30 Settembre
Governo e opposizione appesi allo spread
Per la maggioranza giallo-verde è la boa da superare, per il Pd (e Forza Italia) è la penultima speranza (c'è anche il rating di Moody's) di fermare l'avanzata dei partiti populisti. Grillo parla dell'individuo frou frou, in piazza del Popolo c'era un fantasma. L'agenda della settimana
Che settimana sarà quella che si apre oggi? Per l'Italia sarà di fuoco, il governo deve affrontare ancora la prova dello spread, venerdì è andata bene, ma la corsa è lunga. Per il governo si tratta della boa da superare, per l'opposizione è la penultima speranza (c'è ancora il rating di Moody's) di fermare l'ondata populista prima del voto europeo di maggio 2019. La maggioranza ieri si è mostrata compatta. Interviste e dichiarazioni hanno rimarcato il tema della crescita e degli investimenti. Intervista del premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera, intervento di Paolo Savona (Affari Europei) sul Fatto Quotidiano, intervista di Giovanni Tria (Economia) sul Sole 24Ore, dichiarazioni di Di Maio e Salvini. Si tratta di interventi che puntano a dare informazioni al mercato e una risposta corale all'intervento critico del Presidente della Repubblica che ieri ha richiamato l'articolo 97 della Costituzione sull'equilibrio di Bilancio. La politica è comunicazione. La comunicazione è politica. Gordon Gekko farebbe una correzione: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Va bene, andiamo in sala trading.
01
La battaglia dello spread
Manovra e Mercato. Riapre la Borsa, monitor puntati sulla curva dello spread tra Btp e Bund. Il contachilometri la venerdì si è fermato qui:
Lo spread è rimasto su livelli accettabili. Ma come dice Rossella O'Hara "domani è un altro giorno". Che giorno? Due sono i punti segnati in agenda.
- Da questo momento in poi il focus del mercato sarà sui dettagli delle misure, sulle assunzioni di crescita (il denominatore dell’equazione del debito) e sulla mossa di Moody's sul rating.
- L'esternazione di Mattarella contro il deficit e il richiamo all'articolo 97 della Costituzione (che va letto insieme all'articolo 81 sul pareggio di bilancio) è un elemento di tensione di cui potremo valutare il peso con l'apertura dei mercati. Per ora è un...
Che settimana sarà quella che si apre oggi? Per l'Italia sarà di fuoco, il governo deve affrontare ancora la prova dello spread, venerdì è andata bene, ma la corsa è lunga. Per il governo si tratta della boa da superare, per l'opposizione è la penultima speranza (c'è ancora il rating di Moody's) di fermare l'ondata populista prima del voto europeo di maggio 2019. La maggioranza ieri si è mostrata compatta. Interviste e dichiarazioni hanno rimarcato il tema della crescita e degli investimenti. Intervista del premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera, intervento di Paolo Savona (Affari Europei) sul Fatto Quotidiano, intervista di Giovanni Tria (Economia) sul Sole 24Ore, dichiarazioni di Di Maio e Salvini. Si tratta di interventi che puntano a dare informazioni al mercato e una risposta corale all'intervento critico del Presidente della Repubblica che ieri ha richiamato l'articolo 97 della Costituzione sull'equilibrio di Bilancio. La politica è comunicazione. La comunicazione è politica. Gordon Gekko farebbe una correzione: "È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione". Va bene, andiamo in sala trading.
01
La battaglia dello spread
Manovra e Mercato. Riapre la Borsa, monitor puntati sulla curva dello spread tra Btp e Bund. Il contachilometri la venerdì si è fermato qui:
Lo spread è rimasto su livelli accettabili. Ma come dice Rossella O'Hara "domani è un altro giorno". Che giorno? Due sono i punti segnati in agenda.
- Da questo momento in poi il focus del mercato sarà sui dettagli delle misure, sulle assunzioni di crescita (il denominatore dell’equazione del debito) e sulla mossa di Moody's sul rating.
- L'esternazione di Mattarella contro il deficit e il richiamo all'articolo 97 della Costituzione (che va letto insieme all'articolo 81 sul pareggio di bilancio) è un elemento di tensione di cui potremo valutare il peso con l'apertura dei mercati. Per ora è un fatto politico, sarà la Borsa a dargli un prezzo
Sul mercato e le previsioni c'è un elemento interessante che è rimasto sul taccuino del titolare. Non guardate l'istante, ma un po' più in là.
02
Comprare o vendere Italia?
Il mercato non è quello che leggiamo sulla stampa mainstream che non riesce a vendere neppure i suoi giornali, bisogna setacciarla bene, l'informazione, e soprattutto leggere quella estera che tra gli stereotipi sul nostro paese nasconde però sempre qualcosa di sensato. Sul Wall Street Journal c'è la valutazione di un analista di UBS che abbiamo segnato sul taccuino: "C'è spazio fiscale - il rapporto tra debito e Pil non aumenterà in modo sostanziale in questo tipo di proiezione del budget". Non è l'affermazione di un pericoloso sovranista, ma il pensiero di Themos Fiotakis, uno dei responsabili della strategia FX e dei tassi presso UBS. Secondo il Wall Street Journal per Fiotakis "gli osservatori non dovrebbero confondere i prossimi negoziati sul bilancio tra l'Italia e l'UE con precedenti negoziati riguardanti i programmi di salvataggio di paesi come il Portogallo e la Grecia, che avevano meno margini di manovra per contrastare Bruxelles. Fiotakis sostiene che le obbligazioni italiane rappresentino ora una buona opportunità di acquisto". Va controvento, vedremo se avrà torto o ragione.
Sempre sul Wall Street Journal c'è un altro articolo da conservare firmato da Jon Sindreu che dopo aver ricordato che il 56 per cento degli italiani sostiene la moneta unica, afferma: "Fino a quando il sostegno all'Euro non si sgretola, ecco una regola empirica per gli investitori a lungo termine: se qualche obbligazione dell'Eurozona fa guadagnare molto di più di quella della Germania, comprala". In Borsa vedremo molte giornate interessanti. Forse troppo.
***
A proposito di comunicazione e politica, leggiamo cosa scrive Beppe Grillo sul suo blog. Trattarlo come un comico può servire a esorcizzare il fantasma (il primo di questo numero di List, ce ne sarà un secondo) ma non risolve il problema politico: quello che dice Grillo resta come un macigno sullo scenario. A forza di fare ironia di fronte alle sue sortite, nel Palazzo poi hanno cominciato a piangere. Non bisogna ridere, va preso sul serio. Solo così può essere analizzato, compreso e - per i suoi avversari che vogliono uscire dai social e entrare nella realtà - forse un giorno battuto sull'unico campo che conta: il voto.
03
Grillo e l'individuo frou frou
Nell'attesa del ritorno sulla terra dei presunti competenti, qui ci riduciamo a leggere quel che dice il Re degli Incompetenti, uno che non sa un fico secco, ovvio, ma non sapendo niente, come un incantatore di serpenti, ha preso qualche milionata di voti (tutti ignoranti, anche questo sia scolpito sulle Tavole della Legge dei Competenti) e dalle nostre parti questo dettaglio - i voti - suscita curiosità e anche ilarità. Chi è il Re? Beppe Grillo. Oh sì, bisogna leggerlo.
Cosa dice Grillo? Sul suo blog ha preso una frase di Maurizio Martina di ieri ("Abbiamo capito la lezione, ora dateci una mano") e l'ha trasformata in un chiodo per appendervi il suo quadro:
È spettacolarmente oltre la perfezione artistica questa frase di Martina, efficace come tratta da un film di Stanley Kubrick. La logica che ri-mette insieme Tajani, Zingaretti, e tutti gli italiani che si identificano nella socialità frou frou. I soliti treni e autobus pagati non si sa da chi hanno riunito i discretostanti del paese a “protestare per contarsi” contro questo governo, che gli risulta incomprensibile. Gente che non capisce ancora una cosa molto semplice: in Italia ci sono tantissimi poveri, quasi poveri e persone spaventate dalla loro stessa casella postale.
Facciamo una breve analisi del testo, aiuta a capire come la politica sia comunicazione e come Grillo sia contemporaneo. Dalla loro stessa casella postale. Eccolo, il quotidiano. Il registro stilistico di Grillo - avviso ai competenti: qui usiamo gli strumenti dell'analisi semiologica - riporta alla concretezza materiale, il segno linguistico fa emergere le seguenti figure come in un film dell'orrore: il postino che ormai di te conosce la tua vita e soprattutto i tuoi debiti, una busta con un qualche timbro, un segno del destino di kafkiana burocrazia, il misterioso contenuto che nella fase di apertura della busta fa partire la musica dell'Esorcista. La quotidianità dei tantissimi poveri e dei quasi poveri. Chi tra i leader della sinistra parla questa lingua?
Così la teoria e il fatto in Grillo diventano l'azione di governo:
Questo governo pensa a loro quando vuole fare deficit (ancora entro il 3%), desidera ripristinare quello stato sociale che i frou frou hanno abbandonato.
Domanda retorica:
Ma da dove viene questa mentalità? Per quale ragione sembra così incredibile fare un po’ di deficit allo scopo di ripartire dagli ultimi?
E conclusione sarcastica: l'esistenza di quella che Grillo chiama "ideologia frou frou".
Tutto questo può essere liquidato come il vaticinio di un pazzo, follia lisergica, delirio di un comico e via discorrendo. Il titolare non crede alle facili ricette dei populisti (il mondo è dannatamente complesso) e neppure ai totem brussellesi che hanno alimentato questo scenario fino a far ammalare l'Europa di europeismo, ma piaccia o meno, davanti e dietro, sopra e sotto, resta il fatto che quello che dice Grillo è politicamente efficace e parte da un dato solido come il cemento a presa rapida: in Italia ci sono milioni di poveri. E i poveri votano. Essendo poveri, non hanno alcun risparmio, hanno la sola stentata vita da mandare avanti e dello spread non sanno che farsene. Hanno un bisogno primario più forte. Lo spread può mangiarti, ma alla fine non si mangia.
***
Nel frattempo, il Pd ieri è sceso in piazza e così, con un bagno di folla, sono spariti tutti i suoi problemi. Un nuovo miracolo italiano.
04
Il fantasma di Piazza del Popolo
La piazza è un'arma politica che periodicamente tutti i partiti usano. Non c'è niente di nuovo, nessuna sorpresa, fa parte della strategia del mostrare i muscoli, ma nel caso del Pd si tratta di un esercizio di sopravvivenza. Necessario per battere un colpo, insufficiente per evitare il collasso dopo quel sussulto. Le gazzette informano che Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Maurizio Martina si sono abbracciati. Niente cene, ma abbracci tanti. Dopo il gesto, nessun ferito. Solita polemica sul quanti erano in piazza. Settantamila, cinquantamila, non si sa e non c'è neppure il balletto tra organizzatori e questura. In questo scenario, contano poco entrambi. Repubblica stamattina informa che "il Pd respira". Chi ne ha a cuore le sorti, tocchi ferro, il bacio di Rep. è infallibile.
In piazza del Popolo c'erano un sacco di bandiere europee, il nuovo internazionalismo del Cosmopolita senza confini (leggere Calasso, L'innominabile attuale) e nessuna bandiera rossa e niente sinistra e niente Antonio Gramsci, non sia mai che si ricordi se non il padre del Pci almeno uno dei più importanti pensatori politici del Novecento, secolo breve (Hobsbawm), sanguinoso, ma ricco di pensiero. I competenti leggono filosofia politica? A vedere gli esiti delle loro previsioni, non si direbbe. In ogni caso, niente Gramsci. E si capisce, la parola d'ordine è niente passatismo, il progressismo non ha radici, non ha confini, non c'è nazione e guai a pronunciare la parola malefica e mefitica: popolo. Si poteva leggere, questa smaterializzazione dell'identità, questa lontananza dalla patria (pare che anche questa sia una brutta parola), ieri a Piazza del Popolo guardando appunto le bandiere. L'ultimo maquillage simbolico è la bandiera europea, curioso. È la stessa bandiera che Renzi mentre era Presidente del Consiglio fece sparire dal suo studio a Palazzo Chigi, durante la campagna referendaria, esponendo alle sue spalle ben sei tricolori nazionali. Il tempo cambia molte cose nella vita, cantava Franco Battiato.
La realtà è che la manovra del governo - al di là dei commenti tecnici che si possono fare e prenderanno corpo quando avremo il testo del Def - è una mazzata per il Pd che ora è costretto a tifare per lo spread. Non proprio un gran biglietto di presentazione. Se la maggioranza supera indenne la prova del mercato, per i dem la situazione si farà molto difficile: la "finanziaria" è spostata a sinistra, verso i ceti più deboli, e pone una minaccia esistenziale alla sinistra che - in teoria - dovrebbe guardare proprio alle classi sociali meno protette. Ma questa è appunto la teoria, mentre la pratica ha dimostrato che il Pd ha cambiato la sua natura e non pare intenzionato a discutere del proprio crac. Attende quello del Paese, ci fa sopra un rito vodoo. E mentre si attende il crollo della baracca, si va in piazza a dire che serve "un nuovo partito per una nuova sinistra" e naturalmente sul palco c'è chi quel partito lo ha condotto al minimo storico. Surreale.
Dire che al governo ci sono dei cialtroni, ultima parola esibita come de-fi-ni-ti-va sulla bolla dei social - e dunque dare del cialtrone al 60 per cento degli italiani che oggi sostiene la maggioranza, davvero astuta mossa - non cambia la propria condizione di precarizzati della politica. Ripasso delle puntate precedenti:
È un vero peccato che il Pd non abbia fatto i conti con la sua attuale dimensione minoritaria nella società italiana. Aspettare il fallimento degli altri non è una strategia per il semplice motivo che il governo potrebbe perfino cadere, il Paese andare a carte quarantotto (e con l'Italia anche l'Eurozona, tanti auguri) ma da un sottosopra rovinoso il cittadino italiano (non sappiamo se questo concetto antropo-politico sia stato sottoposto a revisione politicamente corretta dal partito dei competenti) uscirebbe rafforzato nell'idea che c'è qualcosa che non va nella democrazia e alla fine, di fronte a un governo auto-disarcionato dai mercati, dalla Bce, etc. quell'elettore avrebbe una conferma ulteriore di quel che pensa: non votare il Pd. Questo è il tema, il fantasma di Piazza del Popolo si chiama rifiuto della realtà.
05
Ah, gli industriali
Mentre il Pd aspetta la rovina, la dissoluzione, il rovescio via spread, l'Armageddon finanziario, l'arrivo della Trojka, ogni possibile cura e punizione esterna per i populisti al governo, segnaliamo sommessamente che la Confindustria ha cambiato idea, ha fatto un'apertura di credito alla manovra. Strumentale? E perché? Cosa dovrebbe essere? Il Pd naturalmente ha detto che si tratta di una posizione insostenibile, vergognosa, Carlo Calenda e Vincenzo Boccia si sono presi a torte in faccia via Twitter (che stile) e via così. Tutto bene, nessuna grande novità, resta come sempre il doppio standard della corrente Parioli del Pd: se Confindustria appoggia il Pd (e lo fece con grande trasporto nei confronti di Renzi e dello stesso Calenda) è un club di personalità illuminate e democratiche, se non scende in piazza contro Di Maio e Salvini al ritmo della musica degli Inti Illimani e negozia i suoi interessi con il governo, Confindustria diventa improvvisamente un clan di affaristi, evasori fiscali e pericolosi padroni del vapore che manganellano i progressisti. Sempre surreale.
La realtà è che è in corso un riassetto dei poteri, l'élite del passato (minoritaria nel paese reale ma con tutte le leve del potere ancora in mano) si sta riposizionando e "vede" chiaramente che Movimento 5Stelle e Lega - comunque la si pensi e comunque vada l'avventura del governo giallo-verde - non sono e non saranno un elemento passeggero dello scenario politico. Restano. Il Pd di oggi non si sa.
***
Un altro elemento sensibile per i mercati è la Brexit. Siamo ormai all'ultima curva della trattativa, il problema è che sembra infinita, il rettilineo non si vede.
06
La conferenza dei Tories
Il Partito Conservatore inglese si riunisce a Birmingham, appuntamento importantissimo, altro elemento sensibile per i mercati. Theresa May è sotto pressione da parte dei Brexiteers che la accusano dello stallo con l'Unione europea. Molti pensano che l'accordo con l'Ue sia inutile e la stessa May ha detto che "nessun accordo è meglio di un cattivo accordo". Tradotto nel gergo politico si tratta di hard Brexit. Potrebbe essere l'ultima conferenza dei Tories in cui la May partecipa come primo ministro e leader del partito.
Mancano sei mesi all'uscita della Gran Bretagna dall'Unione europea, la data fissata da tempo è quella del 29 marzo 2019. Il Chequers Plan di Theresa May è sospeso in aria. Non piace ai Brexiteers e nemmeno a Bruxelles. Il sempre galante Boris Johnson ha apostrofato così la prova data finora dalla May: "Una performance quasi invertebrata". BoJo ha in mente un altro schema, per altro non nuovo: un accordo di libero scambio come quello siglato dal Canada con l'Unione europea. La stampa conservatrice bolla come un "disastro" il piano della May e la trattativa in stallo con l'Unione europea. Per ora, tira aria di hard Brexit. Nuovo referendum? È escluso, farebbe esplodere il Partito conservatore e metterebbe in crisi l'istituzione democratica, il voto in Inghilterra è ancora una cosa seria. Dunque che cosa resta? Un altro voto, quello del Parlamento sul piano della May.
07
Futuro e presente dell'auto
Auto e emissioni. Il Parlamento europeo martedì 2 ottobre deve votare la nuova legge sulle emissioni delle automobili: limite del 45 per cento entro il 2030 e obiettivo intermedio del 20 per cento entro il 2025. Sono proiezioni che presuppongono un forte ricambio del parco delle auto in circolazione, un conflitto di idee, realtà, utopia. Molti pensano che la rivoluzione elettrica sia già largamente diffusa. Errore, guardate qui:
Lo stock mondiale di auto elettriche per ora è inferiore al 2 per cento del circolante mondiale. Crescerà a ritmo elevato, in alcuni grandi centri urbani certamente le auto alimentate dagli idrocarburi avranno una circolazione limitata ai veicoli con motori di ultima generazione, ma la realtà per ora dice che continueremo a bruciare petrolio e gas. Non basta il balzo tecnologico - fondamentale - serve anche l'organizzazione logistica, la distribuzione e naturalmente il cambio della catena produttiva. La via principale per ora resta quella di sviluppare l'efficienza nei motori e nei carburanti. Per il futuro, bisogna attrezzarsi.
Vendite di auto in America. Martedì 2 ottobre escono numeri fondamentali per l'industria degli Stati Uniti e anche per l'Italia dove gli stabilimenti di FCA producono auto destinate al mercato americano come la Jeep Renegade e la Fiat 500.
08
La spesa tedesca e la fabbrica francese
Il supermercato tedesco. Come vanno le vendite al dettaglio in Germania? Lo sapremo oggi e si tratta di un elemento per capire il grado di fiducia del consumatore tedesco. Numeri importanti per Angela Merkel e la sua Grosse Koalition in seria difficoltà.
Produzione in Germania e Francia. Mercoledì 3 ottobre escono gli indici PMI composite (manifattura + servizi) per il mese di settembre di Berlino e Parigi. Un altro indicatore da tenere d'occhio per capire se la produzione europea è destinata a rallentare ancora nell'ultimo trimestre del 2018.
09
Il lavoro a Trumpland
Lavoro in America. Venerdì 5 ottobre escono i dati dell'occupazione. In agosto l'economia americana ha creato 201 mila nuovi posti, gli analisti per settembre ne prevedono altri 185 mila. Aspettiamo con il taccuino squadernato. Le elezioni di mid-term del 6 novembre sono vicine e Trump punta sul boom economico per limitare i danni. Di solito il partito del Presidente nelle elezioni di mid-term perde voti e seggi.
10
Piccoli e grandi paesi al voto
Voto in Lettonia. Sabato 6 ottobre i lettoni eleggono il loro Parlamento. È in corso una battaglia finanziaria tra Europa e Russia sul sistema bancario del paese, la filiale della Danske Bank (la principale banca della Danimarca) in Lettonia è coinvolta nel riciclaggio di oltre 150 miliardi di dollari provenienti da aziende russe.
Voto in Brasile. Domenica 7 ottobre il Brasile va alle urne. Paese lacerato, diviso dalla corruzione, in crisi economica, con la valuta in caduta libera. 147 milioni di votanti, un gigante conteso tra partiti con una forte polarizzazione tra destra e sinistra. Jair Bolsonaro, leader della destra populista, è stato accoltellato qualche giorno fa, corre nel voto dicendo "non mi sono mai sentito meglio in vita mia". L'esclusione di Lula ha mutato lo scenario, la corsa è tra due opposti estremismi. L'avversario di Bolsonaro è Fernando Haddad, un candidato tutto a sinistra.
L'osservatorio dei mercati emergenti di Bnp Paribas ha pubblicato qualche giorno fa questa supermedia di tutti i sondaggi:
Bolsonaro è il favorito, il candidato della sinistra Fernando Haddad è in risalita. In una sfida al secondo turno Haddad è dato per vincitore:
Andrà così? Le previsioni, come spesso capita, sono fatte per essere smentite. Aspettiamo il voto. Grande paese, grandi sorprese (forse), di certo grandi problemi.
***
Come chiudiamo questo numero di List? In maniera circolare, torniamo al nostro piccolo e grande paese, alle sue biografie improvvise e improvvisate, in divenire e svanire. Dalla boccetta d'inchiostro di Guido Ciompi è schizzata via con un rombo una coppia bombastica. Cinema & Politica. Chi è Thelma e chi è Louise in questo gioco di coppia? Le ragazze finirono nel burrone in una fuga vibrante. I ragazzi (ancora) non si sa.
11
Matt Thelma e Di Louise
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almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.