30 Ottobre
Grande frenata e bassa velocità
La crescita nell'ultimo trimestre secondo la stima preliminare dell'Istat è pari a zero. L'economia sta rallentando. Conte difende la manovra: "Lo avevamo previsto, per questo abbiamo fatto una manovra espansiva". Ma i Cinque Stelle sono ripartiti all'assalto dell'Alta Velocità sulla Torino-Lione, cioè su investimenti per la crescita che serve al governo per non far sballare i conti
La Grande Frenata è arrivata. Secondo la stima preliminare dell'Istat, il pil italiano nell'ultimo trimestre ha segnato zero. Nessuna crescita. E nessuna sorpresa su List, è da molto tempo che scriviamo che la produzione sta cigolando in tutta Europa, con un mix di dati contradditori che combinati indicano che qualcosa nel congegno della crescita emette un rumore sinistro.
L'Italia è il fanalino di coda nella produzione, più volte abbiamo sottolineato come la gran parte di questa crescita fosse dovuta a fattori esterni (pax dei mercati, prezzi energetici rasoterra, locomotiva tedesca in corsa, ottime prestazioni del nostro export) e non a riforme decisive sul piano della produzione e dell'impresa. Se gli altri prendono il raffreddore, noi finiamo in ospedale.
Mesi fa segnalammo che la condizione dell'economia italiana post Grande Crisi continuava ad essere critica. Fu un dettaglio, piazzato nella sezione dei numeri dell'Economist - quella più utile e preziosa - nelle ultime pagine del settimanale britannico. Ecco la foto di quel frammento di giornale:
Cosa scriveva l'Economist sull'Eurozona? "L'eredità della crisi finanziaria del 2007-08 rimane pesante: l'economia greca è inferiore del 24 per cento rispetto al 2007 e l'economia italiana del 4 per cento più piccola. Gli investimenti aggregati nell'area dell'euro non dovrebbero raggiungere i livelli pre-crisi fino al 2019". Dopo tanta austerità, la Grecia è un paese ancora più povero. Dopo un governo tecnico e tre governi politici (il quarto, quello di Giuseppe Conte, ha appena cominciato la sua avventura) l'Italia è un paese con un'economia che non si è mai ripresa sul serio.
L'austerità senza misure per lo sviluppo è un medicinale che sconfigge il virus di una posta contabile, ma non riabilita il paziente. La corrente del Nord diceva che prima o poi questo momento sarebbe arrivato. È sempre dalla Germania che arrivano le prime indicazioni utili per sapere e per capire dove va l'Europa....
La Grande Frenata è arrivata. Secondo la stima preliminare dell'Istat, il pil italiano nell'ultimo trimestre ha segnato zero. Nessuna crescita. E nessuna sorpresa su List, è da molto tempo che scriviamo che la produzione sta cigolando in tutta Europa, con un mix di dati contradditori che combinati indicano che qualcosa nel congegno della crescita emette un rumore sinistro.
L'Italia è il fanalino di coda nella produzione, più volte abbiamo sottolineato come la gran parte di questa crescita fosse dovuta a fattori esterni (pax dei mercati, prezzi energetici rasoterra, locomotiva tedesca in corsa, ottime prestazioni del nostro export) e non a riforme decisive sul piano della produzione e dell'impresa. Se gli altri prendono il raffreddore, noi finiamo in ospedale.
Mesi fa segnalammo che la condizione dell'economia italiana post Grande Crisi continuava ad essere critica. Fu un dettaglio, piazzato nella sezione dei numeri dell'Economist - quella più utile e preziosa - nelle ultime pagine del settimanale britannico. Ecco la foto di quel frammento di giornale:
Cosa scriveva l'Economist sull'Eurozona? "L'eredità della crisi finanziaria del 2007-08 rimane pesante: l'economia greca è inferiore del 24 per cento rispetto al 2007 e l'economia italiana del 4 per cento più piccola. Gli investimenti aggregati nell'area dell'euro non dovrebbero raggiungere i livelli pre-crisi fino al 2019". Dopo tanta austerità, la Grecia è un paese ancora più povero. Dopo un governo tecnico e tre governi politici (il quarto, quello di Giuseppe Conte, ha appena cominciato la sua avventura) l'Italia è un paese con un'economia che non si è mai ripresa sul serio.
L'austerità senza misure per lo sviluppo è un medicinale che sconfigge il virus di una posta contabile, ma non riabilita il paziente. La corrente del Nord diceva che prima o poi questo momento sarebbe arrivato. È sempre dalla Germania che arrivano le prime indicazioni utili per sapere e per capire dove va l'Europa.
01
Il calo della produzione in Europa
I dati pubblicati da Eurostat sulla crescita economica sono eloquenti, la produzione comincia a flettere:
La crescita complessiva nel blocco dell'Eurozona è dello 0.2 per cento, mentre nell'Europa a 28 è dello 0.3 per cento. Deve indurre a riflessione il fatto che nonostante la Germania oggi abbia realizzato il record assoluto di occupati dalla riunificazione (oltre 45 milioni di occupati) è proprio da Berlino - in particolare dal settore dell'auto - che giungono i segnali di un inverno produttivo. Non arriverà con un'ondata improvvisa, probabilmente procederà con passo più moderato, ma il rallentamento c'è.
Per il governo italiano si tratta di una complicazione seria. I dati del Def così ballano e avranno bisogno di essere aggiornati, compresi quelli del deficit, ovviamente. Il premier Giuseppe Conte ha commentato:
È uno stop congiunturale, riguarda l'intero quadro dell'economia europea. Lo avevamo previsto, ma proprio per questo abbiamo deciso di fare una manovra espansiva. L'Italia non può andare in recessione, bisogna invertire la marcia. Abbiamo pianificato una manovra che si adegua al trend che si stava delineando e mira a invertire questo trend.
Il ragionamento teorico regge, quello pratico ha davanti la parola "investimenti". Se il quadro di investimenti in grandi opere previsto dal governo non parte, salta tutto l'impianto della manovra.
Se a questo aggiungiamo i chiari di luna del Movimento Cinque Stelle in materia di infrastrutture, c'è da preoccuparsi. Lo abbiamo scritto e ripetuto: sono al governo per fare, non per dire no. Il Consiglio comunale di Torino ha deciso che no, l'Alta Velocità non si farà. Applausi dei pentastellati. Brividi.
02
Un partito a bassa velocità
Il Movimento Cinque Stelle vuole chiudere il cantiere della Torino-Lione (e quanto pare costerebbe più chiuderlo che finire l'opera), il Consiglio comunale di Torino (sindaco pentastellato, Chiara Appendino) ha votato in tal senso, in Consiglio regionale mentre il titolare di List stende questa nota sono nella fase "Wilma, passami la clava". La Lega, un partito legato ai ceti produttivi del Nord, non è certo d'accordo sullo stop (e punta a una revisione del progetto), mentre il premier Giuseppe Conte da Nuova Delhi dice che seguirà lo stesso metodo usato con il progetto del gasdotto Tap: "Come metodo, intendo dire, non necessariamente come decisione finale. Non mi fate anticipare una decisione che non abbiamo ancora preso. Lo studieremo con cura, stiamo ultimando l'analisi di costi e benefici. Siamo in dirittura d'arrivo. Nel contratto è scritto che queste forze politiche e quindi il governo si impegna a rivedere quest'opera. Tra poco ci saranno tutti i dettagli e ci sarà una sintesi come abbiamo fatto con altri".
Il fronte francese attende di capire che fare, potrebbe aprire a una revisione dei costi (a Parigi questa tema è stato affrontato anche in passato) ma è chiaro che dopo il via libera al gasdotto Tap per i pentastellati si tratta di un punto politico. Hanno una mezza rivolta tra i militanti di cui sono prigionieri. Prendere decisioni di questo tipo sulla base degli umori degli elettori e non dell'interesse del paese è sbagliato. La presa di posizione di Confindustria in questo caso è corretta. Il presidente Vincenzo Boccia dice che "ci sono gruppi di interesse che vogliono bloccare tutto perché la loro idea è di appiattimento totale. Non glielo consentiremo. Le infrastrutture sono per noi l'idea di una società inclusiva, collegano la periferia al centro e il nostro paese all'Europa . Rifiutiamo la visione di un'Italia periferia d'Europa. L'impatto dell'opera sul pil è di circa 9 miliardi di euro, il triplo dell'investimento e vorremmo che qualcuno ci spiegasse perché non si deve fare la Torino-Lione e perché vogliamo scippare il futuro ai nostri giovani con ideologie rivolte ai propri elettorati. Non riusciamo veramente a comprendere queste scelte". Al netto degli slogan delle parti, siamo in una fase delicata, quella riassunta nella frase "Houston, abbiamo un problema". Con un partito lanciato nell'iper-spazio a bassa velocità.
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Il rapporto del Movimento Cinque Stelle con la scienza, lo sviluppo, l'innovazione è curioso, sembra spesso prescindere dal dato di realtà, dall'evidenza empirica. Occorrono dei ripassi. Francesco Gattei ne ha scritto uno sul motore del mondo, l'elettricità.
03
Realtà e miti del presente (e futuro) elettrico
Dal Frankenstein di Mary Shelley (e Mel Brooks) alle auto elettriche. Storia della cattura e produzione dell'energia. Duemila anni per comprenderla, duecento anni per utilizzarla. Servono ancora decenni per stoccarla con efficienza. Un'indagine di Francesco Gattei. Elettrizzante
di Francesco Gattei
"Si può fare.. ! Si ... Può ...fare!". L’esperimento del Dott. Frederick in Frankenstein Junior nella libera reinterpretazione del romanzo di Mary Shelley è un simbolo della straordinaria capacità salvifica dell'elettricità.
Mary, appena 19enne, era stata affascinata dagli studi e dagli esperimenti che stavano proliferando in tutta Europa attorno a un fenomeno conosciuto fin dai tempi dei greci. Che esistesse un flusso naturale di energia elettrica era noto anche a Talete e ai primi filosofi che diedero il nome Elektron all’ambra, per le proprietà di questa resina di elettrizzarsi ed attrarre altri materiali se strofinata. Ma catturare e utilizzare questo flusso era un’altra cosa. E passarono secoli. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Gattei parla anche del futuro dell'auto, quella elettrica sulla quale si fanno molti sogni. Giusti. Ma in anticipo sui tempi di sviluppo, sulla maturazione della tecnologia. È tutta una questione di batteria. E non solo, di logistica, distribuzione e molto altro. Una riorganizzazione della mobilità globale. Futuro. Qui abbiamo anche il presente. E non è né in ritardo né in anticipo. È adesso. Risultati trimestrali del Gruppo FCA. Ci interessano? Altro che, è l'auto italiana esportata nel mondo. Oggi si chiama Jeep.
04
Magneti Marelli vale un'extra cedola da 2 miliardi per FCA
Come sono i numeri trimestrali del Gruppo FCA? Buoni, ma come sempre vanno letti con attenzione per capire i trend. Ecco una sintesi rapida tratta dai documenti della conference call di oggi:
- Consegne globali complessive pari a 1.160.000 veicoli, in rialzo del 3% principalmente grazie alla crescita in NAFTA e LATAM, che è stata in parte compensata da APAC ed EMEA.
- Ricavi netti pari a 28,8 miliardi di euro, con un aumento del 9% (+11% a parità di cambi di conversione) per la crescita delle consegne e il positivo effetto prezzi e mix
- EBIT adjusted a 1.995 milioni di euro, in rialzo del 13% (+16% a parità di cambi di conversione) con margine in aumento di 20 pb al 6,9%
- Utile netto adjusted pari a 1.396 milioni di euro, in rialzo del 51% (+54% a parità di cambi di conversione); utile netto a 564 milioni di euro, in calo del 38% (-33% a parità di cambi di conversione) per effetto di costi stimati in 0,7 miliardi di euro accantonati in relazione alle problematiche del diesel negli Stati Uniti
- Indebitamento netto industriale pari a 0,2 miliardi di euro, tenuto conto dei versamenti discrezionali anticipati effettuati ai piani pensionistici per 0,6 miliardi di euro al netto delle imposte
- Nel trimestre Moody’s ha innalzato da stabile a positivo l’outlook di FCA e confermato il Corporate Family Rating a "Ba2"
- Annunciato l’accordo per la vendita di Magneti Marelli a CK Holdings Co., Ltd. Il Gruppo risultante dall’operazione opererà con il nome di Magneti Marelli CK Holdings. L’operazione attribuisce a Magneti Marelli un valore pari a 6,2 miliardi di euro
- La chiusura dell’operazione consentirà il pagamento di un dividendo straordinario di 2 miliardi di euro, in aggiunta alla ripresa della distribuzione di un dividendo annuale ordinario nella primavera del 2019, nella misura del 20% degli utili, come presentato lo scorso giugno al Capital Markets Day. La distribuzione dei dividendi è soggetta all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione e dell’Assemblea degli Azionisti.
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Questi sono i dati, quale lettura dobbiamo darne? Il numero più importante è l'extra cedola da 2 miliardi di euro per gli azionisti derivante dalla cessione di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei. Gli obiettivi sono confermati, utili e ricavi sono positivi, ma restano dei dubbi sull'andamento nei mercati chiave dell'Europa e dell'Asia Pacifico. Guardiamo il dettaglio in queste due slide, la prima è sull'area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa):
La seconda è sulla zona APAC (Asia Pacifico):
Le perdite in Europa e in Asia sono state compensate dall'andamento positivo negli Stati Uniti e in America Latina. Il marchio Jeep conferma tutta la sua forza, Fiat continua ad essere un dilemma da risolvere, Maserati ha problemi ormai noti (Cina) e in attesa di una soluzione. FCA in Oriente non riesce a penetrare come potrebbe e soprattutto dovrebbe. Complessivamente i risultati oggi sono ottimi:
Ma restano incognite sul futuro (alleanze, Cina, nuovi modelli e posizionamento della Fiat). C'è un marchio stellare, Jeep, e ci sono certamente piani su come valorizzarlo ulteriormente sul piano industriale e finanziario. Restano tutte da leggere le mosse di domani del nuovo ad Mike Manley.
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Il mercato dell'auto, una giungla, il più difficile. Ora che facciamo? Andiamo (o se volete, restiamo) in America. Tra sette giorni si vota per le elezioni di Midterm e Trump ha tirato fuori dalla manica una proposta da Trump.
05
Trump vuole metter la parola fine allo Ius Soli in America
Se nasci in America, chiunque tu sia, diventi americano. Lo Ius Soli degli Stati Uniti è sempre stato portato come un esempio di visione differente del mondo, di apertura della frontiera, di accoglienza e inclusione dello straniero. L'annuncio di Trump di voler - con un ordine esecutivo - cambiare tutto questo per molti è uno shock. Ma questa visione potrebbe essere fuorviante, non riflettere quello che si agita nella pancia dell'America profonda. Trump intervistato da Axios ha affermato: "Siamo l'unico paese al mondo in cui una persona entra e quando nasce un bambino, quel bambino è un cittadino degli Stati Uniti per 85 anni, con tutti questi benefici. È ridicolo. È ridicolo. E deve finire". Quello che dice Trump va letto in controluce, si vota il 6 novembre, tutto ha uno scopo ben preciso: mobilitare l'elettorato repubblicano. Che questa rivoluzione sulla cittadinanza si possa fare con solo un ordine esecutivo del Presidente, è materia controversa. In ogni caso, è partita anche l'azione legislativa in Senato. Lindsay Graham, senatore repubblicano, ha presentato un disegno di legge e ha commentato: "Finalmente c'è un presidente che ha la volontà di affrontare questa politica assurda del diritto di cittadinanza per nascita. Ho sempre appoggiato una riforma dell'immigrazione e allo stesso tempo l'eliminazione di questa norma".
Il dibattito è più che mai aperto e il tema è molto più sentito di quanto si immagini nell'Europa che sullo spirito americano dà per scontate cose che non lo sono. Su The American Mind, un giornale del Claremont Institute, subito dopo l'annuncio di Trump è stata pubblicata una nota che mostra come tra i costituzionalisti americani il tema sia discusso con posizioni opposte. Molti pensano che il Quattordicesimo emendamento (fu approvato dopo la Guerra di Secessione ed era frutto della battaglia contro la schiavitù e la diseguaglianza dei neri), che dà la cittadinanza ai nati in America sia un diritto indiscutibile, altri affermano che non ci sia affatto alcun automatismo né un diritto inalienabile. Cosa dice l'emendamento? Stabilisce questo nella prima sezione: "Tutte le persone nate o naturalizzate negli Stati Uniti e soggette alla loro sovranità sono cittadini degli Stati Uniti e dello Stato in cui risiedono. Nessuno Stato porrà in essere o darà esecuzione a leggi che disconoscano i privilegi o le immunità di cui godono i cittadini degli Stati Uniti in quanto tali; e nessuno Stato priverà alcuna persona della vita, della libertà o delle sue proprietà, senza due process of law, né rifiuterà ad alcuno, nell'ambito della sua sovranità, la equal protection of the laws". Cristallino, come tutta la Costituzione americana. Ma il diritto ha come sempre molti risvolti, la Costituzione dei padri fondatori è continuamente interpretata e i contrari puntano l'attenzione sugli stranieri irregolari che hanno figli sul suolo americano. Secondo il professor Edward J. Per Erler questo caso non può ricadere nelle disposizioni del Quattordicesimo emendamento. L'iniziativa di Trump è destinata a spaccare l'America e aprire una tagliente disputa tra giuristi. Tutto il resto è politica. Si vota.
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Che ne pensa Guido Ciompi? Mmmm, mi sa che a lui il biondo di Manhattan non gli va a genio. Vabbè, visto, si stampi.
06
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immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.