12 Maggio

Guerra e pace. La missione di Zelensky a Roma

Domani l'incontro con il Papa, Mattarella e Meloni. Il sostegno dell'Italia al centro dei colloqui del presidente ucraino, la resistenza di Kiev e la speranza della ricostruzione. L'opposizione si è attendata. La frontiera americana (non) è aperta. Macron cerca batterie e Musk ha trovato un capo per Twitter

Volodymir Zelensky domani sarà a Roma, incontrerà Papa Francesco, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il rapporto personale tra Zelensky e Meloni ha favorito il viaggio in Italia, la posizione chiara del nostro paese nel sostegno a Kiev è un punto fermo, la conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina di fine aprile che si è tenuta a Roma ha dato il via al piano di post-conflitto, quando arriverà. Manca la pace e in molti sperano nell'iniziativa anche del Vaticano, ancora tutta da costruire.

Il campo di battaglia di Bakhmut dice tutto sulla confusione, la situazione drammatica della guerra di logoramento, le dichiarazioni del leader di Wagner che dipingono uno scenario di tensione tra i vari attori della guerra, con il capo dei mercenari,Yevgeny Prigozhin, che attacca ancora una volta l'esercito russo, dichiarando che nella sola giornata di oggi i soldati di Mosca hanno perso il controllo di 5 chilometri quadrati attorno a Bakhmut. Sono frasi che evidenziano una lotta interna, ma alcuni analisti sottolineano come in realtà Prigozhin sia un criminale che non conta molto nel quadro politico della Russia e c'è perfino chi ipotizza la sua fine perché il Cremlino sarebbe sempre più infastidito da uscite che mettono in luce le difficoltà dell'esercito di Putin. 

Le aspettative sulla controffensiva di Kiev sono diminuite, è stato lo stesso Zelensky a rimarcarlo nei giorni scorsi. Nel frattempo continua il rifornimento della difesa ucraina da parte degli alleati, Londra darà all'Ucraina i missili 'Storm Shadow'. La guerra continua a essere un rebus, la mossa del Regno Unito è stata commentata così sulla Tass dal ministero degli Esteri russo: "Un altro passo estremamente ostile, volto a potenziare ulteriormente l'Ucraina con le armi e portare a una grave escalation della situazione". 

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