Aprire la porta del futuro senza averne le chiavi è il problema terreno, le religioni danno una risposta altrove, in un altro luogo e tempo senza tempo a cui l'Occidente non crede più, un distacco da Dio avvenuto per ragione e sentimento. Che fare? Continuare a studiare, provare a capire la realtà, darle un senso. Sto leggendo due libri, uno è nuovo, l'altro una vecchia conoscenza. Il primo è terreno con proiezioni metafisiche, il secondo è ultra (e terreno) con l'eterna lotta tra il Bene e il Male.
Il primo libro, The Age of AI, è un saggio sull'intelligenza artificiale scritto da Henry Kissinger, Eric Schmidt e Daniel Hutterlocher. Una figura chiave della storia politica americana, uno dei protagonisti della cavalcata di Google, una delle menti più brillanti del Mit di Boston, gli ingredienti per un ottimo menù ci sono tutti. E il libro non tradisce le attese, in sette capitoli squaderna tutti i temi aperti dall'uso massiccio dell'intelligenza artificiale, dallo sviluppo esponenziale di algoritmi e macchine per... pensare. Gli autori avvisano che le "conseguenze saranno l'alterazione dell'identità e dell'esperienza umana della realtà a livelli mai visti dall'alba dell'era moderna". Sono dilemmi aperti per oggi e domani, nel frattempo la tecnologia avanza a passo di carica e apre domande alle quali bisogna rispondere subito:
- Quali sono le innovazioni dell'intelligenza artificiale nella medicina, nella biologia, nella fisica quantistica?
- Quale impatto avrà l'uso dell'intelligenza artificiale nella creazione dei "migliori amici" degli adulti e soprattutto dei bambini di oggi e domani?
- Che guerra sarà quella potenziata con gli strumenti dell'intelligenza artificiale?
- L'intelligenza artificiale coglie aspetti della realtà che gli umani non percepiscono?
- Come cambiano gli esseri umani quando l'intelligenza artificiale partecipa alle loro decisioni?
- Cosa significa essere umani?
Il libro comincia con una partita a scacchi. E non ci sono esseri umani a giocarla. Il naturale, l'artificiale e il soprannaturale sono tra noi. Ci salverà, come sempre, dopo essere stati sommersi, la letteratura.
Il secondo libro che accompagna le mie notti è un classico che amo senza limiti, Il Maestro e Margherita, di Michail Bulgakov. Chi non lo ha letto, provveda, chi lo ha letto, ci torni sopra con gioia. Lo sto rileggendo in inglese, magnifico, è un'opera che chiama continuamente a pesare ogni situazione, parola, passaggio, gioco, divertissement, sulfurea apparizione e sparizione. La copertina dell'edizione di Penguin stampata per il cinquantenario è stupenda, il testo una valanga creativa. La letteratura russa è maestosa, Bulgakov ci ricorda la lotta tra il Bene e il Male, la presenza di Dio e del Diavolo, la necessaria coabitazione degli opposti: è Woland a predire come e quando morirà Berlioz, è Gesù a vedere e raccontare a Ponzio Pilato della sua emicrania, del suo desiderio di stare solo con il suo cane. La magia è di questi due personaggi del romanzo, non di altri, il mistico e il soprannaturale appartengono al mondo di Dio e agli angeli caduti. Terreno e ultraterreno sono dietro l'angolo di una strada di Mosca, ci guardano, sono là, alla finestra di casa nostra. Un romanzo, un intarsio, un incastro e la liberazione dell'intelligenza non artificiale. Chissà che romanzi un giorno scriveranno le macchine, una sola potrà scrivere tutti i romanzi del mondo, fingendo di essere tutti gli autori, mimando lo stile di una prosa universale, fondendo la secchezza di Hemingway con la frusta di Gadda, il verso di Dante con quello di Shakespeare, la potenza visionaria di Blake con il gioco di Capote. Ridatemi il Novecento, vi prego.
***
C'è altro da raccontare? Sì, la storia finale di un bandito: Graziano Mesina.
05
Il finale di partita di Mesina
"Hanno arrestato Mesina!". Il sole sta ancora combattendo con la notte, ho dato il visto si stampi ai primi titoli della giornata. Prendo il telefono, il fatto è confermato, lo hanno bloccato i Carabinieri a Desulo, era nella casa di una coppia, marito e moglie, la sua latitanza è finita alle tre di notte mentre scorrono i titoli di coda del 2021, non ha mai lasciato la Sardegna. In paesi dove non sfugge neppure la luce di una spilla, nessuno ha mai visto quest'ombra nota anche ai sassi entrare e uscire dai suoi rifugi. Silenzio, Mesina.
Questa è la scarna cronaca e potremmo chiuderla qua, perché la vita dell'eterno fuggitivo Graziano Mesina si era spenta come una candela nel buio, tanto tempo fa. Non voleva tornare in carcere, ma non puoi sfuggire al tuo destino, la prigione è sempre stata il suo unico e regolare appuntamento.
Incontrai Graziano Mesina a Orgosolo nel 1992, sul taccuino avevo segnato due nomi, il suo e quello di Farouk Kassam. Ero giovane, guidato da quella fame di notizie che il cronista non riesce mai a placare. Bussai, aprì una donna in abiti tradizionali, entrai, restai in attesa. Non udii passi, nessun'ombra lo anticipò, Mesina apparve. Si sedette al tavolo, cominciammo a parlare, lui vigile come una volpe, la mia penna come la pinna di uno squalo. Mi colpì subito con una frustata, per stabilire chi comanda il gioco, due parole secche: "Cosa vuoi?". Poteva finire là e invece andò avanti. Quell'incontro oggi scorre in bianco e nero, ma il guizzo degli occhi da eterno fuggitivo, quello è sempre un fulmine a colori. Io facevo domande, lui stava attraversando una gola del Gennargentu; io tentavo di carpire una risposta buona per un titolo, lui aveva oliato un fucile. Aveva il cuore indurito dal carcere, un istinto di caccia mai placato, era consumato dalla sua biografia terribile ma ancora forte per coltivare illusioni d'eternità, scartavetrava le sillabe, faceva cadere ogni parola come se fosse in bilico tra libertà e prigionia (e poi scoprimmo che lo era, per sempre), la vita gli era scivolata tra le dita molti anni prima (lo sapeva, ma non l'accettava, con rabbia), non era un uomo né di pace né in pace, Mesina era in cerca di un riscatto d'oro zecchino, non più quello dei sequestri, ma un'improbabile vita da "balente" nella società dello spettacolo, era divenuto un inquieto personaggio tra il rotocalco e il brogliaccio della questura, una scheggia incastrata tra gli ingranaggi della storia e quelli della cronaca. "Andiamo a fare un giro in paese", un ordine più che un invito. Finimmo al bar di Orgosolo; parola chiave, "filu ferru"; scenario, Barbagia; soggetto, il caso Mesina non è chiuso.
Chissà cosa davvero ha mai cercato di essere, Mesina. Fu bandito, ma ebbe la possibilità di essere altro, perfino l'occasione di una nuova vita, onesta, rispettabile, colpo che pochissimi riescono a mandare in buca dopo il carcere conquistato con la carriera del nemico pubblico. Per lui arrivò la grazia del Presidente Ciampi e forse perfino al destino che abitualmente gioca a dadi sembrò "troppa grazia".
Mesina fu il bandito che coltivò (contro se stesso) il tragico senso della fuga, fu spietato, sinistro, sgraziato, liberato, liberatore (forse) e certamente in chiusura di stagione fu un triste prigioniero libero. Chiuso il sipario, oggi è di nuovo carcerato, un'altra pensione completa a Badu 'e Carros. Non voleva andare in carcere, ma che finale di partita poteva mai essere per un uomo di 79 anni quello di darsi alla macchia, passando di casa in casa, un viandante notturno dei paesi della Sardegna? Ieri Desulo, domani chissà. Mesina fu un oggetto di ammirazione sbagliato, un refuso tipografico in decenni dove incarnò per errore (e orrore) la figura del romantico ribelle che non poteva essere, fu soggetto di studio, materiale da racconto, un equivoco e pure un coperchio per tutte le pentole. Mesina non fu epica ieri e non è prosa grezza oggi, è la storia grigia di un anziano che dormiva vestito, perché l'abito del latitante è tatuato sulla pelle, la notte è veloce come un caffè solubile.
Il caso Mesina non è chiuso perché in questa mano finale di poker le carte mostrano il tradimento della sceneggiatura attesa, della caduta e della risalita, della dannazione e della redenzione. Qui c'è solo polvere. Senza stelle. Mesina ha avuto tutte le occasioni. E tutte le ha sprecate. Nel film di Vittorio De Seta, "Banditi a Orgosolo" (1961, miglior opera prima al Festival di Venezia) c'è una frase che segna l'inizio e la fine di tutta la vicenda del pastore Michele: “Possono diventare banditi da un giorno all’altro, quasi senza rendersene conto”. In celluloide ci sono l'abigeato e l'assassinio, l'accusa ingiusta, la doppia "perdita dell'innocenza" (quella del luogo e quella dell'anima), ma nella realtà smascherata e senza mito della storia di Mesina c'è solo la rivelazione di una senile tragedia. Sipario, niente applausi.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Passiamo dai banditi agli eroi. Abbiamo bisogno di una vittoria.
06
L'Uomo Ragno batte Omicron
Sempre sia lodato il mondo dei super eroi che hanno forgiato la nostra infanzia, ci hanno dato fiducia, insegnato che il bene trionfa sempre, i cattivi perdono e la vita va avanti. L'Uomo Ragno batte Omicron, l'ultimo film ha fatto il pieno al botteghino al suo debutto: nel primo weekend in Nord America il film Spider-Man: no way home ha incassato 253 milioni, il film con il miglior risultato nell'era pandemica. Così, in un numero di List scritto in una mattina difficile, preludio di una tempesta, sono sgattaiolati dalla penna due film che hanno il cuore che batte nella matita, nel segno, nel colore, nell'azione, nella risposta pronta, nel coraggio, condividono il soprannaturale del Maestro e Margherita, la forza del fantastico e del possibile, Wall-E e Spider-Man. Abbiamo bisogno di vincere, siamo al fianco di Peter Parker, i pessimisti stiano a casa, qui fuori c'è molto da fare.
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I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
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I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
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I dati personali non sono soggetti a diffusione.
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Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
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Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.