5 Agosto
Guerra (mai pace) e povertà
L'esplosione di Beirut. Oltre cento morti, 4 mila feriti, 350 mila sfollati (e tanti dubbi). La tragedia della storia del Libano, stritolato dal debito, controllato da Hezbollah e dall'Iran. Trump vuole una fetta di TikTok. La morte di Sergio Zavoli e il ritorno da Federico Fellini. Un peccato di concupiscenza (libraria)
Che succede? Sono scoccate le 17.00, è morto Sergio Zavoli, è sempre "La notte della Repubblica". Ha avuto la fortuna di vivere un'Italia migliore di questa, di raccontarla, Zavoli. C'era il materiale giusto per la commedia e la tragedia, e lui, Zavoli, giornalista, classe 1923, una biografia che lo precedeva, andava in giro con Federico Fellini, fare buon giornalismo, ricordava, è come scrivere e girare un film. Aveva ragione, per questo il giornalismo e i film si somigliano, si prendono, si lasciano, s'ingaglioffiscono, sono belli e brutti (e brutti e belli, le streghe di Shakespeare volteggiano su di noi). Nella sceneggiatura giusta, l'avremmo visto ascoltare con un mezzo sorriso tutti i saluti postumi di quelli che non hanno mai letto un suo pezzo, ma lui sapeva benissimo che i finali sono sempre complicati, te ne sfugge regolarmente il controllo, dunque che dicano un po' quello che vogliono.
Roma, 1957. Sergio Zavoli e Federico Fellini (Foto Ansa).Così ora Zavoli è definito "patrimonio", della cultura, della televisione, della carta stampata, della Rai, mi raccomando ricordatevi anche del Pd e di tutto quello che l'Italia da tempo è incapace di esprimere per assenza di verbo, complemento, soggetto, pronome, grammatica tout court. Zavoli, te lo saresti immaginato questo fiume di frasi (s)fatte e retorica? Massì, sfuggire al banale è l'impresa della vita, figuriamoci quella dell'ora senz'ombra. Quello che serviva, in questa vita, è stato fatto: "La notte della Repubblica" (il nostro piombo ideologico), la "Nascita di una dittatura" (Mussolini, gli italiani, inventori del fascismo), il "Processo alla talpa" (sul Giro d'Italia, mitica prima tappa del cazzeggio colto sullo sport in tv), "Clausura" (la vita segreta delle Carmelitane Scalze, un'altra prima volta, alla radio). Tutto è in fila, tutto è registrato. E il non detto vuol dire che sarà per la prossima volta,...
Che succede? Sono scoccate le 17.00, è morto Sergio Zavoli, è sempre "La notte della Repubblica". Ha avuto la fortuna di vivere un'Italia migliore di questa, di raccontarla, Zavoli. C'era il materiale giusto per la commedia e la tragedia, e lui, Zavoli, giornalista, classe 1923, una biografia che lo precedeva, andava in giro con Federico Fellini, fare buon giornalismo, ricordava, è come scrivere e girare un film. Aveva ragione, per questo il giornalismo e i film si somigliano, si prendono, si lasciano, s'ingaglioffiscono, sono belli e brutti (e brutti e belli, le streghe di Shakespeare volteggiano su di noi). Nella sceneggiatura giusta, l'avremmo visto ascoltare con un mezzo sorriso tutti i saluti postumi di quelli che non hanno mai letto un suo pezzo, ma lui sapeva benissimo che i finali sono sempre complicati, te ne sfugge regolarmente il controllo, dunque che dicano un po' quello che vogliono.
Roma, 1957. Sergio Zavoli e Federico Fellini (Foto Ansa).Così ora Zavoli è definito "patrimonio", della cultura, della televisione, della carta stampata, della Rai, mi raccomando ricordatevi anche del Pd e di tutto quello che l'Italia da tempo è incapace di esprimere per assenza di verbo, complemento, soggetto, pronome, grammatica tout court. Zavoli, te lo saresti immaginato questo fiume di frasi (s)fatte e retorica? Massì, sfuggire al banale è l'impresa della vita, figuriamoci quella dell'ora senz'ombra. Quello che serviva, in questa vita, è stato fatto: "La notte della Repubblica" (il nostro piombo ideologico), la "Nascita di una dittatura" (Mussolini, gli italiani, inventori del fascismo), il "Processo alla talpa" (sul Giro d'Italia, mitica prima tappa del cazzeggio colto sullo sport in tv), "Clausura" (la vita segreta delle Carmelitane Scalze, un'altra prima volta, alla radio). Tutto è in fila, tutto è registrato. E il non detto vuol dire che sarà per la prossima volta, quando sarà l'ora di rimettersi a scrivere. Nato negli anni in cui tutto era possibile, fece tutto. E bene. Zavoli ha spento la tv, inforcato l'amata bicicletta e lasciato questa terra. Ha lasciato istruzioni precise, le cose nell'ultimo paragrafo dell'esistenza vanno fatte con un certo ordine, non bisogna investire gli altri con i dubbi sul tuo trapasso e il tuo eterno riposo, dunque "essere riportato a Rimini e riposare accanto a Federico", questo è il programma. Sarà una rimpatriata.
01
Illusione e realtà sul blocco dei licenziamenti
Il quadro della politica italiana è sempre quello: accumuliamo debito pubblico, non sappiamo dove stiamo andando, con la nave carica di zavorra. Il decreto d'agosto vale 25 miliardi, 13 se ne andranno per provvedimenti straordinari di sostegno al lavoro, il resto in un rivolo di spesa improduttiva. Zero investimenti, quelli che servono per crearli, i posti di lavoro. Nella maggioranza è in corso uno scontro sulla proroga del blocco dei licenziamenti, i Cinque Stelle puntano a tutto l'anno e oltre, il Pd cerca una via prudente per non bruciare risorse. I sindacati ripetono il copione di sempre: minacciano lo sciopero generale. Il blocco dei licenziamenti è un boomerang, un provvedimento innaturale, lo scambio sussidi-divieto (pago la cassa integrazione ma non devi licenziare) messo in piedi dal governo è una tossina perché è un elemento distorsivo del mercato del lavoro, non risponde alla logica economica, è un'idea "venezuelana" tra le tante e, alla fine, sul taccuino del cronista resta una domanda: chi paga? Provate a indovinare. Il Consiglio dei ministri è fissato per domani, prepariamo l'elmetto.
02
Segnali di ripresa dell'economia europea
Abbiamo buone notizie sull'economia, l'indice IHS Markit Pmi della produzione composita (servizi più manifattura) nell'Eurozona in luglio è sopra i 50 punti (segno di espansione), con un aumento di più di 6 punti, a quota 54.9 (in giugno era a 48.5).
"Il terziario ha segnato a luglio il primo aumento dell’attività in cinque mesi", mentre "il manifatturiero ha indicato la prima crescita della produzione dall’inizio del 2019". Due le economie guida, Francia e Germania, bene anche i numeri di Italia e Spagna.
La riapertura dell'attività economica è fondamentale, fa sentire i suoi effetti, la strada è lunga ma è l'unica possibile, dobbiamo prevenire, curare, convivere con il coronavirus e evitare altri lockdown.
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Andiamo in Libano, dove il quotidiano è diventata una prova di sofferenza senza fine.
03
Libano. La crisi nella crisi
Il Libano è precipitato in una crisi nella crisi, un paese chiave per gli equilibri del Medio Oriente è in ginocchio. L'economia è al collasso: il paese è stritolato dal debito pubblico di circa 88 miliardi di dollari, pari al 160% del Pil, il pagamento degli interessi consuma quasi la metà delle entrate statali. L'inflazione è al 30%, la sterlina libanese si è svalutata di circa il 40% rispetto al dollaro. È tutto insostenibile. La povertà dilaga.
Il Libano controllato dalla scimitarra di Hezbollah è alleato dell'Iran dell'Ayatollah Khamenei, della Siria di Bashar Assad, è la spina nel fianco di Israele, il paese che apre il Mediterraneo agli sciiti, la sua importanza è dettata dalla mappa del Mediterraneo Orientale. È l'intreccio della storia di ieri, oggi e domani della Turchia, di Israele, di Cipro, della Giordania, della Siria e dell'Iraq. Regni e imperi, miserie e splendori, cultura e libri bruciati, spada senza ramoscello d'ulivo.
Governare bene il Libano, significa dare una possibilità in più di pace al Medio Oriente. Chi vuole la pace? Chi vuole la guerra? Ancora una volta, si ripropone il tema delle classi politiche arabe, incapaci di governare in pace e per il bene del popolo. Vengono in mente le parole di Samir Kassir, giornalista e scrittore libanese, le pagine del suo libro intitolato "L'infelicità araba", i passaggi dolorosi dove riconosce la rovina, il paesaggio di macerie del suo mondo:
Come prodotto del deficit democratico, l'ascesa dell'Islam politico non poteva che essere una risposta alla crisi dello Stato arabo e all'impasse delle società arabe. Una forma di resistenza all'oppressione è nata anche dai fallimenti dello Stato moderno e dalle promesse egualitarie infrante delle ideologie progressiste; in questo senso, assomiglia all'ascesa del fascismo in Europa. Infatti, una volta tolto il velo religioso, gli atteggiamenti sociali dei movimenti islamisti rivelano molte somiglianze con le dittature fasciste. Se si vuole ammettere la pretesa dell'islam politico di essere una forza di cambiamento, quindi, bisogna accettare che il deficit democratico è permanente e che il mondo arabo non farà mai il suo ingresso nella modernità.
Kassir fu ucciso da un'autobomba a Beirut nel 2005. Gli autori dell'attentato non sono mai stati identificati. Aveva molti nemici, tutti quelli di cui denunciò la corruzione e gli orrori, a cominciare dal regime siriano di Bashar Assad.
Beirut, 2 giugno 2005. L'auto distrutta da Samir Kassir e i primi inutili soccorsi al giornalista (Foto Ansa)Il Libano quindici anni dopo la morte di Kassir è uno Stato fallito che non cade perché non può cadere, trascinerebbe il Medio Oriente in un incubo ancora più grande di quello che vediamo tutti i giorni. Il quadro politico mostra i due volti del Libano, della sua capitale, Beirut, che nelle parole di Kassir è "una città araba ma diversa, una città diversa ma araba". La società libanese così ricca di storia ha un sistema politico indegno di questa cultura, un sistema che nell'ossessione di rispettare le quote (di potere, di ricatto, di corruzione) ha dimenticato (e non ha mai avuto) la cosa più importante, quella declamata con impareggiabile efficacia da Abramo Lincoln: "Governo del popolo, dal popolo, per il popolo". Il popolo in Libano ha fame.
Il 21 gennaio scorso, il primo ministro Hassan Diab ha annunciato la formazione di un nuovo governo (dopo 85 giorni di proteste che portarono alle dimissioni l'ex primo ministro Saad Hariri). Il nuovo governo è composto interamente da partiti alleati con il Blocco politico dell'8 marzo guidato dal Movimento patriottico libero cristiano (FPM), Hezbollah, e dal movimento di Amal. Una coalizione più piccola, un esecutivo con 10 ministri in meno, ma con i soliti problemi di equilibrio interno e un paese in fiamme.
Le immagini del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, e della Suprema Guida Iraniana, Ali Khamenei (Foto Ansa).L'esecutivo nasce sotto l'influenza di Hezbollah, questi sono gli assetti di forza in Libano, comanda chi ha i fucili e Hassan Nasrallah non fa mistero di esser capace di usare la forza senza scrupoli. Hezbollah nel nuovo gabinetto ha due ministeri chiave: la Sanità e l'Industria, oltre all'influenza sul primo ministro. La maggioranza del blocco politico dell'8 marzo favorisce i legami amichevoli con l'Iran e la Siria, in contrasto con il blocco politico rivale del 14 marzo, che mantiene legami più stretti con gli Stati Uniti, la Francia e l'Arabia Saudita.
Dei 128 seggi del Parlamento libanese, 68 sono attualmente occupati dal blocco dell'8 marzo, 47 sono occupati dal blocco del 14 marzo e 13 deputati non sono formalmente membri di alcun blocco. Il governo libanese è formato su base settaria, cristiani e musulmani sono rappresentati equamente, ecco la sua composizione: 4 sunniti, 4 sciiti e 2 drusi (i drusi sono classificati come musulmani ai fini dell'assegnazione dei seggi); gli altri 10 ministri sono cristiani (4 maroniti, 3 greci ortodossi, 2 greco-ortodossi, 2 greco-cattolici, 1 armeno ortodosso). Il gabinetto del primo ministro Diab è il primo governo libanese dal 2005, composto interamente da partiti di un unico blocco politico. Il nuovo governo ha la più alta percentuale di donne ministro ad oggi (6 su 20), oltre al primo ministro della difesa libanese donna. Le proteste dei mesi scorsi hanno influenzato le scelte, nel nuovo governo più della metà dei nuovi ministri sono professori universitari o professionisti, i politici di carriera muovono i fili alle spalle.
04
L'onda d'urto. Beirut il giorno dopo
Gigantesca esplosione nel porto, impatto devastante, 113 morti, oltre 4 mila feriti, i dispersi sono 100 e gli sfollati 350 mila. Il governatore della città: "Sembrava Hiroshima". Il presidente Aoun: "Incustodite 2750 tonnellate di Fonti di intelligence: era un deposito di Hezbollah. Trump: i dirigenti militari pensano sia un attacco
Una gigantesca esplosione a Beirut. Il Libano precipita in una crisi nella crisi. Un paese martoriato, senza pace, un'altra pagina di sangue della sua storia. Donald Trump ha commentato: "Le esplosioni assomigliano ad un terribile attentato". Secondo il presidente americano i dirigenti militari pensano a "un qualche tipo di bomba". Un dubbio, un altro elemento infuocato, l'ultimo, di una giornata drammatica e di una fase dolorosa della storia del Libano e della sua capitale. Ecco la ricostruzione di quanto è accaduto. Un giorno e lo scenario del giorno dopo. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Dal Mediterraneo Orientale ci dirigiamo verso lo Stretto di Gibilterra, passiamo le colonne d'Ercole, attraversiamo l'Atlantico, ecco le coste della Virginia, l'America. E Trump.
05
Trump e la fetta di torta di TikTok
La fetta. La torta. Eccolo, il bagliore del ricordo, quel sapore di latte e biscotto che riaccende in un lampo le copertine dell'America disegnata da Joseph Christian Leyendecker, uno che con la matita e i colori (ri)faceva l'immaginario, l'artista che il grande Norman Rockwell prese come fonte di ispirazione e cercò di imitare, un tripudio grafico, con le nonne, le mamme, i bambini, le cicogne. Le befane. E una fetta di torta. Semplice, americano.
L'ultima pensata di Trump fa parte del copione non ci posso credere perché è un'idea semplice, americana (fare soldi), ma piazzata come un macigno sulla strada di un affare complicato: se Microsoft acquista TikTok, il governo deve avere una fetta dell'incasso ("a substantial portion", ha usato questa frase) perché la Casa Bianca ha operato nell'antica veste di sensale (con la Colt posata sul tavolo). E dunque l'esito finale del "deal" nella testa di The Donald è il seguente: io l'ho reso possibile e io decido come apparecchiare il tavolo. La cosa nel videogame della Casa Bianca ha un livello di difficoltà alto, perché il problema non è il New York Times che scrive che Trump ha l'impulso a comportarsi come il "Ceo d'America" (cosa vera più o meno per tutti i presidenti in varie fasi dei loro mandati), ma il Wall Street Journal che ricorda un paio di fatti che l'amministrazione deve annotare sul taccuino:
1. È vero, come afferma Trump, che la vendita non sarebbe oggi sul tavolo senza l'intervento del governo e naturalmente l'amministrazione ha un'alternativa, lo shutdown di TikTok, la chiusura dell'entità cinese che raccoglie dati sugli americani;
2. È vero che in caso di salvataggi e operazioni d'emergenza il governo ha ottenuto i suoi benefici economici (pensate agli interventi durante la Grande Crisi del 2008), ma il compenso al Tesoro per la vendita di TikTok a Microsoft sarebbe un caso senza precedenti;
3. Trump spesso mischia la finanza con la politica, gli usi e costumi delle aziende con gli interessi dell'amministrazione, il flusso di denaro (che conta, sia chiaro) con le relazioni internazionali: il caso della spesa dei paesi alleati nella Nato, il pagamento del muro al confine sollecitato al Messico, la Cina che dovrebbe sanare pronta cassa lo squilibrio della bilancia commerciale (che in realtà è soprattutto figlio del declino storico della manifattura sul suolo degli Stati Uniti) e risarcire i contribuenti per i danni causati dal coronavirus, sono tutti esempi della "dottrina Trump";
4. Il riconoscimento di una quota dell'affare Microsoft-TikTok costituirebbe un precedente pericoloso per la libertà dei negoziati tra imprese, sarebbe una sorta di tassa sugli investimenti esteri e sulle aziende americane che per poter operare sono soggette ad autorizzazioni del governo (per esempio, il settore minerario, le licenze per le telecomunicazioni e i trasporti, etc.). Sono pratiche da stato dirigista, da economia venezuelana, non da paese-guida del libero mercato.
Trump voleva chiudere TikTok, poi ha detto sì alla vendita, è probabile che dimentichi in fretta (tante sono le sue distrazioni, non stupirebbe) anche l'idea di passare all'incasso dell'assegno, ma il tema fa lampeggiare tutte le spie rosse nella sala comando della corazzata della business community americana. Microsoft e ByteDance hanno tempo fino al 15 settembre per chiudere la transazione, fino alla firma, tutto è possibile e bisogna tener conto delle future mosse di una sagoma per ora silente: Xi Jinping. A Pechino, com'è logico, non l'hanno presa benissimo, parlano le seconde file del partito, oggi il portavoce del ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha definito così l'iniziativa della Casa Bianca: "Totale bullismo".
Sul tavolo del risiko tra Stati Uniti e Cina resta il fatto che la Casa Bianca poteva bandire TikTok dagli Stati Uniti e The Donald ha aperto la porta della cessione, dunque via i cinesi di ByteDance con un assegno miliardario e dentro Microsoft che conquista 100 milioni di utenti negli Stati Uniti, un'occasione unica per ridisegnare la mappa globale dei social network, far venire il mal di testa a Mark Zuckerberg e ai fondatori di Google che finora hanno sbagliato il percorso di tutte le gite fuori porta dal monopolio del motore di ricerca. Basta dare un'occhiata alla copertina dell'edizione americana dell'Economist, dedicata alla crisi dell'età di mezzo di Google:
A Mountain View sono giunti a un bivio, il nuovo ordine del coronavirus non è solo un problema di Trump, ma dell'intera Corporate America. L'elemento positivo di questa storia è che il sì a Microsoft è arrivato a sorpresa, con un giro di giostra improvviso, una telefonata tra il ceo di Microsoft, Satya Nadella, e il presidente americano. Trump e Bill Gates si detestano (Gates lo ha fiocinato qualche giorno fa sulla gestione della crisi del coronavirus), ma la mossa ha una logica industriale forte, è un colpo che cambierà la mappa delle Big Tech. È sempre il Wall Street Journal a ricordare l'evoluzione da velociraptor di Microsoft: in sei anni Nadella ha comprato la software house di Minecraft (2,5 miliardi), LinkedIn (26 miliardi), la piattaforma di programmazione collaborativa GitHub (7,5 miliardi), il fieno i cascina di centinaia di milioni di utenti, un'impresa nuova, contemporanea. C'era una volta Windows (e c'è ancora) ma oggi c'è soprattutto un gigante del cloud computing che sta per lanciare una sfida a Facebook, la scalata alla montagna del social newtwork.
Trasformatore. Satya Nadella, Ceo di Microsoft (Foto Ansa).In un mondo dominato dall'oligopolio, i repubblicani hanno detto a Trump che questo fa bene alla concorrenza, è un esempio di "America First" - contro la Cina, nel momento in cui si diffonde il "virus cinese" (Trump dixit) - da sventolare in campagna elettorale. Questa è la vera fetta di torta sulla tavola di Trump, per le casse del Tesoro non cambia niente.
La campagna elettorale si nutre di occasioni, procede per tutti in modo erratico, irregolare. Trump è ovunque in maniera spesso confusa, cerca di beccare e schiacciare tutte le palle che s'aggirano sulla sua parte del campo da gioco. Joe Biden ha scelto un'altra strategia, si è immerso sott'acqua, non si fa beccare quasi mai dal sonar, di fatto lascia che siano il coronavirus e la crisi economica a logorare Trump.
America 2016 fu il colpo di un outsider, un imprevisto; America 2020 è uno scenario inedito con un uomo che è pre-visto, come il suo sfidante, Joe Biden, uno che è stato senatore del Delaware senza sosta dal 1973 al 2009 e vicepresidente con Barack Obama dal 2009 al 2017. Nessuno dei due candidati appare in perfetta sintonia con l'orologio della storia. Trump lo era nel 2016, senza alcun dubbio, ma oggi?
Nelle pagine di "White" - elettrico libro-diario-confessione, un gioiello letterario - Bret Easton Ellis ricorda che Trump faceva già Trump negli anni Ottanta:
Avevo fatto di Donald Trump l'eroe di Patrick Bateman in "American Psycho" e condotto ricerche su diversi suoi modi odiosi di fare business, sul modo disinvolto e sfacciato che aveva di mentire, su come aveva fatto di Roy Cohn il suo mentore, sui sospetti di razzismo che non dovevano necessariamente essere fuori luogo in un uomo della sua età e appartenenza demografica.(...) Quei giovanotti, i tizi di Wall Street con cui ero uscito per le ricerche iniziali, erano affascinati da lui. Trump era una figura di riferimento, cosa che mi turbò nel 1987, nel 1988 e nel 1989, ed è il motivo per cui è citato più di 40 volte nel romanzo. È lui l'ossessione di Bateman, il papà che non ha mai avuto, l'uomo che vorrebbe essere.
Letteratura? Niente è più profetico dell'arte del romanzo. E della nostra grande sorella, la televisione. Quando conduceva lo show Apprentice (dal 2004 al 2017, fu un grande successo che lo lanciò come figura perfetta per la presidenza di un'America in fase distopica) Trump licenziava come un fulmine i concorrenti ("You're Fired!"), il suo carattere da Mangiafuoco era "esposto", visibile sullo scaffale del centro commerciale America.
Quando è arrivato alla Casa Bianca, Trump ha continuato a vestire i panni del tagliatore di teste di ministri, aiutanti di campo, caddies della politica; pur avendo scritto un libro sull'arte del "deal", dallo Studio Ovale ha fatto partire una tempesta di porte girevoli e tavoli rovesciati, una rissa da saloon (dove naturalmente si spara anche sul pianista), un dentro e fuori buono per un film di Mel Brooks; in un'estate pazza (che ora ci sembrerebbe quasi "normale") ha incrociato i missili di Kim jong-un sul Pacifico e ha ingaggiato una quasi-guerra sul tema del chi aveva "il pulsante più grosso" (tutto vero), poi una notte deve averci ripensato, è andato a fare una passeggiata al confine tra le Coree con il dittatore più scafato del mondo (Kim s'è fatto l'atomica per non fare la fine di Gheddafi e Saddam) ma dopo un po' di tira e molla diplomatico ha di nuovo appiccato il fuoco al suo caratteraccio e con "l'amico Kim" ci ha litigato; ora tiene aperta una partita a poker tra gli imperi del container con il glaciale gambler Xi Jinping, un tipo che ha lo sguardo affilato di quello che sta al tavolo in una bisca di Macao e ha un altro mazzo di carte nella manica.
Tempestato dalla pioggia di asteroidi del coronavirus , rovinato dai sondaggi (come nel 2016, per questo occorre prudenza nel darlo per sconfitto), con l'ombra di una catena di fallimenti di piccole e grandi aziende alle porte, tenuto ancora in vita da Joe Biden a cui hanno consigliato di comparire sulla scena il meno possibile, Trump ha rimescolato la squadra della campagna elettorale e ripreso il suo gioco ad alto voltaggio, crea un nemico al giorno (e i nemici non gli mancano), fa il piccolo chimico sull'erba con la nitroglicerina e la racchetta in mano, attende l'occasione per mettere a segno il match point. Mancano ancora molti giorni al voto del 3 novembre, il problema è che il tempo oscilla come un pendolo tra il troppo e il troppo poco, la fetta di torta della Casa Bianca è là sul tavolo, una tentazione e un memento, l'orologio dell'America anche per lui fa TikTok.
***
Abbiamo fatto un lungo viaggio nella contemporaneità, come chiudiamo questo numero di List? Con un po' di letteratura, la nostra zattera nel mare in tempesta.
06
Un peccato di concupiscenza (libraria)
I libri sono un'alcova, ti seducono, ti chiamano nel buio, ti riaccendono il desiderio, ti trasportano. Ci sbatti addosso, come certe donne che ti lasciano l'ammaccatura (o gli uomini, fate voi) e da quel momento non c'è carrozziere che possa cancellare il segno di quell'incidente, il trauma sublime di quell'incontro. La sogni la notte, sospiri per lui di giorno, ti incazzi e ti scazzi, ti disperi e ridi, tanto non ti passa e se ti passa vuol dire che non era granché, si poteva sorpassare senza freccia e facendo pure le corna, à la Vittorio Gassman ne Il sorpasso. Leggere Concupiscenza libraria ricorda che le corde del cuore vibrano solo se c'è il violinista che sa pizzicarle, estenderle fino diventare singulto (viene in mente Paul Verlaine, la Chanson d’automne: "Les sanglots longs / Des violons /De l’automne / Blessent mon coeur / D’une langueur / Monotone").
Giorgio Manganelli scrivendo di libri suonò quel violino, con pazza gioia, così discorrendo di pagine che vanno e vengono, accade che egli colga sempre il paradosso terminale, il sottosopra dell'italiano medio con tendenza inevitabile al basso. Quando scrive che "in Italia l'umorista ha una sorte curiosa: la pornografia dei buoni sentimenti gli conferisce una dubbia dignità di cinico, di sicario. È incredibile l'inettitudine del lettore italiano ad avvertire e apprezzare la peculiare qualità del discorso umoristico", rivela che non sappiamo neppure ridere, lo facciamo nel triviale, nella latrina del dibattito pubblico, ma appena si passa dal rasoterra all'inpiedi, con il cervello che prende aria e i neuroni vanno in tilt come il flipper nel bar del paese, ecco, allora la faccenda diventa sospetta, un reato contro le Istituzioni, un disegno contro la pochette, il benpensantismo, la sola presenza di un "altissimo e civilissimo umorismo" è un chiaro atto di insubordinazione. E va punito con l'esilio, come un Juan Carlos I qualsiasi. Apparizioni, rivelazioni, tic tac della mente nell'era del TikTok, figuriamoci, siamo al soprannaturale, all'intelligenza al ministero degli Esteri e alla fisica quantistica che svalvola al Papeete. Suvvia, che fate, contemporanei? E poi, le avventurose scoperte in capitoli e paragrafi, leggere i gialli con Manganelli può essere un'epifania sul proprio carattere, la rivelazione del legno storto, del pugnale, della pistola, dell'esplosivo (nitrato d'ammonio, in cronaca), del sogno del liberarsi di lei (e naturalmente di lui) con un colpo di prestigio, con il corpo che cade nel pozzo con la luna, così "vi dev'essere una differenza profonda, drammatica, istituzionale, tra il lettore di gialli e il lettore di qualsivoglia altro genere di intrattenimento senzazionale: tra l'assassino e il vampiro, tra la vittima e un'astronave caduta in un agguato c'è una differenza solenne, direi filosofica". Quale sarà mai? "Il lettore di romanzi polizieschi può assomigliare al quieto e malizioso decifratore di rebus, ma anche al geniale interprete di testi mutili e linguaggi sapientemente cifrati". Ossì, che goduria, il geroglifico delle anime nere, dannate, perdute, "una narrativa che "ha diversi livelli di classe, ma ha sempre una classe" che in fretta e con un sogghigno tenero e malefico in Manganelli diventa uno zampillo d'inchiostro e ci illumina sui crittogrammi di Jules Verne, in un viaggio "nell'impossibile ma probabile". Manganelli è una sicurezza, si muove veloce, fa lo spiazzista. Qui i libri non si svelano ma si "velano", perché è l'abito che mette le ali all'immaginazione. E poi, sia chiaro, la faccenda è serissima, fiammeggiante, un tormento da pazzi, una maledizione senza interruzione, perché il gioco del racconto ha le sue regole senza briglie, sono come quelle dell'eros, una impaziente liturgia di desiderio, spogliare è una storia che viene sempre dopo il vestire. Ah, la concupiscenza.
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I dati personali degli Utenti saranno trattati dal personale incaricato di List. Inoltre, i loro dati personali potranno essere trattati da terzi, fornitori di servizi esterni, che agiscano per conto o a nome di List, debitamente nominati quali Responsabili del trattamento, e che tratteranno i dati in conformità allo scopo per cui i dati sono stati in origine raccolti.
- Diffusione dei dati
I dati personali non sono soggetti a diffusione.
- Diritti dell’interessato
Il Codice privacy e il Regolamento privacy conferiscono agli Utenti l’esercizio di specifici diritti.
Gli Utenti in qualsiasi momento potranno esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice privacy e s.m.i. e di cui agli art. 15, 16, 17, 18, 20 e 21 del Regolamento privacy, inviando una comunicazione scritta ai recapiti del Titolare di cui al precedente paragrafo 1 e, per l’effetto, ottenere:
- la conferma dell'esistenza o meno dei dati personali degli Utenti con indicazione della relativa origine, verificarne l’esattezza o richiederne l'aggiornamento, la rettifica, l'integrazione;
- l’accesso, la rettifica, la cancellazione dei dati personali o la limitazione del trattamento;
- la cancellazione, trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati personali trattati in violazione di legge.
Gli Utenti, inoltre, potranno opporsi al trattamento dei dati personali che li riguardano.
- Aggiornamenti
La Privacy policy del Sito potrà essere soggetta a periodici aggiornamenti.
Termini e condizioni di vendita dei servizi di abbonamento
I presenti termini d'uso disciplinano la fornitura digitale del servizio in abbonamento (di seguito,
il"Servizio" o
l'"Abbonamento") a List nelle diverse formule di volta in volta disponibili. Il Servizio è fornito da List
S.r.l., con
sede in Via Ferdinando di Savoia, 3 - 00196 Roma P. IVA 14403801005, iscritta al registro delle imprese di
Roma, numero
di iscrizione RM/1518421 (di seguito, il "Fornitore").
Il Servizio è rivolto esclusivamente a utenti maggiorenni. (di seguito, l'"Utente" o gli "Utenti").
List è il servizio digitale che fornisce agli Utenti contenuti editoriali, giornalistici e informativi di
qualità;
maggiori informazioni su List sono disponibili navigando sul sito internet https://newslist.it/ (di seguito,
il "Sito").
Il Servizio è disponibile in abbonamento via web a partire dal Sito, nonché attraverso l'applicazione List
(di seguito,
l'"Applicazione") per dispositivi mobili con sistema operativo IOS 11.0 o successivi e Android 6.0 o
successivi.
Il costo dei dispositivi, delle apparecchiature e della connessione internet necessari per la fruizione del
Servizio non
è ricompreso nel Servizio e si intende a carico dell'Utente.
1. Caratteristiche del Servizio
1.1 Il Servizio ha ad oggetto la fruizione in abbonamento dei contenuti editoriali della testata List.
L'Abbonamento è
disponibile esclusivamente in formato digitale; resta quindi espressamente esclusa dal Servizio la fornitura
dei
contenuti in formato cartaceo.
1.2 Il Servizio è a pagamento e comporta il pagamento di un corrispettivo a carico dell'Utente (con le
modalità previste
nel successivo articolo 5).
1.3 L'Utente può scegliere tra diverse formule a pagamento per la fruizione del Servizio; il costo, la
durata, le
modalità di erogazione e gli specifici contenuti di ciascun pacchetto sono specificati nella pagina di
offerta
pubblicata su https://newslist.it/fe/#!/register ovvero all'interno dell'Applicazione. Il contenuto
dell'offerta deve
intendersi parte integrante dei presenti termini d'uso e del connesso contratto tra il Fornitore e l'Utente.
2. Acquisto dell'abbonamento
2.1 Ai fini dell'acquisto di un Abbonamento è necessario (i) aprire un account List; (ii) selezionare un
pacchetto tra
quelli disponibili; (iii) seguire la procedura di acquisto all'interno del Sito o dell'Applicazione,
confermando la
volontà di acquistare l'Abbonamento mediante l'apposito tasto virtuale. L'Abbonamento si intende acquistato
al momento
della conferma della volontà di acquisto da parte dell'Utente; a tal fine, l'Utente accetta che faranno fede
le
risultanze dei sistemi informatici del Fornitore. La conferma vale come espressa accettazione dei presenti
termini
d'uso.
2.2 L'Utente riceverà per email la conferma dell'attivazione del Servizio, con il riepilogo delle condizioni
essenziali
applicabili e il link ai termini d'uso e alla privacy policy del Fornitore; è onere dell'Utente scaricare e
conservare
su supporto durevole il testo dei termini d'uso e della privacy policy.
2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.