18 Luglio
Giocare a scacchi nei ruggenti anni Venti
Una ripresa forte e il coronavirus che accelera con la variante Delta. Due schermate del videogame contemporaneo, strategia e tattica. Chi è preda e chi è predatore? Nuovi e vecchi paradigmi economici e sociali. La gestione dell'emergenza è il new normal. Per l'Italia lo sarà anche Draghi? Una guida alla trasformazione
Che succede? I fuochi della Festa del Redentore ieri notte a Venezia sono stati bellissimi, la città è l'incanto di sempre, l'incontro degli amici dell'associazione Minima & Moralia all'isola della Certosa è andato bene, abbiamo discusso dell'oggi e del domani, il mio tema era quello dei "Ruggenti anni Venti". Avevo preparato una serie di note, è finita che ho cazzeggiato in fase juke-box (tu chiedi, io faccio suonare la canzone) sullo scenario politico italiano, avvisando il pubblico che mancava nel dibattito una cosa non proprio marginale chiamata "popolo". Le élite lo dimenticano quasi sempre, fanno utili e importanti discorsi sulle riforme, ma poi senza il consenso quelle formule di governo restano esercizi teorici, non diventano azioni. Dunque, serve il popolo che ha idee a volte più giuste di quelle dei tecnocrati e spesso le ha sbagliate e perfino auto-lesioniste. È come quel tipo che brucia tutte le sue energie nei 100 metri perché ha dimenticato che deve correre sulla distanza dei 42 chilometri, la maratona.
Siamo sempre là, alla partita a scacchi del Settimo Sigillo, Antonius Blok ha davanti la morte che cerca di beffarlo in uno scenario dove regnano la peste e la disperazione. In fondo, non ci siamo allontanati molto da quello che accade nel presente. Ingmar Bergman era un genio.
Lo scenario italiano è quello che ho tracciato qualche numero fa non è cambiato (Draghi e il vuoto intorno, Draghi e i tentativi di far terminare l'era Draghi, l'impossibilità di rinunciare a Draghi senza innescare lo sfascio), sta solo accelerando in quella direzione, con la variante Delta che complica un po' le cose e impone alcune azioni, velocizza dei cambiamenti già innescati dalla campagna di vaccinazione. Questo piano è intinto nell'urgenza (tutto è diventato "urgente"), richiama subito l'attenzione di tutti, ma quello che è davvero notevole per chi vuole andare in profondità è la schermata più...
Che succede? I fuochi della Festa del Redentore ieri notte a Venezia sono stati bellissimi, la città è l'incanto di sempre, l'incontro degli amici dell'associazione Minima & Moralia all'isola della Certosa è andato bene, abbiamo discusso dell'oggi e del domani, il mio tema era quello dei "Ruggenti anni Venti". Avevo preparato una serie di note, è finita che ho cazzeggiato in fase juke-box (tu chiedi, io faccio suonare la canzone) sullo scenario politico italiano, avvisando il pubblico che mancava nel dibattito una cosa non proprio marginale chiamata "popolo". Le élite lo dimenticano quasi sempre, fanno utili e importanti discorsi sulle riforme, ma poi senza il consenso quelle formule di governo restano esercizi teorici, non diventano azioni. Dunque, serve il popolo che ha idee a volte più giuste di quelle dei tecnocrati e spesso le ha sbagliate e perfino auto-lesioniste. È come quel tipo che brucia tutte le sue energie nei 100 metri perché ha dimenticato che deve correre sulla distanza dei 42 chilometri, la maratona.
Siamo sempre là, alla partita a scacchi del Settimo Sigillo, Antonius Blok ha davanti la morte che cerca di beffarlo in uno scenario dove regnano la peste e la disperazione. In fondo, non ci siamo allontanati molto da quello che accade nel presente. Ingmar Bergman era un genio.
Lo scenario italiano è quello che ho tracciato qualche numero fa non è cambiato (Draghi e il vuoto intorno, Draghi e i tentativi di far terminare l'era Draghi, l'impossibilità di rinunciare a Draghi senza innescare lo sfascio), sta solo accelerando in quella direzione, con la variante Delta che complica un po' le cose e impone alcune azioni, velocizza dei cambiamenti già innescati dalla campagna di vaccinazione. Questo piano è intinto nell'urgenza (tutto è diventato "urgente"), richiama subito l'attenzione di tutti, ma quello che è davvero notevole per chi vuole andare in profondità è la schermata più alta del videogame, quella che rivela (quasi) tutto, la confluenza di tre possenti fiumi della conoscenza: filosofia, storia e economia. Ecco gli appunti del mio taccuino sui "Ruggenti anni Venti".
"I ruggenti Anni Venti?". Questo è il titolo dato al nostro incontro di oggi. Saliremo insieme sulla macchina del tempo, andremo avanti e indietro. La prima domanda alla quale dobbiamo rispondere è la seguente: di quali anni Venti parliamo? Perché la nostra posizione nel tempo è fondamentale e chi ha letto la teoria della relatività di Albert Einstein sa che si può andare avanti, ma la sua teoria non ci dice come tornare indietro. E tuttavia, quel che è accaduto nel passato, per noi, qui, proprio oggi, è un tema del presente. E naturalmente del futuro. Non sto parlando di una cronologia, di una successione metrica, di una misurazione. Sto parlando di un tempo interiore di cui dobbiamo conoscere i meccanismi, la dimensione impossibile per qualsiasi algoritmo, il tempo di Freud e anche quello di Jung, il mito di Frazer e la cosmogonia di Kant: "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me"
Filosofia? Certo, filosofia. Con che cos'altro pensiamo di poter aprire la porta della conoscenza? Consiglio di leggere un libretto di Martin Heidegger intitolato "Il concetto di tempo", il filosofo tedesco, padre dell'esistenzialismo, aveva colto in anticipo (e prima di lui i sapienti Greci e Sant'Agostino: "In te, anime meus, tempora metior". In te, anima mia, misuro il tempo), la rivoluzione dell'interiore, della psicologia, l'elasticità del tempo dell'anima, l'inquietudine pre-novecentesca, romantica de "L'orologio" di Charles Baudelaire e, infine, la grande rivoluzione della scienza che dalla fisica classica di Isaac Newton arriva alla relatività di Albert Einstein, siamo nel tempo oltre il tempo, un viaggio fino all'orizzonte degli eventi dei buchi neri dove si spalancano altri mondi. Il tempo del cosmo. Il tempo nostro. E "tempus fugit", il tempo fugge. Questo tempo, ora, è già andato.
Voi dite che tutto questo è troppo alto rispetto al nostro tema? No, questa è la chiave per rispondere alla domanda: sono i ruggenti anni Venti? E poi a quella che più ci interessa per la sopravvivenza: chi è la tigre che ruggisce?
Il ruggito c'è e ci sarà. Lo sentiamo. I numeri dicono che è in corso un balzo spettacolare dell'economia, che perfino l'Italia oggi draghista e domani chissà cosa può centrare una crescita del +5% nel 2021. Ma quel ruggito che si sente di chi è?
Da una parte c'è una tigre e dall'altra una pantera. Lontano ci osservano i leoni. E oltre la siepe ci sono i leopardi. Mentre i puma saltano sulle rocce battute dal sole. Molte iene s'aggirano intorno agli esseri in decadenza. In cielo, roteano avvoltoi e condor. In alto, dove nessuno osa, planano le aquile. Sul pelo dell'acqua, la pinna di una squalo. Sulla riva del fiume, gli occhi di un coccodrillo. Terra, mare, cielo. È un mondo di predatori. E tutti siamo prede. "Terra e Mare" è un delizioso libro di geopolitica di Carl Schmitt. Più attuale che mai per capire "i ruggenti anni Venti". E naturalmente, Venezia:
Per quasi mezzo millennio la Repubblica di Venezia fu considerata il simbolo del dominio sui mari e di una prosperità fondata sul commercio marittimo, un capolavoro di alta politica e nel contempo «la creazione più singolare della storia economica di ogni tempo» [...] Questa favolosa regina del mare brillò con crescente splendore dal 1000 al 1500 [...] Se però ci chiediamo se siamo qui di fronte a un caso di esistenza puramente marittima e di effettiva decisione per l'elemento del mare, ci accorgiamo subito di come appaia esigua una potenza marittima ristretta all'Adriatico e al bacino del Mediterraneo non appena si spalancano gli spazi sconfinati degli oceani del mondo.
I ruggenti anni Venti? Sì, ci sono e ci saranno. Poi dovremo chiederci di chi sono e per chi sono i nuovi anni Venti. Le classi affluenti, intelligenti, presunte colte, nella loro vita da vincenti in carrozza non si pongono il problema dell'altro, passano con eleganza da un -ismo sbagliato all'altro senza farsi cogliere dal dubbio che ad ogni azione corrisponde una reazione, tanto alla fine il conto lo pagano gli altri, i poveri.
In che tempo siamo? Da un punto di vista ciclico, la recessione pandemica, i lockdown, la corsa pazza della Borsa verso il futuro post-coronavirus (leggere cosa diceva Henry Kissinger più di un anno fa), le differenze e asimmetrie tra i paesi e le aree geopolitiche, hanno spinto i prezzi agli estremi opposti e i livelli raggiunti sconteranno una serie di conseguenze attese e inattese. Le condizioni del credito muteranno, le banche centrali preparano la virata, l'inflazione americana è un dato oggettivo e fattori carsici come la moneta virtuale e la finanza one to one, senza intermediari (una sfida diretta allo Stato che ha il potere di stampare moneta) sono ormai emersi (vedere il prospetto di quotazione di Robin Hood, già citato su List qualche giorno fa). Il 2022 sarà un anno di profonda trasformazione dello scenario, si poseranno a terra tutti gli elementi che il coronavirus ha lanciato in aria. Un nuovo ordine.
Da un punto di vista storico, è in corso un movimento di continenti, secondo gli analisti del fondo di investimento Bridgewater "il riequilibrio del potere economico tra Oriente e Occidente, e tra Cina e Stati Uniti, è andato avanti a un ritmo accelerato come risultato delle differenze nella gestione del virus dell'anno scorso". Inoltre, "vediamo un crescente e sempre più imminente rischio di distruzione di ricchezza reale nei beni e nelle valute di quei paesi che costituiscono l'ordine mondiale esistente".
Quattro sono i campi di forze in azione:
- la produttività, fonte del reddito reale e della ricchezza nel tempo
- il ciclo del debito a lungo termine
- il ciclo del debito a breve termine
- la politica, che decide chi tira le leve e come le tira
In quale schermata siamo del videogame? Quello di un mondo MP3 (Monetary Policy 3) che ha bisogno di stimoli monetari e fiscali. Banche centrali e governi. Il problema chiave: siamo alla fine di un ciclo di debito elevato a lungo termine e tassi di interesse vicini (perfino sotto) lo zero. Questi fattori limitano la crescita della spesa e del reddito, innescano fenomeni di distruzione della ricchezza e rendono più difficile l'uscita dalla recessione.
Bisogna aggiungere - e non si tratta di un dettaglio - l'impennata di un nuovo -ismo che pensa di cambiare la macchina dell'economia globale, quello che chiamo "l'ecologismo insostenibile". Le politiche verdi sono belle da declamare, ma difficili da realizzare perché nessuno finora ha spiegato come sostituire le centinaia di migliaia di posti di lavoro che andranno perduti per effetto delle scelte politiche. Le élite decidono e dimenticano che i poveri hanno esigenze basilari alle quali si deve rispondere per evitare il caos: il lavoro, la casa, un reddito adeguato, un minimo di speranza nel futuro. Le politiche "green" senza realismo sono dannose.
Passione italiana. Motori, design, sport e Formula 1. La Ferrari 126CK del 1981, la prima con il motore turbo. Con questo motore la Scuderia Ferrari vinse il titolo costruttori nel 1982 e 1983.L'intera manifattura italiana rischia lo sconvolgimento, in alcuni casi la sparizione totale. L'Italia è la terza economia d'Europa, la seconda manifattura, produciamo autoveicoli, siamo protagonisti nel campo dell'energia (petrolio e gas, l'elemento della transizione energetica) abbiamo siti importanti nell'acciaio e nella chimica. Non è un mondo di "startuppari" che raccontano un futuro che non arriva mai (e fatturati che in gran parte non esistono) è la realtà di famiglie e imprese italiane che hanno costruito un sistema industriale che non ha pari nel mondo. Pensate alla Motor Valley in Emilia Romagna, qui si concentra il più elevato livello tecnologico e umano di conoscenza nel settore: Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati, Dallara, Pagani e centinaia di aziende collegate. Quattro sono gli autodromi: Varano, Misano, Modena e Imola. I modelli di queste aziende sono esportati in tutto il pianeta. Qui la velocità è lavoro, la benzina è genio, gli idrocarburi potenza italiana, ingegneria meccanica e elettronica. Che facciamo di tutto questo? Buttiamo a mare la nostra storia, il nostro talento?
Eleganza e potenza italiana. La Maserati Quattroporte.Qualcuno comincia improvvisamente a risvegliarsi (ancora pochi e troppo timorosi di dare un dispiacere alle anime belle del politicamente corretto), c'è chi ha capito che quel legno così verde in realtà è secco e storto per servire l'uomo, non è possibile raddrizzarlo. Siamo di fronte a un nuovo -ismo, il prezzo da pagare a questo disegno ideologico è la distruzione della manifattura italiana. Senza correzioni in corsa, sarà "l'ecologismo insostenibile" a far saltare la ripresa economica. State sintonizzati, presto la realtà busserà alla porta dei governi, non solo il nostro.
Sul piano politico, essendo le opportunità così limitate (e minacciate), la ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi "al sicuro" dai rischi della povertà, il populismo cerca risposte facili a problemi complessi, il risultato è un crescente conflitto interno senza una rotta precisa per l'atterraggio morbido. Guardate l'indice del populismo elaborato da Bridgewater, siamo ai livelli più alti dagli anni Trenta, uno scenario da pre-guerra:
Siamo in piena divergenza dei destini dell'Occidente e dell'Oriente. Stiamo entrando nella trappola di Tucidide evocata da Graham Allison. La storia è maestra, siamo alle premesse della Guerra del Peloponneso (431-404 a.c.), quando due forze tendono all'egemonia, la competizione sfocia in guerra (preventiva), il conflitto tra Atene e Sparta che segnò poi la fine dell'età d'oro dell'ellenismo.
Si può evitare? Certo, ma c'è bisogno di una nuova cassetta degli attrezzi della diplomazia internazionale. E di un nuovo modello americano di politica estera. L'Economist questa settimana pubblica una copertina che sembra più un auspicio, ma la realtà è decisamente diversa.
Le illusioni della grande stampa quando si tratta dei Democratici sono ormai note, non si realizzano mai, al massimo funzionano al contrario. Qui sono presenti nella copertina, ma l'articolo in realtà arriva a conclusioni che abbiamo anticipato qui su List fin dall'inizio della presidenza dem:
Joe Biden sta trasformando il bombardamento trumpiano in una dottrina che mette l'America contro la Cina, una lotta tra sistemi politici rivali che, dice, può avere un solo vincitore. Tra loro, Trump e Biden, hanno architettato la più drammatica rottura nella politica estera americana degli ultimi cinquant'anni, da quando Richard Nixon andò in Cina.
Wow, eccola, la realtà. Biden ha una strategia? Può darsi, ma finora ha condotto a un irrigidimento della Cina e a una saldatura ancora più forte tra Pechino e Mosca, la Russia di Putin, l'impero della Grande Madre che cade e si rialza, apre e chiude il rubinetto del gas. Questo wrestling americano (ben più teso e duro di quanto lo fosse quello di Trump), allontana gli alleati europei dagli Stati Uniti. Quello che è accaduto tra Biden e Merkel alla Casa Bianca lo abbiamo raccontato e chiosato a margine su List. Gazprom batte Casa Bianca, Merkel ha a cuore il riscaldamento dei tedeschi. Si chiama politica del tubo. E non è quella di Biden che infatti sembra non sapere un tubo di questa partita. O forse pensa di vincere il braccio di ferro. Mai vivere di illusioni, nessuno è eterno.
Gli imperi nascono e muoiono. Pensate alla Repubblica di Venezia, una potenza marinara, globale, che ha resistito dal 7° secolo per oltre mille anni alle pressioni della storia. Prima il dominio sull'Adriatico, poi un impero a Levante, il dominio nel Mediterraneo, il conflitto con i Turchi. Infine, con il Trattato di Campoformio nel 1797, la morte come Stato indipendente. Serenissima, fino al grande sonno. Gli imperi finiscono, è il ciclo dell'ascesa del declino delle grandi nazioni:
Nel 1500 dominavano la Cina e la Spagna, tra il 1600 e il 1700 ci fu il decollo della Francia, dell'Olanda e dell'Inghilterra che divenne la grande potenza globale dell'Ottocento fino ai primi del Novecento, a metà del 1700 cominciò il lungo viaggio verso il dominio globale degli Stati Uniti, pienamente realizzato a metà del Novecento, in quel momento, comincia, di nuovo, dopo la caduta e l'oblìo, la corsa dell'impero cinese 2.0, mentre l'America declina. Sono i cicli della storia. E della guerra.
Torniamo all'oggi. Noi dove siamo? Se guardiamo la mappa in modo convenzionale, stiamo "in mezzo", "al centro", tutto ruota ancora "intorno a noi". Siamo in Europa e pensiamo che il "Vecchio Continente" sia il centro del mondo. Non lo siamo più da un secolof, i segni di stress dell'impero europeo sono tangibili. Quanto è ingannevole proiettare il proprio destino su una mappa. La realtà è un'altra. Guardate l'Africa con un parametro diverso da quello a cui ci hanno abituato i cartografi:
Come cambia il mondo da un altro punto di vista. Ci affacciamo sull'Africa, senza conoscere le reali dimensioni del nostro vicino.
E l'Italia? Sta come sempre "in mezzo". In Europa senza pensare al nostro filosofico Essere nel mondo. Siamo, ancora una volta, al bivio. C'è una speranza che è una certezza: Mario Draghi. Perché? Abbiamo ricordato su List uno studioso marxista dell’inizio del secolo XX, Georgij Plechanov, che ha definito “la funzione della personalità nella storia”. Draghi è questa personalità che ha questo ruolo. Ma contemporaneamente ci sono forze che premono per chiudere una fase considerata d'emergenza. Draghi si muove ancora in uno "stato d'eccezione" e non sappiamo se diventerà il "new normal". Il suo successo è il suo futuro, siamo in bilico tra ieri e oggi, lui tra il Quirinale e la presidenza della Commissione europea, l'Italia tra il futuro e il rientro in un oggi/domani più difficile di ieri. Non sono affatto pessimista, sono un ottimista bene informato.
Numeri? Il nostro ciclo del debito è eccezionale (il rapporto tra debito e pil è al 160%), abbiamo toccato un nuovo record del debito pubblico.
Il nostro futuro è qui, la speranza di una crescita eccezionale (+5%) per abbassare questo rapporto e navigare in un mare che nel prossimo futuro sarà più agitato. Il coronavirus è stato un acceleratore di processi già in corso.
Il populismo, che il sistema dei media mainstream dà per declinante, è ancora in piena ascesa. Tutti i partiti sono populisti. I numeri dell'Italia - che non è affatto un caso isolato - sono emblematici, Supermedia dei sondaggi politici, i voti delle liste:
Non bisogna mai fidarsi di chi scambia i desideri per realtà. Questo, lo scenario alto. Poi, un livello più sotto, c'è la schermata dell'urgenza, il quadro dell'azione immediata, il risultato delle forze che abbiamo descritto. Vaccini e Green Pass. Vediamo che succede.
***
I liberali alle vongole sostengono che non vaccinarsi è un principio di libertà su cui non sono ammesse discussioni. Dunque a destra e a sinistra, c'è chi afferma senza dubbio che in fondo si può stare senza vaccino, tanto "lo fanno gli altri". Il risultato lo vediamo, i contagi della variante Delta del coronavirus sono in aumento esponenziale tra i non vaccinati, alcuni dei quali si preparano a entrare in ospedale, pesando sul sistema sanitario nazionale.
Ai "vongolari" va ricordato che la propria libertà incontra un limite, non deve ledere quella degli altri. Chi non si vaccina dovrebbe leggere con attenzione l'articolo 2 della Costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale". Eccolo il passaggio che spiega - e piega - la grande la confusione degli anarco-libertari, dei demagoghi, quando la Costituzione parla di "doveri inderogabili", bilancia i diritti e ricorda a tutti noi che viviamo in comunità e siamo responsabili delle nostre azioni verso il prossimo. Aldo Moro, grande politico e fine giurista, diceva che l'articolo 2 è "una pietra fondamentale del nuovo edificio politico-costituzionale che stiamo elevando". Giorgio La Pira, altro campione della nostra storia politica, spiegava che il secondo è "l'articolo che governa l'architettonica di tutto l'edificio". Senza questo pilastro, casca tutto. Senza l'articolo 2, cascano l'articolo 1 (quello sul lavoro) e l'articolo 3 (il principio di eguaglianza).
Passiamo dai grandi principi alle azioni concrete, alla politica, all'arte del governo. La campagna di vaccinazione - e comunicazione - deve proseguire a tappeto in tutta Italia, in Europa, nel mondo. Lo strumento del Green Pass va diffuso e potenziato, i criteri per decidere i colori delle zone vanno modificati - per evitare chiusure che non tengono conto di uno scenario con milioni su milioni di immunizzati, che non andranno mai in ospedale perché protetti dal vaccino - quindi nei calcoli sulle aperture/chiusure deve assumere più peso il numero dei ricoverati, vanno inoltre separati i casi di contagio dei vaccinati da quelli dei non vaccinati, così va fatto anche per i decessi. I numeri sull'andamento della variante Delta vanno filtrati, classificati, presentati con chiarezza esemplare, devono essere pubblicizzati con regolarità, senza clamori, show di improbabili commissari (ricordiamo le imprese di Domenico Arcuri, basta e avanza), devono parlare i fatti. Basta Mario Draghi, il resto della truppa lasci il passo al generale.
Vanno studiati una serie di incentivi per aumentare rapidamente la vaccinazione di gruppi demografici e sociali fondamentali: l'immunizzazione dei giovani va potenziata, bisogna tracciarli dove amano stare, nei luoghi che ne fanno una tribù (che balla, dunque ecco una tra le possibili idee, facile e selettiva: si entra in discoteca solo con il Green Pass, idem per i concerti di musica dal vivo). Tracciare, informare, stimolare la vaccinazione, far lievitare la cultura della responsabilità. Dove ci sono grandi movimenti di massa, ci sono le persone più sensibili, soggetti che cercano l'incontro, là si può conquistare il cuore e la mente di chi ancora non si è vaccinato per tante ragioni, non per forza perché non crede nell'immunizzazione.
Questo "metodo" va esteso anche alle persone sopra i 60 anni, le fasce a rischio coronavirus. Dunque anche qui bisogna puntare alle classi di cittadini che desiderano partecipare agli eventi di massa frequentati da persone più anziane (il Green Pass per assistere alle partite di calcio e ai grandi appuntamenti sportivi). Al resto, con buona pace dei libertarian illiberali, ci penseranno i progressi della scienza e soprattutto il mercato. Il coronavirus ha accelerato alcune trasformazioni già in corso, altre le ha provocate a strappi, lo shock dei lockdown, la rottura dela consuetudine, il trauma dello stop alle relazioni sociali, la solitudine e la morte degli anziani. Nessuno vuole e può tornare indietro, perché larga parte della società si è già lasciata alle spalle una nera stagione della nostra storia contemporanea.
Gli italiani guardano avanti e chi non vuole vaccinarsi resterà indietro, si tratta di un destino inesorabile. La politica può aprire la strada, facilitare le cose, ma la via è già tracciata: la vaccinazione è un elemento indispensabile per l'industria, il commercio, i servizi, la ristorazione, il turismo. Saranno come sempre la domanda e l'offerta a plasmare i comportamenti. Alla fine, vincerà il mercato. Ci ha dato mesi fa il vaccino dell'Anglosfera (non a caso sviluppati e prodotti dall'America e dal Regno Unito) e ci darà ancora la piena libertà. Siamo occidentali, ma non abbastanza consapevoli, non bisogna mai dimenticare cosa diceva Winston Churchill: "Il vizio del capitalismo è la ineguale distribuzione della ricchezza, la virtù del socialismo è la eguale distribuzione della miseria". La libertà non è un pranzo di gala, si paga. Vaccinatevi.
***
Abbiamo visto due scenari nello stesso universo. Il piano della strategia e l'urgenza della tattica. Questi sono soltanto appunti, note sul taccuino, immagini che servono da punto d'attacco per approfondimenti futuri. Una cosa è certa: viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
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applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.