22 Ottobre
En Retromarche!
Segretario ko, Prodi in tenda, rivolta degli ex prodiani. Perché il Pd rischia di fare la fine dei socialisti francesi? Dal Macron di En Marche, al Renzi in Retromarche
Le rivoluzioni in Italia hanno sempre un sotto testo da operetta, un finale che entra festante con la fisarmonica e si risolve con un ruzzolone, la buccia di banana che lo spettatore vede prima del capitombolo, innescando la risata in anticipo e lo scioglimento del dramma, dell’incidente, della caduta, della tragedia, in comico, la commedia. E’ in questo splendido clima che Matteo Renzi si dibatte. Ha commesso un grave errore – negare e annegare la sconfitta – che ne ha esaltato ancor di più quello che per i suoi oppositori (di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, di sottosopra) è la manifestazione del suo cattivo carattere. Il titolare di List non ha nessuna intenzione di fare un trattato di psico-politica, solo lasciare due note sul taccuino che raccontano la metamorfosi, la trasformazione dall’En Marche al RetroMarche.
In principio di Emmanuel Macron si diceva: “E’ il Renzi italiano”.All’epoca sembrava perfino un complimento, oggi azzardare il paragone è ridicolo, ma in quel c’era una volta si misura la distanza tra i desideri e la realtà, i programmi annunciati e quelli realizzati, il leader e il capo. Macron ha fatto con spietata velocità quello a cui Renzi un paio d’anni ha rinunciato. Emmanuel ha fondato la sua start-up politica, si è messo En Marche e nel giro di sei mesi ha chiuso la porta del Novecento dei partiti francesi. Partito socialista in coma, gollisti in un cono d’ombra, maggioranza nell’Assemblea nazionale e tanti saluti a tutti; Matteo ha promesso sfracelli, ma invece di fondare un movimento nuovo si è infrattato nella lotta di potere del Partito democratico, ha perso un referendum, ha perso il governo, ha ripreso la segretaria, ha (ri)perso le elezioni e il risultato è che lui, il partito e la sinistra italiana sono inesorabilmente...
Le rivoluzioni in Italia hanno sempre un sotto testo da operetta, un finale che entra festante con la fisarmonica e si risolve con un ruzzolone, la buccia di banana che lo spettatore vede prima del capitombolo, innescando la risata in anticipo e lo scioglimento del dramma, dell’incidente, della caduta, della tragedia, in comico, la commedia. E’ in questo splendido clima che Matteo Renzi si dibatte. Ha commesso un grave errore – negare e annegare la sconfitta – che ne ha esaltato ancor di più quello che per i suoi oppositori (di destra, di sinistra, di centro, di sopra e di sotto, di sottosopra) è la manifestazione del suo cattivo carattere. Il titolare di List non ha nessuna intenzione di fare un trattato di psico-politica, solo lasciare due note sul taccuino che raccontano la metamorfosi, la trasformazione dall’En Marche al RetroMarche.
In principio di Emmanuel Macron si diceva: “E’ il Renzi italiano”.All’epoca sembrava perfino un complimento, oggi azzardare il paragone è ridicolo, ma in quel c’era una volta si misura la distanza tra i desideri e la realtà, i programmi annunciati e quelli realizzati, il leader e il capo. Macron ha fatto con spietata velocità quello a cui Renzi un paio d’anni ha rinunciato. Emmanuel ha fondato la sua start-up politica, si è messo En Marche e nel giro di sei mesi ha chiuso la porta del Novecento dei partiti francesi. Partito socialista in coma, gollisti in un cono d’ombra, maggioranza nell’Assemblea nazionale e tanti saluti a tutti; Matteo ha promesso sfracelli, ma invece di fondare un movimento nuovo si è infrattato nella lotta di potere del Partito democratico, ha perso un referendum, ha perso il governo, ha ripreso la segretaria, ha (ri)perso le elezioni e il risultato è che lui, il partito e la sinistra italiana sono inesorabilmente En RetroMarche!
Non occorre un quoziente di intelligenza da Albert Einstein per capire che Renzi è nei guai seri perché rischia di essere superato e liofilizzato dalla Storia. L’orologio del segretario del Pd va dannatamente indietro. Mentre lui è impegnato a discutere amabilmente della tenda di Prodi, là fuori il mondo corre decisamente più veloce di Franceschini e altri. Siamo nell’era dei senza partito: Trump e Macron, la democrazia in America e i Lumi in Francia, Parigi e Washington, epicentro della rivoluzione che ha buttato giù come birilli i papaveri dell’establishment, gli imparruccati del sistema, gli incipriati a prescindere, i clan familiari. Il treno di una certa storia del presente ha deragliato, ne è cominciata un’altra. Renzi che storia è? Ha 40 anni, ma improvvisamente sembra l’esponente di un mondo vecchio. Che cosa è successo? Là fuori c’è una cosa chiamata Zeitgeist, lo spirito dei tempi, decide cosa è attuale e cosa è démodé, apre la disputa tra gli Antichi e i Moderni, illumina i protagonisti o li scaglia in un sinistro cono d’ombra.
La parabola della sinistra francese dovrebbe suggerire a Renzi qualche mossa intelligente, non per vincere, ma per provare a non sparire, ritardare un processo di distruzione creativa che è in corso nel sistema politico. Paradossalmente, il Pd potrebbe anche vincere le elezioni politiche, ma andare lo stesso incontro alla sua crisi irreversibile. Si è spezzato qualcosa tra l’elettorato e quel che restava del partito, una cosa che in politica si fa fatica a pronunciare: il cuore. E Renzi non è un chirurgo. Che succederà? Per ora niente, il duello a mezzogiorno, fuori dal saloon, a mezzogiorno nell’unica via del paese, è per ora rinviato. Vince chi spara per primo la pallottola d’argento. Appuntamento alle elezioni politiche, dopo mesi di logoramento e chiacchiere mentre là fuori accadono fatti notevoli. Cosa? Seguite il titolare di List, andiamo in un luogo che conosciamo bene, la Libia.
01
Il rubinetto aperto in Libia
Come ampiamente previsto da List ecco il dramma: il rubinetto della Libia è aperto, il Mediterraneo è in condizioni perfette, è estate, i migranti cercano di sbarcare sulle coste italiane. Sono migliaia. E l’esodo dalle zone di crisi è appena iniziato. Bastava leggere con un minimo di attenzione le cronache dei giornali libici, gli aggiornamenti dall’Egitto, dalla Tunisia, dai paesi africani che confinano a Sud della Libia, per capire che quella frontiera aperta è il problema numero uno dell’Italia. Naturalmente, un paese tutto proiettato a cercare uno sconto in Europa pari allo 0,2% del Pil – cose grosse – non può che sbagliare per forza obiettivo. Dovevamo rilanciare il nation building in Libia guidando una missione europea, ma il risultato è che il governo di Serraj non controlla neanche le vie intorno al palazzo del governo. Ottimo. In questo scenario il pur bravo ministro degli Interni Marco Minniti esce dal torpore ministeriale e avvisa i naviganti: “La situazione rischia di precipitare”. Grazie, questo i lettori di List lo sospettavano da tempo, il titolare l’aveva scritto, un ministro dovrebbe dare la soluzione. Quale? L’accordo bilaterale si fa con un’autorità che c’è e comanda, il governo di Serraj c’è a intermittenza e non comanda mai. Che si fa con le tribù? Bella domanda, Gheddafi serviva proprio a questo: tenere a bada le tribù con un fiume di denaro, pugno di ferro in caso di ribellioni e relativa autonomia in casa propria. Ucciso Gheddafi, le tribù fanno quello che vogliono, mentre la banca centrale della Libia è l’unica istituzione che in questi anni ha continuato a funzionare: stampa denaro e tiene in piedi il simulacro di uno Stato che non c’è più. La realtà è alle frontiere italiana, la soluzione è in Libia, la sfida si chiama esercito europeo. La verità? Con questa Europa siamo alla mission impossible. Preparate salvagenti e canotti, sarà un’estate indimenticabile. Come gli scoop che fa la Cnn. Di cosa parla il titolare di List? Della lunga notte del giornalismo americano.
02
Falso scoop su Trump: tre cronisti della Cnn a casa
Tre giornalisti della Cnn si sono dimessi dopo aver pubblicato un falso scoop sui legami tra Trump e la Russia. Per il network televisivo è un altro epic fail, ma sono abituati, non è il primo. Una loro giornalista passava le domande del pubblico alla Clinton. Il licenziamento ha messo di buon umore Trump, ma al di là del carattere volatile di The Donald, il tema vero gira intorno alla domanda: a che punto è la notte del giornalismo americano? E’ lunga, buia e fonda. Il sistema dei media tradizionali è in crisi di credibilità, il pregiudizio morale compromette l’esposizione dei fatti e la successiva analisi. La cura? La nascita di media indipendenti, ogni riferimento biografico (anche) a List non è casuale.
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riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
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salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.