23 Novembre
Germania, Francia, Italia e le lezioni di Shakespeare
Il fine settimana è dedicato alla politica europea. Domenica il vertice dei capi di Stato sulla Brexit (May Day), sabato la cena tra Juncker e Conte, un negoziato che comincia a tavola (forse). Macron tra la "nissanizzazione" della Renault e il problema della benzina dei gilet gialli. Viviamo tempi complessi e compressi
Il fine settimana è dedicato alla politica europea: il Consiglio europeo sulla Brexit, un faccia a faccia tra Juncker e Conte. L'anno potrebbe chiudersi con un accordo sull'uscita ordinata del Regno Unito dal club dell'Unione o con un mega-botto se il Parlamento inglese dovesse bocciare l'accordo a cui lavora Theresa May con gli altri leader europei. L'Italia in questo scenario è diventata un problema che in realtà ne cela un altro: la leadership riluttante della Germania. L'accordo sul bilancio unico europeo tra Francia e Germania è stato definito dall'Handelsblatt - il più importante giornale economico della Germania - una vergogna per la sua piccineria economica e deficit di visione politica. L'Europa non è in crisi perché l'Italia ha una contabilità creativa (c'è da sempre) ma perché i suoi leader non hanno un sogno e la forza di realizzarlo.
Siamo di fronte al potere che incontra se stesso e non si riconosce più, si dissipa. Al titolare viene in mente la forza delle opere di Shakespeare, la follia di Macbeth, il regno di dolore di Re Lear. Nelle tragedie del Bardo ci sono tutti gli strumenti per capire cosa accade all'uomo che ha in mano lo scettro. La scena del Macbeth in cui le tre streghe sono un bagliore nella bruma, il destino di un trono: "Il bello è brutto e il brutto è bello: | Fra nebbie e fumo corri a rovello". Re Lear che ammonisce "non metterti fra il drago e la sua rabbia", sono i passaggi del fare e disfarsi. Il grande regista giapponese Akira Kurosawa era rapito dall'opera di Shakespeare, "Il trono di sangue" è un adattamento cinematografico del Macbeth, con uno spiritato Toshiro Mifune. Il titolo con cui è conosciuto il film è "Il castello della ragnatela", perfetta metafora della scena politica contemporanea, una tragedia dove i protagonisti sono...
Il fine settimana è dedicato alla politica europea: il Consiglio europeo sulla Brexit, un faccia a faccia tra Juncker e Conte. L'anno potrebbe chiudersi con un accordo sull'uscita ordinata del Regno Unito dal club dell'Unione o con un mega-botto se il Parlamento inglese dovesse bocciare l'accordo a cui lavora Theresa May con gli altri leader europei. L'Italia in questo scenario è diventata un problema che in realtà ne cela un altro: la leadership riluttante della Germania. L'accordo sul bilancio unico europeo tra Francia e Germania è stato definito dall'Handelsblatt - il più importante giornale economico della Germania - una vergogna per la sua piccineria economica e deficit di visione politica. L'Europa non è in crisi perché l'Italia ha una contabilità creativa (c'è da sempre) ma perché i suoi leader non hanno un sogno e la forza di realizzarlo.
Siamo di fronte al potere che incontra se stesso e non si riconosce più, si dissipa. Al titolare viene in mente la forza delle opere di Shakespeare, la follia di Macbeth, il regno di dolore di Re Lear. Nelle tragedie del Bardo ci sono tutti gli strumenti per capire cosa accade all'uomo che ha in mano lo scettro. La scena del Macbeth in cui le tre streghe sono un bagliore nella bruma, il destino di un trono: "Il bello è brutto e il brutto è bello: | Fra nebbie e fumo corri a rovello". Re Lear che ammonisce "non metterti fra il drago e la sua rabbia", sono i passaggi del fare e disfarsi. Il grande regista giapponese Akira Kurosawa era rapito dall'opera di Shakespeare, "Il trono di sangue" è un adattamento cinematografico del Macbeth, con uno spiritato Toshiro Mifune. Il titolo con cui è conosciuto il film è "Il castello della ragnatela", perfetta metafora della scena politica contemporanea, una tragedia dove i protagonisti sono persi nel castello-ragnatela delle loro stanze e quando escono dalla fortezza sono smarriti nella foresta-ragnatela. Partiamo da questa tessitura, perdiamoci per ritrovarci. Seguite il titolare di List.
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01
Shakespeare, le tre streghe tra Roma e Bruxelles
Che cosa sta succedendo? La battaglia tra Unione europea e governo italiano è nel pieno di una scena del Macbeth, gli opposti si amalgamano, le tre streghe dicono saltellando "il bello è brutto e il brutto è bello". La Commissione Ue ha bocciato il bilancio italiano (ma la procedura di infrazione ancora non c'è), i commissari Moscovici e Dombrovskis hanno parlato del nostro paese con il tono altezzoso del comando (ma ne temono la crisi e il contagio), Salvini e Di Maio sono entrati in fase Patriots contro Vikings (ma litigano e l'alleanza è in bilico), Juncker e Conte si vedranno sabato a cena (aggiungi un posto a tavola), gli investitori istituzionali hanno comprato 1.3 miliardi di titoli di Stato e salvato l'emissione dei Btp Italia (male invece gli investitori del retail), lo spread tra Btp e Bund ieri si è fermato a quota 307 (alto ma non da tutti a casa), i mercati dimostrano di essere più saggi della politica.
Le contestazioni all'Italia partono dal debito che non cala, mettono sotto accusa anche le politiche economiche dei governi del centrosinistra e si proiettano su questa manovra ad alta spesa, bassi investimenti e molte incertezze sul piano della crescita per effetto di una congiuntura economica che sta peggiorando. La scelta di contestare la parabola del debito non è casuale, significa accorciare la catena delle decisioni, che arriveranno a gennaio con un lasso di tempo di esecuzione tra 3 e 6 mesi. Dettaglio fondamentale: 3 mesi significa "dentro" le elezioni europee, 6 mesi significa "fuori" dal voto per Strasburgo. È un particolare che fa la differenza, il Consiglio europeo (il luogo della decisione finale sulla procedura d'infrazione) dovrà fare valutazioni politiche pesanti e possibilmente anche pensanti.
Fatto questo elenco, si capisce che siamo in una fase delicatissima per la vita del governo, il destino si è messo a giocare a dadi e con divertito cinismo ha incrociato i seguenti eventi sul tavolo verde: la presa del potere di un governo populista nella terza economia d'Europa (vedere alla voce Italia), la discesa del Regno Unito nella dark zone della Brexit, il decollo della campagna elettorale per il voto europeo di maggio 2019. Questi tre elementi hanno in comune la volontà popolare. Il 4 marzo l'Italia ha dettato la formazione di un esecutivo di rottura; nel giugno del 2016 con il referendum i sudditi di Sua Maestà britannica hanno decretato l'uscita dall'Unione; il voto europeo di maggio 2019 sarà un "dentro o fuori" per l'establishment brussellese. È la battaglia tra nuove e vecchie élite: i populisti italiani che sostituiscono il sistema binario del ventennio berlusconiano-antiberlusconiano; i Brexiteers nostalgici dell'Impero che si impongono sui globalisti eurocentrici; le nazioni che sventolano l'identità di fronte all'ideologia cosmopolita, sovrannazionale e no borders.
La battaglia tra Bruxelles e Roma sul bilancio è una parte importante di questo movimento della storia, un panorama di incredibile complessità e trasformazione. La maggioranza giallo-verde che governa l'Italia era l'unica possibile in uno scenario impossibile. Il governo deve negoziare il suo bilancio con l'Europa in un clima tempestoso e con le idee ben confuse. Lega e Cinque Stelle oggi sono divisi, quasi sul punto di rottura, sono partiti con un retroterra, constituency diverse: Salvini deve accompagnare i ceti produttivi del paese nella competizione globale, Di Maio ha in mente le masse del Sud in cerca di occupazione e reddito. Non c'è la sintesi e il vuoto dell'opposizione ha completato l'opera, così l'autoscontro con la Commissione Ue è maturato senza una strategia, per questo il negoziato finora non è mai decollato.
C'è ancora tempo per trattare e trovare un accordo tra Roma e Bruxelles, ma a questo punto bisogna vedere se il governo italiano ha tempo per se stesso, nel senso che una crisi dell'alleanza tra Cinque Stelle e Lega non può più essere esclusa dal tavolo da gioco della politica. Siamo immersi nell'era della fast democracy, un tempo accelerato e compresso che consuma leadership e partiti. Oggi vinci e sei un re, domani perdi e sei un maniscalco qualsiasi. Tutto scandito dalla superficiale velocità dei like sui social e non dalla lettura profonda e lenta di Shakespeare. Viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
***
La politica va, non si ferma mai, anche quando si ha la sensazione che essa sia in stato di quiete, in realtà prepara il sottosopra del domani. L'Italia e la Commissione Ue hanno ingaggiato un confronto duro sul bilancio, finora l'esito è stato negativo, le parti si sono viste, ma mai realmente incontrate. Con il rigetto della manovra da parte dell'Ue entriamo in una seconda fase di questa storia. Commissione e governo hanno dichiarato entrambi di essere aperti al dialogo, di essere pronti a trovare una soluzione, ma come? Sabato il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà a cena a Bruxelles con il Presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. Ieri Conte ha dato la sua informativa urgente in Parlamento sul tema, ecco il testo integrale del suo intervento a Montecitorio.
02
Conte e i "tempi distesi" con l'Unione
di Giuseppe Conte
"Signor Presidente, gentili deputate e deputati, mi riferisco agli ultimi eventi. L'Italia, in data 13 novembre, ha inviato il documento programmatico di bilancio rivisto, che è stato oggetto di valutazione nella riunione del collegio dei commissari del 21 novembre. L'opinione espressa dalla Commissione, in quest'ultima occasione, è un giudizio sulla conformità del documento programmatico di bilancio al braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita. Il braccio preventivo prevede che un Paese con un rapporto tra debito e PIL superiore al 60 per cento debba migliorare il suo saldo strutturale di una percentuale superiore allo 0,5 per cento del PIL quando l'economia è in condizioni cicliche normali. Pertanto, la piena conformità avrebbe richiesto all'Italia un aggiustamento dello 0,6 per cento del PIL del suo saldo strutturale. Continua a leggere l'intervento su List.
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Conte va a Bruxelles per partecipare al vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, ordine del giorno: Brexit. Come sta andando? May Day.
03
May Day a Bruxelles
Theresa May incasserà il via libera dell'Unione europea alla Brexit, il problema è che non ha ancora in tasca quello in patria. I Tories restano divisi, i laburisti di Jeremy Corbyn stanno usando il dossier per capitalizzare il consenso sul piano interno, la business community inglese preme l'accordo sulla base del testo attuale. Pressata da tutte le parti, May come primo risultato avrà la firma dei capi di Stato europei, ma subito dopo dovrà affrontare il passaggio nel Parlamento inglese e qui le cose sono un rally nella giungla tropicale. Iain Duncan Smith, Boris Johnson e Dominic Raab hanno chiesto a May di ritirarsi dall'accordo, ma questo significherebbe finire nella terra sconosciuta di una No Brexit. I capi di Stato a Bruxelles esamineranno la bozza della dichiarazione politica (ecco qui il testo) che fa parte integrante del trattato. Chiuso il capitolo con l'Unione, resta il tema di una sessantina di voti ribelli dei Tories a Westminster e dei laburisti che sognano lo sgambetto, le dimissioni della May.
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Che facciamo? Andiamo in Francia, frou frou Macron ha un sacco di guai da sistemare. E viaggiano su quattroruote.
04
Francia-Giappone. La "nissanizzazione" di Renault
Carlos Ghosn, il numero uno di Renault e Nissan accusato in Giappone di aver evaso il fisco e utilizzato i fondi dell'azienda nipponica per comprare e ristrutturare le sue case di lusso in varie località è stato licenziato ieri dal cda di Nissan. Anche Mitsubishi si appresta a fare altrettanto la prossima settimana. Il manager è detenuto a Tokyo, la sua carcerazione è stata allungata e finora non è stato possibile registrare alcuna sua reazione. La giustizia giapponese nelle fasi iniziali dei procedimenti è a dir poco severa e rigorsa. È in carcere anche un altro consigliere del cda di Nissan, Greg Kelly, anch'egli licenziato dall'azienda.
Il manager non aveva certo problemi di reddito, nel 2017 ha incassato i seguenti compensi: 8.44 milioni di dollari da Renault, 6.5 milioni da Nissan e 2 milioni da Mitsubishi, totale 17 milioni di dollari. Ma questo evidentemente non gli era sufficiente per mandare avanti il suo lussuoso train de vie.
Fin qui, il plot giudiziario, la storia dell'individuo. Ma quello che è più interessante e sta emergendo alla luce del sole è il plot finanziario e industriale che si cela dietro l'alleanza tra Nissan e Renault. I francesi temevano una "nissanizzazione" dell'azienda, un colpo di mano del Giappone sull'industria automobilistica francese, mentre a loro volta i giapponesi non sopportavano la presenza del socio straniero. Un'alleanza sulla carta, una battaglia nella realtà quotidiana. Coincidenza, mentre Ghosn lavorava alla fusione delle due aziende, improvvisamente è arrivato l'arresto. Chi ha fatto scattare l'inchiesta interna di Nissan sulle attività illecite di Ghosn?
Macron per ora ha messo un cerotto al problema: non ha ancora sostituito formalmente Ghosn - in attesa di chiarimenti da Tokyo - al vertice dell'azienda ha messo una coppia di amministratori e il futuro si vedrà. D'altronde, ha un problema in carreggiata che rischia di farlo andare fuori strada alle elezioni europee. Macron vede giallo.
05
La voiture di Macron è sempre in panne
Otto francesi su dieci stamattina sul Figaro dicono che è giusto manifestare a Parigi contro il caro carburanti deciso dal governo francese, sabato la capitale sarà di nuovo bloccata dai gilet gialli e la protesta continua in tutta la Francia. Si attende una risposta di Macron per martedì, nel frattempo le President fa sapere che la sua transizione ecologica sarà, "equa, democratica" ed è pronto a aprire i negoziati. "Abbiamo ricevuto il messaggio dei cittadini: un invito ad andare più lontano. Per non essere socialmente inaccettabile, la necessaria transizione ambientale deve essere giusta, equa e democratica". Bentornati sul pianeta terra.
***
Sono tutti temi che fanno emergere la distanza tra ricco e povero, la divergenza tra i destini, l'inizio e la fine della vita. O semplicemente della materia. Andiamo all'origine di tutto. Si decolla, andiamo in alto. Dove il remoto si fa ultima e prima cosa.
06
Galassie, buchi neri, collisioni
L'immagine che vedete qui sotto è stata pubblicata dalla Nasa il 7 novembre scorso, è la collisione di due galassie e la creazione di un buco nero. La foto è stata scattata dal telescopio Hubble. L'immagine a destra è l'ingradimento dei due nuclei delle galassie che vedete al centro nella foto a sinistra.
Vi sembra una cosa lontana? Lo è, ma ci riguarda da vicino perché lo studio della collisione di queste due galassie ci spiega cosa accadrà alla nostra Via Lattea quando si scontrerà con la vicina Andromeda. Ah, certo vi presentiamo Andromeda:
Bella e a quanto pare intenzionata a farci visita da molto vicino. Forse troppo. Tra quattro miliardi di anni gli esseri umani - ammesso che sopravvivano alle idiozie che combinano - secondo le elaborazioni della Nasa la vedranno così in cielo:
Bel panorama. E poi? Big Bang. Comincia un'altra storia. Esplosiva. Chissà come sarà il Parlamento interstellare tra 4 miliardi di anni. Ci sarà un Di Maio andromediano? Come bruceranno la monnezza su Orione? Ci saranno i termovalorizzatori su Rigel? E che cosa ne diranno quelli di Vega del peculato? Che dilemmi spaziali. Buona giornata.
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6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.