8 Febbraio

Gli italiani e il Cavaliere Bianco

La chiamata di Draghi, il bisogno dell'uomo della Provvidenza, il paese che non può più contare sull'eredità esaurita del passato e su un Made in Italy che è frutto dei singoli e non di un sistema. Un viaggio di Marco Patricelli tra antichi vizi, un po' di storia e qualche buona speranza sul futuro

di Marco Patricelli

Gli italiani hanno ciclicamente bisogno di invocare l’uomo della Provvidenza, quello che rimette a posto le cose che la proverbiale allergia all’ordine sparge in pezzi lungo la storia del Belpaese. Lo fanno con un’aura messianica che impacchetta e infiocchetta la cessione della volontà decisionale: io do il potere a te, tu dai la tranquillità a me. Un classico che a volte è andato bene, a volte è andato male, il più delle volte per la pasta dell’uomo della provvidenza, portato agli altari ma anche precipitato nella polvere a seconda delle circostanze. Oggi, nel caos morale, politico, pandemico, valoriale, l’unto dagli italiani ha l’aria rispettabile e rispettata del genio dei conti, delle partite doppie, delle politiche economiche, finanziarie e monetarie. Mario Draghi, il superbanchiere planetario, l’uomo dell’ordine, appunto, nel caos italiota dei Conti che non tornano mai, della morale a più sfaccettature e della libertà declinata in talmente tanti modi da sbracare nell’anarchia. Gli arcinemici dell’agone politico, allineati e coperti per non rimanere fuorigioco, mettono la loro spada al servizio del “cavaliere bianco”, pronti a parole a fare squadra dalla stessa parte, ovviamente nel supremo interesse della nazione e ben lontani dal voler evocare l’armata Brancaleone.

Chi si sorprende di come siano andate le cose o non bazzica la storia o non fiuta i venti della politica italiana, che spesso però, va sottolineato, è un mistero anche per i frequentatori di stanze e corridoi e gli artefici di trame e disfacimenti. A Otto von Bismarck si attribuisce la frase secondo cui la politica è l’arte del possibile. Il cancelliere di ferro se ne intendeva eccome, visto che trasformò un bellicoso Stato-caserma, sorto su un territorio sabbioso dominato da un’aristocrazia guerriera (gli Junkers), in un esteso e temibile Stato continentale. E senza sbagliare mai una mossa. L’esercito vinceva le...


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