4 Settembre

Dov'è il primato dell'Italia in Libia?

Conte a Washington poche settimane fa aveva incassato dal Presidente Trump il riconoscimento del "primato sul Nord Africa", ma questo non si è tradotto per ora in nessun atto concreto. Tripoli brucia e non è solo un tema che riguarda l'immigrazione. L'Italia ha un piano? Note sulla Libia e l'interesse nazionale

Durante il viaggio a Washington il premier Conte ha incassato una frase di Trump che va tradotta in un fatto politico: gli Stati Uniti riconoscono all'Italia il primato nel Nord Africa. Bene, fatti concreti da Palazzo Chigi dopo questa affermazione? Non se ne vedono. Le opportunità vanno colte, se le lasci cadere, poi non puoi lamentarti dell'imprevisto che in realtà è visibile agli occhi. Certo, abbiamo inviato 12 motovedette al governo libico, ma quella non è politica estera per la stabilizzazione della Libia, è soccorso in mare e contrasto all'immigrazione. In Libia sono sbarcati nelle ultime settimane il ministro dell'Interno Matteo Salvini, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, il ministro degli Esteri Enzo Moavero, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani (che è anche l'uomo al quale Berlusconi ha affidato la "transizione" del suo partito). Sotto il loro naso c'era una situazione esplosiva. Non l'hanno vista. O hanno fatto finta che tutto procedesse bene. In una proiezione politica da "vetrina", nel giro di pochi giorni la vetrina s'è infranta sotto i colpi del mortaio.

Il premier Conte dice "no a un intervento militare", il ministro dell'Interno dice "qualcuno ha fatto una guerra che non doveva fare" (ricordiamo che il centrodestra di Berlusconi alla fine quella guerra la fece), si attaccano le posizioni della Francia di Macron, il Pd fa altrettanta propaganda (e tace sulle imprese africane del beniamino che li guiderà alle elezioni europee, Macron), ma oltre questo rumore di parole a vuoto non si va. Il problema per l'Italia resta in mare, in realtà - come abbiamo scritto mille volte - il problema è a terra. Ora che a Tripoli infuria la battaglia si pensa al rischio di una nuova ondata migratoria (non emigrano i libici, ma chi passa attraverso la Libia), ma il tema è ben più grande: l'interesse nazionale è...


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