22 Maggio
Giorgetti, Salvini e il governo che così non va (ma andrà)
Il Consiglio dei ministri sul decreto sicurezza non c'è, il sottosegretario leghista dice che "il governo così non va" e il leader del partito assicura che l'esecutivo non cadrà. Istat: il Pil è sempre allo zerovirgola. Confindustria: la politica non si fa sui social, il presentismo è una malattia
Che succede? Il governo così non va (Giorgetti) ma andrà (Salvini) e non c'è nessuna contraddizione, è il gioco del potere; gli industriali dicono cosa non va - e così non va - e ci fanno sapere come andrebbe se governassero loro; il ministro dell'Economia Giovanni Tria è in fase sibilla; lo scenario della crescita economica è sempre da zerovirgola; nelle guerre dei telefonini (leggere "spie") Vodafone dà un'altra mazzata a Huawei; il titolare di List fa al mattino Stampa e Regime su Radio Radicale e mancano quattro giorni al voto europeo e non vediamo l'ora che finisca. Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
Giorgetti, Salvini e la rotta del governo
La sintesi della giornata l'ha fatta Giancarlo Giorgetti di fronte alla Stampa Estera: "Non accuso nessuno tanto meno il presidente del Consiglio, dico solo che così non si può andare avanti. La mia riflessione è che se un governo del cambiamento deve fare cambiamento, deve evitare di vivere in stallo. E fare le cose. La stabilità è un valore importante se non è sinonimo di immobilismo". Tutto chiaro, i problemi dell'esecutivo non si risolveranno oggi - non ci sarà nessun Consiglio dei ministri - e neanche domani. Se ne riparlerà dopo il voto europeo di domenica, con i risultati delle elezioni e il pallottoliere in mano. Rimpasto? Sembrerebbe una via logica, ma Giorgetti dice che convincere il leader della Lega alla liturgia politica classica è impossibile: "È come se mettete una tigre in gabbia. Secondo me la sua natura non è da politico di palazzo. Lui nel palazzo non ci vuole stare". E poi è lo stesso Salvini a escludere la crisi in lungo e in largo: "La Lega sarà primo partito? Molto probabilmente sì, ma sul piano interno non cambierà nulla, non chiederò un sottosegretario in più, io mantengo la...
Che succede? Il governo così non va (Giorgetti) ma andrà (Salvini) e non c'è nessuna contraddizione, è il gioco del potere; gli industriali dicono cosa non va - e così non va - e ci fanno sapere come andrebbe se governassero loro; il ministro dell'Economia Giovanni Tria è in fase sibilla; lo scenario della crescita economica è sempre da zerovirgola; nelle guerre dei telefonini (leggere "spie") Vodafone dà un'altra mazzata a Huawei; il titolare di List fa al mattino Stampa e Regime su Radio Radicale e mancano quattro giorni al voto europeo e non vediamo l'ora che finisca. Facciamo il nostro giro di giostra. Seguite il titolare di List.
01
Giorgetti, Salvini e la rotta del governo
La sintesi della giornata l'ha fatta Giancarlo Giorgetti di fronte alla Stampa Estera: "Non accuso nessuno tanto meno il presidente del Consiglio, dico solo che così non si può andare avanti. La mia riflessione è che se un governo del cambiamento deve fare cambiamento, deve evitare di vivere in stallo. E fare le cose. La stabilità è un valore importante se non è sinonimo di immobilismo". Tutto chiaro, i problemi dell'esecutivo non si risolveranno oggi - non ci sarà nessun Consiglio dei ministri - e neanche domani. Se ne riparlerà dopo il voto europeo di domenica, con i risultati delle elezioni e il pallottoliere in mano. Rimpasto? Sembrerebbe una via logica, ma Giorgetti dice che convincere il leader della Lega alla liturgia politica classica è impossibile: "È come se mettete una tigre in gabbia. Secondo me la sua natura non è da politico di palazzo. Lui nel palazzo non ci vuole stare". E poi è lo stesso Salvini a escludere la crisi in lungo e in largo: "La Lega sarà primo partito? Molto probabilmente sì, ma sul piano interno non cambierà nulla, non chiederò un sottosegretario in più, io mantengo la mia parola". Crisi? Anche quella non appare automatica, anzi, in un'intervista al Corriere della Sera il leader della Lega l'ha esclusa. E allora? Salvini ha ribadito il concetto poco fa: "Dopo le elezioni il governo continuerà a lavorare al 100 per cento". Non c'è un improvviso attacco di labirintite governativa, è tutto chiaro, la chiave interpretativa è nel "così" in premessa dell'affermazione di Giorgetti. E quindi? Se non sarà "così" sarà per necessità in un'altra maniera. Bisogna cambiare metodo di governo. Visto il comportamento dei partiti della maggioranza, l'impresa è chimerica. Conte che dice? Il premier era pranzo da Mattarella e sfodera ottimismo. D'altronde, cos'altro potrebbe fare?
***
Sono meno ottimisti a Confindustria. Ma anche qui siamo nel campo della chiromanzia, leggere il futuro non è semplice e il punto è sempre quello: c'è un'alternativa? Se non si vota, non c'è. Dunque ci si confronta con quello che c'è al potere.
02
Confindustria. La politica non si fa sui social
L'Assemblea di Confindustria è sempre un appuntamento in cui emergono dei segnali. Il fatto notevole di stamattina è stato il lungo applauso tributato dai partecipanti al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Sembra che gli industriali italiani abbiano bisogno di un punto di riferimento istituzionale, una parte terza, esterna al governo con il quale hanno un rapporto conflittuale. Questo segnale non deve essere interpretato come un tributo di semplice deferenza per il Quirinale perché la rottura che si è consumata tra l'esecutivo e il mondo delle grandi imprese (e non solo grandi) è un punto critico del primo anno di governo. La scelta fatta da Palazzo Chigi è quella della Protezione (reddito di cittadinanza, quota 100) e non della Produzione, le speranze che si nutrivano (e ancora esistono) sull'azione della Lega per ora non si sono materializzate. Sono mancati gli investimenti, si parla di una riforma fiscale, ma non di una rivoluzione per alimentare la crescita nella manifattura e nei servizi. E la storia insegna che un governo traccia il suo profilo e la sua cifra nei primi 100 giorni di vita.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha iniziato il suo intervento parlando dei giovani e del futuro. E pensare che questa sia solo retorica è un errore:
Dobbiamo agire per fermare la fuga dei nostri giovani, in particolare i 65 mila che ogni anno lasciano il Mezzogiorno, un terzo dei quali laureati, svuotando di energie e intelligenze un territorio che nella nostra visione può e deve diventare un motore potente della ripresa nazionale. Di un Paese che deve restare unito e compatto, anche grazie a un reticolato di imprese che, senza soluzione di continuità, caratterizzerà da Nord a Sud l’intero Stivale. Tra 20 anni l’Italia che immaginiamo e che vogliamo dovrà essere in piena occupazione. Si partirà senza il vincolo della necessità. E si ritornerà per opportunità e non per nostalgia. Dobbiamo agire perché il reddito pro capite degli italiani – oggi del 14 per cento inferiore alla media dell’Eurozona – torni a primeggiare com’era all’inizio degli anni 2000.
Il riferimento alla giovinezza si concretizza nella formazione, nella scuola, e nelle carenze di scelta e legame con la nostra eccellente manifattura:
È grave che in un Paese manifatturiero come l’Italia, dove ancora è alta la distanza tra domanda e offerta di lavoro, gli Istituti Tecnici Superiori non siano sufficientemente promossi e finanziati. Se la Germania forma 800 mila tecnici l’anno e noi 10 mila, non saremo mai quel Paese che immaginiamo tra 20 anni.
Un altro passaggio della relazione di Boccia è molto importante, quello del linguaggio istituzionale che è una necessità, un invito alla moderazione:
Per rimetterci a correre sarà utile liberarci dal peso di parole che inducono alla sfiducia, che evocano negatività, che peggiorano il clima. Le parole di chi governa non sono mai neutre: influenzano le decisioni di investitori, imprenditori, famiglie. Le parole che producono sfiducia sono contro l’interesse nazionale
È uno dei punti che qui su List richiamiamo spesso: la moderazione. Chi la esercita, ne fa un tratto positivo del suo carattere politico e della sua azione, fa la scelta giusta. Ma proprio le tensioni nella maggioranza e con l'Unione europea hanno innescato nei mesi scorsi la galoppata dello spread. Questo non significa non dibattere, tutt'altro, non vuol dire neppure accettare la politica della cieca obbedienza - l'Europa, come il governo, non ha sempre ragione - ma diventare virtuosi, avere una strategia, dialogare e prendere decisioni. Se il tuo nemico è più forte devi farlo diventare amico. Altrimenti la sua forza ti schiaccerà.
C'è bisogno di futuro e non si tratta di una frase fatta, vuota. Questa tensione sul domani nel governo trova il muro dell'istante, la necessità di catturare il consenso, l'inesorabile necessità creata da un ciclo elettorale continuo. Questo aspetto è presente nella relazione di Boccia:
La politica deve raccogliere la sfida per il nostro futuro. Oggi, ora, subito. Per gettare le fondamenta del mondo che verrà, nella consapevolezza che un progetto di vita ha bisogno di decisioni capaci d’incidere a lungo e nel profondo nel corpo della società, anche se al momento possono risultare impopolari. Ma la bulimia di consenso immediato affida ai social la ricerca di una popolarità che si misura in termini di like. E il presentismo imperante è una malattia molto grave perché impedisce di vedere oltre il finire del giorno. La superficialità si fa regola. Noi invece abbiamo bisogno di studiare, progettare, costruire.
Alla fine la realtà presenta il conto e se l'Italia è ferma allo zerovirgola bisogna chiedersi cosa possa mai valere un istante di potere senza la crescita duratura. È vero che il reddito di cittadinanza è uno strumento di sostegno per i giovani, è altrettanto vero che quota 100 è un provvedimento che ha grande sostegno popolare, ma siamo nel campo dell'assistenza e non della creazione di lavoro. E siamo soprattutto nel campo della senescenza e del privo di energia e dinamismo. Se non fai niente e ti pago, l'incentivo a fare sarà debole. In un periodo di crescita sostenuta tutto è possibile (e con i conti italiani, con il nostro debito, questo tutto è in realtà limitato, pieno di vincoli) ma purtroppo le prospettive economiche dell'Italia non sono quelle di un treno che corre a tutta velocità. Che ne dice Tria?
03
Il profeta Tria
Il linguaggio è la spia dell'anima, questa frase di Giovanni Tria è destinata a entrare nella Settimana Enigmistica della Politica, siamo in un mondo misterioso, con la sfera di cristallo, tra profezia e filosofia à la Max Catalano (Indietro tutta):
La crescita è meno forte di quanto auspicato ma più forte di quanto atteso.
Premio contorcimento dialettico dell'anno opzionato. E non sarà facile batterlo. Andiamo a vedere come va l'economia. Senza la profezia di Tria.
04
Lo scenario economico
Questi sono i numeri pubblicati oggi dall'Istat:
Ecco la sintesi dello scenario:
- Nel 2019 il prodotto interno lordo (Pil) è previsto crescere dello 0,3% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente
- Nell’anno corrente, la domanda interna al netto delle scorte fornirebbe l’unico contributo positivo alla crescita del Pil (0,3 punti percentuali), mentre l’apporto della domanda estera netta e quello della variazione delle scorte risulterebbero nulli.
- Nel 2019, la spesa delle famiglie e delle ISP in termini reali è stimata crescere dello 0,5%, in lieve rallentamento rispetto all’anno precedente.
- Nell’anno in corso, il processo di ricostituzione dello stock di capitale rallenterebbe in misura significativa. La riduzione coinvolgerebbe sia gli investimenti in macchinari e attrezzature sia quelli in costruzioni. Nel complesso, gli investimenti fissi lordi sono previsti crescere dello 0,3%.
- La decelerazione dei ritmi produttivi inciderebbe anche sul mercato del lavoro. Nel 2019 si prevede che l’occupazione rimanga sui livelli dell’anno precedente (+0,1%) mentre si registrerebbe un lieve aumento del tasso di disoccupazione (10,8%). Le retribuzioni lorde per unità di lavoro dipendente sono attese evolvere in linea con il deflatore della spesa delle famiglie residenti (+0,9%).
- L’attuale scenario di previsione è caratterizzato da alcuni rischi al ribasso rappresentati da una ulteriore moderazione del commercio internazionale e da un possibile peggioramento delle condizioni creditizie legato all’aumento dell’incertezza e all’evoluzione negativa degli scenari politici ed economici internazionali.
Siamo in bilico, basta uno shock esterno per mandarci gambe all'aria. E se il sistema produttivo finisce in rosso fisso, non ci sarà né reddito di cittadinanza né quota 100 a tenerci a galla. Per queste ragioni il professor Paolo Savona aveva esortato il governo a dotarsi di un piano di investimenti. Se là fuori piove, non puoi uscire a passeggio senza ombrello. Ti bagni.
05
Radio Radicale. Stampa e Regime
La prima puntata condotta dal titolare di List, una giornata davvero particolare e importante per noi tutti. La lettura dei giornali, lo scenario politico a quattro giorni dal voto europeo. E la vita di Radio Radicale.
Si va avanti fino a sabato, poi il testimone sarà ceduto a un altro collega. Ecco la puntata di oggi.
***
Lasciamo decantare la politica interna, andiamo all'estero. Entriamo nell'incandescente mondo delle telecomunicazioni. Huawei ha un problema con Vodafone. Spie e commercio.
06
Vodafone non compra più i telefoni di Huawei
Battaglia tra titani. Dopo lo stop della Casa Bianca, la decisione di Google di interrompere i rapporti, lo stop and go degli Stati Uniti, arriva un'altra tegola sull'azienda cinese delle telecomunicazioni: EE (gruppo British Telecom) e Vodafone hanno sospeso gli acquisti dei cellulari 5G di Huawei: "Stiamo sospendendo gli acquisti di Huawei Mate 20X nel Regno Unito", ha detto un portavoce di Vodafone all'Afp, parlando di "misura temporanea finché le incertezze circondano nuovi modelli". Cavalleria americana e ombre cinesi, gran romanzo.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Viviamo tempi interessanti (forse troppo) e dunque c'è bisogno di grande fantasia per andare avanti, scrivere List, prepararsi per Stampa e Regime, costruire e decostruire, fare analisi e divertirsi. Servono mondi immaginari. E abbiamo la guida giusta.
07
Luoghi letterari immaginari
La nostra vocazione è quella di vedere il mondo per quello che è, ma nonostante la dose da Obelix di realismo, amiamo i mondi immaginari, ci aiutano a costruire metafore del reale, connettere personaggi, introdurre elementi mitici. Per farlo occorre conoscere i luoghi immaginari e lo strumento perfetto è questo libro:
Andiamo in profondità, con la tuta da palombaro (pensiero automatico a Jules Verne), fra le pagine. Che cosa è Chaneph? "Isola immaginaria descritta nel Quarto Libro del Gargantua e Pantagruele di François Rabelais. Il nome in ebraico significa ipocrisia". Dov'è la Foresta che cammina? È nelle Metamorfosi di Ovidio, "un bosco straordinario formatosi miracolosamente grazie alla soave musica della cetra di Orfeo". E Nepente cosa sarà mai? Per il titolare sarebbe d'istinto un ottimo vino rosso (Cannonau) di Oliena, ma in queste pagine è il "nome di un'immaginaria isola del Mar Tirreno creata da Norman Douglas nel romanzo Vento del Sud". Sono luoghi perfetti per descrivere la politica. C'è una sola parola per definire questo dizionario: fantastico.
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in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.