2 Novembre
Facebook, Apple e la filosofia di Wall•E
I titani della Rete presentano fatturati e utili record. Cosa accade nel mondo del totalitarismo digitale. La lezione di Frankenstein (200 anni fa) sulla creatura fuori controllo. Il boom demografico mondiale dove anche lo "slum" è sempre connesso. Una guida alla contemporaneità tra virtuale e reale
Quale sarebbe la notizia del giorno in Italia? Sarebbe questa: Giancarlo Giorgetti dice che "il reddito di cittadinanza ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso" (vero), Luigi Di Maio gli risponde su Facebook che "si farà" e ci sarà anche "un decreto prima di Natale", Conte ribadisce che "partirà l'anno prossimo. Siamo ben consapevoli tutti che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli". Bene. Stop. Siamo alle chiacchiere da lungo ponte festivo, attendiamo il provvedimento e poi lo commenteremo. L'Eba alle 18 pubblicherà gli stress test sulle banche europee, sarà interessante vedere i risultati sulle banche italiane. Là fuori, francamente, c'è molto altro: un tempo da lupi e condizioni difficili in alcune Regioni, un mondo tecnologico da osservare con molta attenzione. Seguite il titolare di List.
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Tenere il radar sempre puntato su cosa fanno e quanto guadagnano i titani della Rete non ci aiuta a capire la storia né a risolvere i problemi della contemporaneità: non sono Mark Zuckerberg e Tim Cook i protagonisti di questa epoca, i nomi sui libri (fin quando resisteranno alla pervasiva smaterializzazione) saranno altri, per fortuna. Ma osservare le mosse di questi giganti aiuta a vedere quanto avanza la narcotizzazione della coscienza e quanto è vicina (e lontana) quella che molti immaginano, la "rivoluzione" contro il modello (a)sociale che sta alla base del business di queste aziende.
Il loro sviluppo oligopolistico prima o poi finirà. E sarà la politica a mettervi fine per (corretto) calcolo di potere. Il loro impatto sul mondo del lavoro e delle retribuzioni farà il resto, c'è una vecchia regola della Storia: quando il popolo non mangia, brucia la casa di chi...
Quale sarebbe la notizia del giorno in Italia? Sarebbe questa: Giancarlo Giorgetti dice che "il reddito di cittadinanza ha complicazioni attuative non indifferenti. Se riuscirà a produrre posti di lavoro, bene. Altrimenti resterà un provvedimento fine a se stesso" (vero), Luigi Di Maio gli risponde su Facebook che "si farà" e ci sarà anche "un decreto prima di Natale", Conte ribadisce che "partirà l'anno prossimo. Siamo ben consapevoli tutti che va fatta con molta attenzione: è la ragione per cui non è stata inserita adesso, teniamo farla bene e con tutti i dettagli". Bene. Stop. Siamo alle chiacchiere da lungo ponte festivo, attendiamo il provvedimento e poi lo commenteremo. L'Eba alle 18 pubblicherà gli stress test sulle banche europee, sarà interessante vedere i risultati sulle banche italiane. Là fuori, francamente, c'è molto altro: un tempo da lupi e condizioni difficili in alcune Regioni, un mondo tecnologico da osservare con molta attenzione. Seguite il titolare di List.
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Tenere il radar sempre puntato su cosa fanno e quanto guadagnano i titani della Rete non ci aiuta a capire la storia né a risolvere i problemi della contemporaneità: non sono Mark Zuckerberg e Tim Cook i protagonisti di questa epoca, i nomi sui libri (fin quando resisteranno alla pervasiva smaterializzazione) saranno altri, per fortuna. Ma osservare le mosse di questi giganti aiuta a vedere quanto avanza la narcotizzazione della coscienza e quanto è vicina (e lontana) quella che molti immaginano, la "rivoluzione" contro il modello (a)sociale che sta alla base del business di queste aziende.
Il loro sviluppo oligopolistico prima o poi finirà. E sarà la politica a mettervi fine per (corretto) calcolo di potere. Il loro impatto sul mondo del lavoro e delle retribuzioni farà il resto, c'è una vecchia regola della Storia: quando il popolo non mangia, brucia la casa di chi lo affama.
01
Il patrimonio dei pochi
Nel frattempo questo modello miete utili, fatturati, ha riversato immense fortune nelle mani di pochi (tra le prime dieci persone più ricche del mondo del Bloomberg Index ci sono sei personaggi della scena hi-tech) e ha costruito una ragnatela di sfruttamento della vita personale di tutti.
Il social network (Facebook) e il totem (Apple) hanno in comune il falso messaggio messianico della liberazione (dentro il loro recinto, dunque una soffice prigionia del touch), ma questo loro principio fondativo si sta corrodendo più velocemente di quanto si immagini. Software e hardware a un certo punto di questa storia diventeranno immensamente potenti - molto più di quanto immaginiamo - tenteranno di farsi direttamente "governo", probabilmente vi riusciranno (sono già la nervatura sopra e sotto del potere, ne costituiscono l'intelligence) e poi come un buco nero collideranno. Il totalitarismo digitale trionferà per un bel po' e poi cadrà rovinosamente. Gli incubi della grande fantascienza e della letteratura distopica si vanno componendo sotto i nostri occhi.
02
La filosofia di Wall•E
Questa è la grande battaglia in corso. Visibile e invisibile nello stesso tempo. Dentro ci sono tutti gli ingredienti del potere: la finanza, i potenti strumenti di persuasione - e deviazione - la politica minacciata, blandita, addomesticata, ammaestrata, la democrazia come rito e non come sostanza, la fine del lavoro e la sua sostituzione con la narcosi di massa, parte dall'infanzia ridotta a schermata sulla PlayStation, giunge all'esaltazione dell'Algoritmo in sostituzione dell'Homo Deus.
Il titolare consiglia ancora la visione di Wall•E, dietro questo film d'animazione della Pixar ci sono cose che voi umani...
Quella che segue è una presentazione in Prezi della filosofia di Wall•E, cliccate sulle frecce e i vari elementi:
Torniamo dalla storia virtuale al reale. Il peggio che poteva capitare all'inconsapevole uomo della strada era la saldatura tra l'establishment e queste entità sovrannazionali che hanno risorse quasi illimitate. È successo, ma la storia crea anche gli antidoti e proprio in America - il luogo nativo di questa distopia planetaria - è venuto fuori dal ventre della storia l'imprevisto: Trump. Il Presidente degli Stati Uniti è esattamente quello che non volevano le grandi multinazionali hi-tech, così come i partiti populisti europei. Ma come sempre la storia ama il paradosso, il rovesciamento, sono stati i comportamenti e gli strumenti di Facebook, di Google, di Apple e degli altri a creare questo scenario: se tutto è misurabile, se tutto può essere ridotto a target, se tutto diventa sen'anima se tutto è predominio del numero in luogo della persona, dell'utente al posto del lettore, del turista al posto del viaggiatore, se tutto è target e marketing, alla fine questo rovo fiammeggiante di clic e display produce la reazione contraria, il mostro.
Frank Bruni ha scritto un commento sul New York Times in cui ricorda il lato oscuro (in realtà visibilissimo) di Internet: la radicalizzazione, il terrorismo, la nascita di enclave dell'orrore, di culture distruttive, di paranoie che in America sfociano nell'assalto a mano armata, la strage. Questa grandiosa opportunità, questa meravigliosa enciclopedia che precipita nell'ignoranza, nel dolore, nell'eliminazione dell'altro. Quando una società va fuori controllo, quando gli animal spirits prendono lo scettro senza il consiglio della ragione, tutto è possibile.
Sono trascorsi 200 anni dalla prima edizione (1818) del Frankenstein di Mary Shelley, il romanzo da cui partono tutti gli incubi della letteratura e siamo sempre a quel punto di rottura: l'invenzione che va fuori controllo.
"Il moderno Prometeo". Oggi è il ritmo dettato dalle trimestrali di Wall Street a raccontare questo sviluppo.
03
Il regno di Facebook
Qualche giorno fa Facebook ha presentato i suoi risultati al mercato. Ecco gli utenti attivi ogni giorno sul social network, quasi un miliardo e mezzo di persone attaccate allo schermo:
Questi sono i ricavi per area geografica, l'andamento è più lento, i mercati stanno diventando saturi, dovranno inventarsi presto qualcosa per spremere il limone:
Questi sono i ricavi per utenti divisi per area geografica:
Non è gratis, sul menù ci sono i dati degli utenti, la vita, i consumi, i piaceri, i dispiaceri, il cuore che batte, il cuore che si ferma. Facebook misura le emozioni e le rivende in forma di pubblicità. Non è uno scambio alla pari. E non è un luogo dove c'è il buono e il meglio, ma spesso il cattivo e il peggio.
04
L'impero di Apple
Apple ha presentato i suoi risultati del trimestre fiscale, ha battuto tutti i record. Anche qui, siamo in presenza di un mercato che giunge a saturazione, ma si fa leva sul prezzo per mantenere risultati di fatturato e utile elevatissimi. L'utile per azione nel periodo è a quota 2,91 dollari contro 2,78 attesi dal mercato, il fatturato ammonta a 62,9 miliardi di dollari, contro 61,43 previsti. Ecco il quadro dei risultati presentati ieri:
Come vedete, Apple ha venduto quasi 47 milioni di iPhone, il dato è leggermente inferiore alle attese sul piano delle unità, ma la politica di prezzo (alto) dell'azienda paga visto che i ricavi anno su anno sono a +29 per cento. Le vendite di iPad sono giù (-15 per cento anno su anno) mentre il mercato del Mac tiene. Siamo di fronte a una super azienda che sta affrontando un mercato maturo. Il balzo dei profitti, (14,13 miliardi di dollari) è un + 32 per cento che tiene conto dei servizi venduti agli utenti di iPhone. Per il 2019 gli analisti sulla base anche di questi numeri vedono una prospettiva più debole. Ecco i dati finanziari nel dettaglio:
Apple per il prossimo futuro dovrà inventarsi qualcosa di realmente nuovo che per ora non c'è. Hanno risorse e talento per farlo. E non possono fare che questo, sono inesorabilmente costretti a inseguire anche loro il mostro.
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Il racconto che Apple fa di Apple è rivelatore di quello che sta sopra e sotto questa storia.
05
La vita catturata dalla macchina
La presentazione dei nuovi modelli, lo show del totem tecnologico, il frasario di Cook, l'incubo in anticipo, la rivolta di Bernanos. Un diario con il Mac acceso. In cerca di un'umana via di fuga
La presentazione dei "nuovi" prodotti Apple alla Brooklyn Academy of Music è un istruttivo esempio di una narcosi collettiva che scambia la tecnologia per un totem e il capitalista per uno stregone. Un'ora e trenta di presentazione che comincia con la mela morsicata di Apple che cambia forma in un cuore che batte, le immagini di una New York icona del sogno dove le vite - sempre sorridenti, non c'è mai più un dramma - delle persone sono "fuse" con i prodotti Apple, il cuore di I Love NY che s'affianca idealmente al logo dell'azienda, il palcoscenico che s'illumina... dovrebbe uscirne un Gandhi (che fu usato non a caso nel primo spot storico di Apple). Continua a leggere l'articolo su List.
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Questo schermo scintillante oscura la realtà, la verità di un mondo che rotola su se stesso.
06
Dharavi
Il telefono s'illumina, è arrivato un messaggio dall'India:
Dharavi, il più grande slum dell'Asia, a Mumbai, un milione di persone in una baraccopoli. Cerchiamo una foto dall'Ansa, eccola, una vista aerea:
Ogni materiale viene usato per erigere questo groviglio di povertà in lamiera. Sono persone che hanno la parabola satellitare e il telefonino, la narcosi comincia dagli ultimi, li abbraccia in questa miseria. D'altronde, il traffico mondiale su Internet racconta questa storia:
Non è una curva. È un razzo. E ora guardate la crescita della popolazione mondiale:
Nel 2100, tra meno di un secolo, sulla terra saremo oltre 11 miliardi, oggi siamo 7 miliardi. Ecco la progressione dell'India:
Supereranno il miliardo e mezzo di persone. Dall'altra parte del mondo, c'è già un Occidente senza nascite. Ma tutti avranno il loro schermo sul quale proiettare ogni desiderio. Un mondo di esseri desideranti sempre online, non c'è sentimento più potente (e distruttivo) dell'aspirazione a consumare subito la felicità.
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9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.