27 Novembre
Fake news. Istruzioni per il rientro della politica nella realtà
Fermare le bufale in Rete? La trovata elettorale del Pd e la realtà di Internet. Miliardi di dati. Cosa accade in un minuto di Internet. La conversazione che fa soldi. Evoluzione dell'instant messaging. Analisi, grafici e numeri per Renzi e Orfini. No, non è la PlayStation.
Un paese che ha 2.283 miliardi di debito pubblico, un problema di sostenibilità del sistema pensionistico che si traduce in 88 miliardi di spesa ogni anno che eccede le contribuzioni, un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 35 per cento, presenta al pubblico un dibattito elettorale su... le fake news!
Siamo di fronte a uno straordinario sottosopra. Il Partito democratico ha inaugurato un altro filone, visto che tutti gli altri finora non hanno funzionato, il gioco ormai è "proviamo questo". Il bersaglio è il Movimento 5Stelle che naturalmente sta al gioco, risponde, rilancia. Tutto fa brodo e l'importante è che non si discuta neanche un punto tra quelli che meriterebbero di stare nell'agenda politica.
Stamattina Matteo Orfini, presidente del Pd, ha subito messo in mostra quali siano le priorità:
Non so se lo strumento migliore è una legge, o dare maggiori poteri all'Agcom, o cercare di coinvolgere, e questo penso sia fondamentale, in modo più attivo le piattaforme, a cominciare da Facebook, però una soluzione va trovata. Si deve punire chi la produce e chi la diffonde. Magari non il singolo utente incolpevole, ma queste cose non avvengono mai per spontaneismo. Ci sono reti di siti organizzate che rilanciano certe cose: la foto bufala di Boschi e Boldrini ai funerali di Riina ha fatto decine di migliaia di condivisioni in pochi minuti.
Bene, se questo è il piano, allora bisogna conoscere bene l'avversario. Armatevi e partite.
01
Un minuto di Internet
Basta fare una legge. Cribbio, tutto risolto, perché non ci hanno pensato prima? Qui Base Lunare Alpha. Non solo non è questo per il Pd il problema numero in agenda, ma anche le soluzioni proposte sono notevoli. Orfini è probabilmente un campione di PlayStation, ma a suo beneficio il titolare di List pubblica qui un grafico che spiega cosa accade in un...
Un paese che ha 2.283 miliardi di debito pubblico, un problema di sostenibilità del sistema pensionistico che si traduce in 88 miliardi di spesa ogni anno che eccede le contribuzioni, un tasso di disoccupazione giovanile oltre il 35 per cento, presenta al pubblico un dibattito elettorale su... le fake news!
Siamo di fronte a uno straordinario sottosopra. Il Partito democratico ha inaugurato un altro filone, visto che tutti gli altri finora non hanno funzionato, il gioco ormai è "proviamo questo". Il bersaglio è il Movimento 5Stelle che naturalmente sta al gioco, risponde, rilancia. Tutto fa brodo e l'importante è che non si discuta neanche un punto tra quelli che meriterebbero di stare nell'agenda politica.
Stamattina Matteo Orfini, presidente del Pd, ha subito messo in mostra quali siano le priorità:
Non so se lo strumento migliore è una legge, o dare maggiori poteri all'Agcom, o cercare di coinvolgere, e questo penso sia fondamentale, in modo più attivo le piattaforme, a cominciare da Facebook, però una soluzione va trovata. Si deve punire chi la produce e chi la diffonde. Magari non il singolo utente incolpevole, ma queste cose non avvengono mai per spontaneismo. Ci sono reti di siti organizzate che rilanciano certe cose: la foto bufala di Boschi e Boldrini ai funerali di Riina ha fatto decine di migliaia di condivisioni in pochi minuti.
Bene, se questo è il piano, allora bisogna conoscere bene l'avversario. Armatevi e partite.
01
Un minuto di Internet
Basta fare una legge. Cribbio, tutto risolto, perché non ci hanno pensato prima? Qui Base Lunare Alpha. Non solo non è questo per il Pd il problema numero in agenda, ma anche le soluzioni proposte sono notevoli. Orfini è probabilmente un campione di PlayStation, ma a suo beneficio il titolare di List pubblica qui un grafico che spiega cosa accade in un minuto sulla Rete:
Courtesy of: Visual Capitalist
È chiarissimo che tutto questo verrà fermato dalla legge inflessibile a cui sta lavorando il Nerd Luigi Zanda e naturalmente lo schieramento della task force del Pd per monitorare tutto quello che accade in Rete darà i suoi frutti. Stiamo anche aspettando l'algoritmo di fabbricazione democratica per poter tirare finalmente un sospiro di sollievo.
Fra le tante cose ridicole che poteva proporre la campagna elettorale italiana, questa non ha rivali nel conquistare il podio. In fondo, non è poi un così grande sforzo, si tratta di monitorare, controllare, verificare e denunciare svariati miliardi di terabyte di informazione e deformazione della realtà. In un minuto su Twitter vengono postati 452 mila tweet e non abbiamo dubbi che Orfini & Co. avranno un software in grado non solo di controllare, ma anche di tassonomizzare, selezionare e distinguere ciò che è buono da ciò che è cattivo. Sul mercato non c'è ancora niente di simile, ci sono fior di programmatori e istituti di ricerca che ci lavorano da anni, ma il Pd certamente arriverà alla soluzione, cribbio. Probabilmente faranno un collegamento iper-uranico con le reti neurali del Pd e tutte le pedine andranno a dama. Fake news? Risolto. A Palo Alto sono seriamente preoccupati.
02
La conversazione che fa soldi
Come diceva Gordon Gekko? "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Qui siamo alla conversazione che fa soldi. Anche quel problema leggermente complesso che è il flusso, la creazione, l'analisi dei Big Data avrà una soluzione severa ma democratica. Pare che un gruppo di lavoro stia già operando, un plotone di cervelloni che metteranno ordine su tutta la materia. In fondo i soggetti da tenere sotto osservazione sono pochi, eccoli:
Courtesy of: Visual Capitalist
03
L'evoluzione dell'instant messaging
Tenere d'occhio tutto questo mondo dei social media non sarà facilissimo per il Pd, ma quando si mettono in testa una cosa durante la campagna elettorale, i dem sono imbattibili. L'importante è non devono perdere molto tempo, perché l'instant messaging ha un certo tassa di creatività e velocità, ma se Renzi e Orfini sono svelti con la PlayStation, possono farcela. Ecco una storia dell'evoluzione della chiacchiera online, quella a cui il Pd ha deciso di dichiarare guerra:
Courtesy of: Visual Capitalist
E se le fake news le producono in Cina che si fa? Dichiariamo guerra a Pechino? Ok, viste le difficoltà, forse c'è una soluzione facile facile: bloccare tutto e instaurare il Regime della Verità. Ci sono giusto un paio di controindicazioni, tipo arrivare a centralizzare l'informazione, istituire un bel Ministero del Vero, compilare un algoritmo che lavora con il timbro della Verità Assoluta, dare un certificato ai media che sono Autori di Verità, istruire legioni di FactChecker Ufficiali che a loro volta andranno certificati da Supremi Verificatori dell'Ordine Democratico. Tutto bene, ci siamo. Proporre invece il recupero di quella cosa chiamata scuola? Troppo semplice? Lasciamo il fantastico mondo del Pd in versione Nerd e torniamo sulla terra. Andiamo in America. C'è una vecchia gloria dell'editoria che passa di mano. Time. Che tempi.
04
Hanno venduto Time

Time cambia proprietario e passa al Gruppo Meredith per 2.8 miliardi di dollari. Tra gli sponsor dell'operazione ci sono i fratelli Koch, conservatori, entrambi accreditati di un patrimonio personale di oltre 42 miliardi di dollari a testa. Il loro impegno si presenta come un investimento senza responsabilità nella gestione, non avranno un posto nel consiglio di Meredith e l'azionista precisa che "non avranno alcuna influenza sulle operazioni editoriali".
Il gruppo Time (Time, Sports Illustrated, People e altri mezzi) stava cercando da tempo un compratore, la rivista più prestigiosa, Time, ha 94 anni di storia, un passato glorioso e un presente molto difficile nel passaggio dalla carta al digitale. Come tutti i media che nascono con la rotativa, ha un problema di trasformazione del modello di business.
Meredith ha una forte presenza nelle tv locali e nei magazine dedicati allo stile e al tempo libero, con l'acquisto di Time espande il suo mercato, ma dovrà faticare non poco per far quadrare i conti e soprattutto trovare un futuro per il settimanale che pubblica la copertina dell'uomo dell'anno. Come fa notare il Financial Times, negli ultimi sei anni il bilancio di Time non ha mai segnato una crescita dei ricavi. E non è un problema che si risolve solo tagliando il personale. L'editoria è cambiata per sempre, gli editori quasi sempre sono gli stessi. Anche i giornalisti. Tanti auguri. A proposito di editori e tv. Ieri è successo qualcosa sul piccolo schermo d'Italia.
05
Effetto Berlusconi su Fazio

Che tempo fa da Fazio? C'è una schiarita, è arrivata con Berlusconi. Non è certo un dato sul quale giocarsi il conto corrente, ma dà un'idea del clima politico: ieri il programma di Fabio Fazio in onda in prima serata su Rai1 è stato visto da 3 milioni 921mila spettatori, share del 14,9 per cento. Rispetto a una settimana fa il Che tempo che fa ha avuto 447mila spettatori in più, un incremento di 1,6 punti percentuali. In tv vince, per il voto si vedrà. Il Paese, nel frattempo, è immerso in una bolla, attende gli eventi e si interroga. Seguite il titolare di List.
06
Fiducia di consumatori e imprese in calo
C'è fiducia in giro per l'Italia? A sentire il governo va tutto bene, ma consumatori e imprese hanno una percezione leggermente diversa. Sono usciti i dati Istati sulla fiducia, ecco una sintesi rapida:
- A novembre 2017 l’indice del clima di fiducia dei consumatori torna a diminuire passando da 116,0 a 114,3; anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese1 registra un lieve calo (0,3 punti percentuali) spostandosi da 109,1 a 108,8.
E le imprese? Ecco la nota Istat e il grafico:
- Con riferimento alle imprese, nel mese di novembre segnali eterogenei provengono dai climi di fiducia dei settori indagati. In particolare, il clima di fiducia rimane sostanzialmente stabile nel settore manifatturiero (da 110,9 a 110,8), aumenta nelle costruzioni e nei servizi (i climi passano, rispettivamente, da 130,3 a 132,1 e da 107,7 a 108,2); invece, il commercio al dettaglio registra una diminuzione (da 113,2 a 110,0).
Sintesi: nonostante i buoni dati della crescita (sempre ultimi in Europa, ma c'è) e gli ultimi numeri della produzione industriale (positivi), gli italiani pensano che ci sia qualcosa che non va per l'oggi ma soprattutto per il domani. Basta vedere come si sta svolgendo la campagna elettorale. Ti diverti solo se non pensi alle conseguenze di tutto quello che stanno dicendo i leader dei partiti. E ne abbiamo ancora per almeno quattro mesi abbondanti. Allacciate le cinture. E queste non sono fake news, è la realtà. Onesta, puntuale, inesorabile.
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7. Obblighi e garanzie dell'Utente
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eventualmente svolte;
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- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
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nei precedenti articoli.
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forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
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7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
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elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.