6 Marzo

Due o tre cose di sinistra che non fa il Pd

La sinistra è all'anno zero. Deve lasciare l'arroganza delle élite e riscoprire la radice popolare, conoscere l'avversario e capirlo, stare con i perdenti e riscoprire la parola protezione. Francesco Nicodemo fa un viaggio tra le parole e le cose che contano.

di Francesco Nicodemo

Da ieri si discute nei templi iperuranici del Pd di congresso, leadership, caminetti e inciuci.

Davvero interessantissimo! Il mio amico Paolo, che fa il barista in un quartiere di Napoli dove il M5S ha preso il 60 per cento, direbbe: "Nicodé, ma hai bisogno di altri motivi per capire che cosa è successo?"

No, la sconfitta più clamorosa della sinistra dal 1948 si spiega così: autoreferenzialità, vittimismo di classi dirigenti autoproclamatesi tali, élite sempre più irrilevanti e simili al Circolo Pickwick. Cinque anni fa si era parlato a vanvera di antipolitica, dopo 5 anni, visto che l'antipolitica si è fatta politica dato lo spazio vuoto lasciato dai partiti tradizionali, la parolina magica è estremisti. Ma davvero possiamo considerare il 50 per cento degli elettori di questo Paese estremisti? O forse esiste un estremismo elitario, di quelli che pensano di essere sempre la ragione, la scienza e il bene, di quelli che al sicuro nelle redazioni di giornali che si leggono solo nelle rassegne stampa guardano con disprezzo il cambiamento dell'opinione pubblica?

La sinistra, il campo riformista di questo Paese, ha smarrito la radice popolare, convinta che bastasse piacere a quelli che piacciono, o millantano di piacere, per governare e coltivare il consenso. La cosa che davvero sorprende è non aver capito che Trump, la Brexit e persino Macron sono gli effetti di una nuova lotta di classe, tra chi è dentro e chi è fuori, tra chi viaggia è cittadino del mondo e fa affari in cinque lingue diverse e chi invece vede non solo bloccato l'ascensore sociale ma neanche ha uno straccio di visione identitaria o comunitaria a cui appartenere. E adesso, che fare, per citare un libro di Lenin del 1902?

La prima cosa, urgente e inderogabile, è tornare a studiare la contemporaneità. Se i flussi maggiori in uscita...


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