21 Luglio
Ferrari in pole position nella tana del lupo
FormulaList. Domani in pista per il Gran Premio di Germania, Hocheneimring. Vettel e Raikkonen in prima e seconda fila. Mariano Froldi racconta i segreti della gara e le rivalità (non solo su strada) di un Campionato del Mondo avvincente.
di Mariano Froldi
Vettel, Mercedes, Schumacher, Ferrari, Lauda ed il terribile incidente al Nürburgring, Hocheneimring. Arriva in casa tedesca, nella “tana del lupo”, un altro snodo essenziale e pieno di suggestioni per questo avvincente Mondiale di Formula Uno. Vettel ha conquistato la 55 pole position della sua carriera. Il tedesco, leader del Campionato del Mondo, sarà in testa alla griglia di partenza davanti ai finlandesi Valtteri Bottas (Mercedes) e Kimi Raikkonen (Ferrari). Vittima di un problema idraulico, il britannico Lewis Hamilton (Mercedes), a cui Vettel dà otto punti in classifica, non ha potuto concludere la sessione e partirà al 14° posto. Si corre mentre si decide la successione anche al vertice della Ferrari, l'era Marchionne sta finendo, leggete il titolare di List per fare un giro di pista nella biografia del manager e dell'uomo Marchionne.
Dunque dopo un anno sabbatico torna il Gran Premio di Germania. 63esima edizione. Nel 2016 Gran Premio abbastanza noioso. Indovinate chi monopolizzò la prima fila e chi vinse? Esatto. Hamilton. E se non fosse stato per una penalizzazione durante la gara, con Rosberg sarebbe stata una comoda doppietta. Si tratta di un circuito di 4 chilometri e mezzo, metro più, metro meno. Degli oltre sei chilometri di rettilinei che si incuneavano nella Foresta Nera, cui seguiva la parte guidata del Motodrom, è rimasta dal 2002 solo quest’ultima parte abbinata a curvoni e lunghi rettilinei. Cinque tratti veloci e quattro curve lente. Cosa ci vuole per andare veloci ad Hocheneim? Trazione, potenza e velocità. Il solito problema di questo tipo di circuiti è trovare un compromesso aerodinamico che permetta aderenza in curva (dove le “ali” devono essere caricate) e velocità in rettilineo (dove al contrario le “ali” dovrebbero essere scariche”. E le due cose non vanno mai d’accordo. Il circuito non dovrebbe creare grossi problemi in frenata ma è...
di Mariano Froldi
Vettel, Mercedes, Schumacher, Ferrari, Lauda ed il terribile incidente al Nürburgring, Hocheneimring. Arriva in casa tedesca, nella “tana del lupo”, un altro snodo essenziale e pieno di suggestioni per questo avvincente Mondiale di Formula Uno. Vettel ha conquistato la 55 pole position della sua carriera. Il tedesco, leader del Campionato del Mondo, sarà in testa alla griglia di partenza davanti ai finlandesi Valtteri Bottas (Mercedes) e Kimi Raikkonen (Ferrari). Vittima di un problema idraulico, il britannico Lewis Hamilton (Mercedes), a cui Vettel dà otto punti in classifica, non ha potuto concludere la sessione e partirà al 14° posto. Si corre mentre si decide la successione anche al vertice della Ferrari, l'era Marchionne sta finendo, leggete il titolare di List per fare un giro di pista nella biografia del manager e dell'uomo Marchionne.
Dunque dopo un anno sabbatico torna il Gran Premio di Germania. 63esima edizione. Nel 2016 Gran Premio abbastanza noioso. Indovinate chi monopolizzò la prima fila e chi vinse? Esatto. Hamilton. E se non fosse stato per una penalizzazione durante la gara, con Rosberg sarebbe stata una comoda doppietta. Si tratta di un circuito di 4 chilometri e mezzo, metro più, metro meno. Degli oltre sei chilometri di rettilinei che si incuneavano nella Foresta Nera, cui seguiva la parte guidata del Motodrom, è rimasta dal 2002 solo quest’ultima parte abbinata a curvoni e lunghi rettilinei. Cinque tratti veloci e quattro curve lente. Cosa ci vuole per andare veloci ad Hocheneim? Trazione, potenza e velocità. Il solito problema di questo tipo di circuiti è trovare un compromesso aerodinamico che permetta aderenza in curva (dove le “ali” devono essere caricate) e velocità in rettilineo (dove al contrario le “ali” dovrebbero essere scariche”. E le due cose non vanno mai d’accordo. Il circuito non dovrebbe creare grossi problemi in frenata ma è molto esigente nei consumi della Power Unit.
Altra cosa importante: la Pirelli non ha alcun raffronto per capire come andranno i suoi pneumatici. Si è corso due anni fa con una tipologia di gomme e dimensioni (la nuova tipologia ha debuttato nel mondiale solo l’anno scorso) completamente diverse. Gli ingredienti di un nuovo weekend di passione: la Mercedes che deve raddrizzare la stagione e vincere in casa. Vettel che vuole vincere in casa. La Ferrari che cerca un altro colpo che tecnicamente e psicologicamente sarebbe durissimo per gli avversari. In casa loro.
Abbiamo il tempo di mettere a fuoco alcuni argomenti che avevamo adombrato su List nei precedenti articoli e che sono ben esemplificati dal motto latino “Ab inimicis possum mihi ipsi cavere, ab amicis vero non”. Tradotto con una certa libertà in un noto proverbio tricolore: “Dagli amici mi guardi Iddio, che dai nemici mi guardo io”. La sostanza, assolutamente veritiera: a volte sono più pericolosi gli amici dei nemici. Negli anni la Ferrari ha visto sue figure di riferimento passare ai vertici della Formula Uno o alle altre scuderie, soprattutto la Mercedes. Non avete idea di quanti grattacapi e mal di testa abbia provocato agli uomini di Maranello tutto ciò. Mal di testa che però fa pensare al classico: “Chi è causa del proprio male…”. Mettiamo assieme gli “indizi” e gli “indiziati”.
Jean Todt. Francese, dal 2009 “napoleonico” presidente della FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile, massimo organismo mondiale del motorsport, da cui dipende la Formula 1). Copilota di rally, poi direttore della Peugeot Talbot Sport con un palmares di tutto rispetto. Nel 1993 viene chiamato in Ferrari dal presidente Luca Cordero di Montezemolo, che gli affida la riorganizzazione di un reparto corse allo sbando. Prima direttore sportivo, poi direttore generale, e per quasi tre anni anche amministratore delegato del cavallino rampante. Dopo i primi anni opachi, inevitabili, costruisce una squadra da sogno con Schumacher e tecnici di valore assoluto, cannibalizzando la Benetton. Il resto è storia: 14 titoli mondiali e 106 vittorie.
Quando saluta Maranello e arriva in Federazione, si parla di un grande gelo, palpabile, fra lui e Montezemolo. I motivi? Fra i segreti meglio custoditi di Maranello. Ne parlano, di questo clima, Marco Mensurati, Leo Turrini ed altri cronisti. Non ci si aspetta, dalle parti di Maranello, un presidente pro Ferrari, ma almeno un arbitro saggio. I fatti dicono che Todt ha spinto fortemente per questo regolamento, per questa era ibrida (che comincia nel 2014), che ha penalizzato assai la Ferrari (ma in ciò la “colpa” è ovviamente anche della Ferrari e del presidente Montezemolo che pensavano che una Formula Uno con al centro il motore potesse riportare la Ferrari in alto; peccato che ci fosse di mezzo la tecnologia ibrida, che la Ferrari non conosceva sufficientemente). Todt forse non è un nemico, certamente non è un amico Ferrari. Se poi ci mettete un presidente Ferrari come Marchionne, che fa della trattativa ruvida (per usare un eufemismo) il suo modus operandi, capite che aria tira.
Negli ultimi mesi Todt ha anche alzato il tiro e vuole portare via alla Ferrari il “diritto di veto” (invero usato pochissime volte dagli uomini in rosso) che solo la “rossa” può usare in seno al Consiglio Mondiale per bloccare decisioni che potrebbero potenzialmente danneggiarla. Sembrerebbe un qualcosa di anacronistico. È nato negli anni ’80 ed era un riconoscimento per la Ferrari, visto che ha sempre partecipato a tutte le edizioni del campionato di Formula 1, essendone in sostanza un padre fondatore, anzi forse l’unico padre fondatore rimasto. La Ferrari vanta anche (che vinca o perda, in base al suo status particolare) una quota di introiti derivanti dagli incassi del Circus maggiore degli altri. La cosa interessante è che la maggior parte dei team non sono affatto contrari al “diritto di veto”. La Ferrari rappresenta un unicum della storia sportiva motoristica, ha tifosi in tutto il mondo (ne ha più di tutti gli altri team), e qualcosa bisogna pur concederle. Discorso diverso ovviamente, se si tocca l’argomento soldi, la famosa torta dei proventi derivanti dalla Formula Uno: quasi un miliardo e 400 milioni di euro da ripartire fra i Team (secondo stime aggiornate al 2017).
Negli ultimi mesi Todt ha anche alzato il tiro e vuole portare via alla Ferrari il “diritto di veto” (invero usato pochissime volte dagli uomini in rosso) che solo la “rossa” può usare in seno al Consiglio Mondiale.
Versante tecnico. Scherzosamente potremmo dire che Marchionne, il patron della FCA e della Ferrari abbia un pò in antipatia quelli nati fra il 1967/1968. James Allison. Classe 1968. Ne abbiamo già parlato nel post Inghilterra, dopo la bruciante sconfitta opera della Ferrari quando aveva insinuato, maliziosamente (seguito da Hamilton) che in Ferrari lo scontro fra Raikkonen fosse causa o di incompetenza o di volontarietà. Già in Ferrari dal 1999 al 2005. Rientra come direttore tecnico a metà 2013. Da lui ci si aspetta la rinascita Ferrari. La lascia dopo soli tre anni, nel luglio 2016. Pochi risultati degni di nota. Qualche vittoria. In quell’anno ha avuto anche il terribile lutto della perdita improvvisa della moglie (per una meningite fulminante). Cosa che inevitabilmente ha impedito al tecnico di fare al meglio il suo lavoro. Il paddock racconta anche di un feeling mai nato fra lui e Marchionne. Se ne va con grande freddezza. Conosce l’ambiente Ferrari come pochi. Lo ritroviamo nel 2017 direttore tecnico…della Mercedes. La richiesta di spiegazioni dei tedeschi, che poi ha portato a pesanti limitazioni per la Ferrari proprio nel 2017 sull’uso dell’olio come additivo per migliorare la combustione del motore endotermico (e per avere quindi maggiore potenza e affidabilità), porta il calce l’inchiostro fresco della sua firma. Allison alla Ferrari l’ha giurata, ricambiato. Per un curioso incrocio della Storia, abbandona il ruolo di direttore tecnico della Scuderia Ferrari proprio in Germania, nel 2016. Al suo posto viene nominato Mattia Binotto, capo motorista della scuderia italiana
Lorenzo Sassi. classe 1967. Sino a metà 2017 il papà della Power Unit (il motore ibrido). A Maranello da 11 anni. Viene allontanato e sminuito da Marchionne a luglio e si porta via altri due o tre tecnici. Gli viene imputata la mancata crescita della Pu Ferrari nel momento topico del mondiale dell’anno scorso, con un turbo particolarmente fragile. Indovinate chi lo assume? Si, esatto. La Mercedes. Anche qui ci troviamo davanti ad un importante travaso tecnico. Il “gardening leave” (il periodo che un tecnico dovrebbe passare prima di lavorare attivamente per una scuderia concorrente, sei mesi) è ovviamente una foglia di fico facilmente aggirabile. Le gole profonde dicevano che ci fosse lui dietro le richieste di spiegazioni, sempre di mamma Mercedes, sull’utilizzo dell’energia elettrica generata dalla batteria per avere un surplus di potenza in qualifica e che hanno visto la Ferrari come osservato speciale per violazione del regolamento tecnico ad inizio mondiale. La notizia bomba che ha arroventato ancora di più il clima è arrivata la domenica del Gran Premio di Montecarlo. Intervista a Charlie Withing, direttore di gare (per tutti i gran premi) e delegato alla sicurezza per la Federazione. “Ora siamo contenti che sia tutto in ordine” – ha dichiarato all’edizione domenicale del Daily Mail – “La questione è stata esacerbata da accuse infondate che hanno attraversato il paddock come un incendio. Venivano da un motorista della Ferrari ora alla Mercedes, ma le sue informazioni avrebbero dovuto essere tenute segrete per tutta la durata del suo periodo di gardening leave. Se avessimo avuto un caso difficile, saremmo andati dagli steward, ma non avevamo nulla. Se loro (Mercedes) sentivano di avere qualcosa di sostanziale da mettere in discussione, avrebbero potuto protestare (tramite reclamo ufficiale)”.
Boom! pistola fumante! Ferrari dichiarata regolare ed un vero tsunami che ha colpito Sassi e la Mercedes, che oggettivamente ha fatto una figura barbina, visto che a livello “politico/regolamentare” La Mercedes è vicina alla Ferrari (sono alleate contro la Federazione per evitare uno stravolgimento regolamentare troppo vicino alla formula-spettacolo americana) ed ha tentato il classico colpo sotto la cintola. E dopo il Gran Premio di Inghilterra, le dichiarazioni al vetriolo di Mercedes del trio Hamilton-Allison-Wolff, e replica piccata di Ferrari, l’impressione è che questa “alleanza” politica si sia rotta e tutto sia in discussione. Vedremo.
La Mercedes è vicina alla Ferrari, ma dopo il Gran Premio di Inghilterra, le dichiarazioni al vetriolo di Mercedes del trio Hamilton-Allison-Wolff, e replica piccata di Ferrari, l’impressione è che questa “alleanza” politica si sia rotta.
Il taccuino del vostro cronista ha ancora un nome da segnalare: Nikolas Tombazis. Classe 1968. Capitolo interessante, più antico e più recente. Ingegnere greco, specializzato in aerodinamica. Più volte in Ferrari, vi ritorna nel 2006 come capo progettista e vi resta sino al dicembre 2014. Licenziato in tronco da Marchionne, tanto per cambiare. Va da se che in quegli anni la Ferrari fa monoposto mediamente più scarse della concorrenza diretta, ma soprattutto non riesce a svilupparle durante la stagione. Tutti ricordano monoposto totalmente ligie al regolamento, senza alcuno spunto originale. “Plafonate”! Che in Formula 1 è un difettaccio. Tombazis non trova mai la “monoposto vincente” ed è il principale imputato per la disfatta 2014. Tuttavia a sua discolpa va detto che la Ferrari ha anche problemi a comprendere una Formula 1 senza test liberi (una delle norme più assurde della Formula 1 moderna). Proprio in quegli anni il team deve rifare la galleria del vento, quindi ha un limite potenziale di sviluppo rispetto agli altri team. Resta il fatto che da marzo dell’anno del Signore 2018, Tombazis è il nuovo responsabile delle monoposto nella commissione apposita della “matrigna” FIA. Sua la direttiva sui nuovi limiti all’uso dell’olio nelle qualifiche e suo il curioso dietro front sugli specchietti Ferrari ancorati all’Halo, prima regolari, poi non si sa, poi regolari a metà.
Ce n’è abbastanza per capire che in Ferrari c’è un problema di fondo nella gestione “umana”. Come sono umani, terribilmente umani, la vendetta e la ripicca. E’ notorio che a Maranello ci sia una enorme pressione; vuoi per lo status di simbolo dell’automobilismo, vuoi per le aspettative di Marchionne. Ma se fai scappare pezzi pregiati che poi andranno a rinforzare la concorrenza ti crei anche un altro problema. In Formula Uno nessuno è santo, sono tutti mezzi pirati se va bene, e bisogna essere bravi a sfruttare le zone grigie del regolamento. Se i tuoi segreti vengono travasati nel tuo principale avversario, o li sfrutterà direttamente, oppure ti taglierà le gambe tramite pressioni dirette su tue presunte o reali irregolarità. E qui la Mercedes è bravissima. Ma le cartucce gliele ha fornite Maranello.
Il Mondo della Formula Uno è una guerra continua. Un microcosmo dove Von Clausewitz e Macchiavelli ci si divertirebbero un sacco probabilmente. Dove non si vince in pista si vince fuori e la Ferrari (ed ogni squadra), se può, fa lo stesso. Ma il rapporto fra “entrate ed uscite” è pesantemente a sfavore degli uomini in rosso. Tra l’altro, finito il gran premio che ha vinto il premio della noia, Montecarlo 2018, il giorno dopo, le agenzia di stampa hanno battuto un’altra notizia che è sembrata aggravare il quadro. Simone Resta, 47 anni, capo progettista della Ferrari, lascia il suo incarico. I tifosi Ferrari hanno pensato al peggio. Poi le cose si sono chiarite con i comunicati ufficiali, ed è parso chiaro che la Ferrari ha fatto una mossa sia per premiare Resta, che va nel Team Sauber-Alfa Romeo (che quindi diventa sempre più un junior team di Maranello, visto che il propulsore è appunto Ferrari, seppure rimarchiato Alfa), con il ruolo di direttore tecnico, sia a livello “politico”. Se controlli strettamente un Team ciò servirà anche quando si tratterà di pesare le scelte in seno alla FIA. Una mossa intelligente anche per equilibrare il peso politico della Mercedes. Sullo scacchiere politico della Federazione ora il gioco si fa interessante, con le “truppe” Ferrari in crescita. A Hockenheim, intanto, la guerra sportiva continua.
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gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.