22 Febbraio
Due morti, tre problemi: fonte, diffusione, comunicazione
Coronavirus. Due decessi in poche ore, l'Italia è il paese europeo con più infetti. Il problema del "paziente zero" in Lombardia (negativo al test) e in Veneto (non sappiamo chi è). C'è grande confusione nella comunicazione delle autorità. Anche l'Iran e la Corea del Sud hanno un problema invisibile
La crisi del coronavirus corre. Siamo a due morti in Italia in poco più di 24 ore. Il totale dei casi accertati è a quota 34. Dopo la morte del 78 enne in Veneto ieri notte, stamattina in Lombardia è deceduta una donna, era ricoverata con la polmonite, potrebbe essere la seconda vittima italiana del Coronavirus. Gli elementi di collegamento con il coronavirus ci sono, ma la certezza non c'è, la donna era stata sottoposta al test del coronavirus e l'esito lo avremo più tardi.
Obiettivo delle autorità: identificare la fonte dell'infezione e limitare la diffusione del virus. Nel caso di Lodi c'è un sospetto paziente zero,
Avvertenza: le cifre sui casi in Italia hanno cominciato a ballare perché tra il ministero della Sanità e le Regioni non c'è coordinamento sulla comunicazione. Il governo dà i casi accertati, le Regioni comunicano indipendentemente, i dati così escono disallineati. Un modesto consiglio: trovino un modo di parlarsi e dare cifre coerenti e sincronizzate. Così stamattina la cifra ufficiale dei casi finora accertati diverge a seconda della fonte. Non c'è criterio comune: la Protezione civile, il ministero, le Regioni, vanno avanti in rigoroso disordine sparso.
Domanda sul taccuino: ma quanti sono? Lavoro di ricostruzione incrociando le fonti: siamo a quota 34 casi accertati, 28 sono in Lombardia (con un decesso), tre in Veneto (con un decesso) a cui aggiungiamo i già noti da tempo 3 casi del Lazio. Dovremo certamente aggiornare e allineare di nuovo i dati. Troppa confusione. È tanto vero quel che scriviamo che pochi minuti fa (ore 11:48), il presidente della Regione Veneto ha aggiunto altri dati: 7 nuovi contagiati, tra questi compaiono anche i familiari dei primi due contagiati e altri residenti nel comune di Vo' Euganeo (Padova). A quanto siamo? In teoria a quota 41 casi, ma il conto lo aggiorneremo più...
La crisi del coronavirus corre. Siamo a due morti in Italia in poco più di 24 ore. Il totale dei casi accertati è a quota 34. Dopo la morte del 78 enne in Veneto ieri notte, stamattina in Lombardia è deceduta una donna, era ricoverata con la polmonite, potrebbe essere la seconda vittima italiana del Coronavirus. Gli elementi di collegamento con il coronavirus ci sono, ma la certezza non c'è, la donna era stata sottoposta al test del coronavirus e l'esito lo avremo più tardi.
Obiettivo delle autorità: identificare la fonte dell'infezione e limitare la diffusione del virus. Nel caso di Lodi c'è un sospetto paziente zero,
Avvertenza: le cifre sui casi in Italia hanno cominciato a ballare perché tra il ministero della Sanità e le Regioni non c'è coordinamento sulla comunicazione. Il governo dà i casi accertati, le Regioni comunicano indipendentemente, i dati così escono disallineati. Un modesto consiglio: trovino un modo di parlarsi e dare cifre coerenti e sincronizzate. Così stamattina la cifra ufficiale dei casi finora accertati diverge a seconda della fonte. Non c'è criterio comune: la Protezione civile, il ministero, le Regioni, vanno avanti in rigoroso disordine sparso.
Domanda sul taccuino: ma quanti sono? Lavoro di ricostruzione incrociando le fonti: siamo a quota 34 casi accertati, 28 sono in Lombardia (con un decesso), tre in Veneto (con un decesso) a cui aggiungiamo i già noti da tempo 3 casi del Lazio. Dovremo certamente aggiornare e allineare di nuovo i dati. Troppa confusione. È tanto vero quel che scriviamo che pochi minuti fa (ore 11:48), il presidente della Regione Veneto ha aggiunto altri dati: 7 nuovi contagiati, tra questi compaiono anche i familiari dei primi due contagiati e altri residenti nel comune di Vo' Euganeo (Padova). A quanto siamo? In teoria a quota 41 casi, ma il conto lo aggiorneremo più tardi, dopo aver incrociato le fonti e con la speranza che questo cortocircuito della comunicazione finisca presto.
Siamo alla "fase 2" dell'epidemia di coronavirus in Italia. I casi non sono più importati, ma sono di circolazione locale. Per ora sono circoscritti in una sola zona. Da questo momento entriamo in uno sceanario di contenimento interno e non più solo alle frontiere.
Nella notte, la prima vittima italiana. È Adriano Trevisan, 78 anni, uno dei due contagiati ricoverati all'ospedale di Monselice, in Veneto. Era originario di Vo' Euganeo. Un nuovo caso è stato segnalato a Cremona. Oggi ci sarà un'altra riunione d'urgenza della protezione civile con il premier Giuseppe Conte.
È in prognosi riservata il 38enne ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Codogno. Le condizioni sono stabili. La moglie e un conoscente (che presenta i sintomi di una polmonite)sono ricoverati all'ospedale Sacco di Milano, centro di riferimento per le epidemie, i casi sono confermati e sono in isolamento. Il conoscente praticava attività sportiva con il 38 enne. La signora contagiata è incinta di 8 mesi, è un'insegnante, è in aspettativa e non ha avuto contatti con gli alunni.
In dieci comuni della Lombardia, Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d'Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano, un'area con 50 mila persone, sono state prese delle misure di contenimento: permanenza domiciliare "obbligatoria", sospensione delle manifestazioni pubbliche, chiusura di attività commerciali, sportive e scolastiche. Restano attive le altre misure già adottate: l'obbligo di quarantena "fiduciaria" per chi torna dalla Cina, e sorveglianza attiva per chi è stato nelle aree a rischio, con obbligo di segnalazione alle autorità sanitarie al rientro in Italia. Sono pronte per la quarantena due caserme della Difesa a Milano e Piacenza con 180 posti.
L'Arma dei Carabinieri sta inviando un contingente di rinforzo di 80 uomini a Lodi, preventivamente istruiti ed equipaggiati per l'emergenza Coronavirus. In arrivo anche un ambulatorio mobile e supporto medico per il personale impiegato.
È in corso la ricostruzione tutti i contatti avuti dai soggetti contagiati, la rete di rapporti, l'elenco dei conoscenti. La Difesa è già coinvolta nell'individuazione di una struttura per la quarantena, potrebbero essere ricoverate molte decine di persone, i primi accertamenti davano una lista di 60 individui, ma il numero è destinato a crescere in maniera esponenziale, sono decine e decine di persone che hanno frequentato i contagiati.
Sorpresa. Quello che sembrava il "paziente zero" del focolaio di coronavirus in Lombardia, è risultato negativo al contagio. Il caso si complica perché siamo di fronte a un paziente asintomatico. Ammessso sia lui il soggetto che ha innescato il contagio.
Il ministero della Salute ha emanato disposizioni sulla quarantena "fiduciaria", cioè su base volontaria, per chi torna da un viaggio in Cina negli ultimi 14 giorni e "sorveglianza attiva" per chi è stato nelle aree a rischio. Siamo in una fase nuova.
01
Una fase nuova del contagio
II professor Walter Ricciardi, intervistato dall'Agi, spiega perché questo caso è diverso da tutti gli altri: "Non è una buona notizia, è il primo caso di contagio secondario generato nel nostro Paese. È probabile che qualcuno venendo dalla Cina gli abbia trasmesso il virus. Si è quindi messo in moto un meccanismo di generazione di casi secondari che auspicavamo non arrivasse, ma ce lo aspettavamo". Secondo Ricciardi la Regione Lombardia ha fatto subito quel che era necessario: "La Regione ha avviato un'accurata inchiesta epidemiologica per individuare tutte le persone entrate in contatto con l'ammalato e verificarne la positività o negatività al virus nCoV-2019, con la finalità di bloccare un eventuale contagio. Ripeto, comunque, che non si tratta di una buona notizia e che l'emergenza non si risolverà nelle prossime settimane, durerà mesi". Ricciardi conferma quanto scriviamo fin dall'inizio della crisi: i casi coronavirus in Cina sono "largamente sottostimati", sono veritieri solo quelli diffusi dai paesi europei.
Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Spallanzani di Roma, spiega perché siamo in una nuova fase: "I casi segnalati in Lombardia sono i primi che si sono verificati sul territorio italiano e ci fanno entrare in una fase nuova. Per la prima volta siamo passati da casi di importazione a casi di circolazione locale del virus".
Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, avvisa: "Ci aspettiamo in Italia altri casi da nuovo coronavirus, non lo si può negare: nessuno può escludere che nuovi casi possano verificarsi anche in altre zone. La priorità è individuare subito i focolai".
L'azione urgente è quella di circoscrivere subito l'area dell'epidemia. Roberto Speranza, ministro della Sanità, lo dice a chiare lettere: "Abbiamo preparato un piano che ha chiaramente delle immediate scelte, che riguardano il territorio che è stato circoscritto, perché l'obiettivo essenziale è quello di circoscrivere quest'area, trattenerlo in una specifica area geografica". Evitare la diffusione. Come si fa? Servono misure d'emergenza, entrano in gioco gli equilibri dei diritti costituzionali (libertà di movimento, salute, etc.) siamo già nel campo dello "stato d'eccezione"?
"La pandemia si sta esaurendo". Questo era il mantra delle ultime 48 ore. Qui su List abbiamo sempre detto che bisogna(va) essere prudenti, per motivi in fondo facili da intuire:
- Il regime cinese non è stato chiaro sull'epidemia fin dall'inizio (ricorderemo i fatti tra qualche riga);
- Ancora non sappiamo il veicolo d'origine, dove è nato il virus e chi lo ha trasportato e poi trasmesso all'uomo;
- Isolare un paese di 1,4 miliardi di abitanti è impossibile, le falle sono ovunque;
- Il comportamento del virus non è ancora noto al cento per cento (quanto è lungo il periodo di incubazione? quanto resiste e rimane attivo sulle superfici? cosa accadrà in estate?);
- I viaggi della business community mondiale in Cina sono ancora più che possibili, sono facili.
Che facciamo? Il giro del mondo. Seguiamo le impronte del virus.
02
Voto e virus in Iran
Elezioni con il coronavirus in Iran. Bollettino: cinque morti e 28 contagiati. La diffusione del virus in Iran è in rapido aumento. Oggi l'Iran ha segnalato un altro morto e 10 nuovi casi di contagio. "Abbiamo 10 nuovi casi confermati", ha detto il portavoce del ministero della salute Kianoush Jahanpour. Dei nuovi 10 contagi, 8 sono stati registrati a Qom e 2 a Teheran. I casi sospetti nel Paese, ha dichiarato Jahanpur, sono in tutto 785.
Attenzione alla Corea del Sud. Oggi sono stati segnalati dalle autorità altri 87 casi di coronavirus, il totale è a quota 433. Nelle ultime 24 ore sono stati accertati 229 nuovi casi. Decine di nuove infezioni sono legate alla Chiesa di Gesù Shincheonji, a Daegu. Il sindaco della quarta città del Paese, con 2,5 milioni di abitanti, ha detto che 135 membri della congregazione hanno i sintomi del virus, mentre sono in corso le ricerche di altre 57 persone. Daegu e Cheongdo sono state designate "zone di attenzione speciale". Il premier sudcoreano Chung Sye-kyun ha parlato di "emergenza".
Pechino passa i suoi guai, sono 38 i casi di contagio nel centro della capitale cinese. Il centro dell'epidemia è in un ospedale: contagiati 8 membri del personale medico, 9 addetti delle pulizie e 19 pazienti del Fuxing Hospital, scrive il Global Times. Per numero di casi per chilometro quadrato il distretto è secondo solo Wuhan per "densità di infezione".
***
Per sapere, per capire, bisogna riannodare i fatti. Facciamo il recap con l'archivio di List. Bisogna andare dove tutto è cominciato, in Cina. Tra la bugia e la verità. Dove non c'è la libertà.
03
Il coronavirus e la macchina del potere di Xi
L'Assemblea nazionale del Popolo è stata rinviata. Era prevista all'inizio di marzo, resta sospesa in aria. Un terzo dei legislatori è rappresentato da funzionari del governo locale che lavorano per contrastare la diffusione del coronavirus, è il commento ufficiale di Zang Tiewie, un portavoce dell'assemblea. Il motivo reale è un altro: radunare a Pechino 8 mila persone provenienti da varie parti del paese in questo momento è un'operazione ad alto rischio, il contagio è dietro l'angolo. La Cina è in emergenza, Xi Jinping deve conservare il potere. Il problema riguarda la capacità del paese di tornare a produrre a pieno ritmo, questo è il punto. Xi può mantenere facilmente lo scettro solo se le condizioni del popolo non peggiorano sul piano sanitario e economico. Il tema non è il container, ma la catena della produzione. È una partita gigantesca.
04
Esercito, propaganda, finanza
Xi Jinping muove tre leve: esercito, propaganda, finanza.
1) L'esercito mantiene l'ordine nella metropoli in isolamento. Abbiamo visto sui social che non usano le buone maniere, i provvedimenti adottati sono durissimi, ci sono immagini eloquenti sulla segregazione della popolazione. L'isolamento è da qualche giorno diventato più severo, un'altra città della provincia dell'Hubei, Xiaogan, a 70 chilometri da Wuhan, 4,8 milioni di abitanti, è in lock down totale, chi viola i divieti verrà arrestato. Vietata la circolazione a tutti i mezzi, tranne quelli speciali e per attività di prima necessità. Chiusi gli esercizi commerciali che non sono necessari.
2) La propaganda è collaudata, ma ha finito per procurare danni e conseguenze inattese, come vedremo. L'immagine è quella del leader che affronta il male invisibile, del paese che conduce un'eroica battaglia. Se qualcuno deve pagare, saranno i dirigenti locali, "corrotti" o "negligenti". Le epurazioni nella provincia di Hubei sono già partite.
3) La finanza serve a dare continui segnali ai mercati internazionali che tutto è sotto controllo, che c'è fiducia, e la crescita cinese dopo un rallentamento nel primo trimestre tornerà a correre. Xi usa la catapulta del denaro. Così stamattina la Bank of China ha iniettato nel sistema 100 miliardi di yuan di liquidità e ridotto il tasso sui prestiti a medio termine "medium term facility", mossa che dovrebbe condurre giovedì prossimo a un taglio del tasso preferenziale sui prestiti. Xi cerca di iniettare fiducia sulla capacità del governo di mettere un argine agli effetti collaterali del coronavirus. La Borsa di Shangai vola a + 2,28 per cento, le Borse europee hanno risposto bene, i futures degli indici americani sono positivi. Per ora, la strategia di Xi funziona.
Il regime sapeva almeno da fine dicembre della gravità dell'epidemia. Vediamo di ricostruire questi delicati passaggi, è in questo momento che si decide la parabola di questa storia. Tutto è nell'origine, l'inizio della malattia e la risposta del regime cinese.
05
Il discorso di Xi al Politburo
Il 7 gennaio Xi parla ai membri del Politburo, dunque è informato nel dettaglio in anticipo, tanto da affermare che si tratta di un'emergenza grave. La sua mossa serve a scaricare la colpa sui dirigenti locali della provincia di Hubei, la negligenza è loro non del vertice. Ma quella che nella testa di Xi doveva sembrare un'operazione di "glasnost", di trasparenza, diventa un boomerang, un atto d'accusa contro lo stesso Xi che pur sapendo ha lasciato che in periferia il coronavirus non fosse trattato come un caso di chiaro e imminente pericolo. Secondo copione consolidato, sono scattate le epurazioni nel partito. Che cosa è successo? Facciamo un recap usando varie nostre fonti e un articolo puntuale di Lancet, serve a vedere come il regime autoritario abbia fallito nel contrasto all'epidemia.
- L'Organizzazione mondiale della Sanità viene avvisata dell'esistenza di un nuovo virus a Wuhan il 31 dicembre del 2019. Non ci sono indicazioni sulla gravità della situazione.
- Dopo la conferma della trasmissione tra esseri umani, le autorità cinesi isolano Wuhan e gli altri centri della provincia di Hubei, circa 60 milioni di persone (l'intera popolazione italiana) vengono messe in lock down, nessuno può entrare e uscire dalla città.
- I festeggiamenti per il capodanno cinese a Pechino vengono annullati, gli spostamenti subiscono ulteriori restrizioni.
- Due ospedali da mille posti ciascuno vengono costruiti nel giro di due settimane.
Alcune operazioni sono possibili solo per un regime autoritario. Questo induce più di qualcuno a sostenere che nel contrasto di una crisi come quella del coronavirus le dittature abbiano un vantaggio. Sicuri? Bisogna sempre avere prudenza e pazienza.
06
I buchi della risposta cinese
Con il trascorrere dei giorni, la progressione dell'epidemia ha mostrato un'altra faccia della medaglia.
- Fin dall'inizio di dicembre circolavano rumors sulla presenza di un nuovo virus. Il giovane medico Li Wenliang e altri 7 colleghi lanciano l'allarme, ma vengono accusati di procurare allarme sociale, fermati e interrogati dalla polizia, invitati a ritrattare. Il regime è impegnato a negare l'evidenza. Il 30 dicembre, con l'epidemia che ormai avanza, Wenliang avvisa i suoi ex colleghi di corso su Wechat sull'esistenza di un virus sconosciuto.
- Pechino censura le notizie sul virus pubblicate sui social media, l'operazione cortina fumogena è totale fino al 20 gennaio (ricordate questa data), quando la diga non tiene più e il governo è costretto a cambiare linea.
- Le autorità di Wuhan per gran parte del mese di gennaio non danno alcuna notizia sulla trasmissione da uomo a uomo che invece era già un fatto chiaro.
- La quarantena della città di Wuhan scatta solo il 23 gennaio, nel frattempo 5 milioni di abitanti hanno lasciato la città per il capodanno cinese.
- Gli Stati Uniti di fronte al dilagare dell'epidemia si dichiarano delusi per la mancanza di trasparenza del governo cinese.
- Le autorità sanitarie cinesi qualche giorno fa hanno cambiato i criteri di diagnosi del coronavirus, morti e contagiati si sono moltiplicati. In un lampo tutte le stime che si facevano sulla progressione e la mortalità del virus non sono più valide.
Conclusione? Dove non c'è libertà, censura e bugia diventano un ostacolo per una rapida e efficace risposta nell'emergenza sanitaria.
07
Il sistema che controlla e perde tempo
Prendete il calendario e fate un esercizio di memoria.
- Le autorità cinesi avvisano l'Oms sull'esistenza del nuovo coronavirus il 31 dicembre. Sono in grave ritardo.
- Il 20 gennaio la Cina cambia strategia, non nega più l'esistenza dell'emergenza. Il ritardo si accumula.
- Solo dopo tre giorni, il 23 gennaio, Wuhan e le metropoli della provincia di Hubei vengono isolate. Il lock down ha un buco in partenza: 5 milioni di abitanti di Wuhan sono fuori dai confini della zona di quarantena.Sono in viaggio.Uno straordinario veicolo dell'infezione.
Cosa è fuori controllo? Tutto (guardate le immagini che corrono sui social, sono impressionanti), ma soprattutto il tempo di reazione. Xi Jinping parla davanti al Politburo del Partito comunista il 7 gennaio, ben 13 giorni prima del cambio di rotta (e si capisce benissimo che se Xi parla il 7 gennaio, significa che il governo ha informazioni affidabili almeno fin da fine dicembre, forse anche prima). Il presidente cinese, 16 giorni prima della decisione di mettere in quarantena la popolazione di Wuhan, conosce la gravità della situazione e dà istruzioni ai dirigenti del partito:
Durante la riunione del Comitato permanente del Politburo, il 7 gennaio, ho formulato richieste per contenere l'epidemia. Il 20 gennaio ho dato istruzioni speciali per prevenire e tenere sotto controllo l'epidemia e ho detto che dobbiamo prestare molta attenzione.
Tutta la macchina del partito unico si è mossa con impressionante lentezza. A cominciare dal vertice, Xi Jinping. La storia parte dalla casa dell'Imperatore. E arriva fino a noi. Il mondo è piccolo e affollato. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.