21 Gennaio

Fiat, un vecchio operaio tra Torino e Detroit

Il futuro di Fca e i piani di Sergio Marchionne, l'America del business, la città dell'automobile made in USA e la Torino descritta da Ceronetti: "Mi inocula tristezza". Riccardo Ruggeri torna ex operaio e fa un giro nella fabbrica dello storytelling industriale

di Riccardo Ruggeri

Questo Cameo vorrebbe raccontare, con leggerezza e un filo di ironia, lo storytelling di Fca e del suo ceo, SergioMarchionne. Ho sempre scritto che lui è il più grande deal maker del mondo dell’automobile. Chi è un deal maker? Un parallelo artistico: se un manager è un pittore, infatti “aggiunge” materiale sulla tela bianca, il deal maker è uno scultore, crea un’opera d’arte, “togliendo” materiale da un blocco di marmo. Marchionne è uno scultore sommo.

Lo storytelling che leggete è vero, il caso Fca originale è solo questo, tutto quello che avete letto, visto, ascoltato, in questi otto anni, mediato dalle penne più prestigiose, dai mezzibusti più tronfi, dagli economisti à la page, dagli esperti del settore, era un’altra storia, forse quella sognata, di certo non quella accaduta. L’unico che non ha mai mentito, mai, è stato Sergio Marchionne. Lui ha sempre affermato di avere un unico obiettivo: “Creare valore per gli investitori”. E così ha fatto. Questa la locuzione chiave, per cui il 30 aprile 2009, attraverso la tv entrata nel giardino delle rose della Casa Bianca a mò di drone, capii il “giochino” nascosto, cosa c’era dietro alle parole di BarackObama.

L’unico che non ha mai mentito, mai, è stato Sergio Marchionne. Lui ha sempre affermato di avere un unico obiettivo: “Creare valore per gli investitori”

Tutto parte da quel 30 aprile con un colpo di scena segreto: in realtà, non era Fiat che comprava Chrysler, era il governo americano che nazionalizzava Chrysler in modo mascherato, comprando Fiat, e fingendo che questa mettesse una tecnologia (che non aveva) in luogo del cash. Infatti i quattrini (veri) li metteva solo Obama, parte come prestito, parte a fondo perduto, e sempre lui invitava i sindacati Chrysler a diventare azionisti, garantendoli sotterraneamente. In quel momento, conoscendo come funziona l’America del...


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