20 Ottobre
Giovani leader da Instagram
Kurz, Macron, Renzi. Domani si vota in Austria e il favorito è un trentenne di una destra dura e fashion. I leader dell'era di Instagram, il voto social e il vuoto della politica. Il Pd festeggia dieci anni con un funerale
Che cosa è Instagram? L'autoscatto dell'epoca del narcisismo. La nuova generazione di politici d'Europa è questo flash compulsivo, finita l'ideologia, resta il gesto, il clic e via. Domani si vota in Austria, un paese ai confini dell'Italia che ha aperto con sprezzo del ridicolo crisi diplomatiche sui migranti al Brennero, con i blindati di cartone austro-ungarico a vigilare sul nulla, dove il favorito è Sebastian Kurz, un trentenne che dice e fa cose di destra - destra dura la chiama il quotidiano economico tedesco Handelsblatt - leader del Partito del Popolo, specchio della crisi dell'Europa, tremore sismografico dello spirito del tempo. È dura? Altro che, un macigno di granito in mezzo all'erba da pascolo.
L'Austria, questo piccolo paese dove tutto è verde, cela sempre incubi e deliri. Cuore d'Europa, centro di smistamento di sogni e incubi, culla di arte, musica e letteratura, cela l'acciaio dietro il pentagramma, annacqua l'antico clangore di corazze nell'inchiostro, scolora la sua inquietudine nella pittura. Un paese con un grande passato, un piccolo presente e un futuro destinato dalla demografia ad essere infelix, alla fine tira fuori dal cilindro del salotto viennese un ragazzo che è figlio di un'Austria immaginaria, la materializzazione della metafora del corpo, dello sguardo, della parola. Kurz fa il ministro degli Esteri da quando aveva 26 anni, non ha mai fatto nient'altro che quello, la politica dei lillipuziani di montagna, dice e fa cose di destra hard rock vestita di glamour patinato, lancia il suo ariete fasciato dal tepore del cachemire contro gli immigrati, la sua politica da palizzata griffata al confine, la sua idea di nazione-paradiso, di banca buona per l'estero-vestizione dell'Homo Davos, la cima e la discesa in slalom gigante per i ricchi. Dietro la sua faccia imberbe, da ufficiale d'Asburgo senza aver mai visto una pallottola, l'occhio che brilla...
Che cosa è Instagram? L'autoscatto dell'epoca del narcisismo. La nuova generazione di politici d'Europa è questo flash compulsivo, finita l'ideologia, resta il gesto, il clic e via. Domani si vota in Austria, un paese ai confini dell'Italia che ha aperto con sprezzo del ridicolo crisi diplomatiche sui migranti al Brennero, con i blindati di cartone austro-ungarico a vigilare sul nulla, dove il favorito è Sebastian Kurz, un trentenne che dice e fa cose di destra - destra dura la chiama il quotidiano economico tedesco Handelsblatt - leader del Partito del Popolo, specchio della crisi dell'Europa, tremore sismografico dello spirito del tempo. È dura? Altro che, un macigno di granito in mezzo all'erba da pascolo.
L'Austria, questo piccolo paese dove tutto è verde, cela sempre incubi e deliri. Cuore d'Europa, centro di smistamento di sogni e incubi, culla di arte, musica e letteratura, cela l'acciaio dietro il pentagramma, annacqua l'antico clangore di corazze nell'inchiostro, scolora la sua inquietudine nella pittura. Un paese con un grande passato, un piccolo presente e un futuro destinato dalla demografia ad essere infelix, alla fine tira fuori dal cilindro del salotto viennese un ragazzo che è figlio di un'Austria immaginaria, la materializzazione della metafora del corpo, dello sguardo, della parola. Kurz fa il ministro degli Esteri da quando aveva 26 anni, non ha mai fatto nient'altro che quello, la politica dei lillipuziani di montagna, dice e fa cose di destra hard rock vestita di glamour patinato, lancia il suo ariete fasciato dal tepore del cachemire contro gli immigrati, la sua politica da palizzata griffata al confine, la sua idea di nazione-paradiso, di banca buona per l'estero-vestizione dell'Homo Davos, la cima e la discesa in slalom gigante per i ricchi. Dietro la sua faccia imberbe, da ufficiale d'Asburgo senza aver mai visto una pallottola, l'occhio che brilla di luce da cecchino, si cela l'austriaco travolto da inquietudini pensionistiche, il rentier un tempo taglialegna, un fossile d'impero che sfarfalla imprigionato nell'ambra e pensa di potersi presentare così con le credenziali diplomatiche della grande potenza senza sbocco sul mare e senza ossigeno per i neuroni ("chiudiamo il Brennero!"), l'Austria è il colpo di tosse di un'Europa tubercolotica dove i giovani leader in pixel fanno i becchini in diretta sui social-network. Clic, ora apri la bara, Mortimer.
Vincerà Kurz, dicono i sondaggi. Costruirà la sua giungla, il suo bunker, il suo impero claustrofobico, il suo Nord che guarda con il ciglio alzato e la mano sulla fondina il Sud, che poi saremmo noi, l'Italia. Il suo profilo Instagram è il suo sottovuoto politico, comune a quello degli altri esponenti della gioventù bruciata d'Europa, destra-sinistra, pari sono. La visione dei suo scatti è una mappa precisa dell'errare, dell'errore e forse anche dell'orrore interiore che si cela dietro questa apparente tranquillità trasmessa in real time. Kurz che cammina con la sua compagna bionda, Kurz aitante, Kurz con la posa studiata da obamino a destra, Kurz con lo sguardo fisso verso l'orizzonte (filosoficamente, il nulla), Kurz con i baci take away per i bambini, Kurz che ha il selfie in servizio permanente effettivo, Kurz e i cagnolini, Kurz e il bus verde pallido, Kurz e i reporter e flash! flash! flash! Kurz e le piazze piene di austriaci imbalsamati, Kurz e le strette di mano che sono catene, cani con gli occhiali di Kurz, biciclette che hanno il colore di Kurz, targhette del Team Kurz, Lego con i nome di Kurz, magliette con il nome di Kurz, le uova di Kurz, i dolci di Kurz, la polizia di Kurz, il mappamondo di Kurz, i viaggi di Kurz, tutti bianchi come Kurz.
Vincerà Kurz. Lo mormora il popolo, lo dice la stampa, lo prevedono i sondaggi. Preparatevi, l'Austria ci darà da scrivere parecchio, sarà tutto un Kurz. Senza la grandezza letteraria di Conrad, senza la visione da fine dell'umanità (Karl Kraus) e il tocco in celluloide di Francis Ford Coppola. Clic, l'apocalisse su Instagram del borghese al caffè di Vienna con la torta Sacher in mano.
In questo scenario da pasticceria viennese che si trasforma in laboratorio da chimico politico, l'altro giovane da buena vista social club che governa a Parigi fa un sacco di discorsi e servizi fotografici eccellenti, ma alla fine in un'intervista ai tedeschi dello Spiegel, svela la sua debolezza di leader virtuale: Macron ha scoperto il problema dei francesi, la gelosia, l'invidia. Napoleone Bonaparte nutriva questo sentimento assoluto solo per l'amata Giuseppina Beauharnais ("Attenta Giuseppina; una bella notte le porte saranno distrutte e là io sarò"). Altro che Macron e Brigitte.
01
Macron e la gelosia dei francesi
Voilà, Macron. Autore di una spettacolare scalata alla Presidenza della Francia, teorico del contenitore vuoto da riempire, uomo senza partito, maratoneta della politica En Marche, modello della sinistra italiana in perenne ricerca del Papa straniero, una volta arrivato all'Eliseo ha cominciato a somatizzare i problemi della Francia. I suoi deputati sono una sorta di grillismo servito in tavola con il plateau royale di crostacei a Montparnasse. Puoi fare quanto vuoi il bagno nello champagne, ma finita la sbornia, i problemi sono ancora tutti là da risolvere. Nazionalista travestito d'europeismo e retorica, banchiere dentro e politico fuori, Macron si è ritrovato a fare i conti con quella che Michelle Houellebeq aveva efficamente descritto così prima del voto presidenziale: "La nevrosi della Francia". Che è anche la sua. Il titolare di List aveva sperato in un ruolo da consigliere saggio di Brigitte, per ora non si vede, la coppia è En Marche tra il politicamente corretto e l'anima ultra-borghese che rappresenta, il fiore all'occhiello del conto in banca e il desiderio di apparire con il popolo. Ma la realtà è che la Francia separata, la metropoli così diversa dalla campagna, non li accompagna, se ne sta disamorando con la rapidità furente e inesorabile di un amante che ha visto l'amore cantato uscire con un altro.
Macron è nei guai per la distanza che ha praticato, per il fossato scavato dalla parola e dal corpo. Al settimanale Spiegel ha detto che lui non cederà "al triste riflesso della gelosia francese". Gong. Quando un capo di Stato comincia a far svolazzare i fantasmi della psicologia, quando muove il suo flusso interiore all'esterno, è un brutto segno. Sembra di vedere il protagonista de Il Presidente, stupendo libro "interiore" sul potere di George Simenon, ruminare i suoi pensieri, vedere complotti, proiettare quel che fu e quel che sarà in un'ombra di perenne cospirazione dell'anima: "In tutte le redazioni dei giornali (di questo lui era certo) i «coccodrilli» dovevano essere già pronti da tempo". I coccodrilli, il pezzo dell'addio. Macron non cadrà, ma il suo spirito non è leggero, nonostante quel che appaio sul suo profilo Instagram, questo specchio deformato che non racconta il potere, "lo mette in posa", pensando di poter riprodurre l'occhio umano di Cartier-Bresson: Macron in bianco e nero alla scrivania, Macron in bianco e nero sull'oblò di un jet, Macron con l'impermeabile rigorosamente noir, Macron ai funerali di un soldato, Macron un ragazzo nella Grande Mela, la mano di Macron con la fede al dito sulla spalla di un uomo, le spalle di Macron allo stadio, la camicia bianca e la cravatta bleu de Chanel di Macron, la stretta di mano dei due "belli" Macron e Trudeau, Macron marziale, eroico, atletico, tout courage, che si butta con un cavo dall'elicottero per entrare nel sommergibile "Terrible", Macron e la bandiera di Francia, Macron e l'intelligenza artificiale e "Make Our Planet Great Again, Macron con Trump, Macron che passa in rassegna i soldati con le baionette e poi, un flash di abbacinante realtà, dove Macron appare piccolo piccolo di fronte alla Storia, Macron che fa visitare la Reggia di Versailles a Vladimir Putin:
Non ci sono sovrani, imperatori, principi. Macron è il prodotto di quest'era di uomini senza partito dove la democrazia è immediata, una cosa da follower che inseguono un sogno venduta dal take away del marketing che pencola tra ottimismo e paura (il grande motore della Storia), finché un giorno, improvvisamente, si scopre che l'arte del governo è una disconnessione dal racconto che hai fatto e cerchi disperatamente sul social network quello che non trovi sulla scrivania del Palazzo. E sei costretto a decidere, a fare. Ha recuperato tre punti in questi giorni in cui ha occupato di nuovo "lo spazio mediatico". E proprio qui sta la chiave e il cacciavite di tutta la storia: occupare lo spazio. Ingombrarlo e sovrastare il messaggio degli altri. Restano da fare i conti con le disconnessioni e soprattutto i disconnessi di Francia. Au revoir, Macron.
02
Renzi, il necessario non necessario
Eccolo qui, il terzo del trio di List, Matteo Renzi. In questa foto Ansa scattata stamattina al Teatro Eliseo fa quello che gli riesce meglio: il selfie avanti-pop, la sua cifra stilistica e politica incartata nella confezione digitale, un politico né di destra né di sinistra, un misterioso contenitore vuoto che di volta si riempie di tutto e del suo contrario, il post-tutto renziano, tanto post e tanto tutto da apparire niente. Un macinatore di appuntamenti virtuali e reali che non ha trovato la sua strada o forse l'ha persa e si è ritrovato oggi all'Eliseo a festeggiare dieci anni di Pd con un sotto-testo da orazione funebre. Un Pd senza l'inventore delle primarie (Arturo Parisi) e il suo uomo migliore di sempre (Romano Prodi), un partito disfatto e non rifatto da Renzi che è abilissimo distruttore-rottamatore, ma non ha la qualità del costruttore Napoleone.
Il carattere del condottiero che conquista, distrugge e ricostruisce. Dov'è il Napoleone raccontato dal Louis Madelin? "Egli fu l'architetto di quello che il Taine ha chiamato il Regime Moderno: e, infatti, in molte delle sue parti, questo regime rimane il nostro. Per quanto chimerici possano sembrare taluni dei suoi sogni, è certo ch'egli seppe farli passare più o meno rapidamente nel dominio del reale".
Quali sono i sogni di Renzi passati nel dominio del reale in questi anni? Non è sopravvissuto a se stesso, ha frantumato anche il suo governo, sacrificato all'altare del suo Ego e oggi, di nuovo, annuncia in un'intervista a Repubblica - in un'altra celebrazione che sa di funereo, basta vedere la foto impaginata - che egli è senza se e senza ma il candidato a Palazzo Chigi. Sempre modesto, mai sopra le righe, comprensivo, inclusivo, un esempio di umiltà al comando, Renzi.
Se perde il Pd non salta un bel niente, c'è altro. In tutta Europa la socialdemocrazia è all'anno zero: i socialisti sono finiti al tappeto in Francia, i socialdemocratici tedeschi sono andati a raccogliere il peggior risultato dal dopoguerra a oggi, in Olanda sono andati a recidere tulipani, in Inghilterra i laburisti sono tornati a Marx senza Marx, i Democratici americani sono in preda a una crisi di nervi innescata dal trumpismo che non capiscono. Partiti e movimenti fuori dallo Zeitgeist, dallo spirito del tempo di cui riesce francamente difficile immaginare che Renzi riesca a coglierne un barlume. "L'unico argine ai populisti" è un partito neo-populista come tutti gli altri in campo, né più né meno, e lui, Renzi, ne è l'immagine, il tweet permanente. Un diluvio di messaggi che si sfiammano in un istante (ora è il turno di Battisti, ieri della Germania e delle banche e domani vedremo) e non lasciano niente. Dov'è il costruttore?
Al Teatro Eliseo Walter Veltroni si è esibito nell'orazione funebre: "Il passato è passato. Non ci resta che il futuro. Vorrei che il nostro sguardo si alzasse sulla polvere delle baruffe quotidiane, l'elettore di sinistra aspetta questa notizia: un giorno, anche solo 24 ore, senza una scissione o una divisione, che rendono più deboli noia e più forti gli altri". Dov'è la festa, compagni? Non c'è, perché non c'è alcun "collettivo" avrebbero detto che quelli che fanno gli allenatori della nazionale in un paese che il calcio lo gioca in poltrona. L'instagrammata renziana è questa immagine del Re Solo (i maligni dicono sòla, ma lasciamo stare) che vede, dispone, provvede, promuove, azzera. Renzi con il casco da scooterista, Renzi in blanc et noir incamiciato con Richetti, Renzi con Giachetti che ancora non si è ripreso dalla sveglia grillina del voto a Roma, Renzi che naturalmente legge Recalcati come ogni buon progressista ciclostilato di oggi e anche domani, Renzi all'autogrill con Bonifazi (e mobilitazione successiva della massa di fronte alla notizia), eccolo, l'altro topos letterario da Instagram, Renzi di spalle dietro la folla, cribbio, Renzi che si fa un irresistibile selfie collettivo in bianco e nero, Renzi tra i tubi d'areazione dell'industria post-qualcosa, Renzi daddy con la figlia, Renzi auto-videato nel buio, Renzi che gioca a beach soccer, Renzi con le pentole (e senza mai i coperchi), Renzi che ritaglia i giornali che non legge nessuno, Renzi Avanti. E soprattutto indietro. Questo sarebbe il programma del leader del partito che vuol essere "l'argine al populismo"? Un tempo si sarebbe detto che Renzi era necessario, oggi non lo è. Si salverà? È un lavoro da Berlusconi.
Tre figure della contemporaneità dominata da ben altro: l'economia e la finanza. Il solo gioco che conta è quello delle banche centrali. Come dice sempre Gordon Gekko: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Dove andiamo? A Francoforte, da Mario Draghi (e Jens Weidmann).
03
Draghi e Weidmann verso lo scontro finale
"Non è più il caso di spingere sull'acceleratore", dice Jens Weidmann, capo della Bundesbank. Presto il presidente della Bce, Mario Draghi, dovrà fare i conti con lo scenario della Germania. È destinato a cambiare, non sappiamo se in meglio o in peggio, ma di certo non sarà lo stesso: Wolfgang Schauble ha lasciato il ministero delle Finanze, arriverà un liberale di quelli che "i soldi alla Grecia no" e anche "l'Euro non è per sempre" e dunque achtung! Presto o tardi il programma di acquisto dei titoli di Stato - il quantitative easing - finirà. Il Wall Street Journal ha cominciato a fare scenari da un pezzo e la cosa non sembra preoccupare l'Italia che, in fondo, ha solo una partita da oltre 260 miliardi di euro di titoli depositata nei forzieri di Francoforte. Tenete d'occhio Weidmann, è lui la boa che lampeggia all'orizzonte.
04
Volskwagen da record
Se l'auto del popolo va, Weidmann può sentirsi sicuro di andare come un coltello da caccia dentro il burro delle debolezze degli altri. Volkswagen ha macinato tutto i record e il Dieselgate è un ricordo (caro, ma ricordo): oltre un milione di veicoli consegnati in settembre, un + 6.6 per cento rispetto all'anno scorso e un + 2.6 per cento di vendite complessive dall'inizio del 2017. Merkel cancelliera per la quarta volta, la disoccupazione al minimo storico, un liberale al ministero delle Finanze che ci farà sembrare Schäuble un crocerossina. Tanti auguri al Club Med dell'Europa.
05
Obama, Trump e l'uranio degli altri
Trump ha detto che l'accordo sul nucleare iraniano è da rifare. I russi hanno detto che va lasciato così com'è. Se Mosca dice il contrario di Washington, un tempo si chiamavano i cremlinologi e ci si interrogava. Oggi no, è Trump ad avere torto. A nessuno viene in mente che in fatto di radiazioni l'amministrazione Obama non può dare lezioni a nessuno: ha lasciato fare a Kim jong-un quello che voleva e un bel giorno del 2017 i giapponesi si sono ritrovati con i missili nordcoreani che attraversano il cielo dell'isola di Hokkaido, mentre la terra a un certo punto ha tremato perché il buon Kim ha portato a termine il suo sesto test nucleare, una Bomba decine di volte più potente di quella di Hiroshima. Sono dettagli, Never Trump non ammette domande. Trump sbaglia? Può darsi, però andare a vedere cosa dice può essere decisamente più istruttivo dei titoli dei giornali.
Qui trovate la trascrizione dell'intervento di Trump. Il punto chiave sono i missili iraniani. Fin dove possono arrivare? Ecco una mappa istruttiva:
Non li useranno? E chi può dirlo? Oggi al potere c'è Rouhani, domani non lo sappiamo. O vi siete dimenticati di quel sincero democratico di Ahmadinejad che disse "il tumore di Israele sarà presto estirpato". Viviamo tempi davvero interessanti. Forse troppo. Troppa realtà fa male, musica, per sognare. PlayList, maestro.
06
PlayList
PlayList, la musica dei lettori di List, ha toccato quota 404 follower. Abbiamo 340 canzoni e quasi 28 ore di musica, una delizia che voi lettori avete creato con le vostre scelte. Ascoltate qui la compilation su Spotify.
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all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.