22 Aprile
Grandi e piccoli
I grandi problemi dell'ambiente discussi nella Giornata della Terra e i grandi profeti dell'ecologismo radicale resi piccoli da un libro intitolato "L'apocalisse può attendere". I grandi problemi dell'Italia che deve uscire dalla crisi pandemica, i piccoli calcoli dei partiti. Note sul coprifuoco, lo stato di eccezione, la Costituzione e un necessario messaggio di fiducia che così manca
Che succede? È la Giornata della Terra, il nostro splendido pianeta. È la giornata di chi ragiona in maniera saggia sui destini della nostra casa, ma è anche la giornata dei profeti dell'imminente catastrofe. Sia chiaro, servono politiche ambientali nuove, efficienza energetica, nuova mobilità, tutto deve essere - parola abusata e travisata - "sostenibile", ma senza dimenticare che sulla Terra la presenza dell'uomo è un fattore di cambiamento ineludibile, la vita è questo gioco di trasformazione e consumo.
01
L'apocalisse può attendere
Salvare la Terra dall'uomo è un paradosso, la Terra si salva da sola, si trasforma seguendo i cicli cosmici, le leggi dell'universo, forze più grandi e per noi in buona parte ancora insondabili. Dove oggi ci sono i ghiacci un tempo c'erano foreste, copertina di Nature:
Possiamo peggiorare - cosa che stiamo facendo - l'ambiente fino a renderlo un elemento letale per la nostra vita sul pianeta, in questo caso il problema diventa salvare l'uomo da se stesso. Dobbiamo trovare un equilibrio, come sempre. Un buon libro per sapere, per capire, è quello di Michael Shellenberger, L'apocalisse può attendere, che spiega come esistano buoni motivi per evitare il disastro, almeno per quanto riguarda la parte a cui contribuisce l'uomo.
Facciamo due domande, un assaggio del libro.
Moriremo di fame? Uhm, leggete qui: "La FAO ipotizza un aumento della produzione alimentare del 30 per cento entro il 2050, tranne nel caso in cui venga adottato il cosiddetto scenario delle «Pratiche sostenibili», con un aumento del 20 per cento66. Il cambiamento tecnologico ha maggiore importanza rispetto al cambiamento climatico in ogni singolo scenario della FAO."
Saremo soffocati dall'inquinamento? Mah, non si direbbe: "Da oltre un decennio nelle nazioni sviluppate le emissioni di carbonio stanno diminuendo. Nel 2018, in Europa, le emissioni sono state inferiori del 23 per cento rispetto ai...
Che succede? È la Giornata della Terra, il nostro splendido pianeta. È la giornata di chi ragiona in maniera saggia sui destini della nostra casa, ma è anche la giornata dei profeti dell'imminente catastrofe. Sia chiaro, servono politiche ambientali nuove, efficienza energetica, nuova mobilità, tutto deve essere - parola abusata e travisata - "sostenibile", ma senza dimenticare che sulla Terra la presenza dell'uomo è un fattore di cambiamento ineludibile, la vita è questo gioco di trasformazione e consumo.
01
L'apocalisse può attendere
Salvare la Terra dall'uomo è un paradosso, la Terra si salva da sola, si trasforma seguendo i cicli cosmici, le leggi dell'universo, forze più grandi e per noi in buona parte ancora insondabili. Dove oggi ci sono i ghiacci un tempo c'erano foreste, copertina di Nature:
Possiamo peggiorare - cosa che stiamo facendo - l'ambiente fino a renderlo un elemento letale per la nostra vita sul pianeta, in questo caso il problema diventa salvare l'uomo da se stesso. Dobbiamo trovare un equilibrio, come sempre. Un buon libro per sapere, per capire, è quello di Michael Shellenberger, L'apocalisse può attendere, che spiega come esistano buoni motivi per evitare il disastro, almeno per quanto riguarda la parte a cui contribuisce l'uomo.
Facciamo due domande, un assaggio del libro.
Moriremo di fame? Uhm, leggete qui: "La FAO ipotizza un aumento della produzione alimentare del 30 per cento entro il 2050, tranne nel caso in cui venga adottato il cosiddetto scenario delle «Pratiche sostenibili», con un aumento del 20 per cento66. Il cambiamento tecnologico ha maggiore importanza rispetto al cambiamento climatico in ogni singolo scenario della FAO."
Saremo soffocati dall'inquinamento? Mah, non si direbbe: "Da oltre un decennio nelle nazioni sviluppate le emissioni di carbonio stanno diminuendo. Nel 2018, in Europa, le emissioni sono state inferiori del 23 per cento rispetto ai livelli del 1990. Negli Stati Uniti sono scese del 15 per cento tra il 2005 e il 2016. Nello specifico, tra il 2007 e il 2018, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno visto le emissioni di carbonio derivanti dall’elettricità calare rispettivamente ben del 27 e del 63 per cento. La maggior parte degli esperti ritiene che nelle nazioni in via di sviluppo le emissioni raggiungeranno un picco per poi diminuire, come avvenuto nei paesi sviluppati, una volta che avranno raggiunto un livello di prosperità pari a quello di questi ultimi. Ne consegue che le temperature globali molto probabilmente supereranno quelle dei livelli preindustriali di due o tre gradi centigradi, non quattro, una fascia di valori in cui i rischi, compresi i punti critici di cui sopra, sono significativamente inferiori. L’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) prevede oggi che le emissioni di carbonio nel 2040 saranno inferiori rispetto a quelle previste in quasi tutti gli scenari dell’IPCC".
La chiave del nostro futuro (migliore) è la scienza, la porta la apre la saggezza. Quella che spesso manca in Italia. Che combinano a Roma?
02
Coprifuoco senza guerra
Berlino. Circa ottomila persone in piazza hanno manifestato contro le nuove misure anti-coronavirus in Germania (Foto Epa).Si è aperto il grandioso dibattito tra coprifuochisti e anti-coprifuochisti (solo un po'). La Lega in consiglio dei ministri ieri si è astenuta nel voto sul decreto sulle riaperture, in pieno dissenso con la linea del premier Draghi. La grande battaglia di Salvini era quella di ritardare l'ora di innesco del coprifuoco dalle 22 alle 23. L'epica battaglia di Draghi invece era quella di mantenere il coprifuoco alle 22.
Lo scontro ha una coda incandescente oggi: le Regioni contestano la decisione del governo, c'era un accordo poi non mantenuto, dunque il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha convocato per oggi una riunione urgente di tutti i presidenti. Non c'è solo il problema del coprifuoco (anche le Regioni chiedevano all'unanimità uno spostamento dell'apertura fino alle 23), ma anche dell'utilizzo degli spazi interni da parte dei ristoratori e il rientro di tutti gli alunni a scuola con un adeguamento del sistema dei trasporti. La discussione s'annuncia con mare a forza 7.
Ci sono buoni motivi per sostenere che il coprifuoco e le "riaperture" sono incompatibili (a cominciare dal contrasto linguistico tra significante e significato), soprattutto in questa fase di estremo disagio per la popolazione.
1) La Carta fondamentale. Il coprifuoco è incostituzionale. L'articolo 13 della Costituzione, questa dimenticata, recita:
La libertà personale è inviolabile. Non è ammessa forma alcuna di detenzione, di ispezione o perquisizione personale, né qualsiasi altra restrizione della libertà personale, se non per atto motivato dell'autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge.
Quando i provvedimenti sono stati impugnati in tribunale (vedi i dpcm di Conte), il governo di fronte al cittadino "ribelle" ha perso (sentenza del giudice di Reggio Emilia, motivazioni depositate il 27 gennaio scorso). Lo stesso avverrebbe con il certificato verde per circolare tra i confini regionali: se la vaccinazione non è obbligatoria, come faccio a rendere vincolante il pass del vaccinato? Siamo al testacoda della logica e del diritto;
2) Virus e piazza. Il coprifuoco serve a ben poco nel contenimento del virus, sposta semmai la "movida" dalle piazze nel chiuso delle abitazioni e nei giardini privati, dove il rischio (lo dicono gli scienziati) è ben più alto e chi scrive ha la prova del cronista che vede frotte di ragazzi automuniti di casse di birra riunirsi nelle abitazioni, basta farsi un giro in qualsiasi quartiere per provarlo.
3) Libertà e consumo. Il paternalismo con cui viene disposto il coprifuoco è grottesco (ricordo il dibattito sugli "affetti stabili"), aumenta il malessere psicologico (i consumi di psicofarmaci sono alle stelle) e lo status di compressione dell'anima dell'individuo a cui una volta tolto il desiderio di consumare (l'unico a cui è stato "educato" da una società che ha smarrito il senso alto del sapere) altro non resta. Declinazione pratica: l'agente delle forze dell'ordine che ti ferma per strada (è capitato tante volte al sottoscritto che per lavoro non segue l'agenda dell'ufficio postale, ma l'ondata degli eventi su tutti i fusi orari) e ti chiede dove stai andando ("vado a contar le stelle, va bene?"), in tutta franchezza, pone una domanda che è una freccia, si sente fisicamente "la minaccia" alla libertà personale;
4) Fiducia. Il coprifuoco manda un segnale sbagliato agli attori economici, deprime la fiducia dei cittadini (proprio nel momento in cui più c'è bisogno di investimenti nel futuro), perché la data di scadenza indicata è un'ipoteca sull'immaginario dell'estate e i turisti decidono ora dove andare, i tour operator (settore spianato dalla pandemia) fanno i loro programmi, è un pessimo segnale per la stagione delle vacanze;
5) Da consumarsi preferibilmente entro... È un provvedimento già morto, sanno tutti che la data di scadenza di questo yogurt politico è quella del 15 maggio, quando ci sarà un nuovo decreto più "aperturista" (forse, dipende dalla vaccinazione).
03
Lezioni del passato da non dimenticare
Tutti questi elementi ovviamente si scontrano con la logica preoccupazione del governo su un aumento del contagio con la riapertura. Ma qui siamo proprio nel campo del "rischio ragionato" di cui ha parlato lo stesso premier Draghi, dunque o si apre o si chiude, il coprifuoco è una contraddizione che segnala non il "dubbio" (che ci sta) ma il "timore" frutto di una politica della sicurezza sanitaria che con il precedente governo ha fallito ogni obiettivo dichiarato. Il coprifuoco ha una prova d'errore nella gestione della crisi del coronavirus via Facebook i cui esiti sono arrivati fino a oggi: assenza di un piano pandemico, lockdown nazionali quando i cavalli del covid erano già scappati dal ranch, dittatura del politicamente corretto sul caso Cina e dunque impossibilità di chiamare le cose con il loro nome (esiste sulla stampa la "variante inglese", ma nominare Wuhan pare sia proibito), effetto boomerang con politiche restrittive sui confini regionali prive di tracciamento (toh, Immuni), un numero di morti da record (ancora oggi), strutture sanitarie al collasso, anarchia regionale con un contrasto ieri politico (destra vs sinistra) e oggi un caso di diversa percezione del governo della realtà dei territori, carenza di vaccini per assenza di una gestione delle dosi che prevedesse un piano B (bisogna sempre averne uno nella vita) in caso di fallilmento della strategia europea, cosa puntualmente accaduta. Infine, l'assenza di un programma per l'uso delle risorse del Recovery Fund che Draghi sta portando ora a termine in un paese dove lo Stato non c'è al punto che per terminare le opere pubbliche giù avviate bisogna nominare dei commissari. Sono gli esiti della decaduta maggioranza di governo scaturita da un ribaltone. Per queste ragioni l'esecutivo Conte II è affondato, per questi motivi semplici e drammatici è arrivato Draghi, il quale deve rimettere insieme i cocci e si trova in una terra di mezzo, tra il vecchio e il nuovo e deve provare a fare una difficile sintesi. La politica si fa con chi c'è e l'Italia ha questo scenario di rovine fumanti in un mondo che si prepara a uno dei più grandi rimbalzi della storia economica.
Queste cose nel Palazzo le sanno tutti, a destra e a sinistra. E allora cosa sta succedendo? Qui entra in campo il problema ideologico della pandemia e la trasformazione in corso del sistema del diritto in Occidente, in particolare nell'Europa continentale dove le Costituzioni sono giovani, deboli, i sistemi politici sempre più friabili e sottoposti alle pressioni della bolla dei social media. Non a caso chi ha risposto in maniera efficace - anche sul piano della libertà personale - alla pandemia è il Regno Unito dove una formidabile campagna di vaccinazione ha liberato il paese che non ha una costituzione scritta ma norme e consuetudini, istituzioni politiche e tribunali che danno vita a un eccezionale sistema di check and balance.
04
Stato di eccezione e terra di nessuno
Sono argomenti affrontati con lucidità da molti giuristi liberi dal pregiudizio, fuori dagli schemi della politica. Il più puntuale osservatore della "Grande Trasformazione" avvenuta in questo periodo storico è un filosofo, Giorgio Agamben, che già nel 2003 con il libro Stato di eccezione (Bollati Boringhieri) aveva individuato il viaggio al termine della notte delle nostre democrazie in qualcos'altro di indefinito, non più ancorato saldamente ai sistemi liberali.
Nel 2003 Agamben ricordava che "lo stato di eccezione costituisce un punto di squilibrio tra diritto pubblico e fatto politico che - come la guerra civile, l'insurrezione e la resistenza - si situa in una frangia ambigua e incerta, all'intersezione tra il giuridico e il politico" e "se i provvedimenti eccezionali sono il frutto dei periodi di crisi politica e, come tali, vanno compresi sul terreno politico e non su quello giuridico-costituzionale, essi vengono a trovarsi nella paradossale situazione di provvedimenti giuridici che non possono essere compresi sul piano del diritto e lo stato d'eccezione si presenta come la forma legale di ciò che non può avere forma legale".
Siamo in una "terra di nessuno", la sua esistenza è frutto di una dimensione politica unica - lo stato d'eccezione - solo che nel caso della pandemia il potere esecutivo, al di là di ogni colorazione della maggioranza, ne sta allungando l'esistenza, non riuscendo a risolvere il problema, ne rinvia il termine fino a piegare il diritto, plasmarlo, curvarlo e farlo diventare "altro".
Nel suo ultimo libro, A che punto siamo? L’epidemia come politica (Quodlibet), Agamben descrive perfettamente cosa è successo: "...di fronte alla crisi che sconvolse l’Impero nel III secolo, Diocleziano e poi Costantino intrapresero quelle radicali riforme delle strutture amministrative, militari ed economiche che dovevano culminare nell’autocrazia bizantina, così i poteri dominanti hanno deciso di abbandonare senza rimpianti i paradigmi delle democrazie borghesi, coi loro diritti, i loro parlamenti e le loro costituzioni, per sostituirle con nuovi dispositivi di cui possiamo appena intravedere il disegno, probabilmente non ancora del tutto chiaro nemmeno per coloro che ne stanno tracciando le linee. Quel che definisce, però, la Grande Trasformazione che essi cercano di imporre è che lo strumento che l’ha resa formalmente possibile non è un nuovo canone legislativo, ma lo stato di eccezione, cioè la pura e semplice sospensione delle garanzie costituzionali".
Come se ne esce? Non con il coprifuoco, serve una potente campagna di vaccinazione. Lo sa benissimo Draghi e lo sa anche Salvini che dovrebbe preoccuparsi meno della presenza di Giorgia Meloni all'opposizione e trasformare la Lega in una forza politica della destra europea.
05
Tre problemi urgenti che i partiti non vedono
Una miniera di rame nello Jiangxi, Cina (Foto Zuma)I problemi che incombono sono grandi, alcuni letali, ne elenco tre che sono classificati come "urgenti" sul taccuino, riguardano la politica estera, la manifattura e la politica ambientale:
1) Il Mare Nostrum che è loro. Nello spazio Mediterraneo - il nostro spazio vitale, ricordiamolo, altro che Ungheria e Polonia - la Turchia e la Russia sono una presenza che pone una sfida alla quale manca una risposta dell'Europa e degli Stati Uniti. In Libia sono presenti terroristi siriani che sono un pericolo per i paesi dell'area del Mediterraneo, a fine marzo il ministro degli esteri libico, Najla al-Mangoush, ha chiesto il ritiro dei mercenari, stimati in circa 20 mila combattenti irregolari agli ordini di varie milizie, alcune legate alla Turchia.
2) Materie prime. La scarsità di alcune materie prime fondamentali per la manifattura non occupa le prime pagine dei giornali ma è un tema chiave che impone una riflessione (e azione) sul ritorno della produzione in Occidente. Non c'è solo il problema delle "terre rare" necessarie per la produzione hi-tech. L'ascesa a razzo dei prezzi è un problema enorme per la meccanica agricola e l'industria. Ferro (strutture per il cemento armato), rame (tubi e cavi elettrici), polietileni (tubi e isolanti), sembrano lontani dalla nostra esistenza ma in realtà sono la nostra quotidianità. Altro che coprifuoco.
3) Green e realtà. Le politiche verdi sono necessarie, ma occorre grande prudenza, perché i costi delle riforme finiscono spesso per pagarli i poveri. Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, oggi ha lanciato un avviso ai naviganti: "Potremmo fare molto di più per essere verdi ma alcune misure rischiano di essere definitivamente letali per fasce sociali che hanno sofferto moltissimo, la sostenibilità va conquistata con passaggi successivi, ragionevoli e in alcuni casi anche reversibili nel post Covid, con la società in ginocchio e in grande difficoltà, bisogna essere prudenti nelle misure che possono andare a caricare troppo sulle fasce sociali che hanno sofferto. Se l'economia si rimetterà in moto, allora potremo investire di più, essere anche più drastici". È un invito all'uso della ragione, prima di tutto ad alcuni ministri del governo che parlano di era dell'idrogeno senza sapere neppure cosa sia.
Riaprire significa fare politiche sintonizzate con questa rivoluzione in corso. Draghi ha la cultura e l'esperienza, così anche altri ministri, ma appare sempre più evidente uno scollamento tra la realtà del governo e quella dei partiti. Nell'agenda di Lega e Pd, Cinque Stelle e Fratelli d'Italia, di tutte le formazioni presenti in Parlamento, questi temi non si affacciano perché non sono oggetto dei sondaggi. I partiti sono prigionieri dell'istante. E invece questi temi sono l'unica cosa che conta, ma se il dibattito è quello sul coprifuoco (che doveva trovare la soluzione in un compromesso, qui il governo ha sbagliato a non allungare l'orario, cambiava poco), se a Palazzo Chigi si fanno avviluppare in questo inutile braccio di ferro (e non tengono conto del fatto che esistono le Regioni e i Comuni, alla fine sono loro a gestire la faccenda su piazza), se l'esecutivo non chiude il cerchio con una campagna di vaccinazione a tappeto e dismette le politiche da buoncostume sanitaria, se i partiti non pensano al domani mettendo in campo un minimo di pensiero strategico, allora il nostro paese sprecherà l'ultima occasione per invertire il declino.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con un'immagine che ci ricorda la nostra grandezza e il nostro essere pulviscolo nell'universo.
06
Terra e Via Lattea
Cosa è grandioso? Questa immagine scattata dalla Stazione Spaziale Internazionale che mostra il profilo della Terra e poi un frammento della Via Lattea:
Miliardi di stelle e pianeti. Siamo molto presuntuosi quando pensiamo di poter cambiare da soli il corso della storia universale. Là fuori ci sono altri mondi e in qualcuno di questi altre forme di vita intelligente. Non siamo soli. E speriamo che gli alieni siano più saggi di quanto siamo noi. Sì, viviamo tempi interessanti, forse troppo. Buona giornata.
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stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.