28 Luglio
Essere umani. Il caos italiano sull'immigrazione
Fuga dai centri affollati. Palazzo Chigi invia l'esercito. Non sappiamo né rimpatriare né accogliere. L'esilarante storia dei banchi per la scuola raccontata dai costruttori italiani: non c'è neppure l'acciaio per le sedie. Lombardia, camici e descamisados. Oro record, dollaro giù, il dilemma dei mercati. Fauci e la "sorpresa d'ottobre" del vaccino
Che succede? In Italia poco o niente, come ogni estate ci sono gli sbarchi dei migranti, la non-notizia con l'ennesimo non-governo, possiamo riscrivere gli stessi pezzi, anno dopo anno. E ogni anno, il peggio. Siamo giunti alla fuga in massa dai centri di accoglienza, prima Caltanissetta, poi Porto Empedocle (sarebbe questa, l'accoglienza di cui siamo capaci?) e qualunque essere umano non farebbe altro che questo, scappare. Perché quel luogo che non è accoglienza, ma detenzione. Così ecco l'annuncio dell'invio dell'Esercito come prova di retorica muscolare di uno Stato che è una tragedia. Voltiamo lo sguardo, ora è "l'emergenza sanitaria", ieri era "l'invasione", ma siamo sempre al punto di prima: non sappiamo che fare con la contemporaneità, l'ondata della storia. Non sappiamo né rimpatriarli né accoglierli. Sono esseri umani. Nel limbo, facciamo finta che non esistano e se esistono è per farne oggetto di calcolo elettorale, a destra e a sinistra. La non-politica, il non-governo, l'Africa dimenticata, l'ipocrisia di quelli che non sono Salvini ma fanno lo stesso e perfino peggio. Mandare i militari è l'estrema decisione da prendere quando sei in un gran casino, anche se in Italia ormai nell'Esercito si fa tutto, tranne il mestiere del soldato. Prima pagina del Corriere della Sera, anno 2020:
C'è l'emergenza in Tunisia, certo, ma qui siamo al disastro umanitario a terra e non più in mare dove gli uomini hanno il dovere di salvare gli uomini, altrimenti non saranno mai uomini e tanto meno marinai. E dunque siamo all'estremo tentativo dell'essere umano, fuggire dall'Africa e anche dall'Italia, perché se in un luogo dove possono stare 100 persone se ne stipano 520, l'esito della fuga è scritto. Centinaia di persone strette in una tensostruttura della Protezione civile, allestita nella banchina di Porto Empedocle, senza finestre, senza domani. Ti manca l'aria. Che fai?...
Che succede? In Italia poco o niente, come ogni estate ci sono gli sbarchi dei migranti, la non-notizia con l'ennesimo non-governo, possiamo riscrivere gli stessi pezzi, anno dopo anno. E ogni anno, il peggio. Siamo giunti alla fuga in massa dai centri di accoglienza, prima Caltanissetta, poi Porto Empedocle (sarebbe questa, l'accoglienza di cui siamo capaci?) e qualunque essere umano non farebbe altro che questo, scappare. Perché quel luogo che non è accoglienza, ma detenzione. Così ecco l'annuncio dell'invio dell'Esercito come prova di retorica muscolare di uno Stato che è una tragedia. Voltiamo lo sguardo, ora è "l'emergenza sanitaria", ieri era "l'invasione", ma siamo sempre al punto di prima: non sappiamo che fare con la contemporaneità, l'ondata della storia. Non sappiamo né rimpatriarli né accoglierli. Sono esseri umani. Nel limbo, facciamo finta che non esistano e se esistono è per farne oggetto di calcolo elettorale, a destra e a sinistra. La non-politica, il non-governo, l'Africa dimenticata, l'ipocrisia di quelli che non sono Salvini ma fanno lo stesso e perfino peggio. Mandare i militari è l'estrema decisione da prendere quando sei in un gran casino, anche se in Italia ormai nell'Esercito si fa tutto, tranne il mestiere del soldato. Prima pagina del Corriere della Sera, anno 2020:
C'è l'emergenza in Tunisia, certo, ma qui siamo al disastro umanitario a terra e non più in mare dove gli uomini hanno il dovere di salvare gli uomini, altrimenti non saranno mai uomini e tanto meno marinai. E dunque siamo all'estremo tentativo dell'essere umano, fuggire dall'Africa e anche dall'Italia, perché se in un luogo dove possono stare 100 persone se ne stipano 520, l'esito della fuga è scritto. Centinaia di persone strette in una tensostruttura della Protezione civile, allestita nella banchina di Porto Empedocle, senza finestre, senza domani. Ti manca l'aria. Che fai? Scappi. L'aveva detto, Ida Carmina, sindaco di Porto Empedocle, che c'era il “rischio di soffocamento”. E la possibile fuga. È successo.
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Intanto dal Palazzo giungono rumori da un altro mondo, separati dalla cronaca, mentre il barometro segnala un'estate al mare con la crisi economica e poche scialuppe per i naufraghi. Abbiamo la storia esilarante della gara per la fornitura dei nuovi banchi per la scuola, una spesa inutile, una gara fuori dalla realtà, come vedrete. La metafora di quello che siamo diventati, una burla, con lampi di genio e distese infinite di mediocrità. Quello che conta accade sui mercati e fuori dal perimetro della nostra nazione: c'è una corsa al vaccino, una corsa alla Casa Bianca, una corsa alla riapertura dell'economia e su questo correre si gioca un pezzo del nostro futuro. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.
01
L'esilarante storia dei nuovi banchi a scuola
Tre milioni di banchi nuovi per la scuola. Monoposto! Con le rotelle! Pronti per la Formula Uno! La storia della gara sta diventando una commedia, prima pagina del Sole 24Ore:
Non c'è neppure l'acciaio per fabbricare le sedie. D'altronde, una classe politica ipnotizzata da Twitter, dovendo "stupire" e non avendo nulla per farlo sul piano dei contenuti, cioè quello dell'edilizia scolastica (è stato naturalmente evocato il Recovery Fund dalla ministra Azzolina, perché il RF ormai è una pozione miracolosa, tutti i ministri lo citano come la soluzione dei loro problemi, peccato che non sia infinito) che è la vera emergenza, la disponibilità di spazi, e dell'offerta per gli studenti, si butta sui banchi, possibilmente a rotelle. Ci salviamo (ancora per poco, il degrado avanza) perché alle lezioni per fortuna pensano le maestre e i maestri. Dal governo tutti tacciono tranne la ministra e i suoi difensori d'ufficio pentastellati, ma l'avranno pur discussa questa cosa che non è un dettaglio, è la vita quotidiana dei bambini. La decisione è stata presa, il dado è tratto, il banco è fatto, perché ovviamente in questo clima da esposizione televisiva serve una cosa che si può vedere, fotografare, un oggetto utile al soggetto del governo, buono per farci un giro alla riapertura della scuola (se ci sarà, perché non osiamo immaginare cos'altro inventerà il comitato di igienisti, in attesa sulla spiaggia della seconda ondata del coronavirus).
Peccato che dalla fase dell'ideazione alla cosiddetta execution ci sia di mezzo la realtà. Così il presidente di Assufficio, Gianfranco Marinelli, avvisa i naviganti che c'è un problema con "i quantitativi enormi e i tempi di consegna troppo stretti" e dunque "dato che sono tutte aziende serie, molto probabilmente il bando andrà deserto" perché come spiega Stefano Bianchini, amministratore delegato di Mobilferro, "nessuna azienda italiana può farcela, noi per dimensioni siamo anche tra i pochi che potrebbero partecipare, ma in ogni caso non saremmo in grado di rispettare i termini di consegna, con il rischio di incorrere in penali e di dover pure pagare i danni". Anche Emidio Salvatorelli, titolare di Vastarredo, intervistato da Radio24 spiega che "i tempi e le condizioni indicati nel bando sono insostenibili" e dunque la gara rischia di diventare il deserto del Gobi. "Si può partecipare per lotti di almeno 200 mila banchi per regione, per costruirli serve 1 milione di chili di acciaio. In Italia nessuno ha una scorta di questo tipo. Ci vorrebbero 33 autotreni carichi di acciaio, 44 autotreni di pannello truciolare", dice Salvatorelli. La realtà, che meraviglia, che scoperta, supponiamo che al ministero dell'Istruzione un tir carico d'acciaio non l'abbiano mai visto. Salvatorelli fa cascare il ghiaccio sulle menti raffinate che stanno lavorando al problema dei banchi, ripetiamo, dei banchi, non della scuola: "In un mese circa dovremmo provvedere ad approvvigionamento, costruzione e consegna. Ma in quanti posti dovremo consegnare? Non si sa. Insomma, si tratta di fattori da valutare nel definire l'offerta". Se le cose stanno così - e sono così - ci sono un paio di domande aperte e un sospetto. Lo dice Salvatorelli e noi lo condividiamo: "I banchi in questione saranno prodotti da aziende cinesi? Va ritirata la vecchia merce?". Made in China, sarebbe una tragica beffa.
02
Lombardia. Camici e descamisados
L'altro tema che sta a cavallo tra le Cronache e il Politico è la solita storia giudiziaria, lo scandalo da rotativa che dal 1992 non ha mai abbandonato il campo da gioco politico, l'inchiesta sulle forniture di camici per la Regione Lombardia, con un'azienda che il presidente Fontana avrebbe favorito perchè del cognato. Se la storia fosse davvero andata così, andrebbe incriminato per idiozia e proprio per questo la vicenda appare ai confini della realtà, anche per il suo sviluppo da conto bancario e parentela. Si è alzato il classico dei classici: anticipazioni dell'inchiesta, sputtanamento a mezzo stampa, certezze poche, molta incapacità e scarsa comprensione del cosa è opportuno fare o non fare (opportuno, non legale o meno) quando sei un politico che guida la Regione più ricca d'Italia, in piena crisi da coronavirus. Su un bonifico effettuato da Fontana si è scritto che è "sospetto" e questo da noi basta e avanza per beccarsi una condanna senza processo. Un film già visto, quello che ha sfasciato i partiti e le istituzioni, sostituendolo con un qualunquismo da Colosseo con i leoni, pollice su o giù, decide la folla. È sempre quella che salvò Barabba. Fontana non sembra francamente un tipo da Banda Bassotti e in questi anni abbiamo visto molti commissari Basettoni incapaci e con intenzioni strumentali. Fontana in questa storia appare più fesso che criminale e detto questo, chi sbaglia paga e se ha sbagliato, dopo un regolare processo, pagherà.
Il caso dei camici infiamma i descamisados, quelli che risolvono la politica in una faccenda di manette. Il presidente della Regione Lombardia si è difeso in Consiglio, sede istituzionale, con durezza: "Dei rapporti negoziali a titolo oneroso tra Dama e Aria (la centrale acquisti della Regione, ndr)non ho saputo fino al 12 maggio scorso. Sono tutt'ora convinto che si sia trattato di un negozio del tutto corretto ma ho chiesto a mio cognato di rinunciare al pagamento per evitare polemiche e strumentalizzazioni". Fontana si è detto fiducioso, "In un periodo in cui l'ubriacatura mediatica ha portato spesso ad oscurare la lucidità dei ragionamenti e alla ricerca solo di colpevoli da condannare, voglio ringraziare i nostri Ircss, le strutture pubbliche e private che hanno cercato di affermare, con un lavoro quotidiano paziente e silenzioso, il valore della ricerca ed il rigore del metodo scientifico. Sono convinto che giorno dopo giorno la verità verrà a galla". Il versamento fatto da Fontana in favore del cognato? "Voglio solo dire fin d'ora che avevo spontaneamente considerato di alleviare in qualche modo l'onere dell'operazione, partecipando personalmente - proprio perché si trattava di mio cognato - alla copertura di una parte di quell'intervento economico. Si è trattata di decisione spontanea, volontaria e dovuta al rammarico nel constatare che il mio legame di affinità aveva solo arrecato svantaggio ad una azienda legata alla mia famiglia. E così quel gesto è diventato sospetto, se non addirittura losco. Non è vero che la rinuncia al pagamento, definita 'donazione' con spirito del tutto irridente e poco nobile, sia dipesa dalla presenza di Report, che già stava interessandosi alla fornitura camici. Report in realtà si è palesata con le prime domande sul punto solo il 1 giugno, quando erano gia' trascorsi 18 giorni!". Siamo sempre con le lancette dell'orologio che corrono indietro, al 1992. Non ce la faremo mai.
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Proseguono le baruffe sulla gestione del Recovery Fund. Nessuno entra nel merito, il problema è avere la chiave del forziere con i 209 miliardi dentro, poi si vedrà.
03
La grande ammucchiata del Recovery Fund
Nessuno entra nel merito, il problema è avere la chiave del forziere con i 209 miliardi dentro, poi si vedrà. Nel frattempo si parte con un appuntamento di quelli che non cambiano la direzione di marcia: la prima riunione oggi alle 20 del Ciae, il Comitato interministeriale per gli Affari europei, sul Recovery fund. La riunione, convocata dal ministro per gli Affari Ue Enzo Amendola, sarà presieduta dal premier Giuseppe Conte, presenti anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e tutti i ministri del governo. Una specie di Consiglio dei ministri formato maxi, ci saranno infatti 27 partecipanti, inclusi Antonio Decaro per l'Anci, Michele De Pascale per l'Upi, Marco Bussone per l'Uncem e Stefano Bonaccini per la conferenza delle Regioni. Alt, l'igienismo impedirà la sfilata, l'incontro si svolgerà nella sala verde di Palazzo Chigi ma "per esigenze di distanziamento" la maggior parte dei convocati sarà in videoconferenza. La storia della politica in una canzone: Video Killed The Radio Star.
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Domanda sul taccuino: come si usa il Recovery Fund? Bisogna studiare l'impatto del coronavirus sul nostro sistema economico, sulle infrastrutture, cosa ha funzionato e cosa no. Settore chiave, l'energia, senza la quale non c'è vita.
04
Energia. Presente e futuro dopo il coronavirus
Esplorazione, estrazione, trasformazione, distribuzione. Un lavoro che nei 100 metri finali ha questo problema: vendere il prodotto, il petrolio e i suoi derivati. La crisi del coronavirus ha colpito la domanda di energia in maniera potente, ecco un grafico dell'Agenzia Internazionale per l'Energia:
Sono colpi che hanno conseguenze enormi sugli investimenti e l'occupazione delle aziende dell'energia dove sono occupati centinaia di migliaia di lavoratori. La crisi del coronavirus ha dei possibili (e altamente probabili) sviluppi sulle infrastrutture e il mix energetico del futuro, questi sono i settori di intervento:
La generazione di elettricità (rinnovo della rete, energia eolica e solare, rinnovo dell'idroelettrico e nucleare, passaggio dal carbone al gas), il settore dei trasporti (nuovi autoveicoli, espansione delle rete ferroviaria ad alta velocità, ammodernamento della rete urbana), l'edilizia (ristrutturazione degli edifici esistenti, impianti più efficienti, sviluppo di una cucina energeticamente pulita, etc.), l'industria (efficienza energetica, maggiore elettrificazione, riciclo dei rifiuti), i carburanti (riduzione delle emissioni di metano dalle operazioni Oil & Gas, riforma dei sussidi per i carburanti fossili, espansione dei biocarburanti), l'innovazione tecnologica (ricerca e applicazione dell'energia a idrogeno, nuove batterie, mini reattori nucleari, stocaggio del carbonio). I programmi statali (ecco l'importanza del Recovery Fund, se usato in maniera virtuosa), sono al centro di una grande trasformazione.
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La realtà galoppa, i piani sono più che mai provvisori. Un buon termometro (nel bene e nel male) sono i mercati.
05
Oro record, dollaro giù. Il dilemma dei mercati
L'oro fa prezzi record, il dollaro cala ai minimi da 22 mesi sull'euro, con la divisa europea che sale sopra 1,1750 dollari. Il cambio dollaro/yen è ai minimi da 4 mesi a 105,36. Sterlina sopra 1,28 sul biglietto verde. Il rialzo della divisa nipponica, una moneta considerata bene rifugio, è il movimento degli investitori innescato dal tirmore di una seconda ondata del virus e dall'escalation delle tensioni con la Cina. L'Euro è in rally sul dollaro dall'annuncio del via libera al Recovery Fund, ma l'outlook economico è in peggioramento.
Sono tutti segnali di incertezza, il mercato oscilla tra speranza e pessimismo, segno che c'è più di qualcosa che non va nel sistema economico. La borsa è da settimane di nuovo su livelli record, guardate il volo di Wall Street (indici Dow Jones, Nasdaq e S&P500) negli ultimi 4 mesi, in piena pandemia:
Vediamo la corsa dell'oro nell'ultimo anno:
Questo è l'andamento del US Dollar Index negli ultimi 3 mesi:
Gli investitori pensano che l'Europa sia più solida degli Stati Uniti, ma anche questa è una scommessa. In ogni caso la corsa dei mercati non trova solide fondamenta nell'economia reale, la divergenza tra lo scenario della produzione e le aspettative (le Borse scommettono sul futuro) è ampia e per molti pericolosa, la costruzione di una nuovo crash.
Ecco perché la giornata delle piazze finanziarie ieri è andata in rosso in Europa e in verde in America:
Siamo nel regno dell'incertezza, Larry Kudlow, consigliere economico della Casa Bianca, sostiene che la crescita economica negli Stati Uniti sarà di circa il 20% nel terzo e quarto trimestre. Intervistato dalla Cnbc, Kudlow ha detto: "Non sto negando che alcuni degli Stati hotspot stiano moderando la ripresa ma nel complesso il quadro è molto positivo e penso ancora che sia in atto la ripresa a forma di V. Penso ancora che ci sarà un tasso di crescita del 20% nel terzo e quarto trimestre".
Avrà ragione Kudlow? Lo scopriremo tra qualche settimana, finora le stime economiche non vanno in questa direzione netta, ma a zig zag, siamo in uno scenario ad alta volatilità, nonostante l'indice Vix che misura l'instabilità dei mercati sia basso dopo il picco di marzo (ma su livelli più alti di un anno fa):
Il Fondo monetario internazionale ha stimato per il II trimestre (aprile-giugno) che gli Stati Uniti subiranno un calo record del Pil Usa del 37% su base annua, Kudlow sottolinea come i dati sulle vendite al dettaglio, sul mercato dell'auto, siano incoraggianti. La Federal Reserve? Finora il governatore Jerome H. Powell è stato moderato e realista, per il 2020 la banca centrale americana prevede un calo del 6,5% del Pil, e questa settimana si terrà una riunione del Federal Open Market Committee della Fed, non ci saranno decisioni sui tassi, ma il vertice di oggi e domani è importante per capire la direzione dell'economia. Sempre questa settimana, sarà pubblicato un altro dato chiave giovedì, la stima del Pil per il II trimestre, sarà tra i peggiori della storia americana.
Attenzione ai numeri delle banche. Stanno accantonando riserve in vista di pesanti perdite sui prestiti innescate dalla crisi del coronavirus. Le banche americane hanno già messo a riserva 61 miliardi di dollari, quelle europee stanno provvedendo e il totale degli accantonamenti tra i grandi istituti in Occidente finora è pari a 171 miliardi di dollari, il livello più alto dal fallimento di Lehman Brothers nel 2008, l'anno della grande crisi. Come riporta il Ft, le stime della società di consulenza Oliver Wyman sono da toccare ferro: 800 miliardi di perdite sui prestiti per le banche europee nei prossimi tre anni in caso di seconda ondata del coronavirus. Un esempio dei bilanci da coronavirus? Quello di Ubs, citato dal Ft, con il 43% in più dei profitti della divisione investimenti, ma 272 milioni di perdite sui prestiti, 540 milioni di perdite nella prima metà dell'anno, 16 volte più alte rispetto allo stesso periodo del 2019. Buone notizie? Achtung.
06
La fiducia delle imprese risale in Germania
Dalla Germania arrivano buone notizie: l'indice Ifo sulla fiducia delle imprese sale a luglio a 90,5 punti, sopra gli attesi 89,3 punti e dopo gli 86,3 punti di giugno.
L'indice delle aspettative avanza a 97 punti, dopo i 91,4 punti di giugno e contro gli attesi 93,9 punti, mentre quello sulla situazione attuale avanza da 81,3 punti a 84,5 punti, sotto gli attesi 85,2 punti.
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Nel frattempo, la corsa al vaccino è come quella del Far West, il pascolo è di chi arriva prima e lo recinta. E gli Stati Uniti stanno correndo perché Washington sente il fiato della Cina alle spalle e la Casa Bianca ha un appuntamento il 3 novembre. E c'è chi spera nella "october surprise".
07
Fauci, il vaccino e la "sorpresa d'ottobre"
Le difficoltà di Trump in campagna elettorale sono grandi - è la più difficile e strana campagna della storia, ma attenzione perché la sua situazione di oggi è simile a quella del 2016 e mancano 100 giorni al voto per la Casa Bianca - e la sua "sorpresa d'ottobre", la sua non segreta speranza è quella di fare il colpaccio con il vaccino anti-coronavirus. L'amministrazione ha puntato miliardi di euro sulla ricerca e Anthony Fauci, l'immunologo a capo del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, ieri ha aperto uno spiraglio di luce per Trump perché non ha escluso la possibilità che il vaccino sia pronto tra ottobre e novembre. Fauci ha parlato proprio di "sorpresa a ottobre" e ha detto che un'approvazione del vaccino è "probabile a novembre, ma è possibile possa arrivare anche prima". Boom.
Fauci non parla a caso, perché parte nel frattempo parte la fase 3 di sperimentazione clinica sull'uomo del vaccino anti Covid-19 sviluppato dall'azienda americana Moderna con l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive (Niaid) degli Stati Uniti, diretto proprio dallo scienziato consulente della Casa Bianca. La sperimentazione verrà fatta in 89 siti americani su circa 30 mila volontari sani. Quello sviluppato da Moderna è uno dei 5 vaccini arrivati alla fase 3, tra i 25 ora allo studio sull'uomo. È una grande corsa, in palio c'è la salute dell'intero pianeta e la guida della prima potenza mondiale.
Ai segnali positivi si alternano quelli negativi: Google ha chiesto ai propri dipendenti di continuare a lavorare da casa fino a luglio 2021. Lo rivela il Wall Street Journal che cita fonti interne all'azienda secondo le quali Mountain View annuncerà ai circa 200 mila dipendenti la proroga del telelavoro. Lo scenario americano non è chiaro (e nemmeno quello in Europa), la ripresa della scuola è a rischio, i dipendenti con figli sono in difficoltà. Tutti a casa, davanti allo schermo, il sonnambulismo digitale che avanza, una società ridotta in pixel. Orwell ci aveva preso, ma per difetto.
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C'è altro? Sì, un seguito importante sul risiko nel Mediterraneo Orientale. Le cose turche non piacciono ai sauditi.
08
Libia. Arabia Saudita e Egitto avvisano Erdogan (e Putin)
La battaglia navale del Mediterraneo Orientale continua, tutti i pezzi sulla mappa si stanno posizionando. L'Arabia Saudita sostiene l'Egitto contro l'espansionismo turco e la presenza della Russia. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, durante una conferenza stampa con l'omologo egiziano, Sameh Shoukry. "Speriamo che venga raggiunto un accordo di cessate il fuoco, oltre che a mantenere la Libia lontana dagli interventi esterni. Non accetteremo che i nostri paesi arabi si trasformino in un obiettivo per i paesi fuori dalla regione. Esistono delle direttive del re saudita Salman e del presidente Abdel Fatah al Sisi di intensificare la cooperazione tra tutte le istituzioni statali di entrambi i paesi per realizzare le aspirazioni dei popoli fraterni di entrambi i paesi e far fronte a tutti i temi nella regione araba, in particolare quelli inerenti alla sicurezza e alla stabilità nazionale". Frase chiave: il Cairo "non vuole che le risorse (arabe) vengano dissipate dalle ambizioni di paesi non arabi", c'è un "consenso egitto-saudita per far fronte agli interventi esterni della regione, in particolare in Libia, e respingere i tentativi di espandere l'influenza dei paesi non arabi nella regione araba". Mohammed Bin Salman e Al Sisi sono alleati, un problema che Erdogan conosce, ma evidentemente non ritiene la minaccia credibile finché riesce a tenere un piede in Occidente (Nato), uno in Eurasia (Russia) e uno in Oriente (Cina). Il problema è che i piedi sono due, prima o poi qualcuno avviserà Erdogan che ha fatto un passo azzardato. Occhio alla Russia, pronta a sfilarsi dove non vede convenienza e alla Francia che fa della Libia la portaerei per il Nord Africa. Nessuno di questi paesi ha proiezione militare sufficiente e voglia di sparare, ma chi preme il grilletto in questi casi poi si trova sempre.
09
Rileggendo Bukowski
Come chiudiamo questo numero di List? Con il talento, quello che cerchiamo sempre, raccontiamo quando possiamo e amiamo quando amiamo. Sono giornate che rintoccano di pazza noia, un paese spiaggiato e senza estate ci mancava sul taccuino. Così la ricerca del talento, del colpo di genio, ci salva dal mediocre, dal social, da quelli del "bisogna divertirsi" (ma andateci voi, idioti da ormeggio), dal nulla di nulla. Ci riporta al cielo e alla terra. Così vagando in alto, sul lato inaccessibile della biblioteca, quello in alto, dei "libri antichi", dimenticati, quelli che quando sarò grande farò lo scrittore e nel mentre che sono piccolo provo a ingaglioffirmi per divertirmi, ecco spuntare un paio di libri di Charles Bukowski.
Settembre 1978, Parigi. Charles Bukowski durante il programma tv Apostrophes (Foto Ansa).Fu un irregolare senza meta, l'underground che sa toccare il cielo, il pulp mai patinato e sempre spettinato. Vedevi Truman Capote e le sue splendide feste, ecco lui era il contrario, anche se entrambi erano immersi in un mare d'infelicità alcolica, con la morte nell'ombra. Lavorato dal tempo e dissipato dalla biografia, Bukowski scrisse come un dannato, ignorato dall'accademia, amato dal pubblico, fu un insuccesso economico in una splendida rovina letteraria di cemento e acciaio, asfalto e imprese erotiche senza gloria. Romanzi, racconti, poemi, frammenti, schegge, proiettili vaganti, bottiglie bevute e rotte. Cocci di un'esistenza con molto spirito. A 49 anni lasciò il lavoro per "non impazzire" e scelse di fare lo scrittore a tempo pieno e naturalmente "morire di fame". Divorò la vita raccontando gioia e disperazione degli ultimi, degli alienati e dimenticati, delle vite senza gemme, con gli sguardi lucidi e le follie balbettanti, mai un goccio di retorica, sempre scartavetrato, la sigaretta accesa, come la ciminiera di una fabbrica. Era uno scrittore duro Bukowski, sgradevole per il gusto del vero e dello spiazzamento del prossimo, fino allo scansarsi, giocoliere dell'iperbole e del destinato già segnato, brutale e letale come un nido di vespe impazzite, con una lingua sovversiva che interessò l'Fbi che non avrebbe mai potuto capire un fico secco dei ghirigori elettrici di un relitto galleggiante, il nostro Chinaski, l'ambulante di una Los Angeles assolata e cupa ("non vedo altro posto che L.A."), solitaria e brulicante di vizio, di sesso prima di tutto, ne fu un compulsivo consumatore con meccanico piacere, ma senza la felicità.
La politica, una clownesca comparsata. Fu di estrema destra e estrema sinistra, non era né l'uno né l'altro, era solo e senza limiti, con l'anima bucata dalla mitragliatrice della vita. Si beccò un'ulcera perforante per una sbornia colossale, sposò una poetessa senza mai averla vista (nessun clamore, si sposano tutti così, non lo dicono, ma lo scoprono dopo, se hanno azzeccato il colpo di fionda in amore) e quando morì Jane, il suo primo amore, ne fu polverizzato al tal punto da ardere di poesia a getto continuo, una colata lavica di versi, ceneri e lapilli. Gli piacevano le donne senza piacersi mai e mai confessarsi allo specchio, pur scrivendo di se stesso e della sua vita piena di avventure senza essere avventurosa, esotica, splendente. Era il poeta dei luminosi e bruciacchiati bassifondi. Non fu Conrad, fu Chinaski, non catturava gli alisei e fu sempre lui, il catturato, poi lasciato, il ritratto bellico e con la bandiera bianca di un libertino prigioniero, capace di far sgorgare dalla penna questo:
Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.
E rieccoci qua, nel presente. Dove uno passa i giorni a scrivere della gazzarra italica sul Recovery Fund... c'è qualcosa di sbagliato nella mia esistenza con la penna in mano. Sì, viviamo tempi fulminanti. Forse troppo.
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- Modalità del trattamento
I dati personali sono trattati con strumenti automatizzati, con logiche strettamente correlate alle finalità stesse, e per il periodo di tempo strettamente necessario a conseguire gli scopi per cui sono stati raccolti.
Le informazioni raccolte sono registrate in un ambiente sicuro.
- Ambito di comunicazione dei dati
I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.