18 Febbraio
Governo salvo, grillini spaccati dal voto, Renzi all'angolo
Un incredibile finale di giornata: i militanti votano il No al processo per Salvini (59 per cento), ma la consultazione fa emergere il problema della base divisa (Sì al 40 per cento). Renzi nel dramma: arresti domiciliari per i suoi genitori. Il suo progetto di rilancio non c'è più
Un incredibile finale di giornata: i militanti del Movimento Cinque Stelle decidono che Matteo Salvini non va processato per il caso Diciotti (59,05 per cento) e così "salvano" il ministro dell'Interno, la leadership di Luigi Di Maio (per ora) e il governo. Nel giorno del passaggio più delicato per l'alleanza tra Cinque Stelle e Lega, mentre si consuma il voto sulla piattaforma Rousseau, i genitori di Matteo Renzi finiscono agli arresti domiciliari. La maggioranza è salva, il Movimento Cinque Stelle è spaccato con i militanti su sponde opposte, l'opposizione sprofonda.
Dritto e rovescio, come in una drammatica partita a tennis. Un doppio passo tragico dove c'è chi tira il respiro di sollievo e chi piomba nell'ora più buia. Il Movimento Cinque Stelle che vede cadere l'avversario più coriaceo, si riunisce in assemblea e tra i parlamentari circola via sms l'ordine di non commentare la vicenda dei genitori di Renzi. Storie intrecciate, il potere che si consolida e si dissolve, la liberazione lampo di un voto e la prigionia folgorante di un processo.
Renzi aveva progettato il rilancio. Ancora una volta doveva partire con un libro. Nell'estate del 2017 "Avanti" dove condurlo al grande rientro dopo la sconfitta nel referendum, ma il suo piano di ritorno sulla Terra del Governo incontrò la resistenza insospettabile dell'astronauta Gentiloni. Poco più di un anno dopo, un altro libro e quella che doveva essere "Un'altra strada". Interviste, presentazioni pubbliche, comizi durissimi su tutti e tutto, sul governo e sugli alleati di un tempo. L'altra strada Renzi l'aveva già scelta. Ma ancora una volta la Fortuna gli ha voltato le spalle, mentre stava andando a Nichelino, nel Torinese, per presentare il libro, l'ex premier è stato fulminato da una notizia: i genitori agli arresti domiciliari, accuse gravi, bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Così l'altra strada s'è fatta improvvisamente dissestata, impossibile....
Un incredibile finale di giornata: i militanti del Movimento Cinque Stelle decidono che Matteo Salvini non va processato per il caso Diciotti (59,05 per cento) e così "salvano" il ministro dell'Interno, la leadership di Luigi Di Maio (per ora) e il governo. Nel giorno del passaggio più delicato per l'alleanza tra Cinque Stelle e Lega, mentre si consuma il voto sulla piattaforma Rousseau, i genitori di Matteo Renzi finiscono agli arresti domiciliari. La maggioranza è salva, il Movimento Cinque Stelle è spaccato con i militanti su sponde opposte, l'opposizione sprofonda.
Dritto e rovescio, come in una drammatica partita a tennis. Un doppio passo tragico dove c'è chi tira il respiro di sollievo e chi piomba nell'ora più buia. Il Movimento Cinque Stelle che vede cadere l'avversario più coriaceo, si riunisce in assemblea e tra i parlamentari circola via sms l'ordine di non commentare la vicenda dei genitori di Renzi. Storie intrecciate, il potere che si consolida e si dissolve, la liberazione lampo di un voto e la prigionia folgorante di un processo.
Renzi aveva progettato il rilancio. Ancora una volta doveva partire con un libro. Nell'estate del 2017 "Avanti" dove condurlo al grande rientro dopo la sconfitta nel referendum, ma il suo piano di ritorno sulla Terra del Governo incontrò la resistenza insospettabile dell'astronauta Gentiloni. Poco più di un anno dopo, un altro libro e quella che doveva essere "Un'altra strada". Interviste, presentazioni pubbliche, comizi durissimi su tutti e tutto, sul governo e sugli alleati di un tempo. L'altra strada Renzi l'aveva già scelta. Ma ancora una volta la Fortuna gli ha voltato le spalle, mentre stava andando a Nichelino, nel Torinese, per presentare il libro, l'ex premier è stato fulminato da una notizia: i genitori agli arresti domiciliari, accuse gravi, bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Così l'altra strada s'è fatta improvvisamente dissestata, impossibile. E l'auto di Renzi ha invertito il senso di marcia, si torna tutti a Firenze, nel momento più difficile della sua storia di uomo e politico.
Perché è chiaro che la storia giudiziaria di Tiziano Renzi e Laura Bovoli è politica. Non si può scindere la vicenda del figlio da quella dei genitori, per la trama, l'intreccio, i fatti. L'ascesa e il declino di Renzi è una trama dove Firenze, la Toscana, il giro degli amici, i renziani della prima ora, quelli dell'ultima, le imprese, la finanza, le nomine, gli incarichi, le spifferate, i colpi alti e bassi, tutto è diventato materiale da rotocalco. Certo, le colpe dei padri (e delle madri) non devono mai ricadere sui figli (e vale anche per quelle dei figli sui genitori) e per soprammercato qui siamo di fronte a una storia che ha davanti un processo tutto da scoprire, ma l'arresto dei genitori di una figura politica come quella di Matteo Renzi è un fatto che ha un impatto politico enorme. È giunto mentre l'ex premier stava lavorando al suo nuovo progetto politico, forse un'uscita dal Partito democratico, certamente una dura battaglia interna nella sinistra. Da oggi quel rilancio è morto, Renzi ha davanti un'altra storia, dovrà scrivere un'altra sceneggiatura e recitare un altro copione.
Bancarotta fraudolenta, false fatturazioni, l'aggravante del dolo per il fallimento di tre cooperative. Le accuse a Tiziano Renzi e Laura Bovoli sono pesanti. La misura cautelare - gli arresti domiciliari - è stata eseguita dalla Guardia di Finanza di Firenze. Tra gli arrestati, anche un altro imprenditore di Campo Ligure, in provincia di Genova.
La reazione di Renzi è stata veemente, ha subito fissato una conferenza stampa per domani alle 16 in Senato e anticipato la sua linea che non sarà di difesa, ma di attacco: "Arriveranno le sentenze e vedremo se questi due cittadini settantenni, incensurati, sono davvero i pericolosi criminali che meritano - oggi, casualmente proprio oggi - questo provvedimento. Arriveranno le sentenze e misureremo la credibilità delle accuse. Arriveranno le sentenze e vedremo chi è colpevole e chi no".
"Oggi casualmente proprio oggi". In questa frase che si erge come uno spuntone c'è il bagliore dell'idea della macchinazione contro il personaggio politico.
La conferma di questa idea dell'offensiva politica per mano giudiziaria arriva con un'altra frase: "Se io non avessi fatto politica, la mia famiglia non sarebbe stata sommersa dal fango. Se io non avessi cercato di cambiare questo paese i miei oggi sarebbero tranquillamente in pensione. Dunque mi sento responsabile per il dolore dei miei genitori, dei miei fratelli, dei miei figli e dei miei nipoti. I dieci nipoti sanno però chi sono i loro nonni. Sanno che possono fidarsi di loro. E sanno che ciò che sta avvenendo è profondamente ingiusto". Anche in questo passaggio emerge l'idea di un complotto: colpire i genitori per affondare il figlio, il politico.
Prossime mosse? Alla Renzi, in trincea: "Voglio che sia chiaro a tutti che io non mollo di un solo centimetro. La politica non è un vezzo personale ma un dovere morale. Se qualcuno pensa che si possa utilizzare la strategia giudiziaria per eliminare un avversario dalla competizione politica sappia che sta sbagliando persona. Non ho mai avuto così tanta voglia come stasera di combattere per un Paese diverso e per una giustizia giusta". E siamo a tre. La strategia giudiziaria. Il terzo passaggio in cui arriva la cospirazione, il tentativo di farlo fuori manu militari dalla scena politica.
Infine, la zampata sull'impatto mediatico: "Non accetteremo nessun processo nelle piazze o sul web. I miei genitori si difenderanno in aula, come tutti i cittadini".
Un processo inevitabile, lo stesso che per 25 anni ha alimentato - e bruciato - la politica italiana.
Ci sarà da interrogarsi parecchio sul futuro dei Cinque Stelle e sull'impatto di questo voto nell'anima del Movimento, tra i militanti. Il risultato è quello di un partito spaccato in due, basta leggere il comunicato del risultato del voto (59,05 per cento il No al processo contro il 40,95 per cento di Sì) e soprattutto un passaggio che indica la delicatezza non di oggi ma di domani:
La votazione odierna entra nella storia di Rousseau per essere stata quella con il maggior numero di votanti di sempre in una singola giornata. Un record. E ciò conferma l’importanza dei principi di democrazia diretta all’interno del MoVimento 5 Stelle.
Sopravviverà a se stesso un Movimento che esce da questa consultazione con una spaccatura così netta tra i suoi militanti? Questa è la domanda che bisogna porsi da stasera. E cosa accadrà nel gruppo parlamentare - riunito mentre stendiamo questa nota serale - dove i dissidenti del voto erano tanti? Certo, la democrazia diretta, il risultato, offrono una via di fuga momentanea, ma nel Movimento c'è ben altro, una constituency elettorale che ha sempre tenuto accesa la fiamma del giustizialismo. E davvero la leadership di Di Maio è al sicuro dopo questo voto? Vedremo.
Cinque Stelle e Lega nell'immediato consolideranno la loro presa sul potere, il colpo inferto a Renzi fa sfumare processi politici e ne innesca altri, l'Italia per ora - e probabilmente così sarà a lungo - non ha nessuna alternativa politica credibile al governo giallo-verde. Senza alternativa, può esserci una navigazione pericolosa, ma difficilmente arriverà una crisi al buio. Per rompere un'alleanza, devi conoscere almeno un paio di mosse successive sulla scacchiera. Accadrà, ma da stasera questo doppio colpo ha allungato il tempo del governo. Può esserci sempre l'imprevisto, lo sappiamo, ma la logica dei rapporti di forza, l'ascesa e il declino delle leadership, non sono un dettaglio, sono l'elemento fondante della politica.
Quale imprevisto? Il più grande è quello di uno smottamento del gruppo dei Cinque Stelle. Ci sono passaggi elettorali delicati, il voto regionale in Sardegna tra pochi giorni (il 24 febbraio), le elezioni europee a maggio. Come reagirà l'elettore pentastellato davanti alla decisione sul caso Diciotti, al Salvini sorridente che evita il processo? La base grillina è sempre stata dura sul tema della legalità e della giustizia. Difendersi nel processo, non dal processo. Si materializza davanti agli occhi dei pentastellati duri e puri la seconda e non la prima. Per molti militanti è un problema di coscienza e di coerenza. Di Maio e soci hanno una fortuna, l'opposizione è a dir poco evanescente: Berlusconi è un leader anziano di un partito con una forza residuale, il Pd non ha una leadership e la sua figura più battagliera - e meno amata nel Paese - in una condizione tragica sul piano politico e personale.
Ora tocca a Renzi, per restare in gioco deve lottare, il coraggio è una dote che non gli manca. Appuntamento domani alle 16 in Senato. Comincia un'altra storia dell'ex premier. Non andrà come previsto nel suo libro, non c'è un'altra strada, la trama ancora una volta non l'ha scelta lui.
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10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.