16 Ottobre
(E)lezioni americane
Un virus, due mondi, due idee politiche sulla strategia anti-Covid. Coprifuoco e scuole chiuse in Italia. La mascherina di Biden e il corpo a corpo della campagna di Trump in Florida. Balzo dei consumi negli Stati Uniti, prove di civiltà post-pandemica
Che succede? Cambiano i luoghi e le prospettive. In Italia piovono numeri attesi e misfatti politici incredibili. Nuovo record assoluti di contagi in un solo giorno e addirittura il coprifuoco per tutti e in tutta la nazione ogni giorno dalle 22.00. La prima pagina del Corriere della Sera è da conservare, a futura memoria. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
01
Grandi speranze. Coprifuoco e scuole chiuse
Secondo il bollettino del ministero della Salute ieri si sono registrati in 24 ore 8.804 casi (l'altro ieri 7.332), i morti sono raddoppiati (da 43 a 83), record anche per i tamponi, quasi 163 mila. E si va con il coprifuoco, il provvedimento più inutile e liberticida che si possa escogitare. Non avendo la faccia per ordinare un lockdown, si comincia con un giro di vite sulla vita. E quindi siamo punto e a capo, come avevamo scritto in tempi non sospetti, quando il premier informava gli italiani (che in gran parte abboccavano all'amo) che eravamo un "modello" invidiato da tutto il mondo. Eccolo qua, un esempio di governo dell'emergenza: casino totale.
Di fronte all'impennata dell'epidemia, c'è chi ha perso la testa: il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha chiuso le scuole con una decisione unilaterale fino al 30 ottobre. Può farlo, ma l'ha deciso contro il parere di Lucia Azzolina, responsabile del ministero dell'Istruzione. Malumore nella maggioranza, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha difeso De Luca, ma è lo stesso Pd che chiede un vertice sulla scuola per evitare situazioni a macchia di leopardo. Il premier Conte fa Conte, galleggia e cerca di far apparire che il problema sono gli altri, come sempre, grande abilità, la colpa è sempre altrui.
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Un segno dei tempi, contano i governatori e non il governo, la secessione è un fatto che non ha...
Che succede? Cambiano i luoghi e le prospettive. In Italia piovono numeri attesi e misfatti politici incredibili. Nuovo record assoluti di contagi in un solo giorno e addirittura il coprifuoco per tutti e in tutta la nazione ogni giorno dalle 22.00. La prima pagina del Corriere della Sera è da conservare, a futura memoria. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
01
Grandi speranze. Coprifuoco e scuole chiuse
Secondo il bollettino del ministero della Salute ieri si sono registrati in 24 ore 8.804 casi (l'altro ieri 7.332), i morti sono raddoppiati (da 43 a 83), record anche per i tamponi, quasi 163 mila. E si va con il coprifuoco, il provvedimento più inutile e liberticida che si possa escogitare. Non avendo la faccia per ordinare un lockdown, si comincia con un giro di vite sulla vita. E quindi siamo punto e a capo, come avevamo scritto in tempi non sospetti, quando il premier informava gli italiani (che in gran parte abboccavano all'amo) che eravamo un "modello" invidiato da tutto il mondo. Eccolo qua, un esempio di governo dell'emergenza: casino totale.
Di fronte all'impennata dell'epidemia, c'è chi ha perso la testa: il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha chiuso le scuole con una decisione unilaterale fino al 30 ottobre. Può farlo, ma l'ha deciso contro il parere di Lucia Azzolina, responsabile del ministero dell'Istruzione. Malumore nella maggioranza, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha difeso De Luca, ma è lo stesso Pd che chiede un vertice sulla scuola per evitare situazioni a macchia di leopardo. Il premier Conte fa Conte, galleggia e cerca di far apparire che il problema sono gli altri, come sempre, grande abilità, la colpa è sempre altrui.
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Un segno dei tempi, contano i governatori e non il governo, la secessione è un fatto che non ha bisogno di rivoluzioni, è nelle leggi folli che regolano (si fa per dire) il nostro Stato. Virus, coprifuoco e ignoranza. Allegria.
02
L'America non è l'Italia. Un virus, due mondi
Il titolare è a Miami, un punto d'osservazione perfetto della guerra dei due mondi. Qui in Florida sono arrivati Trump, Pence, Eric Trump. I democratici vi sono accampati da settimane, ma hanno una strategia virtuale, in assenza, e francamente qui o ci sei o la campagna non esiste, la presenza fisica conta, eccome. La campagna si sta concentrando sullo Stato che più di tutti può decidere la presidenza, con la Florida forse vinci la corsa, senza la Florida certamente perdi. Trasferimento da Washington DC perfetto, volo United pieno, aeroporto Dulles colmo di persone che viaggiano sulle rotte interne. In Italia si definirebbe tutto questo un assembramento e via così. C'è una enorme distanza, siamo alla collisione tra due mondi e il coronavirus è il detonatore.
Gli Stati Uniti sono un paese immenso, la più grande e dinamica economia del mondo, qui la questione del coronavirus come viene declinata in Europa non ha alcuna speranza di centrare l'obiettivo. Un lockdown generale non si può fare, le persone non si possono obbligare a seguire regole che qui vengono considerate liberticide (e alcune lo sono), i lockdown negli Stati hanno seminato una grande rovina e le metropoli ancora sono semi-chiuse, in gravissima difficoltà (impressionante il numero di attività chiuse a Washington DC), luoghi considerati un diamante della nuova cultura dell'economia e del sapere zombificati (vedere alla voce New York) da scelte di amministrazioni (sono tutte democratiche, non è un caso) che hanno fatto una scelta: tutelare prima la salute, zero perdite, e poi il business. Il risultato è una straordinaria caduta, tutti gli angeli sono in fiamme e in fondo all'abisso.
03
Harris fermata dal Covid. A lezione da Dante
In Italia quello che vediamo in America non sarebbe pensabile, non esiste un pensiero unico, si prova a convivere con l'epidemia, cosa difficile per chiunque, ma il tentativo è palese. Ocean Drive mentre scriviamo questa nota, in attesa del townhall di Trump, è piena di persone che passeggiano, molti senza mascherina e molti altri con la mascherina. C'è un miscuglio di persone, convinzioni, culture. D'altronde, se fosse tutto chiaro, pacifico, stabilito, a prova d'errore, questa varietà di comportamenti non ci sarebbe, segno che la stessa scienza naviga nell'incertezza, nei segnali contrastanti. La politica segue e spesso commette errori grossolani. Trump ha giocato d'azzardo con il virus, si capisce, se lo è beccato. Ma potrebbe perfino essere un segno del destino beffardo, un asso imprevisto nel suo gioco di carte. Perché la campagna di Kamala Harris si è improvvisamente fermata, due positivi nel suo staff, stop ai viaggi e ai comizi in persona. Che incredibile falò per chi ha fatto della mascherina, dell'iper-sicurezza senza discussioni perché quella era la ricetta e solo quella, dell'intangibilità della propria scienza, il mantra della campagna. Harris si è trovata di fronte al classico contrappasso dantesco, forzando l'eccesso igienista, alla fine ne diventi vittima. L'invulnerabilità della soluzione democratica è svanita. È passata a Trump con la trasmissione del virus e la sua scomparsa. Grandioso colpo di scena della storia. Cosa accadrà il 3 novembre. Nessuno lo sa, è una corsa appassionante e impressionante. Raccontarla in presa diretta, sul terreno, è un privilegio. È ora di andare, sta per cominciare un'altra serata della campagna presidenziale, in diretta su Nbc News. È molto importante, pezzo a quattro mani per spiegare perché. Buona lettura.
04
Il corpo a corpo del Florida Day
da Miami Mario Sechi e Rita Lofano
Doveva essere la serata del duello a distanza, invece è diventata quella del corpo a corpo. Non tra Trump e Biden, ma fra Trump e Savannah Gouthrie, la giornalista. Lui aggressivo all’inizio - sarà stato l’effetto del tailleur fucsia del vestito di lei - poi sempre molto reattivo, ma incalzato dall’intervistatrice che a detta della campagna di Trump era “un surrogato di Biden”. Tanto che The Donald reagisce con rabbia: “Fai sempre così, lo fai sempre. Da anni condanno la supremazia bianca... e tu cominci sempre con questo tipo di domanda. Perché non chiedi a Joe Biden se condanna il movimento antifa?”. Ecco, qui si apre un capitolo vero con Trump che attacca i dem, i movimenti, la sinistra violenta e ricorda a Biden che “Antifa esiste”.
Effetto pratico: il dibattito c’è stato. Tra soggetti diversi, ma non è stata una cosa banale, c’erano perfino delle notizie, una molto importante: Trump dirà sì alla transizione dopo il voto del 3 novembre, ma precisa che naturalmente vuole vincere.
Dall’altra parte dello schermo, sulla rete Abc, c’era Biden in una versione non proprio incandescente - diciamo che il suo intervistatore non è stato bravo come quello toccato a Trump, un classico - insomma un invito a cambiare canale dove Trump si esibiva in un incontro di wrestling a 12 piedi di distanza.
L'aborto? Svicola quando deve parlare del ruolo di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema e le decisioni potenziali sulla legge sull'aborto, la possibilità di ribaltare la sentenza "Roe contro Wade" che nel 1973 sancì la legalizzazione dell'interruzione di gravidanza negli Usa. Se alla Corte Suprema venisse confermata la conservatrice e cattolica Amy Coney Barrett (al posto dell'icona liberal Ruth Baden Ginsburg), la maggioranza del massimo organo giudiziario Usa virerebbe nettamente a destra (6 a 3). Ma Trump capisce che è una domanda da camminata sui tizzoni ardenti e si libra nell'aria della non risposta: "Non voglio fare nulla per influenzare qualcuno". Una piuma.
Il martello arriva sul coronavirus, i lockdown e le misure di prevenzione: "L'85% di chi indossa la mascherina se lo prende". Gouthrie lo pungola, arriva la domanda spinosa, la sua dichiarazione dei redditi, le tasse che negli ultimi 10 anni non ha mai pagato perché sempre in perdita. Apriti cielo, parte il racconto di Trump sulla persecuzione: "Vengo trattato molto male dall'Irs (il fisco Usa). Mi trattano molto, molto male. Ma siamo sotto accertamento. Hanno persone nominate dalla precedente amministrazione. Gli piace cambiare le regole". Ping pong, poi tennis, dritto e rovescio, un paio di colpi duri tra Trump e Gouthrie, niente male.
C'è tempo per un siparietto tra lui e una signora chiamata a intervenire dal pubblico. "Lei è così bello quando sorride". Si chiama Paulette e non sa esattamente quanto Trump sia felice di sentirla, parte la reazione trumpiana, risposta con un sorriso ancora più smagliante. Complimento, poi gli ha chiesto se voleva eliminare il Daca (Deferred Action for Childhood), il programma di difesa dei 'dreamers', i giovani portati negli Usa da bambini da genitori clandestini e il capo della Casa Bianca ha assicurato: "Ci occuperemo del Daca, ci occuperemo dei dreamers, sarà molto contenta il prossimo anno".
La mattina di preparativi a Miami per il townhall di Trump.Il Florida Day (tutti a Miami: Trump, Pence, il figlio Eric) si è consumato con la sensazione che la campagna sia cristallizzata. La domanda è: ma chi sta vincendo? Non si sa, nella media nazionale pubblicata da Wall Street Journal e Nbc, Biden ha 11 punti di vantaggio (53 a 42) il verdetto dell’uomo della strada sembra un po’ diverso da quello che dicono i sondaggi. Un autista di Uber, mascherina sballata sul naso, decibel fuori controllo, si infervora quando citiamo Trump: “Ha abbassato le tasse, ha dato sussidi alle imprese, è miliardario e dunque non ruba, ha saputo tener testa ai paesi cattivi, ma i media complici li danno sempre addosso, e lui resiste”. Che dire? Non gli mancano le certezze. Gente comune, star dello spettacolo. Che contrasto. Bruce Springsteen fa l’oracolo e non sembra molto ispirato: “Trump perderà le elezioni”. Lo ha detto parlando con gli australiani durante una live chat. E se le vince ancora?
E Joe Biden? Stava nella sua comfort zone su Abc; niente domande scomode, niente interruzioni, niente sorprese. Interrogato sul fracking (in Pennsylvania, dove la questione è caldissima) se la cava così: non lo vuole mettere al bando, ma non lo vuole più incentivare. Dettagli, la caccia grossa è partita, tutti sognano di vederlo finito (Trump), ma restano ancora 18 giorni di campagna, la corsa accelera nel vuoto politico e in uno scenario globale di piena emergenza da seconda ondata. Comanda il coronavirus, Biden si aggrappa all'epidemia per chiedere un prossimo dibattito blindato, c'è solo un problema: il nemico è invisibile. E se fosse lo staff di Trump la prossima settimana a chiedere a Harris o allo stesso Biden il tampone? Siamo all'inversione dei ruoli, è davvero tutto possibile, la prossima tappa è a Nashville, luogo simbolico della musica americana. Si suona, bisogna vedere chi arriva suonato.
05
La contea più swing nello Stato più swing
Alla fine il dibattito che non c’era... c'è stato. Nel posto giusto e perfino al momento giusto. Miami, Florida, ci sono le palme, c’è il sole, c’è il mare, c’è Donald Trump. Sorpresa, dopo l'ammucchiata di Sanford, siamo al bis nella "Magic City" e oggi il tycoon va a Ocala, a nord di Orlando. Dai bagliori autunnali di Washington all’estate di Miami, Marine One, Air Force One e townhall ieri in diretta sulla Nbc. Il set era stato allestito sulla terrazza del Perez Art Museum con vista sulla Biscayne Bay. Stesso network, stesso format, stesso palco dove 10 giorni fa Joe Biden ha risposto alle domande degli elettori. I destini si incrociano, la battaglia per la Casa Bianca è un inseguimento, i candidati si marcano stretti. Donald tiene d'occhio Joe, Biden controlla Trump. Biografie, caratteri, caratteracci, impuntature: The Donald dopo aver detto no, sdegnato, al dibattito virtuale (era previsto qui a Miami per il 15 ottobre) per evitare il contagio di Biden da parte del presidente-untore, aveva promesso che qualcosa avrebbe fatto lo stesso, sempre a Miami, sempre in quella data. Gong, ieri sera è suonata la campana e Trump ha mostrato di essere in pista. Chi vincerà?
Segni da annotare sul taccuino. Se vuoi sapere chi vince le elezioni presidenziali il 3 novembre, devi guardare i risultati di una sola contea in tutti gli Stati Uniti: Pinellas, Florida. Qui gli elettori dal 1980 hanno sempre scelto il cavallo vincente. Con una sola eccezione (ma neanche troppo eccezione, visto come andò la faccenda) il voto del 2000, quando scelse Al Gore (in realtà vincente fino all'ultimo) e non George W. Bush (che brindò dopo l'intervento della Corte Suprema). A Ovest di Tampa, un milione di abitanti sulla costa del Golfo, Pinellas, un tempo roccaforte dei conservatori, è un semaforo che è passato da red a purple, da rosso a viola, con i repubblicani che ancora dominano nella zona del Nord, i democratici forti al Sud e un patchwork di voti al centro. Dunque, anche se ci volessero giorni per conoscere il risultato del voto del 3 novembre, qui un oracolo c'è e dirà la sua verità probabilmente entro le 23.00 della Election Night. Guardi le carte che posa sul tavolo Pinellas e vedi chi vince la mano (la contea) e l'intera partita (l'elezione alla Casa Bianca). Pinellas oggi è la contea più swing nello Stato più swing. Musica elettorale, Gershwin ci sta benissimo.
***
Domanda chiave della campagna presidenziale: come va l'economia?
06
Il balzo delle vendite al dettaglio
Buone notizie per Trump, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti crescono dell'1,9% mensile a settembre, contro un atteso +0,7% e a fronte del +0,6% di agosto. Su base annuale le vendite salgono del 5,45%, dopo il +2,8% di agosto e contro un atteso +2,2%. Wall Street in apertura stamattina va bene:
Sono numeri importanti per il presidente uscente, è sull'economia che si gioca il suo consenso e non a caso su questo punta durante i suoi comizi e dibattiti: lavoro, fisco, business America. Sono temi che danno al suo discorso la varietà che manca allo storytelling (fosco e monocorde) di Biden, il quale ha scelto di avere un solo alleato nella corsa, potentissimo, il virus. Basterà? I comportamenti dei consumatori americani sono da monitorare, dallo scorso giugno le vendite sono in crescita, attenzione non siamo ancora sopra i livelli pre-pandemici, ma i segnali sono di ripresa della fiducia. Guardate questa tabella:
Sono riprese le lezioni a scuola, stanno riaprendo le attività commerciali, i consumi sono orientati sulla mobilità (boom di vendite dell'auto, + 10,9% rispetto al periodo del 2019), vanno forte gli acquisti di materiale per la casa (+4,6%) e il giardino (+19,1%), bene il settore del cibo e delle bevande (10,5%), malissimo l'abbigliamento, un settore stravolto dalla pandemia (-13,3%), qui è tutto da reinventare, comunque non sarà più come prima. Molto bene invece il settore degli articoli sportivi, libri, strumenti musicali e tempo libero con un +14,4%. Settembre è un mese importante per sapere, per capire: gli americani si stanno ripensando come una civiltà post-pandemica. Ci riusciranno? Lo scopriremo solo vivendo. E vivere non è il coprifuoco.
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esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.