18 Luglio
Economia e media. Una nuova mappa del potere
Palazzo Chigi ha cominciato a fare le nomine. Rai e Cassa depositi e prestiti sono le prime istituzioni a passare di mano. Non c'è l'accordo sulla Cassa tra Lega e Cinque Stelle. C'è battaglia sui nomi, la domanda sul taccuino è una sola: per fare cosa? Analisi e scenario sul governo.
Che succede? Il solito tran tran governativo, cose già viste ma che in ogni caso vanno raccontate e spiegate. Appunti sul taccuino:
- Nomine 1. Rai. La maggioranza ha trovato l'accordo sulle prime nomine che riguardano l'informazione (Consiglio d'amministrazione Rai);
- Nomine 2. Rai. L'opposizione Pd + Forza Italia ha trovato l'accordo sulla nomina di un ex giornalista di Mediaset alla guida della Commissione parlamentare di vigilanza Rai.
- Nomine 3. Cdp. La maggioranza ha trovato il disaccordo sulle nomine al vertice di Cassa depositi e prestiti;
- Legittima (in)difesa. Salvini la vuole a mano armata, il vispo ministro della Giustizia Bonafede (va seguito con attenzione, ci riserverà delle sorprese) chiede un "approfondimento";
- Establishment e governo. Prosegue il giochino dei giornali - e dunque dei loro terminali nell'establishment - di mettere il ministro dell'economia Giovanni Tria in conflitto con i partiti della maggioranza.
A cosa conduce questo elenco di fatti?
01
Rai e Cdp. Informazione e economia
Questi sono i fatti, l'interpretazione e analisi è in fondo molto semplice:
1. Rai. Governo. L'informazione tradizionale, nonostante abbia perso impatto su larghissimi strati sociali, è considerata strategica e l'attuale assetto della Rai è del tutto asincrono rispetto alla storia e mappa politica del Paese. Una Rai dove il verbo è quello di Forza Italia e Pd, per il Movimento 5Stelle e la Lega è un problema. Domanda sul taccuino: qualcuno all'interno della maggioranza ha un credibile piano editoriale e industriale per la Rai? Risposta: per ora no. Tutti vogliono il Tg1, come se fosse quella la mano che chiude la partita a poker. No, la comincia.
2. Rai. Opposizione. Partito democratico e Forza Italia hanno trovato l'accordo sul nome di un ex giornalista Mediaset a capo della Commissione di vigilanza Rai. Si giudicherà il lavoro fatto, come sempre, ma la netta impressione è che Renzi e Berlusconi siano nella...
Che succede? Il solito tran tran governativo, cose già viste ma che in ogni caso vanno raccontate e spiegate. Appunti sul taccuino:
- Nomine 1. Rai. La maggioranza ha trovato l'accordo sulle prime nomine che riguardano l'informazione (Consiglio d'amministrazione Rai);
- Nomine 2. Rai. L'opposizione Pd + Forza Italia ha trovato l'accordo sulla nomina di un ex giornalista di Mediaset alla guida della Commissione parlamentare di vigilanza Rai.
- Nomine 3. Cdp. La maggioranza ha trovato il disaccordo sulle nomine al vertice di Cassa depositi e prestiti;
- Legittima (in)difesa. Salvini la vuole a mano armata, il vispo ministro della Giustizia Bonafede (va seguito con attenzione, ci riserverà delle sorprese) chiede un "approfondimento";
- Establishment e governo. Prosegue il giochino dei giornali - e dunque dei loro terminali nell'establishment - di mettere il ministro dell'economia Giovanni Tria in conflitto con i partiti della maggioranza.
A cosa conduce questo elenco di fatti?
01
Rai e Cdp. Informazione e economia
Questi sono i fatti, l'interpretazione e analisi è in fondo molto semplice:
1. Rai. Governo. L'informazione tradizionale, nonostante abbia perso impatto su larghissimi strati sociali, è considerata strategica e l'attuale assetto della Rai è del tutto asincrono rispetto alla storia e mappa politica del Paese. Una Rai dove il verbo è quello di Forza Italia e Pd, per il Movimento 5Stelle e la Lega è un problema. Domanda sul taccuino: qualcuno all'interno della maggioranza ha un credibile piano editoriale e industriale per la Rai? Risposta: per ora no. Tutti vogliono il Tg1, come se fosse quella la mano che chiude la partita a poker. No, la comincia.
2. Rai. Opposizione. Partito democratico e Forza Italia hanno trovato l'accordo sul nome di un ex giornalista Mediaset a capo della Commissione di vigilanza Rai. Si giudicherà il lavoro fatto, come sempre, ma la netta impressione è che Renzi e Berlusconi siano nella stessa condizione: difesa del fortino, squadra di pretoriani e chi vivrà vedrà. L'opposizione in questo quadro non esiste, è solo una gestione condominiale di due leader con problemi di tenuta dei loro interessi. Per Berlusconi è l'azienda, per Renzi il partito che lui farà nascere dalle ceneri del Pd (e di Forza Italia).
3. Cassa depositi e prestiti. Ci sono contrasti tra Lega e Cinque Stelle sui nomi. La partita è nelle mani di Giorgetti, ma il tema è tutto di visione: se la Cassa depositi e prestiti deve continuare a fare operazioni-cerotto (vedere alla voce Telecom) che servono a salvare i sauro-capitalisti italiani, allora qualunque figura mediocre che ha le relazioni giuste e il sì incorporato va bene; se invece la Cassa deve trasformarsi in un reale braccio operativo del governo per fare una politica economica di investimenti, allora serve una figura di rottura, ma con una solida preparazione e esperienza sul campo economico-finanziario. Quello del futuro della Cassa è uno snodo fondamentale sul quale si misurerà il vero "cambiamento" del governo. Il nome qui è importante perché una figura di continuità sarà la certificazione che non cambia nulla e, non solo, sarà anche un incoraggiamento al vecchio establishment a provare a penetrare il sistema di Lega e Cinque Stelle fino a rovesciarlo dal suo interno.
4. Legittima difesa. Fa parte del programma della Lega. Verrà approvata. Si troverà un punto d'equilibrio. Senza, il governo va a casa.
5. L'economia à la Tria. Il nervosismo di Luigi Di Maio nei confronti del ministro dell'Economia deriva dalla sua impreparazione (del Di Maio). Sul decreto dignità ha sbagliato tutto quello che c'era da sbagliare: percorso istituzionale e tecnico. Quel provvedimento è da cambiare non perché lo dice una Confindustria in crisi di rappresentanza, ma perché lo dicono le imprese e lo dice lo scenario del mercato. La storia del complotto sulla relazione tecnica funziona con i gonzi, serve a fare propaganda. Il decreto va emendato in Parlamento. Tria inoltre è stato chiamato a Via XX Settembre a fare una politica economica nuova, ma non da pazzi: deve tenere d'occhio i conti, negoziare nell'Ecofin, per il bene della stessa maggioranza. Non solo, deve anche evitare che nei luoghi più delicati della gigantesca macchina del Tesoro (Cassa depositi e prestiti lo è) vadano persone senza peso e esperienza. Cambiare non significa sfasciare.
02
Scenario, calendario, figure e temi chiave
Dove cadono tutti questi coriandoli di governo? Sono tutti dossier che troveranno una loro composizione più o meno riuscita. Non ci saranno crisi di governo su questi temi, tanto meno sull'immigrazione. L'iceberg all'orizzonte si chiama crescita economica e quadro politico internazionale. Ecco i punti chiave che sono emersi finora nell'esperienza di governo, sono i passaggi anche di un'intervista del titolare di List al Sussidiario:
- I Cinque Stelle rivendicano un maggiore peso nel governo. È uno scenario da 4 marzo già superato. Se ci fermiamo al risultato elettorale la forza maggiore è M5s e junior partner la Lega, ma nella realtà le due forze sono equivalenti. Il risultato è un mix politico molto equilibrato. Inoltre gli elettorati sono in gran parte coincidenti, non dimentichiamolo. E' questo che ha portato le due forze ad allearsi. E sono gli elettorati a guidare i leader.
- La maggioranza è vincolata dal contratto a un programma da completare. Ma come ogni contratto, è anche una gabbia. I programmi vanno adattati alla realtà e alla politica parlamentare. Se l'avventura non si rompe prima, il contratto sarà prima o poi aggiornato di fronte a un contesto politico in rapidissimo movimento.
- La figura del premier Conte viene vista come un punto debole, una figura compromissoria, in realtà è una perfetta stanza di compensazione dei problemi del governo. Nell'architettura della coalizione Conte è il punto di equilibrio della diarchia Salvini-Di Maio. È il vertice basso di un triangolo, quando ci sono le crisi che i due non riescono a ricomporre entra in azione l'avvocato Conte e diviene il vertice più alto dello schema.
- Cultura di governo. Tria, Moavero, Savona e Giorgetti sono il poker di figure che dà al governo cifra culturale e sostanza istituzionale. Nessuno è insostituibile, ma il resto della truppa non ha esperienza di governo, tatto istituzionale, conoscenza delle istituzioni internazionali nelle quali l'Italia ha voce. E averla significa parlare bene, sapendo quel che si dice. Levare un pezzo di questi quattro che sono sulla scacchiera vuol dire creare un problema nella macchina e nella cultura di governo.
- Crescita e manovra. Questo è il problema numero uno. In ottobre e novembre ci sarà da decidere quali sono le priorità. E' evidente che Tria non vuole avventure, e non le farà. I dati del Fmi parlano chiaro, la nostra crescita sarà la metà di quella dell'eurozona: l'1,2% contro il 2,2 nel 2018, l'1% contro il l'1,9 nel 2019. Se proiettiamo questo rallentamento dell'economia europea nel quadro dei conti pubblici e nel programma di governo è difficile che si possano fare quest'anno la flat tax o il reddito di cittadinanza. Le incertezze sulla crescita sono alimentate inoltre dalla condizione della Germania. Se i pessimi dati pubblicati da ZEW sulla fiducia delle imprese tedesche si tramuteranno in un calo della produzione (non c'è un automatismo), le cose andranno peggio anche per l'economia italiana.
- Scenario internazionale. Ci sono due elementi fortemente destabilizzanti in vista: a ottobre si vota in Baviera, e per la Germania potrebbe essere un problema, soprattutto se la Csu perde voti, cosa probabile. L'altro fatto saliente sono le elezioni di mid term negli Usa. Di solito i presidenti in carica le perdono, ma Trump è uno strano animale politico. E in questi mesi l'economia americana ha creato in media 215 mila posti di lavoro netti al mese (leggere la relazione semestrale del Presidente della Federal Reserve al Senato americano pubblicata da List), la disoccupazione è al 4 per cento, il livello più basso degli ultimi 20 anni.
- Elezioni europee. L'esito del voto europeo farà da volano al governo, perché con il riequilibrio dei rapporti di forza le politiche europee subiranno non un cambiamento radicale, ma un aggiustamento sì. La vera dichiarazione programmatica l'ha fatta Giorgetti a Pontida, quando ha detto che l'obiettivo della Lega adesso è di cambiare il segno a Bruxelles. In questo quadro è difficile vedere una crisi nel governo.
- Il Governo Frankenstein non ha alternative. Il Pd è in condizioni nettamente peggiori di quelle in cui si presentava dopo il 4 marzo (vedere lo splash fatto dalla segreteria "unitaria" di Martina). Il Pd oggi non è una carta per fare un altro governo con i Cinque Stelle. E Berlusconi è argomento per gli storici. Il governo Frankenstein non ha alternative.
Il primo mosaico le cui tessere piano piano stanno andando al loro posto è quello della Rai. Ma prima di fare un esame approfondito dello scenario dell'informazione, prendiamo un volo: Alitalia. Allacciate le cinture.
03
Il conto di Alitalia non finisce mai
Alitalia controllata dallo Stato? Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha detto che "l'italianità è un punto fondamentale nel futuro di Alitalia e nel contempo emergono i danni straordinari compiuto da manager spesso dipinti come molto efficienti. Torneremo a farla diventare compagnia di bandiera con il 51 per cento in capo all'Italia e con un partner che la faccia volare". Toninelli racconta una storia che non conosce o fa finta di non conoscere. I danni di cui lui parla furono provocati in larga parte dalla presenza pervasiva della politica e del controllo della mano pubblica nell'azienda. Vi sono, inoltre, ragioni di mercato, di dimensione, di concorrenza, di aggregazione. Il dossier Alitalia è uno dei più complessi della storia industriale italiana. Una storia di gloria iniziale e dissipazione finale. Eccola su List. Continua a leggere l'articolo su List.
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Passare dal grande carrozzone volante al grande circo della televisione è questione di un attimo. In fondo, fanno parte di quel mondo che si chiama potere pubblico. È sempre aperto il safari del consenso.
04
Le nomine nel consiglio Rai
Il Palazzo fremeva per le nomine dei consiglieri Rai e questo dice tutto sulle priorità in cima all'agenda politica. Intendiamoci, la Rai è importantissima, soprattutto in una nazione a così forte dispersione di conoscenza, identità e immaginario, ma l'interesse spasmodico per le nomine è la spia di qualcosa di immutabile nel costume italiano. C'era la processione nei giorni scorsi per conoscere in anticipo i nomi dei consiglieri di elezione parlamentare (Rita Borioni e Beatrice Coletti eletti dal Senato, Igor De Biasio e Giampaolo Rossi eletti dalla Camera), ma quasi nessuno faceva al titolare di List la domanda giusta: che cosa vogliono fare della Rai gli esponenti della maggioranza? Cosa hanno fatto quelli che oggi stanno all'opposizione lo abbiamo visto. Ma abbiamo anche già visto una certa via imboccata sulla "cosa pubblica" dai partiti dell'attuale maggioranza - vedere alla voce Alitalia e guardare alla gestione delle aziende pubbliche a Roma da parte della Giunta Raggi - e abbiamo dunque il fondato timore - e speriamo di essere smentiti - che la scena sia in fondo quella di sempre: cambia la maggioranza, cambia il consiglio d'amministrazione, cambia il direttore generale, non cambia il controllo della Rai da parte del gruppo di potere di turno, con permanenza del burosauro interno e del trading esterno che favorisce l'appartenenza ai clan e non la qualità e competenza. Sarebbe un grave errore della maggioranza, perché la Rai è oggetto delicato e la caduta di Renzi è cominciata proprio con una gestione sbagliata di viale Mazzini. A partire dall'informazione.
05
Una vecchia Rai in un mondo nuovo
La Rai ha bisogno di una nuova missione da molto tempo, un paese ad altissimo consumo di televisione, con una popolazione anziana e i giovani che fruiscono di entertainment e news su altri mezzi, di fronte alla sfida culturale e tecnologica (le due cose stanno insieme) di questo tempo si può anche decidere di non far niente (finora questo è stato fatto da tutti) ma il prezzo che si paga - lo stiamo già pagando, come presenza culturale del Paese all'estero - è l'irrilevanza culturale. Nel campo dell'informazione questa irrilevanza è un fatto che si sta consolidando come il cemento a presa rapida. Non è solo una questione di trasformazione tecnologica (che esiste), ma di linea editoriale, innovazione di prodotto e cultura a una dimensione.
Guardate questa tabella tratta dall'ultimo rapporto del Reuters Institute: è la classifica del consumo di news attraverso Facebook. Il dato dell'Italia è altissimo: 51 per cento, come la Turchia, di gran lunga più degli Stati Uniti (39 per cento), lontanissimi dalla Germania (24 per cento) e dal Regno Unito (27 per cento). Sono numeri che riguardano tutti gli editori tradizionali, dunque anche la Rai.
La maggioranza del pubblico è esposta - e cerca attivamente - un flusso di notizie che proviene in larga parte da fonti non qualificate. Il tema delle fake news è vecchio come il mondo dell'informazione, non abbiamo intenzione di scoprire l'acqua calda, ma qui il significato del grafico è un altro: la fine del sistema tradizionale dei media.
06
L'editoria sostituita dall'algoritmo
Gli editori hanno liberato i loro contenuti in Rete pensando alla strategia del free content (che funziona in realtà se hai un servizio top class da offrire, esempio di Google: la email o il motore di ricerca) e poi si sono illusi di poter cavalcare i social media e addirittura di condividere le news con Facebook traendone significativi ricavi aggiuntivi per il loro modello di business. Calcolo errato. Facebook è stata creata per fare soldi per Facebook. E così gli altri social media. Non c'è un'intelligenza umana che dà una gerarchia alle notizie in base all'importanza, all'autorevolezza e forza della fonte. C'è l'algoritmo che lavora per Facebook e contro tutti gli altri. Osservate questo grafico sul cambiamento di algoritmo e i "referral" dei siti di news:
La percentuale di traffico online da Facebook verso i siti web delle imprese editoriali sta calando drammaticamente e la causa è il cambio di algoritmo. Alcune aziende hanno già chiuso i battenti e altre saranno costrette a cercare modelli di business non più vincolati al clic. I siti web dei giornali free sono in diretta competizione con Facebook e gli altri titani social per catturare l'attenzione dell'utente (siamo già oltre la figura del lettore) e in questa gara sono subito cannibalizzati da Facebook e dagli altri social. È una sfida persa in partenza date le dimensioni dei soggetti sul campo di battaglia, perché conta solo la massa (e vedremo che massa, tra qualche riga) e dovendo raggiungere fasce di pubblico sempre più ampie, la pesca a strascico online ha condotto inevitabilmente i giornali a un abbassamento della qualità dell'informazione per solleticare la pancia e non la testa del pubblico. Così si è aperta la porta all'invasione delle junk-news anche sui media online di (presunta) qualità che hanno perso credibilità e il pubblico più attento, colto e informato.
07
Punto d'ingresso e news alternative
Altro punto fondamentale: la cattura della notizia non avviene direttamente puntando il sito preferito, ma per un passaggio da un'altra parte. Nella ricerca di Reuters emerge che il 65 per cento dei lettori arriva transitando per un motore di ricerca, un social network, aggregatori di news, applicazioni che usano un algoritmo per selezionare a monte le notizie. Tutto questo pone gli editori di fronte alla realtà: la gerarchia delle fonti è saltata. Nella televisione Netflix ha imposto un modello diverso, quello della libreria e dell'offerta libera, no limits.
In questo scenario, la qualità della linea editoriale sta assumendo un peso sempre più decisivo. Nella ricerca del Reuters Institute emergono chiaramente come forze importanti siti di news che offrono un punto di vista netto, opposto a quello del mainstream. Il loro successo è altrettanto radicale e travolgente. Breitbart e InfoWars negli Stati Uniti (destra), Canary e Evolve Politics nel Regno Unito (sinistra). Questo è quello che succede nel mercato del Regno Unito:
Questo invece è quello che accade negli Stati Uniti:
Questo tipo di informazione "non allineata" ha riscosso un grande successo perché è opposta alla visione dei media mainstream, non paludata, militante e capace di veicolare fenomeni politici come Donald Trump in America e Jeremy Corbyn in Inghilterra. Non è la via obbligata da seguire per avere successo, ma la loro forte presenza e la polarizzazione del sistema politico-sociale impone prima di tutto ai giornalisti di pensare a linee editoriali non chiuse ma aperte, non viziate in partenza dal pregiudizio, ma pronte a esplorare questi nuovi mondi che si aprono.
08
Le notizie? Su WhatsApp
L'altra rivoluzione, quella dello smartphone, ha ulteriori elementi di riflessione. Dire che le persone consultano il loro telefono per leggere le notizie è un'altra scoperta dell'acqua calda, quello che invece è emergente, nuovo, in rapida ascesa è l'uso delle applicazioni di instant messaging per leggere le notizie e condividerle. Questo impone l'apertura di altri canali di distribuzione delle news:
WhatsApp e Facebook Messenger diventano l'edicola, lo schermo della tv in salotto, la radio (ma qui abbiamo l'elemento dei podcast in pieno sviluppo) il 26 per cento degli utenti di applicazioni chat usa quel canale per leggere le news. Siamo giunti così alla totale spersonalizzazione e perdita di identità del giornalismo. Estrapolato dal suo contesto, dal news design, dalla scala gerarchica, l'articolo galleggia in un altro ambiente, come una res derelicta. Ecco perché una parte di pubblico sempre più consistente cerca una precisa identità, un gusto, un aroma, un giornalismo di qualità dove selezione e cura della notizia sono alla base di tutto e il punto di vista non è imbalsamato o mascherato. Paradossalmente, più si perde "l'anima", più ci sono settori di pubblico che la cercano.
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In Italia questo scenario si traduce in un ambiente di forte competizione tra la televisione e la Rete. Guardate qui:
Con l'aggiunta di questo dettaglio sul canale di distribuzione delle news:
È uno scenario dove nessuno dei media tradizionali può sopravvivere. Non basta dire "the content is the king", il contenuto è il Re, perché se fai la cosa migliore del mondo e nessuno la vede, sei solo uno sconosciuto di talento.
Tutto questo non è stato al centro del dibattito dei partiti sul futuro della Rai. Non lo è stato ieri e neppure oggi. Niente di male, la politica in queste cose è cinica, guarda al risultato immediato. Da domani però sul tappeto c'è una domanda che ha bisogno di una risposta, di un piano industriale e editoriale: questa Rai che va in onda ripetendo se stessa da tre decenni rispecchia la realtà del Paese?
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Abbiamo parlato di competizione tra la Rete e la televisione, ecco la notizia del giorno in Europa: l'Ue ha multato Google per oltre 4 miliardi di euro. Servirà a qualcosa? A fare cassa, ma non cambia lo scenario.
09
Il multone europeo a Google non cambia nulla
La notizia è tutta qui, via Agi: "La Commissione europea ha inflitto una multa da 4,34 miliardi di euro a Google per aver abusato della sua posizione dominante con il suo sistema operativo per smartphone e tablet Android. Lo ha annunciato la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager. L'inchiesta era stata lanciata dalla Commissione nell'aprile del 2016. Secondo la Commissione, Google ha imposto ai produttori di smartphone e tablet tre restrizioni per rafforzare la posizione dominante di Google Search. Google ha imposto di preinstallare l'applicazione Google Search e la sua applicazione di browsing (Chrome) come condizione per la concessione della licenza relativa al portale di vendita di applicazioni di Google Play Store. Google ha pagato alcuni grandi produttori e operatori di reti mobili affinchè preinstallassero a titolo esclusivo l'applicazione Google Search sui loro dispositivi. Infine, Google ha impedito ai produttori che desideravano preinstallare le applicazioni Google di vendere anche un solo dispositivo mobile intelligente funzionante con versioni alternative di Android non approvate da Google (le cosiddette "Android forks"). Google ha utilizzato Android come strumento per consolidare la posizione dominante del proprio motore di ricerca. Tali pratiche hanno negato ai concorrenti la possibilità di innovare e di competere in base ai propri meriti ed hanno negato ai consumatori europei i vantaggi di una concorrenza effettiva nell'importante comparto dei dispositivi mobili. Ai sensi delle norme antitrust dell'Ue, si tratta di una condotta illegale", ha spiegato Vestager. Google ora deve porre effettivamente un termine a questa condotta entro 90 giorni. In caso contrario dovrà versare penalità che potrebbero arrivare fino al 5 per cento del giro d'affari mondiale medio giornaliero di Alphabet, la società madre di Google. La multa di oggi è la piu' alta mai inflitta dall'Antitrust dell'Ue a una singola società".
La multa, la reprimenda. Tutte cose già viste fin dai tempi dell'intervento contro Microsoft. L'Europa si è trasformata in un vigile urbano fa multe a raffica ma non ha nessuna intenzione di regolare davvero il traffico. Nel libro Zero to One di Peter Thiel, il creatore di PayPal, uno dei guru della Silicon Valley, leggiamo: "La competizione è un'ideologia - l'ideologia - che ha pervaso la nostra società e distorto il nostro pensiero". La competizione che in questo mondo di titani non c'è.
10
La potenza dei FANG
Amazon ieri ha toccato la capitalizzazione monstre di 900 miliardi di dollari. Jeff Bezos è l'uomo più ricco del mondo. I titani della Rete appaiono inarrestabili e in pochi si chiedono come sia possibile non intervenire con l'Antistrust su un sistema che fa rabbrividire. Guardate questo grafico pubblicato sulla capitalizzazione di un gruppo dei FANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Microsoft, Google) confrontata con il resto di Wall Street:
Questo grafico pubblicato da The Irrelevant Investor dice che la capitalizzazione di mercato delle prime 5 aziende quotate a Wall Street (tutti titani della Rete) è pari a quella delle 282 aziende più piccole presenti sempre nell'indice S&P 500. Parliamo della ciclopica cifra ci 5.1 trilioni di dollari. John Authers sul Financial Times ricorda come sei membri del club dei FANG oggi siano più grandi di ognuno degli 11 settori rappresentati a Wall Street nell'indice S&P 500.
Serve altro? Sì, una governance politica globale che metta fine a questo dominio assoluto. Si fa per tutelare il libero mercato, la concorrenza leale e, visti i tempi, la democrazia.
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Il disegno di un nuovo ordine mondiale passa anche dalla regolazione di questi imperi sovranazionali. E le nazioni? Trump e Putin si sono visti a Helsinki. Hanno parlato, ma deciso niente. Per ora. Le carte in ogni caso le dà Putin e le ragioni le spieghiamo in una puntata di RadioList che esamina le conclusioni del vertice tra Stati Uniti e Russia.
11
C'è la linea rossa, ma le carte le darà Putin
Il vertice tra Trump e Putin si chiude nell'impossibilità di stabilire un'agenda globale. Il Presidente americano ha mostrato il limite della sua strategia individuale, frenata dal Congresso e dal deep State americano. Putin ha giocato la sua partita abilmente e alla fine è il vincitore dell'incontro perché ha nelle mani le carte che Trump gli ha servito sull'Iran. Dopo la riapertura del dialogo tra Washington e Mosca, sarà il Cremlino a fare probabilmente la prima mossa sulla scacchiera. Un'indagine del titolare di List e Dario Fabbri di Limes sul dopo Helsinki.
Qual è il fattore frenante del disgelo tra Russia e Stati Uniti. Come abbiamo sottolineato con Dario Fabbri, serve un nemico. Per fare cosa? Prima di tutto per produrre armi. Guardate questo incredibile video che ricostruisce in flussi il commercio mondiale di armi prodotte dagli Stati Uniti dal 1950 a oggi:
The United States of Arms from Will Geary on Vimeo.
Non c'è bisogno di alcun commento. Il deep State non è invisibile, è sotto gli occhi di chi vuol vedere.
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modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.