12 Febbraio

Guerra o pace

Alta tensione in Ucraina, per la Casa Bianca l'invasione è "imminente". Lavrov: "Stati Uniti e Ue hanno ignorato le nostre richieste sulla sicurezza". Attesa per la telefonata tra Biden e Putin. Colloquio tra i ministri della Difesa di Mosca e Washington. Interessi, strategia, leggi della geopolitica e storia. Il rischio di un "incidente" che apre il conflitto

A che ora è la guerra? Non lo sappiamo, ma da ieri sera le probabilità di un conflitto che "sfugge" di mano nel cuore dell'Europa è alta. Oggi Joe Biden parlerà con Vladimir Putin, anche il presidente francese Emmanuel Macron lo farà. Tutti le nazioni stanno evacuando il personale militare e diplomatico dall'Ucraina, Italia compresa, è arrivato l'ordine poche ore fa.  Il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu, parlato al telefono con il capo del Pentagono, Lloyd Austin, hanno discusso di "questioni di sicurezza di interesse reciproco".

Le lancette dell'orologio corrono più veloci che mai. Gli Stati Uniti hanno deciso di spingere il loro racconto di un'invasione russa "imminente" fino al limite e l'effetto è micidiale perché stamattina il governo di Kiev ha chiesto "mantenere la calma", una nota del ministero degli Esteri dice che "al momento è estremamente importante rimanere calmi, rimanere uniti e consolidarsi all'interno del Paese, evitare azioni destabilizzanti e quelle che seminano il panico". L'invasione non c'è, nessuno sa se ci sarà, ma l'impatto delle dichiarazioni fatte ieri sera dalla Casa Bianca è un segnale di pericolo perché basta una reazione scomposta in territorio Ucraino - una mossa azzardata nell'area del Donbass, per esempio, un colpo di proiettile dal confine verso le regioni dove sono schierate le truppe russe - per innescare il conflitto. Le guerre scoppiano per vie che spesso non sono prevedibili, nel caso ucraino "l'incidente" è dietro l'angolo.

La Casa Bianca ha alimentato giorno dopo giorno questo scenario. Ieri Jake Sullivan, il Consigliere per la sicurezza nazionale, lo ha portato all'estremo affermando che un attacco potrebbe arrivare quando sono in corso i Giochi Olimpici invernali a Pechino (dunque entro il 20 febbraio, data della fine della manifestazione) e si tratta di "una possibilità molto, molto distinta" ma dicendo subito dopo che "non possiamo prevedere l'esatta determinazione" di...


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