10 Settembre
Dove va l'America? La bussola di Pompeo
Medio Oriente, Cina, Russia. Il segretario di Stato racconta la politica estera di Trump e perché l'accordo tra Emirati e Israele è un cambiamento da premio Nobel per la pace per il presidente. Meno soldati in Iraq e Afghanistan. E su Navalny è scontro totale con Mosca: avvelenameto orchestrato da funzionari russi.
Cosa c'è nell'agenda della politica estera americana? Quali sono i temi caldi che emergono nella fase finale della campagna presidenziale? Per sapere, per capire, bisogna osservare il lavoro di Mike Pompeo, il segretario di Stato americano. Pompeo è un ex ufficiale dell'Esercito, è stato deputato dal 2011 al 2017, eletto in Kansas. Trump lo ha nominato direttore della Cia nel 2017 e poi capo della diplomazia americana nell'aprile del 2018, al posto di Rex Tillerson, il petroliere che non andava d'accordo con The Donald. Pompeo ha origini italiane, i suoi avi sono abruzzesi, si è diplomato nella prestigiosa accademia militare di West Point, ha una laurea in giurisprudenza conseguita alla Harvard Law School. Pompeo è in un posto di comando delicato, la sua permanenza al Dipartimento di Stato con un uomo dal carattere facilmente infiammabile come Trump è una sorta di record. Quella che segue è un'intervista che Pompeo ieri ha concesso al Ben Shapiro Show, uno dei podcast conservatori più ascoltati degli Stati Uniti. La notizia? Gli Stati Uniti lanciano una pesantissima accusa al regime di Putin, secondo Pompeo i funzionari russi hanno orchestrato l'avvelenamento di Navalny. La risposta del Cremlino? Arriva dal portavoce del presidente Putin, Dimitri Peskov: "consideriamo inaccettabile ogni suggestione diretta o indiretta di un coinvolgimento di funzionari russi". E soprattutto dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov che accusa la Germania di scorrettezza: "Quando il portavoce ufficiale del governo tedesco dice che la richiesta dell'ufficio del procuratore generale russo è stata consegnata ad organi di giustizia indipendenti e che il governo tedesco non può fare nulla a questo proposito, eppure chiede che si svolga un'indagine, questo ci ricorda i precedenti creati dai nostri colleghi occidentali dopo l'avvelenamento di Salisbury, quando tutto era confidenziale, e non avevamo alcuna informazione, su dove si trovassero i cittadini russi, gli...
Cosa c'è nell'agenda della politica estera americana? Quali sono i temi caldi che emergono nella fase finale della campagna presidenziale? Per sapere, per capire, bisogna osservare il lavoro di Mike Pompeo, il segretario di Stato americano. Pompeo è un ex ufficiale dell'Esercito, è stato deputato dal 2011 al 2017, eletto in Kansas. Trump lo ha nominato direttore della Cia nel 2017 e poi capo della diplomazia americana nell'aprile del 2018, al posto di Rex Tillerson, il petroliere che non andava d'accordo con The Donald. Pompeo ha origini italiane, i suoi avi sono abruzzesi, si è diplomato nella prestigiosa accademia militare di West Point, ha una laurea in giurisprudenza conseguita alla Harvard Law School. Pompeo è in un posto di comando delicato, la sua permanenza al Dipartimento di Stato con un uomo dal carattere facilmente infiammabile come Trump è una sorta di record. Quella che segue è un'intervista che Pompeo ieri ha concesso al Ben Shapiro Show, uno dei podcast conservatori più ascoltati degli Stati Uniti. La notizia? Gli Stati Uniti lanciano una pesantissima accusa al regime di Putin, secondo Pompeo i funzionari russi hanno orchestrato l'avvelenamento di Navalny. La risposta del Cremlino? Arriva dal portavoce del presidente Putin, Dimitri Peskov: "consideriamo inaccettabile ogni suggestione diretta o indiretta di un coinvolgimento di funzionari russi". E soprattutto dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov che accusa la Germania di scorrettezza: "Quando il portavoce ufficiale del governo tedesco dice che la richiesta dell'ufficio del procuratore generale russo è stata consegnata ad organi di giustizia indipendenti e che il governo tedesco non può fare nulla a questo proposito, eppure chiede che si svolga un'indagine, questo ci ricorda i precedenti creati dai nostri colleghi occidentali dopo l'avvelenamento di Salisbury, quando tutto era confidenziale, e non avevamo alcuna informazione, su dove si trovassero i cittadini russi, gli Skripal". Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
SHAPIRO: Bentornati al Ben Shapiro Show. Con noi è in linea il Segretario di Stato Mike Pompeo. Bene, Segretario Pompeo, oggi è una giornata interessante, perché la gente si è infiammata alla notizia che il Presidente è stato nominato per il Premio Nobel per la Pace, perché è tutto il giorno che sostengo che se lo merita più del suo predecessore che l'ha vinto proprio per essere un essere umano vivo che respira. In realtà il Presidente ha fatto un po' di lavoro pesante in Medio Oriente. Quindi, prima di tutto, congratulazioni per questa notizia, un bene per l'amministrazione.
SEGRETARIO POMPEO: Grazie. Guardi, il lavoro che è stato svolto dal Presidente ha portato e posto le condizioni per creare questa opportunità, dove abbiamo letteralmente messo in testa il modello originale che diceva che bisognava risolvere il problema tra i palestinesi e Israele prima di poter iniziare a costruire la stabilità in Medio Oriente - il Presidente ha preso questa strada in un'altra direzione. Lei ha visto che abbiamo fatto dei veri progressi. E le persone in tutto il Medio Oriente sono oggi più sicure non solo per il lavoro che abbiamo fatto per normalizzare i rapporti tra gli Emirati e Israele, ma anche per la coalizione che abbiamo costruito per contrastare la Repubblica Islamica dell'Iran, che rimane la più grande minaccia all'instabilità in Medio Oriente.
SHAPIRO: Allora, segretario di Stato Pompeo, ci dovrebbe essere una cerimonia per la firma tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti. Ovviamente i rapporti sono cambiati in modo piuttosto spettacolare, e abbiamo visto altri Paesi che sembrano saltare a bordo. Può spiegare a chi non ha seguito perché quello che è successo con la Serbia e il Kosovo si lega al nuovo cambiamento in Medio Oriente?
SEGRETARIO POMPEO: Ci può scommettere. Ci sono opportunità reali - perché il Presidente ha posto le condizioni, perché i Paesi dicano: "Sentite, ne abbiamo abbastanza, ne abbiamo abbastanza dell'ostinazione palestinese, vogliamo davvero solo riconoscere che Israele ha il diritto di esistere". Questo è - e quindi quello che avete visto con il Kosovo e la Serbia la scorsa settimana è stato che questi due Paesi si sono trasferiti in un luogo dove entrambi riconoscono questa comprensione fondamentale. Noi - siamo fiduciosi. Ora ho viaggiato in Medio Oriente - credo che sia stato la settimana scorsa e ho viaggiato in Oman e in Bahrein e poi ho visitato Israele, gli Emirati e il Sudan. E in ognuno di questi luoghi - quei paesi riconoscevano il modello che c'era stato prima, quello che diceva che Israele deve essere distrutto, non deve avere il suo posto, il suo posto legittimo nel mondo come patria ebraica - il presidente Trump ha cambiato questo. E quindi sono ottimista che vedremo altri Paesi riconoscere la realtà sul terreno nello stesso modo in cui il Presidente ha preso la decisione di riconoscere il semplice fatto che Gerusalemme è davvero la capitale di Israele.
SHAPIRO: Stiamo parlando con il segretario di Stato Mike Pompeo. Allora, segretario Pompeo, parliamo anche della grande decisione di ritirare alcune truppe in Iraq e in Afghanistan. Qual è la strategia attuale in Iraq e in Afghanistan? Terremo abbastanza truppe per mantenere la stabilità? O questa è la prima mossa verso un più ampio ritiro e la semplice uscita?
SEGRETARIO POMPEO: Sono due situazioni diverse. Lascia che le affronti in sequenza, se posso, Ben.
Primo, l'Iraq. Le forze in Iraq sono lì per la lotta contro l'ISIS e, come penso che la maggior parte dei vostri ascoltatori sappia, quando questa amministrazione è entrata in carica, ricorderete le immagini: persone in gabbie date alle fiamme, teste tagliate in tutto il territorio siriano e l'Iraq - il califfato, il califfato dell'ISIS che con un possedimento grande più o meno come la Gran Bretagna. Il presidente Trump ha elaborato una strategia. Abbiamo distrutto il califfato dell'ISIS. Abbiamo fatto fuori il suo leader, Abu Bakr al-Baghdadi. E poi abbiamo fatto un vero e proprio lavoro anche all'interno dell'Iraq per abbattere - nell'Iraq occidentale e nelle parti sunnite dell'Iraq, abbattere la minaccia del terrorismo anche lì. E così questi aggiustamenti nella postura delle nostre forze riflettono l'aumento della sicurezza in quel Paese, la diminuzione del rischio da parte dell'ISIS, pur riconoscendo che c'è ancora del lavoro da fare. Ci sono ancora jihadisti, ci sono ancora terroristi là fuori. Faremo in modo di mantenere le capacità e le forze, non solo - ci concentriamo sempre sui livelli delle truppe. C'è molto più di questo, in realtà, la raccolta di informazioni, la capacità di vedere cosa sta succedendo, la capacità di rispondere oltre l'orizzonte, se necessario. Continueremo a mantenere le capacità in modo da poter continuare a contrastare il terrore in Iraq e in Afghanistan anche nei prossimi 20 anni. L'11 settembre segnerà un importante richiamo al rischio che proveniva dall'Afghanistan. Oggi, come risultato del lavoro che questa amministrazione ha fatto, meno di un paio di centinaia di miliziani di al-Qaeda sono rimasti oggi all'interno dell'Afghanistan, e così stiamo adeguando la posizione della nostra forza, arrivando al punto giusto dove ridurre i costi per l'America e diminuire il rischio per i nostri soldati, i nostri marinai, i nostri aviatori e i Marines che saranno feriti o uccisi in un conflitto in Afghanistan quando avremo un modello che ci permetterà di proteggere la patria senza metterli a rischio.
SHAPIRO: So che stiamo facendo il giro del mondo. Qual è il punto di vista dell'amministrazione sulla politica cinese in questi giorni? Ovviamente, gli Stati Uniti hanno una visione molto negativa di come la Cina sta espandendo la sua forza. Stiamo vedendo che le aziende statunitensi continuano a rimanere fedeli al governo cinese. Ci saranno delle restrizioni su ciò che le aziende statunitensi potranno fare in Cina nel prossimo futuro, dato che ci si può aspettare che gli investitori e le aziende si rivolgano all'esterno, dove vogliono esternalizzare, se vogliono rimanere competitive? Sembra che ci dovrà essere una sorta di azione governativa per contrastare il potere economico della Cina, visto come lo stanno usando per soggiogare intere regioni come Hong Kong.
SEGRETARIO POMPEO: Ben, hai ragione. Due considerazioni. Una è altrettanto recente quanto questi ultimi mesi, dopo che il virus cinese ha distrutto migliaia di vite umane e distrutto miliardi di dollari di ricchezza in tutto il mondo, anche in questi ultimi mesi abbiamo visto le aziende prendere decisioni consapevoli che il rischio politico di un regime comunista, un regime che semplicemente non può dire la verità su un virus e che si è impegnato in comportamenti associati al virus che sono stati molto pesanti e hanno messo a rischio le persone all'interno della Cina, abbiamo visto le aziende, le aziende americane iniziare a prendere decisioni veramente diverse su dove andranno a procurarsi i loro prodotti. E quindi penso che vedrete alcune di queste cose accadere semplicemente perché le aziende troveranno il rischio troppo grande per operare all'interno della Cina. Per quanto riguarda l'azione degli Stati Uniti, abbiamo un modello diverso. Il nostro modello è fare in modo che il popolo americano sia al sicuro. E così avete visto le decisioni sulle voci riservate nelle liste che non permetteremo più alle aziende di esternalizzare. Avete visto cosa abbiamo fatto per quanto riguarda Huawei e ora TikTok. Questi sono esempi di azioni del Partito Comunista Cinese per carpire i dati americani, inserirli nei loro sistemi e nell'apparato di sicurezza nazionale cinese. Non permetteremo che questo accada. Quindi penso che vedrete ulteriori azioni che proteggono il popolo americano e proteggono le nostre informazioni, azioni che cercano di ridurre la capacità del Partito comunista cinese di continuare il suo sforzo per guadagnare potere ed espandere la sua capacità di mettere a rischio non solo gli americani, ma anche altre persone che credono nella libertà, nella democrazia e nello stato di diritto.
SHAPIRO: Segretario Pompeo, parlando dell'aggressione cinese, è affascinante vedere come i media fanno girare i rapporti dell'intelligence. C'è un rapporto dell'intelligence uscito un paio di mesi fa che suggerisce che il governo russo stava cercando di interferire nelle elezioni per conto del presidente Trump. Questo è stato esaltato dalla stampa. Lo stesso rapporto suggeriva che il governo iraniano e quello cinese stavano entrambi cercando di interferire nelle elezioni per conto di Joe Biden. In generale, quali misure sta prendendo l'amministrazione per prevenire le interferenze elettorali straniere, che so essere fonte di preoccupazione per molte persone?
SEGRETARIO POMPEO: È una domanda importante. Ci sono degli sforzi qui per assicurarsi che ogni Stato, segretario di Stato o ufficio elettorale all'interno degli Stati, abbia tutti gli strumenti necessari per proteggere le proprie urne, per proteggere i propri sistemi di voto. Chiamerò tutto questo l'hardware e il software connessi per assicurarsi che tutti i voti vengano contati. Avete visto la discussione. Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale a livello federale ha la responsabilità di aiutare questi Stati a raggiungere l'obiettivo. Questo è il primo passo, una sorta di prevenzione delle frodi, delle frodi elettorali da parte di coloro che vogliono fare danni reali, che si tratti della Russia, dell'Iran o della Cina. In secondo luogo, ci sono azioni - non posso dire molto a riguardo, ma ci sono azioni in corso in tutto il governo degli Stati Uniti per ridurre il rischio, interrompendo questi sforzi che i governi stranieri stanno compiendo, in modo da essere sicuri che non solo il tentativo di interferire è sventato, ma anche la capacità di influenzare i voti o di influenzare l'esito delle elezioni sia diminuito.
SHAPIRO: Un'altra domanda per lei, segretario Pompeo. Abbiamo visto il governo russo coinvolto prima in un apparente - e ora avvelenamento di Alexei Navalny con un agente nervino. Qual è la posizione del governo americano su questo punto, e ci saranno delle conseguenze a livello internazionale per la Russia? A quanto pare il regime di Putin si sta impegnando in una vera e propria violenza contro i suoi avversari politici, cosa che sta facendo da un bel po' di tempo.
SEGRETARIO POMPEO: L'Unione Europea, alcuni paesi europei, gli Stati Uniti, hanno tutti chiarito ai russi le nostre aspettative e i responsabili di questa situazione saranno ritenuti colpevoli. Anche noi faremo del nostro meglio per giungere a una conclusione sui responsabili. Ben, ti dirò questo. Penso che la gente in tutto il mondo veda questo tipo di azione per quello che è. E quando vedono l'avvelenamento di un dissidente - e riconoscono che c'è una sostanziale possibilità che questo provenga effettivamente da alti funzionari russi - penso che questo non sia un bene per il popolo russo. Penso che non sia un bene per la Russia. Penso che la gente lo veda e dica che questo non è il modo in cui i paesi che vogliono essere potenze, che vogliono essere importanti e giocare sulla scena globale, questo non è il modo in cui dovrebbero impegnarsi. Dovrebbero invece promuovere la libertà e la democrazia. Penso che questo - questo genere di cose mette dei veri e propri punti neri su quei paesi. E penso che sia diverso rispetto a 10, 15 o 20 anni fa. Penso che il mondo sia maturato e abbia capito che non è così che funzionano i paesi normali, e questo si rivelerà costoso per i russi. Il governo degli Stati Uniti deciderà di dare una risposta diretta a questo, non voglio mettermi davanti Presidente. È qualcosa che esamineremo, valuteremo, e ci assicureremo di fare la nostra parte per fare tutto il possibile per ridurre il rischio che cose come questa accadano di nuovo.
SHAPIRO: La ringrazio per il suo tempo. Ovviamente, la parte più forte della campagna per la rielezione di Trump è proprio la sua politica estera, e l'ultima notizia della nomina al premio Nobel.
SEGRETARIO POMPEO: Sì, è una cosa buona.
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di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.