30 Novembre
Furbizie e anarchie pentastellate
Di Maio si appropria di un emendamento condiviso da tutti sui risparmi della Camera destinati alle zone terremotate, Fico rompe le relazioni del Parlamento con l'Egitto e apre un caso imbarazzante di diplomazia istituzionale anarchica. Le cose serie accadono al G20 in Argentina, Trump e Xi Jinping provano a fare la pace del container
Che cosa sta succedendo? Il centro del maelstrom si è spostato in Argentina, a Buenos Aires, dove è cominciato il vertice del G20. Ci sono molte speranze (forse troppe) su un rapprochement tra gli Stati Uniti e la Cina sul commercio. La guerra dei dazi sta danneggiando tutti - Trump compreso - e un accordo con Xi Jinping darebbe una mano ad allontanare il rallentamento della crescita che è già cominciato. Naturalmente la visione eurocentrica, politicamente corretta, del tutto irrealistica, non tiene mai conto della realtà americana, della bilancia commerciale in profondo rosso con Pechino. Si pretende che gli Stati Uniti proseguano ad accumulare deficit con la Cina come in passato, senza un accordo, cosa del tutto fuori dai piani della Casa Bianca. Trump cerca un deal, uno scambio in cui il suo gap commerciale diminuisca un po', i prodotti americani non trovino barriere elevate all'ingresso nel territorio cinese. A loro volta i cinesi sanno che senza il mercato degli Stati Uniti le cose si complicano anche per loro. E l'Europa? A sua volta pretende di imporre dazi e tariffe sui prodotti americani e di continuare a vendere auto e ogni tipo di prodotto in America.
01
Trump: ci sono buoni segnali
Primo commento di Trump all'apertura dei lavori del G20:
Ci sono alcuni buoni segnali, vedremo quello che succede. Se riusciremo a fare un accordo, sarà un bene. Penso che lo vogliano e lo vorremmo anche noi.
Quando Trump è arrivato alla Casa Bianca e si è materializzato l'America First del discorso dell'Inauguration Day, tutti hanno capito che un capitolo della storia s'era chiuso e che stava arrivando l'inverno.
America First. Da quel momento, era il 20 gennaio 2017, uno tsunami ha investito la politica e il sistema del commercio mondiale. A Buenos Aires potrebbe aprirsi un altro...
Che cosa sta succedendo? Il centro del maelstrom si è spostato in Argentina, a Buenos Aires, dove è cominciato il vertice del G20. Ci sono molte speranze (forse troppe) su un rapprochement tra gli Stati Uniti e la Cina sul commercio. La guerra dei dazi sta danneggiando tutti - Trump compreso - e un accordo con Xi Jinping darebbe una mano ad allontanare il rallentamento della crescita che è già cominciato. Naturalmente la visione eurocentrica, politicamente corretta, del tutto irrealistica, non tiene mai conto della realtà americana, della bilancia commerciale in profondo rosso con Pechino. Si pretende che gli Stati Uniti proseguano ad accumulare deficit con la Cina come in passato, senza un accordo, cosa del tutto fuori dai piani della Casa Bianca. Trump cerca un deal, uno scambio in cui il suo gap commerciale diminuisca un po', i prodotti americani non trovino barriere elevate all'ingresso nel territorio cinese. A loro volta i cinesi sanno che senza il mercato degli Stati Uniti le cose si complicano anche per loro. E l'Europa? A sua volta pretende di imporre dazi e tariffe sui prodotti americani e di continuare a vendere auto e ogni tipo di prodotto in America.
01
Trump: ci sono buoni segnali
Primo commento di Trump all'apertura dei lavori del G20:
Ci sono alcuni buoni segnali, vedremo quello che succede. Se riusciremo a fare un accordo, sarà un bene. Penso che lo vogliano e lo vorremmo anche noi.
Quando Trump è arrivato alla Casa Bianca e si è materializzato l'America First del discorso dell'Inauguration Day, tutti hanno capito che un capitolo della storia s'era chiuso e che stava arrivando l'inverno.
America First. Da quel momento, era il 20 gennaio 2017, uno tsunami ha investito la politica e il sistema del commercio mondiale. A Buenos Aires potrebbe aprirsi un altro capitolo di questa storia. I poteri che si confrontano, i leader protagonisti, sono quelli delle due nazioni che si contendono la guida del mondo, Stati Uniti e Cina.
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In questo quadro, l'Italia arriva con un nuovo governo che ha sei mesi di vita e un percorso difficile, ma nonostante tutto - essendo l'unico esecutivo possibile in uno scenario impossibile - le due forze che lo compongono per ora sono destinate a marciare insieme. E anche Bruxells alla fine dovrà prendere atto di questa situazione, non hanno alternative e ancora meno possono permettersi una crisi della seconda manifattura e terza economia d'Europa. L'Italia non è la Grecia, Roma non è Atene. Si tratta, si negozia e alla fine - se non fanno tutti i matti - arriverà anche un accordo.
02
Juncker: ci sono progressi
Con buona pace del partito della spread e del club dei competenti, si registrano passi avanti nella trattativa tra la Commissione Ue e il governo italiano. Siamo sempre in tempo a buttare tutto all'aria, sia chiaro, con una dichiarazione sbagliata o qualche smaccata furberia, ma le parole di Jean-Claude Juncker sono un segnale positivo: "L'atmosfera è buona, stiamo facendo progressi".
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Quello che non fa progressi è Di Maio che continua con il lavoro da piccolo demagogo. Seguite il titolare di List.
03
Di Maio si appropria di un provvedimento di tutti
Un emendamento alla manovra destina alla ricostruzione nelle zone terremotate 85 milioni di euro di risparmi fatti dalla Camera, norma approvata, una buona notizia. Il lesto Di Maio scrive sul Blog dei pentastellati:
Ammazza quanto s0' gajardi 'sti Cinque Stelle. Poi si va a dare un'occhiata ai lavori in Commissione e si scopre che il primo firmatario dell'emendamento è Simone Baldelli (Forza Italia) e il provvedimento è stato votato da tutti i gruppi. Il Movimento Cinque Stelle non ha alcun primato sulla proposta, l'iniziativa e il consenso sono del Parlamento intero e non di un singolo partito. Con i trucchetti non si fa molta strada.
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Non si fa tanta strada neppure con la politica estera velleitaria e le posizioni assunte in piena anarchia. Di chi parliamo? Fico, cribbio.
04
Il Fico d'Egitto decide la politica estera italiana?
Il caso è quello di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano ucciso in Egitto. La ricerca della verità è sacrosanta, solo che i mezzi per raggiungerla non sono quelli dell'improvvisazione istituzionale a cui stiamo assistendo. La Camera dei deputati, in piena anarchia, ha interrotto i rapporti con il Parlamento egiziano. La decisione è arrivata dal Sultanato di Montecitorio retto dal Gran Visir Fico che ha avuto l'appoggio della conferenza dei capigruppo, fatto che conferma il livello rasoterra del Parlamento italiano in tutte le sue componenti. Tutta questa storia di sgrammaticatura istituzionale dovrebbe far riflettere: la terza carica dello Stato (Fico) assume un'iniziativa senza coordinarla con la seconda carica (la Presidenza del Senato) e la prima carica (il Quirinale). Una decisione non proprio banale di politica estera - rompere un rapporto internazionale con un partner importante come l'Egitto - viene presa da un ramo del Parlamento mentre il resto del sistema istituzionale va per i fatti suoi. A Fico si è aggiunto poi il ministro degli Esteri Moavero che ha convocato l'ambasciatore egiziano. Il Parlamento dell'Egitto dal canto suo ha fatto sapere che "disapprova" l'iniziativa e fa notare come "le azioni unilaterali non sono nell'interesse dei due Paesi e non aiutano gli sforzi di rivelare la verità ed attuare la giustizia. Lo Stato egiziano ha interesse nel rivelare i dettagli di quanto accaduto a Regeni, considerando che la morte è avvenuta sul proprio territorio, come confermato a tutti i livelli e anche dal presidente del Parlamento, Ali Abdel Aal, a Fico durante i loro incontri al Cairo e a Roma".
Guido Crosetto, un parlamentare serio, equilibrato e documentato, riassume perfettamente la situazione surreale in una serie di tweet:
Non c'è nient'altro da aggiungere. Attendiamo con ansia le secessioni ministeriali, una dichiarazione d'indipendenza di Tria con richiesta di annessione a Bruxelles. Così non si va avanti, si torna indietro.
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Non va avanti neanche il Pil, la congiuntura economica è da congelatore.
05
Il Pil rallenta: 0.1 ragioni per preoccuparsi
Lo scenario è quello che avevamo previsto su List molti mesi fa, i segnali di raffreddamento dell'economia, nonostante la loro intensità variabile e discontinuità, c'erano tutti. Per ora siamo di fronte a una piccolissima variazione del Pil, ma se la Germania non crescerà, nei prossimi mesi avremo dati peggiori. Ecco il quadro dato oggi dall'Istat:
- La stima completa dei conti economici trimestrali indica per il terzo trimestre una diminuzione congiunturale del Pil dello 0,1%, con una lieve revisione al ribasso rispetto alla valutazione preliminare (che stimava una variazione nulla). Si tratta del primo calo dell’attività economica dopo un periodo di espansione protrattosi per 14 trimestri. La flessione, che segue una fase di progressivo rallentamento della crescita, è dovuta essenzialmente alla contrazione della domanda interna, causata dal sovrapporsi di un lieve calo dei consumi e di un netto calo degli investimenti, mentre l’incremento delle esportazioni, pur contenuto, ha favorito la tenuta della componente estera. L’input di lavoro è aumentato, nonostante l’andamento negativo dell’attività: le ore lavorate sono cresciute dello 0,5% e le unità di lavoro dello 0,1%.
Sono i problemi di sempre: una domanda interna problematica, un buon export, gli investimenti che non sono degni di una potenza industriale. Una crescita lunga 14 trimestri prima o poi ha una flessione, ma nei prossimi mesi potrebbe essere qualcosa di più preoccupante. E il lavoro?
06
Lavoro. Calma piatta
I dati sul mercato del lavoro in ottobre sono quelli di un videogioco dove non si riesce a andare alla prossima schermata. C'è qualche movimento positivo, ma in ogni caso è piccolo. Guardate qui:
A ottobre gli occupati crescono di 9 mila unità, pochi, ma il dato è in contro tendenza, la crescita dei disoccupati è bilanciata dalla riduzione degli inattivi, quindi il numero in realtà è da leggere in positivo, cioè come una volontà di cercare lavoro.
Aumentano i dipendenti permanenti, diminuiscono gli indipendenti e i dipendenti a termine, "che registrano un segno negativo dopo sette mesi di crescita. Nella media degli ultimi tre mesi l’occupazione è in calo rispetto al trimestre precedente. Nell’arco dei dodici mesi la crescita occupazionale resta positiva, spinta soprattutto dai dipendenti a termine e concentrata tra gli ultracinquantenni". Non è cambiato nulla, i dati importanti saranno quelli di novembre e dicembre.
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Calma piatta e anche un po' di noia. Se Di Maio e soci pensano di dare la scossa con il reddito di cittadinanza, stiamo freschi. D'altronde, ai vecchi tempi in sacrestia ci si divertiva, ora anche a quelle parti tira un'ariaccia.
07
Vendere le chiese per aiutare i poveri
L'intervento di Papa Francesco sulla cessione dei beni della Chiesa. Quando e come fare le dismissioni, teologia e economia. Bergoglio spiega che i beni culturali "non hanno un valore assoluto, ma in caso di necessità devono servire al maggior bene dell’essere umano e specialmente al servizio dei poveri"
Papa Francesco è un gesuita con i piedi per terra, la storia (o se volete, la Divina Provvidenza) gli ha consegnato uno scettro spirituale che ha la forma del potere temporale e questo rende il Papato un'istituzione unica al mondo, una monarchia "dolce" e "ferma", il suo regno terreno ha fondamento nell'ultraterreno, ogni atto mondano va visto in una chiave teologica. La complessità e semplicità del messaggio della Chiesa resta un tema di enorme fascino, magnetico, per chiunque abbia il desiderio della speculazione. Come fatto politico, inoltre, la Chiesa resta un campo di grandissimo interesse in tutti i suoi aspetti, a cominciare dal potere che esercita il Papa, basta leggere Papal Primacy per averne un saggio istruttivo. In questo libro scritto da Klaus Schatz c'è la storia del primato del Papato, una vicenda che comincia ovviamente fin da Pietro e quella che oggi verrebbe definita la sua "leadership". Continua a leggere l'articolo su List.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Andiamo sulla Luna, c'è del business da fare lassù.
08
Fare business sulla Luna (per volare su Marte)
Abbandonata per decenni, trattata come un oggetto polveroso di nessuna utilità, la Luna è tornata ad essere un soggetto interessante. La Nasa ha annunciato la lista di aziende che potranno partecipare alla gara per i trasporti di materiali dalla Terra alla Luna e viceversa, fermata di Marte compresa. Ecco l'elenco:
- Astrobotic Technology, Inc.: Pittsburgh
- Deep Space Systems: Littleton, Colorado
- Draper: Cambridge, Massachusetts
- Firefly Aerospace, Inc.: Cedar Park, Texas
- Intuitive Machines, LLC: Houston
- Lockheed Martin Space: Littleton, Colorado
- Masten Space Systems, Inc.: Mojave, California
- Moon Express: Cape Canaveral, Florida
- Orbit Beyond: Edison, New Jersey
Che cosa faranno? Quello che fa la Nasa, esplorazione:
Tra la Terra, la Luna e Marte nei prossimi decenni ci sarà parecchio traffico spaziale:
Tanto da alimentare una ricca industria di trasporto di materiali e persone. Il documento sulla strategia che dalla Luna condurrà poi a Marte è di grande interesse. L'uomo di sta preparando a vivere nello spazio. C'è solo un problema: ci saranno anche là i grillini?
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6. Promozioni
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7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
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eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
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assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
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che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.