18 Marzo
Gli autori dei disobbedienti a Cinque Stelle
WeekList. Gianroberto Casaleggio amava Thoreau, l'autore della "Disobbedienza Civile". Autore che non a caso in Italia fu proposto da Miglio che ne fece una bandiera della rivoluzione leghista. Michele Magno esplora il pantheon culturale del Movimento.
di Michele Magno
Ci sono il keynesiano Joseph Stiglitz, il neoluddista Jeremy Rifkin, il teorico della decrescita Serge Latouche, la mistica Simone Weil, il linguista Noam Chomsky e, scendendo per li rami, gli autori italiani dei testi “anticasta”, da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo a Marco Travaglio e Peter Gomez. Ci sono anche gli anarchici e i libertari, i pacifisti e gli ambientalisti di ogni tendenza, i neo-comunitaristi d’oltreoceano. È affollatissimo il Pantheon culturale dei Cinque Stelle. Curiosamente, tuttavia, nell’elenco dei suoi maître à penser compare rararamente proprio un nome assai riverito da Gianroberto Casaleggio, quello di Henry David Thoreau.
In un'intervista rilasciata al Daily Mail il 9 agosto 2014, il fondatore del movimento non aveva esitato a paragonare - quanto ad ascesi esistenziale - la propria residenza di campagna al capanno di Thoreau nei boschi di Walden, luogo che dà il titolo alla sua opera eponima. Ma il beniamino dell'ideologo della Rete fino a vent'anni fa era pressoché ignoto a sud delle Alpi. La conoscenza del suo pensiero era limitata ad alcuni circoli intellettuali, che spesso lo accostavano con eccessiva superficialità a quello di Michail Bakunin e di Pëtr Kropotkin. L'idea di proporlo a un pubblico vasto venne a Gianfranco Miglio, che nel 1993 presentò nella collana Oscar Mondadori un libello scritto dal filosofo americano sulla disobbedienza civile ("Civil Disobedience"). Come ha osservato Carlo Stagnaro, il politologo lombardo aveva colto con lucidità la sua potenziale carica rivoluzionaria in un'Italia squassata dal ciclone di Tangentopoli. Per il mentore della Lega di Bossi l'edificio repubblicano non andava riformato, ma distrutto e ricostruito senza il timore di infrangere il mito unitario. Perché, citando le parole di Thoreau, "sotto un governo che imprigiona chiunque ingiustamente, il vero posto per un uomo giusto è la prigione". All’inizio del secolo Lev Tolstoj, in una...
di Michele Magno
Ci sono il keynesiano Joseph Stiglitz, il neoluddista Jeremy Rifkin, il teorico della decrescita Serge Latouche, la mistica Simone Weil, il linguista Noam Chomsky e, scendendo per li rami, gli autori italiani dei testi “anticasta”, da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo a Marco Travaglio e Peter Gomez. Ci sono anche gli anarchici e i libertari, i pacifisti e gli ambientalisti di ogni tendenza, i neo-comunitaristi d’oltreoceano. È affollatissimo il Pantheon culturale dei Cinque Stelle. Curiosamente, tuttavia, nell’elenco dei suoi maître à penser compare rararamente proprio un nome assai riverito da Gianroberto Casaleggio, quello di Henry David Thoreau.
In un'intervista rilasciata al Daily Mail il 9 agosto 2014, il fondatore del movimento non aveva esitato a paragonare - quanto ad ascesi esistenziale - la propria residenza di campagna al capanno di Thoreau nei boschi di Walden, luogo che dà il titolo alla sua opera eponima. Ma il beniamino dell'ideologo della Rete fino a vent'anni fa era pressoché ignoto a sud delle Alpi. La conoscenza del suo pensiero era limitata ad alcuni circoli intellettuali, che spesso lo accostavano con eccessiva superficialità a quello di Michail Bakunin e di Pëtr Kropotkin. L'idea di proporlo a un pubblico vasto venne a Gianfranco Miglio, che nel 1993 presentò nella collana Oscar Mondadori un libello scritto dal filosofo americano sulla disobbedienza civile ("Civil Disobedience"). Come ha osservato Carlo Stagnaro, il politologo lombardo aveva colto con lucidità la sua potenziale carica rivoluzionaria in un'Italia squassata dal ciclone di Tangentopoli. Per il mentore della Lega di Bossi l'edificio repubblicano non andava riformato, ma distrutto e ricostruito senza il timore di infrangere il mito unitario. Perché, citando le parole di Thoreau, "sotto un governo che imprigiona chiunque ingiustamente, il vero posto per un uomo giusto è la prigione". All’inizio del secolo Lev Tolstoj, in una lettera pubblicata dalla North American Review, aveva già segnalato l'importanza del pamphlet, che sanciva il diritto di resistere a un potere considerato iniquo e tirannico. Dal canto suo, lo studente di Oxford Mohandas K. Gandhi ne era rimasto profondamente colpito, e nel 1907 lo aveva recensito sulla rivista "Indian Opinion" come modello di protesta non violenta.
Nel 1849, quando fu dato alle stampe per la prima volta col titolo "Resistance to Civil Government", Thoreau aveva da poco compiuto trentadue anni. Era infatti nato il 12 luglio 1817 a Concord, nel Massachusetts. La cittadina, che allora contava duemila anime, era circondata da colline, fiumi, laghi, campi coltivati da contadini infaticabili. In questo "paesaggio favoloso dei suoi sogni infantili", Thoreau elabora una originale concezione della natura come generatrice di purezza e di verità interiore, negate dalla civiltà -grigia e scialba- del denaro e del consumo. Il "figlio dell'acqua", che avrà un lettore attento in Marcel Proust, con "Walden" (1854) celebra la libertà dell'individuo immerso nella solitudine della foresta e perennemente proteso alla ricerca del tempo perduto.
In un'intervista rilasciata al Daily Mail il 9 agosto 2014, Casaleggio non aveva esitato a paragonare - quanto ad ascesi esistenziale - la propria residenza di campagna al capanno di Thoreau nei boschi di Walden.
Il padre, un fabbricante di matite, lo iscrive nelle migliori scuole dell'epoca, dove si distingue nella traduzione dei classici greci e latini. Completato il quadriennio di studi ad Harvard, prepara un discorso di maturità in cui sono già chiaramente delineati alcuni dei concetti-chiave che lo renderanno famoso: disprezzo dello spirito mercantile, critica della corsa all'arricchimento, elogio di un'economia basata sulla frugalità. Nel 1837 diventa professore alla scuola pubblica di Concord. Ma vi insegna solo per pochi mesi, non condividendo l'imperante pedagogia dei castighi corporali inflitti agli allievi. L'anno seguente apre insieme al fratello John un campus per sperimentare la sua pedagogia libertaria: niente percosse e coinvolgimento degli alunni nel processo disciplinare. Dove si avverte un tema che sarà sviluppato in "Civil Disobedience", ovvero che un'autorità è legittima soltanto se ha il consenso di coloro su cui si esercita.
Durante la breve esperienza di docente nel suo paese natale, Thoreau incontra Ralph Waldo Emerson (1803-1882), anche lui residente a Concord. Emerson era considerato il padre del "trascendentalismo", un movimento filosofico fiorito a Boston. La pubblicazione di "Nature", manifesto del movimento, e le innumerevoli conferenze tenute nei Lyceums (simili agli odierni club letterari) gli avevano procurato una vasta popolarità negli ambienti borghesi del New England. Una regione che nella prima metà dell'Ottocento è teatro di una congiuntura culturale straordinaria, la quale ha come suoi protagonisti Herman Melville, Walt Withman, Nathaniel Hawthorne, Emily Dickinson. La Nuova Inghilterra diventa così il cuore intellettuale degli Stati Uniti, ossia di una nazione il cui passato era ancora quasi un foglio bianco; e che quindi doveva progettare se stessa, i suoi confini, la sua posizione nel mondo.
La voce di Emerson si inserisce in questo contesto con un suono dissonante, dai più interpretato come un frettoloso tentativo di rilanciare un idealismo che in Germania aveva ormai fatto il suo tempo. Al contrario, sebbene il trascendentalismo americano - in parte debitore dello spiritualismo di Emanuel Swedenborg (1688-1772) - fosse sorto soprattutto sulla spinta del romanticismo inglese e dell'idealismo tedesco, esso si configurava come una risposta a una questione sociale e politica senza precedenti. Frederick J. Turner, nel suo ormai classico studio sul significato della frontiera nella storia americana, osserva come i valori, le istituzioni, i costumi europei vengano progressivamente modificati fino a diventare qualcosa di totalmente altro: "Questa rinascita perenne, questa fluidità della vita americana, questa espansione verso l'Ovest con tutta la sua gamma di infinite possibilità, il suo contatto continuo con la semplicità della società primitiva, alimentano e forniscono le forze che dominano il carattere degli americani. L'avanzata della frontiera ha significato un movimento regolare che si allontanava sempre più dall'influsso dell'Europa, uno sviluppo costante di indipendenza su linee prettamente americane" ("La frontiera nella storia americana", il Mulino, 1967).
Pur ammirando Goethe e Friedrich Schiller, Emerson cantava dunque le virtù dell'intraprendenza e dell'iniziativa individuale, consacrate dalla lotta per la conquista della frontiera. Nei suoi saggi si rispecchiava la speranza in un futuro benevolo che animava i coloni del Nuovo Mondo, dove l'inesauribile riserva di risorse naturali prometteva prosperità e felicità. Come conferenziere e intellettuale militante, celebrava l'individualismo delle selvagge pianure poste a occidente, dove non vi era società ma soltanto l'uomo singolo di fronte alla natura, e ravvisava nel suo bisogno di autogovernarsi non un pericolo per l'ordine costituito, ma la vera forza degli Usa. Professando l'assoluta sovranità dell'individuo, Emerson era coerentemente un inflessibile fustigatore di ogni forma di schiavitù e di subordinazione. E non si stancava di ammonire i suoi concittadini sui rischi derivanti dal dilagante conformismo di massa, che metteva a repentaglio la "self-reliance", ovvero la fiducia in se stessi e la costante aspirazione al perfezionamento morale dell'individuo.
Emerson cantava dunque le virtù dell'intraprendenza e dell'iniziativa individuale, consacrate dalla lotta per la conquista della frontiera.
Come ha osservato Benedetta Zavatta in un pregevole paper universitario (Urbino,2005), Emerson ha offerto alla riflessione di Nietzsche stimoli del tutto inediti rispetto ai canoni tradizionali del pensiero europeo. Peculiare al trascendentalismo americano, infatti, è una concezione del sublime in cui la potenza della natura non viene avvertita come sfida o umiliazione. Nella vastità delle pianure sulle sponde del Pacifico, nell'imponenza dei massicci rocciosi, Emerson vedeva prefigurato il destino radioso che attendeva il popolo americano. L'esortazione che egli rivolge ai suoi contemporanei è quindi di cercare Dio non nelle Scritture, ma nella magnificenza della natura. Un punto pienamente condiviso da Nietzsche. Infatti, anche per l'autore della "Gaia scienza" la dignità umana non consisteva nel dichiarare una presunta superiorità della ragione -come accade nel sublime kantiano o nella celebre immagine della "canna pensante" di Pascal- ma unicamente nel riconoscersene parte. Lo studioso della Yale University Harold Bloom ha chiamato questa concezione "panfusionismo", proprio per ribadirne la diversità rispetto al sentimento del sublime elaborato in ambito europeo.
Quando Thoreau comincia a frequentare la casa di Emerson, la trova gremita di poeti, abolizionisti, femministe, pastori in rotta con la chiesa unitariana (confessione che negava l'incarnazione e la divinità di Gesù). In un clima che mimava i salotti europei del Settecento, si leggevano e venivano commentati Socrate, Eraclito, Pitagora, Agostino, Cicerone, Shakespeare, Mme de Staël. Il cenacolo dei trascendentalisti si era dotato di una rivista, "The Dial" (Il quadrante), alla quale nel 1840 Thoreau invia un poemetto, "Simpatia". Emerson, che nel frattempo ne era diventato il nume tutelare, gli propone di trasferirsi a New York per fare il precettore di suo nipote. Thoreau vi trascorrerà otto mesi penosissimi, che accresceranno il suo odio per la città e la sua nostalgia per le passeggiate e le meditazioni solitarie al riparo del frastuono urbano. Rientrato a Concord, nel 1845 si dedica alla realizzazione di un progetto apparentemente insignificante, ma che gli varrà un posto di primo piano nella storia delle idee. Comincia a costruire con le sue mani un capanno vicino allo stagno di Walden, il luogo magico della sua infanzia. Vive in tredici metri quadrati dal 4 luglio 1845, giorno (scelto non casualmente) della Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, al 6 settembre 1847.
Quando Thoreau comincia a frequentare la casa di Emerson, la trova gremita di poeti, abolizionisti, femministe, pastori in rotta con la chiesa unitariana.
In questi ventisei mesi di eremitaggio comincia a prendere le distanze dal gruppo degli emersoniani di Concord. Il distacco avviene quando Margaret Fuller, Bronson Alcott, Sophia e George Ripley si mettono a vagheggiare una comunità di "persone colte, intelligenti e liberali, alternativa alle pressioni di un sistema sempre più competitivo". Una comunità nella quale ognuno avrebbe potuto scegliersi un lavoro secondo le proprie inclinazioni e il proprio talento. Nonostante la diffidenza e la freddezza del maestro, la villa di Alcott accoglie dal 1841 al 1847 folle di curiosi che partecipano ai seminari in cui la nuova utopia viene illustrata e discussa. Il suo successo è enorme, e nei più fanatici provoca un'eccitazione che rasenta il delirio. A Boston, Margaret Fuller organizza dei "tè trascendentali" e, in un soggiorno parigino del 1846, ne parlerà con George Sand e Frédéric Chopin.
Louisa May Alcott, la moglie di Bronson, descrive con sarcasmo gli "Hegel in canottiera" che girano con un cartello appeso al collo in cui c'è scritto: "Non date e non accettate mai denaro". Sotto l'impulso di George Ripley, i trascendentalisti riescono a fondare Fruitland, una sorta di falansterio fourierista. In nome della polis ideale di Platone, rifiutano la proprietà, la carne, gli alcolici, il tabacco, la medicina, il commercio, le arti, lo stato, la famiglia. Concepita come risposta alla presunta fiacchezza mercantile della nascente civiltà industriale, nel marzo 1846 Fruitland viene rasa al suolo da un incendio mentre i suoi ignari abitanti danzavano allegramente nella sala da ballo. Hawthorne non si riprenderà più dal suo coinvolgimento in questa follia.
Louisa May Alcott descrive con sarcasmo gli "Hegel in canottiera" che girano con un cartello appeso al collo in cui c'è scritto: "Non date e non accettate mai denaro".
Thoreau aveva visitato Fruitland. Ma il suo socialismo filantropico gli era subito sembrato stravagante e artificioso. Né si era lasciato sedurre dal "capitalismo ecologico" di John Adolphus Etzler, allora di gran moda. L'ingegnere tedesco nel 1833 aveva pubblicato un libro gonfio di ottimismo: il marciante progresso tecnico avrebbe fornito energie rinnovabili, non inquinanti e gratuite per tutti. Thoreau invece sosteneva che le brutalità imposte dall'uomo moderno alla natura stavano ipotecando le sue stesse possibilità di sopravvivenza. Etzler s'inganna, diceva: la natura non deve servire l'uomo, perché è l'uomo che deve servire la natura. Un messaggio in rotta di collisione col nascente "way of life" americano, che contrapponeva allo scienziato il poeta, alla mondanità futile il piacere dell'introspezione, alla saggezza convenzionale quella dei bramini e delle popolazioni indigene.
In "Slavery in Massachusetts" ("La schiavitù nel Massachusetts",1854), invece, Thoreau cambia radicalmente registro. Ammette che il suo amore per la natura gli era apparso privo di interesse dopo l'approvazione di una legge assurda, che obbligava gli ufficiali del Nord a restituire gli schiavi fuggiaschi del Sud. Il sostegno alla causa abolizionista diventa cosí il centro del suo impegno politico e intellettuale, che culmina il 30 ottobre 1859. È il giorno in cui il capitano John Brown, un militare che insieme a una dozzina di commilitoni aveva impugnato le armi per estirpare la piaga dello schiavismo, viene impiccato. Sfidando le autorità, Thoreau declama sulla pubblica piazza una vibrante apologia del suo sacrificio e del suo coraggio. L'anno seguente la sua salute, straziata dalla tubercolosi, peggiora sensibilmente. Trascorrerà il resto della sua vita a riordinare manoscritti e testi incompiuti. Al capezzale, una zia gli chiede di fare pace con Dio. Con flemmatica ironia, risponde: "Che io sappia, non ci ho mai litigato". Muore il 6 maggio 1862 nella sua Concord, mentre infuriava la guerra di Secessione.
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rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.