28 Gennaio

Gli italiani e il fascismo. Gli smemorati della memoria

Una testimonianza di Riccardo Ruggeri. Negli anni Trenta gli italiani erano quasi tutti fascisti. Il caso del pugno di accademici che non giurarono fedeltà al regime e persero la cattedra.

di Riccardo Ruggeri

Questo Cameo è “uno scoop non scoop”, cioè un prodotto giornalistico (di cui ho il copyright) che racconta fatti già noti, documentati, però sconvolgenti se riletti oggi, che vengono trattati, pur essendo veri, come fake news e proprio per questo, non potendole demolire, sono da nascondere. Quella di oggi è un’affermazione “scoop non scoop”. “Negli anni Trenta quasi tutti gli italiani erano fascisti, certificati o in sonno poco importa, salvo un misero uno per cento”. Torniamo all’oggi.

Raramente ho ascoltato, in occasione degli anniversari della Shoah, parole più appropriate sul fascismo di quelle usate in questi giorni dal Presidente Mattarella in giù, dalla comunità ebraica in giù, dallo straordinario discorso di ElieWiesel del 2010 ripreso dal Foglio, dall’autore cinematografico Walter Veltroni. Ho provato disagio per le parole ambigue di pochi e di quelli che, di contro, hanno voluto strumentalizzarle per motivi elettorali: due volgarità che si sono elise. Un solo rammarico per una dichiarazione di verità che attendo da tanti anni.

Da bambino ho subito capito cosa significasse appartenere a una famiglia operaia schedata dalla polizia perché antifascista. Cosa comportava? Per mio nonno (voleva che lo chiamassi "Nonno Stalin") avere i lavori più duri e insalubri alle Ferriere Fiat, ed essere arrestato, a titolo preventivo, ogni volta che Benito Mussolini veniva a Torino. Così per mio papà e mia mamma, vessati da tutti (persino sul tram) per aver mantenuto al dito la fede in oro, e non averla consegnata al Duce.

Ciò che non ho condiviso di questi giorni è il nascondere che gli italiani di quell’epoca erano fascisti, e lo erano quasi tutti, con tessera e senza, lo erano in modo consapevole, sapevano delle leggi razziali, al di là di tutto, apprezzavano Mussolini e le sue leggi, le sue realizzazioni. Negare questo lo considero un insulto a quei quattro gatti, tutti gli ebrei e alcune famiglie operaie...


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