16 Settembre

Fiammata di Draghi

Il governo vara un decreto aiuti ter da 14 miliardi, "senza scostamento". Il premier leva dalla campagna elettorale la polpetta avvelenata del Russiagate: "Ho parlato con Blinken al telefono, non ci sono partiti italiani". Prove tecniche di 'resto del mondo' contro l'Occidente al vertice di Samarcanda. Putin: pronto alla fine della guerra, Kiev rifiuta i negoziati

Che succede? Mario Draghi sta preparando l'addio a Palazzo Chigi e nel farlo lancia messaggi qua e là. Ci sarà tempo per fare un bilancio sul suo lavoro a Palazzo Chigi, al di là della retorica e dello scudo da 'tecnico' che non può in ogni caso sospendere un giudizio politico. Dopo il Consiglio dei ministri ha fatto una battuta: "Il prossimo governo abbia un ministro come Franco". È un elogio al suo principale collaboratore mentre cominciano a scorrere i titoli di coda sull'esecutivo, niente di più, ma sopra e sotto Draghi sta dicendo che al premier che verrà (Meloni, salvo sorprese) serve un profilo di quel tipo, affidabile sul piano della capacità tecnica, silente, rassicurante per i mercati. Tutto qui, in fondo niente di straordinario. E infatti Meloni cerca un profilo di quel tipo e, al di là di Franco, le biografie giuste per farlo esistono. 

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera a un altro decreto aiuti,  il terzo, per le famiglie e le imprese, 14 miliardi in tutto che portano la cifra complessiva stanziata per la crisi a 60 miliardi. Il premier Draghi ha sottolineato che "non ci sarà alcuno scostamento di bilancio", le misure saranno finanziate da maggiori entrate che "sono prodotte dall'aumento del tasso di inflazione e dalla crescita". In portafoglio c'è un contributo sociale di 150 euro per 22 milioni di italiani. Soldi a pioggia. Servirà? In un paese con le dichiarazioni dei redditi false e gli evasori (nel migliore dei casi) che prendono il reddito di cittadinanza, essere scettici sull'Helicopter Money è un buon inizio. La politica del bonus continua, siamo sempre nel quadro dell'emergenza. Quando ne usciremo (vivi) è un mistero. 

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