26 Dicembre
Erdogan metterà lo stivale della Turchia in Libia
Il parlamento turco voterà sull'invio delle truppe a Tripoli l'8 gennaio. Irritazione della Russia: "Non è un aiuto alla soluzione del conflitto". Trump sostiene Ankara in Siria (e tace sulla Libia). Governo, il ministro Fioramonti esce, entra l'operazione Conte: l'idea di un gruppo parlamentare di grillini scissionisti che sostiene il premier
Che succede? Il finale del 2019 sta cucinando il menù per il 2020. In Italia la legge di Bilancio approvata alla Camera il 23 dicembre scorso chiude un capitolo e ne apre un altro, quello del voto regionale e della stabilità del governo, il radar è puntato sull'Emilia Romagna, si vota il 26 gennaio; il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, si è dimesso e un fatto in apparenza minore in realtà cela un disegno di scomposizione e ricomposizione dei gruppi parlamentari (e del Movimento Cinque Stelle), in ballo c'è il gruppo di Conte, la startup politica del premier; il voto di Westminster alle porte del Natale ha sancito che entro il 31 gennaio 2020 il Regno Unito dirà bye bye a Bruxelles; negli Stati Uniti l'impeachment ha rinvigorito la campagna di Donald Trump verso la Casa Bianca, America 2020; alle porte dell'Africa, nel grande quadrante del Mediterraneo, il grande gioco è vorticoso, si stanno ridisegnando le aree di influenza e oggi è arrivata la conferma di quanto avevamo anticipato su List: l'8 gennaio prossimo il Parlamento della Turchia voterà sull'invio di truppe in Libia. Il grande gioco in sintesi: Erdogan invia l'esercito a Tripoli e si contrappone a Egitto e Russia, gli Stati Uniti restano alla finestra, la Francia (paese che Tripoli considera "non amico") ora deve decidere che fare con il generale Haftar, l'Italia è fuorigioco e fa finta di fare qualcosa, dunque oggi c'è stata una "lunga telefonata" tra Putin e Conte. Risultato? Il mazzo di carte è nelle mani di Erdogan (finché Putin non inventa qualcosa e Trump non si riprende dalla sbornia di Wall Street - ha battuto tutti i record). Il sottosopra della Turchia in Libia è la notizia che conta. Seguite il titolare di List.
01
La Turchia prepara l'invio delle truppe
Il Parlamento turco l'8 gennaio voterà per autorizzare l'invio...
Che succede? Il finale del 2019 sta cucinando il menù per il 2020. In Italia la legge di Bilancio approvata alla Camera il 23 dicembre scorso chiude un capitolo e ne apre un altro, quello del voto regionale e della stabilità del governo, il radar è puntato sull'Emilia Romagna, si vota il 26 gennaio; il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, si è dimesso e un fatto in apparenza minore in realtà cela un disegno di scomposizione e ricomposizione dei gruppi parlamentari (e del Movimento Cinque Stelle), in ballo c'è il gruppo di Conte, la startup politica del premier; il voto di Westminster alle porte del Natale ha sancito che entro il 31 gennaio 2020 il Regno Unito dirà bye bye a Bruxelles; negli Stati Uniti l'impeachment ha rinvigorito la campagna di Donald Trump verso la Casa Bianca, America 2020; alle porte dell'Africa, nel grande quadrante del Mediterraneo, il grande gioco è vorticoso, si stanno ridisegnando le aree di influenza e oggi è arrivata la conferma di quanto avevamo anticipato su List: l'8 gennaio prossimo il Parlamento della Turchia voterà sull'invio di truppe in Libia. Il grande gioco in sintesi: Erdogan invia l'esercito a Tripoli e si contrappone a Egitto e Russia, gli Stati Uniti restano alla finestra, la Francia (paese che Tripoli considera "non amico") ora deve decidere che fare con il generale Haftar, l'Italia è fuorigioco e fa finta di fare qualcosa, dunque oggi c'è stata una "lunga telefonata" tra Putin e Conte. Risultato? Il mazzo di carte è nelle mani di Erdogan (finché Putin non inventa qualcosa e Trump non si riprende dalla sbornia di Wall Street - ha battuto tutti i record). Il sottosopra della Turchia in Libia è la notizia che conta. Seguite il titolare di List.
01
La Turchia prepara l'invio delle truppe
Il Parlamento turco l'8 gennaio voterà per autorizzare l'invio di truppe di terra a Tripoli. La notizia è di enorme importanza, si stanno ridisegnando le aree di influenza nel Mediterraneo. Come abbiamo titolato su List ieri, Erdogan prepara la guerra e discute la pace. Ankara motiva il cambio di passo così: "Tripoli ci ha chiesto l'invio di truppe". Si tratta di un colpo micidiale del premier Fayez Al Serraj a tutti i paesi che lo avevano appoggiato. Serraj ha inviato nei giorni scorsi una lettera ai "paesi amici", Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Algeria e Turchia, chiedendo di "attivare gli accordi di cooperazione in materia di sicurezza per respingere l'aggressione contro Tripoli di tutti i gruppi armati che operano al di fuori della legittimità dello Stato, al fine di mantenere la pace sociale e raggiungere la stabilità in Libia". Traduzione: ci servono armi e soldati. La lettera seguiva un accordo strategico tra Libia e Turchia sull'area del Mediterraneo (accordo che ha provocato la reazione ufficiale della Grecia) e pochi pensavano che conducesse dritto a un intervento militare della Turchia in Libia. E invece Erdogan ha puntato all'obiettivo grosso, piazzare la bandiera turca sulle coste libiche e vedere che cosa succede. Il presidente turco è un gambler, ci prova sempre. Si tratta di una mossa preventiva, così Ankara prova a evitare una supremazia totale dell'Egitto e della Russia nel Mediterraneo.
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La Woodstock della guerriglia
Effetto domino. Il ministro dell'Interno del governo di accordo nazionale (Gna), Fathi Bashagha, ha confermato che Libia, Tunisia, Turchia e Algeria stanno cooperando in un sorta di coalizione anti-Haftar: "Se Tripoli cadrà, Tunisi cadrà e così anche Algeri", ha detto Bashaga. "Haftar ha aperto i confini della Libia ai mercenari senza alcuna richiesta ufficiale dello stato. Ha portato ufficiali degli Emirati Arabi Uniti, mercenari del Gruppo Wagner russo, combattenti Janjaweed e mercenari dei gruppi ribelli sudanesi e ciadiani". Una bella compagnia, la Woodstock della guerriglia.
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani (ricordiamo che ha sede nel Regno Unito e una rete di informatori sul campo siriano) gruppi di ribelli siriani filo-turchi stanno reclutando combattenti da inviare in Libia. Il direttore, Rami Abderrahman, ha riferito che dozzine di persone sono concentrate in questi centri per arruolare "altri gruppi e milizie turche" in Libia, offrendo una paga che oscilla tra i 1.800 e i 2.000 dollari al mese. I soldati di ventura sono sempre in servizio.
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Amici e nemici. Erdogan e Putin
Erdogan non ha perso tempo, ha ufficializzato la mossa - "presenteremo la mozione alla riapertura del Parlamento, il 7 gennaio", ha detto durante un discorso ad Ankara - e sta giocando come sempre sull'azzardo e la velocità della manovra. Mentre gli altri paesi si interrogano sul da farsi, le truppe turche (il secondo esercito della Nato) nel giro di pochi giorni metteranno gli stivali sul terreno di Tripoli.
La manovra turca è un problema per la Russia. "Qualsiasi tentativo di paesi terzi difficilmente fornirà un aiuto per una soluzione del conflitto", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. La Russia auspica che "il bagno di sangue finisca il più presto possibile" e ritiene "positivi gli sforzi internazionali per la ricerca di soluzioni".
La storia sta giocando a dadi: il voto del parlamento turco sul dispiegamento di truppe in Libia coincide con l'arrivo a Istanbul di Putin, che quel giorno inaugurerà con Erdogan il gasdotto TurkStream. Alleanze, accordi, disaccordi, guerra e pace. Energia e armi. Siamo in uno scenario complesso, dove niente può esser dato per scontato. L'amico di oggi è il nemico di domani, il nemico di ieri è l'amico di oggi. Vladimir Putin ha giocato le sue carte in alleanza con l'Egitto del generale Sisi, concedendo a Haftar di condurre la sua guerra, appoggiandolo, ma senza affondare il colpo, provocare cioè la caduta del governo di Tripoli. Ora i mercenari russi cosa faranno? Erdogan è veloce, ma le sue truppe avanzano un po' meno rapidamente del cervello del leader, questo almeno abbiamo visto durante l'operazione di terra al confine con la Siria, quando Mosca ha sostenuto l'avanzata dell'esercito di Assad verso la Siria del Nord. In quel caso la fanteria turca si è dovuta fermare. In Libia, nel dedalo dei quartieri di Tripoli, cosa faranno? Chi potrà mai controllare le gang criminali di Tripoli? L'operazione è di quelle ad alto voltaggio, di solito qualcuno resta fulminato.
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Nel frattempo, in un altro mare, l'Oceano Atlantico, si svolge un altro gioco. Che riguarda sempre il Medio Oriente e lui, Erdogan, il nostro alleato sempre meno alleato. Che strana organizzazione è diventata la Nato.
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Trump sostiene Erdogan in Siria e tace sulla Libia
Gli Stati Uniti sono "missing in (no) action" in Libia, restano alla finestra, non hanno nessuna intenzione (almeno per ora) di immischiarsi di nuovo nel caos libico, i precedenti di Lady Libia (Hillary Clinton), Barack Obama con il pugno chiuso al Cairo che incoraggiò le "primavere arabe" (furono poi rigidissimi inverni), l'attacco al consolato americano a Bengasi (11 settembre 2012, furono uccisi l'ambasciatore Christopher Stevens, due marines e un funzionario), il linciaggio di Gheddafi e nessuna soluzione per evitare il crac libico, sono un fiasco troppo fresco. Stare alla larga dai proiettili, niente soldati sul campo e se proprio dobbiamo farlo, spareremo qualche missile su una tenda nel deserto, questa è la dottrina di Trump.
Cosa resta sul tavolo del risiko americano? Il dossier della Corea del Nord e dell'Iran (valigetta nucleare), la competizione sulla sorveglianza di massa con la Cina, un controllo del (fu) "giardino di casa", il Sudamerica, l'alleanza con Israele (che fa da solo gran parte del lavoro militare e di intelligence), il confronto duro con la Russia sul piano energetico (il caso Nord Stream 2 è la guerra del gas di cui gli Stati Uniti sono diventati esportatori), la guerra monetaria per il primato del dollaro su tutte le altre valute nei pagamenti internazionali, la corsa all'export e al controllo delle materie prime (acqua, energia, terre rare, uranio) per un sovraffollato futuro da 10 miliardi di abitanti sul pianeta Terra. Messa così la faccenda, Trump alla fine gioca (su Twitter) sul terreno della Siria:
"Russia, Siria e Iran stanno uccidendo, o sono sul punto di farlo, migliaia di civili innocenti nella provincia di Idlib. Non fatelo! La Turchia sta lavorando duramente per fermare questa carneficina". Trump sta con Erdogan. E tace sulla Libia. Poco tempo fa minacciò di affondare il sultano di Ankara con le sanzioni economiche e l'azionamento della botola del cambio tra la lira turca e il dollaro. I tempi cambiano. Forse troppo.
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Che facciamo? Torniamo in Italia, s'è dimesso (come anticipato ieri) il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti. L'avete sentito il brivido lungo la schiena? Neanche noi.
05
Esce Fioramonti...
La foto della scrivania del ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, pubblicata sul profilo Facebook del ministro.Il governo Conte 2 ha giurato al Quirinale il 5 settembre scorso, dopo quattro mesi ha varato una manovra da 32 miliardi che non ha un disegno se non quello di tirare avanti, l'esecutivo deve risolvere una serie di gravissime crisi industriali (ex Ilva e Alitalia su tutte), ha dovuto salvare una banca (Popolare di Bari), la maggioranza che lo sostiene ha perso tutti i turni elettorali nelle Regioni e si appresta a perdere in Calabria, mentre guarda con preoccupazione al voto in Emilia. Quanto allo scenario internazionale che aveva favorito la nascita dell'esecutivo giallo-rosso, il Big Bang della vittoria di Boris Johnson nel Regno Unito e l'accelerazione di America 2020, la campagna presidenziale negli Stati Uniti, schiacciano l'Europa su posizioni difensive e la indeboliscono (vedere alla voce commercio, dazi, tecnologia e naturalmente Cina). Di fronte a questo scenario, le dimissioni del ministro dell'Istruzione sembrano un fatto da lillipuziani della politica, ma in questo episodio, nell'uscita di Lorenzo Fioramonti, si celano un paio di fatti che vedremo dispiegarsi nelle prossime settimane, vediamoli.
Fioramonti si è dimesso e il suo beau geste in realtà è quello di una persona inadatta a ricoprire un ruolo nell'esecutivo. Non si era neppure insediato al ministero e già dava interviste dove poneva paletti, condizioni, snocciolava cifre fuori dalla realtà, 3 miliardi per la sua missione. Era il preludio di un'uscita con un gran rumore di piatti rotti che sarebbe prima o poi arrivata. Crash. Un ministro che inventa la tassa sulle merendine, cosparge di Stato etico ogni suo pensiero, alla fine resta vittima di se stesso. Si dirà che ha avuto coraggio, ma bisogna ricordare che Fioramonti resta parlamentare e si è inchiodato da solo a quella scelta (e al seggio), solo che poi ha colto l'occasione per escogitare un'uscita che serve a fare altro. Quando sulla legge di Bilancio non sono comparsi i finanziamenti che aveva chiesto non poteva che dimettersi, così perde la poltrona ministeriale, conserva quella parlamentare... e la faccia (almeno un po'). Che gli serve per un'altra impresa, la sua mossa non è uno scatto d'orgoglio, è frutto di un calcolo preciso. Quale? Lasciate perdere la figura sulfurea di Fioramonti per un attimo, guardate dietro le quinte, si muove un'ombra felpata, Giuseppe Conte.
06
... entra l'operazione Conte
Il premier Conte per costruire il suo futuro politico ha bisogno di un suo gruppo che lo sostenga in Parlamento, senza truppe non si va da nessuna parte. L'uscita di Fioramonti dal Movimento Cinque Stelle è perfetta per innescare il distacco di un manipolo di parlamentari, il gruppo Conte. Lui, il premier, è intervenuto per dire che sarebbe sbagliato, dannoso e così via, dunque è la conferma che la cosa c'è. Da settimane Fioramonti giocava con le frasi a effetto, l'uso del distanziometro da Luigi Di Maio, la boutade per vedere l'effetto che fa. Poi ha acceso la miccia, fatto esplodere il barile di polvere da sparo e lasciato l'esecutivo, si è messo nelle condizioni del soggetto con le mani libere. Emilio Carelli, una persona equilibrata, oggi uno dei "facilitatori" dei Cinque Stelle, ha commentato: "Proprio ora che il M5S ha rilanciato la propria azione attraverso una nuova organizzazione interna spiace registrare le dimissioni del Ministro Fioramonti. Le sue sono dimissioni ancor più incomprensibili in quanto nell'abdicare alle proprie responsabilità di governo, accusando il governo stesso, promette appoggio all'esecutivo". Carelli non è un ingenuo, sa benissimo che è il "proprio ora" il nocciolo della questione: bisogna organizzare la rottura e preparare la scalata del Movimento partendo fuori dal Movimento, lontano dal gruppo di comando attuale, costituito dall'asse tra Luigi Di Maio e Davide Casaleggio. Il magma a cui guarda Fioramonti è fuori dall'organizzazione pentastellata, le Sardine hanno dimostrato che c'è uno spazio di manovra a sinistra che non è coperto dal Pd. Quale? Il neo-ambientalismo, l'ideologia green, questa è la (im)possibile piattaforma del gruppo (circolano vari nomi di grillini in rampa di lancio, una decina), tema, l'ambientalismo, che guarda caso è anche un punto di riferimento di Conte. Riusciranno nell'impresa? Passata la Befana, la corsa dello scenario politico accelera, le Sardine preparano una grande manifestazione a Bologna, un pezzo di questa storia si gioca là, tra la via Emilia e il West. Vivremo tempi interessanti. Forse troppo.
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Come chiudiamo questo numero post-natalizio di List? Con il piano del 2020 per andare su Marte, una vera e propria corsa.
07
La corsa su Marte
Twin Peaks, foto scattata su Marte dal Mars Pathfinder l'8 settembre del 1999 (Foto Nasa)Niente vita sul pianeta rosso, ma ci siamo noi umani con i nostri mezzi e progettiamo di andarci ancora, più volte, e perfino di restarci in carne ed ossa, un domani. In realtà il posto più ospitale (si fa per dire) del sistema solare per l'uomo a quanto pare sarebbe Titano, una delle lune di Saturno, ma l'idea di andare a abitare il pianeta rosso resiste e nel 2020 la Nasa vi farà atterrare il suo Mars Rover 2020, così farà anche l'Agenzia spaziale europea (Esa), mentre gli Emirati Arabi Uniti lanceranno un satellite orbitante, prima missione spaziale per gli Emirati che festeggeranno così il cinquantenario della loro fondazione. La corsa allo spazio è più vivace che mai.
Lo spazio ci affascina, la fantascienza è un genere letterario ricco di talenti di ieri e di oggi che frequentiamo perché ci aiuta a leggere il futuro, ma a volte quello che ci attende nello spazio si trova... sulla Terra. Dove si allenano gli astronauti per adattarsi al paesaggio lunare? Dove si conducono i test per i rover che spediamo su Marte? A Lanzarote:
Più lunare di così... ci sono anche i crateri che in realtà non sono dovuti all'impatto dei meteoriti, ma sono il risultato di una grande attività sismica, sono coni vulcanici. Il più grande, la "Caldera Blanca", è largo 1140 metri per un'altezza di 450 metri. Dite che siamo troppo attaccati alla Terra? Va bene, allora andiamo a cercare il trascendente.
08
Deus Ex Machina
Eccovi servito il futuro: cercate un santo? Beccatevi il robot, siamo nel clima del Santo Natale e sul Wall Street Journal compare un servizio sul robot - e non è il solo, proliferano, come le religioni fai da te - che vi aiuta a (ri)trovare la fede. E naturalmente l'intelligenza artificiale (sono come gli umani, gli intelligenti a prescindere, pensano di sapere tutto) si chiama SanTO, è pronto per fare miracoli: è la sagoma di un predicatore, ha l'aureola luminosa sul capo, computer, microfono, sensori vari e telecamera con il riconoscimento facciale. Ti dico che sei tu, prego con te, non ti basta? Santo cielo, l'evangelizzatore digitale.
Cercate ancora il trascendente? Eccolo, l'estasi di Leonardo da Vinci, Salvator Mundi:
Cercare il divino significa (anche) riscoprire il talento dell'umano. Buone feste a tutti.
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5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.