11 Marzo
Guida alla crisi di non-governo
A sette giorni dal voto, comincia la partita vera: quella della ricerca di una maggioranza. Ci sarà? Per ora si va verso elezioni anticipate. Il giocatore in campo è il presidente Mattarella. I poteri e le opzioni sul tavolo del Quirinale. Una corsa a tappe raccontata dal titolare di List.
È trascorsa una settimana dal voto, il tempo sufficiente per far spegnere l'incendio della notte elettorale. Da questo momento comincia la partita per trovare una maggioranza di governo. Finora abbiamo sentito solo dichiarazioni che evaporano: la gioia dei vincenti, la delusione degli sconfitti, la faida interna nel Pd, le rodomontate di Renzi, il semi-silenzio da lutto di Berlusconi.
01
Due date, un destino
Non c'è un termine per fare il governo, ma l'agenda ha due date fissate e su queste bisogna concentrarsi:
23 marzo. Prima riunione del nuovo Parlamento eletto;
10 aprile. Presentazione del Documento di economia e finanza.
Al primo appuntamento mancano 12 giorni, al secondo un mese. Tra le due date intercorrono 18 giorni. In questi spazi di tempo si gioca un pezzo decisivo della partita di governo. Quale? Seguite il titolare di List.
Il 23 marzo le Camere cominciano le grandi manovre per l'elezione dei presidenti delle assemblee, comincia la diciottesima legislatura. L'elezione più rapida sarà quella del Presidente del Senato. Per sapere, per capire lo scenario dobbiamo guardare a quello che accadrà a Palazzo Madama. Il nuovo regolamento del Senato, prima di tutto, i fatti che contano, non le opinioni.
La prima seduta di Palazzo Madama sarà presieduta dal senatore più anziano di età, le funzioni di segretario saranno assunte dai sei senatori più giovani. Primo fatto annotato sul taccuino del titolare di List: l'aula al suo debutto sarà guidata dal presidente emerito Giorgio Napolitano, 92 anni. C'è da scommettere che non sarà un fatto meramente formale, la sua conduzione dirà molto degli accordi e disaccordi presenti tra i gruppi.
L'articolo 4 del regolamento del Senato stabilisce i criteri per l'elezione del Presidente: scrutinio segreto, nelle prime due votazioni serve la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato, nella terza votazione basta la maggioranza dei...
È trascorsa una settimana dal voto, il tempo sufficiente per far spegnere l'incendio della notte elettorale. Da questo momento comincia la partita per trovare una maggioranza di governo. Finora abbiamo sentito solo dichiarazioni che evaporano: la gioia dei vincenti, la delusione degli sconfitti, la faida interna nel Pd, le rodomontate di Renzi, il semi-silenzio da lutto di Berlusconi.
01
Due date, un destino
Non c'è un termine per fare il governo, ma l'agenda ha due date fissate e su queste bisogna concentrarsi:
23 marzo. Prima riunione del nuovo Parlamento eletto;
10 aprile. Presentazione del Documento di economia e finanza.
Al primo appuntamento mancano 12 giorni, al secondo un mese. Tra le due date intercorrono 18 giorni. In questi spazi di tempo si gioca un pezzo decisivo della partita di governo. Quale? Seguite il titolare di List.
Il 23 marzo le Camere cominciano le grandi manovre per l'elezione dei presidenti delle assemblee, comincia la diciottesima legislatura. L'elezione più rapida sarà quella del Presidente del Senato. Per sapere, per capire lo scenario dobbiamo guardare a quello che accadrà a Palazzo Madama. Il nuovo regolamento del Senato, prima di tutto, i fatti che contano, non le opinioni.
La prima seduta di Palazzo Madama sarà presieduta dal senatore più anziano di età, le funzioni di segretario saranno assunte dai sei senatori più giovani. Primo fatto annotato sul taccuino del titolare di List: l'aula al suo debutto sarà guidata dal presidente emerito Giorgio Napolitano, 92 anni. C'è da scommettere che non sarà un fatto meramente formale, la sua conduzione dirà molto degli accordi e disaccordi presenti tra i gruppi.
L'articolo 4 del regolamento del Senato stabilisce i criteri per l'elezione del Presidente: scrutinio segreto, nelle prime due votazioni serve la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Senato, nella terza votazione basta la maggioranza dei presenti. Probabilmente le prime due votazioni andranno a vuoto, ma dalla terza si corre in discesa e tutto è possibile. Ma attenzione, se anche la terza votazione va a vuoto, scatta lo stesso giorno "il ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue la maggioranza, anche se relativa". Nella terza votazione dunque ci saranno due nomi e due opzioni politiche. La distanza tra questi due nomi ci darà una indicazione sulla possibile maggioranza. Naturalmente può anche accadere che in realtà il Presidente del Senato non sia figlio di alcuna maggioranza, ma di un tentativo per conquistarla più tardi. Fu così per Pietro Grasso (e Laura Boldrini alla Camera), il segretario del Pd Pierluigi Bersani infatti inseguiva un appoggio dei grillini che non arrivò mai.
Eletto il Presidente del Senato, nella seduta successiva si eleggono quattro Vice Presidenti, tre Questori e otto Segretari, la macchina del Senato, sono posti importanti. I Questori hanno la gestione del bilancio del Senato, il denaro che poi va ai gruppi parlamentari, ormai divenuto una delle voci più importanti di finanziamento dei partiti.
02
I gruppi parlamentari
In questo momento si costituiscono anche i Gruppi parlamentari. Altro aspetto importante: il Senato ha un nuovo regolamento (leggere Parlamentarius su List), nel corso della legislatura non si possono costituire nuovi gruppi che non siano direttamente riferibili a partiti politici che hanno partecipato alle elezioni. È una norma che non blocca la transumanza e non chiude il suk di Palazzo Madama, un senatore può migrare verso un altro gruppo o nel Gruppo Misto, ma disincentiva la creazione di nuovi soggetti politici perché senza gruppo non hai visibilità, fondi a disposizione da gestire per l'attività politica, segreteria, autista. Niente gruppo, niente denaro; niente denaro, niente politica. Articolo 16 del nuovo regolamento: "Ai Gruppi parlamentari è assicurata la disponibilità di locali, attrezzature e di un unico contributo annuale, a carico del bilancio del Senato, proporzionale alla loro consistenza numerica". Sono cose che contano, non dettagli.
03
Le commissioni parlamentari
Fatti i gruppi, bisogna assegnare i parlamentari alle varie Commissioni, anche questo è un passaggio fondamentale. Il presidente di una Commissione ha grande potere e il controllo di una Commissione chiave decide spesso le sorti di un governo e dell'intera legislatura. Ricordare sempre: le leggi si votano in aula, ma si fanno e disfano in Commissione. Questo lavoro va fatto entro cinque giorni dalla costituzione dei gruppi parlamentari. Le Commissioni permanenti al Senato sono quattordici, quelle strategiche sono sei: Affari Costituzionali (si discuterà qui una eventuale nuova legge elettorale), Giustizia (qui c'è il filo ad alta tensione scoperto tra magistratura e politica), Programmazione economica, bilancio (i soldi, il finanziamento della spesa di governo e naturalmente le "marchette" dei partiti); Finanze e tesoro (il Fisco e il flusso di cassa, fondamentale); Lavori pubblici, comunicazioni (grandi lavori, infrastrutture, reti e controllo dell'oligopolio delle telecomunicazioni e dei media, qui ci sono i guardiani del sistema dei mainstream media); Lavoro pubblico e privato, previdenza sociale (commissione che in questa legislatura assumerà un ruolo centrale, vedere alla voce reddito di cittadinanza e non solo).
04
Le consultazioni
Mentre i partiti piazzano le loro pedine, il Presidente della Repubblica avvia le consultazioni. Siamo in un campo dove ci sono le regole e c'è anche la prassi.
Sul taccuino c'è una nota che descrive il clima istituzionale: siamo già in pieno dentro una crisi di non-governo. Sergio Mattarella si troverà in un doppio stato: avrà un potere di influenza sui partiti, ma a sua volta subirà le loro pressioni. Siamo in uno spazio che apre e chiude, c'è sempre un margine di discrezionalità.
Bisogna ricordare che il potere di formazione del governo insieme allo scioglimento delle Camere è il più grande in mano al Quirinale. Domanda: chi sceglie il presidente del Consiglio? Gli ingenui risponderanno: i partiti! Non proprio. Leggiamo l'articolo 92 della Costituzione:
Il Governo della Repubblica è composto del Presidente del Consiglio e dei Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri. Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri.
Tutto chiaro? La Costituzione non impedisce al Capo dello Stato di fare l'attività che viene chiamata di office seeking, dunque Mattarella in teoria può scegliere un nome che non è per forza quello dei partiti. Naturalmente egli tiene conto della volontà della maggioranza, ma non c'è alcun vincolo, solo una prassi che di volta in volta cambia a seconda del contesto.
05
Il potere del Quirinale
Mattarella in una situazione che parte già da uno stato di crisi, ha uno spazio di manovra ampio. Teoricamente il Presidente della Repubblica si muove tra un massimo (sceglie lui il Presidente del Consiglio) e un minimo (accetta il nome proposto dalla proposta della maggioranza).Visto lo scenario politico (i numeri e il dibattito in corso), Mattarella in questo momento si trova più vicino al massimo che al minimo, visto che tra i partiti per ora non emerge alcun accordo. Mattarella ha un potenziale di flessibilità della sua scelta molto grande. E più la crisi si prolunga più questo potere discrezionale aumenta. Questa è la formula da tenere d'occhio, parole del costituzionalista Piero Alberto Capotosti: "Il potere di designazione del Capo dello Stato è inversamente proporzionale al grado di coesione e compattezza dei partiti della maggioranza". Se i partiti sono deboli, se non hanno una soluzione pronta per l'uso, il potere discrezionale del Presidente si rafforza.
Mattarella si trova immerso in un caso quasi unico, vediamolo.
- Deve sostituire l'attuale maggioranza che è stata dissolta dal voto degli italiani;
- Nessuna delle due coalizioni ha la maggioranza in Parlamento;
- Le formule possibili si trovano di fronte a veti politici per ora non superati e forse non superabili;
- I vincitori delle elezioni (Lega e Movimento 5Stelle) reclamano entrambi l'incarico per formare il governo;
- La maggioranza naturale sarebbe quella tra i vincitori (Lega + Movimento 5Stelle), ma il primo partito è dentro una coalizione e il secondo no;
- La Lega per fare un governo "tra vincitori" - formula usata nel 1976 da Aldo Moro - deve rompere la sua coalizione;
- Il Movimento 5Stelle è il partito più grande e l'unico che ha raccolto ampi consensi in tutto il territorio nazionale;
- Nord e Sud sono spezzati, il primo presenta una maggioranza di centrodestra, il secondo un dominio totale dei Cinque Stelle;
- I voti aggiuntivi del soggetto di governo bocciato dagli elettori, il Partito democratico, sono congelati e probabilmente si muovono solo attraverso una traumatica rottura nel gruppo parlamentare;
- Costruire una maggioranza contro i Cinque Stelle è arduo e pericoloso sul piano politico, come altrettanto rischioso è escludere la Lega dal governo del Paese.
Conclusione: il Presidente Mattarella ha il 40 per cento di possibilità di nominare lui un primo ministro, il 30 per cento di accettare un'indicazione dalla maggioranza, un altro 30 per cento di sciogliere le Camere.
Ognuna di queste soluzioni, ha un esito:
- Il primo ministro nominato dal Presidente si ottiene per fallimenti consecutivi degli incarichi affidati a Salvini, Di Maio o altra personalità indicata dalle presunte maggioranze;
- L'indicazione di un solido premier della maggioranza si ottiene solo per smottamento di un gruppo parlamentare o rottura della coalizione (occhio al Pd e a Renzi, i quali non sono per forza la stessa cosa);
- Le elezioni anticipate arrivano di fronte al fallimento di tutte le opzioni esplorate, anche quella in cui Mattarella indica un Presidente del Consiglio per fare una larga maggioranza sostenuta da tutti.
Se dovessimo scommettere oggi su un esito, non avremmo dubbi: si vota nel giro di qualche mese. Ma qui sta il bello e l'imprevisto della politica. Mattarella può minacciare lo scioglimento delle Camere e di solito - siamo in Italia - nessun parlamentare vuole andare a casa non appena conquistato il seggio.
06
Le conseguenze inattese
La paura è un grande motore di conseguenze inattese che diventano obbligate. Di fronte al timore di perdere lo scranno subito, il parlamentare diventa docile, mansueto, un agnellino. Sa che prima o poi verrà mangiato, ma comincia a entrare nel suo cervello la formula: primum vivere deinde philosophari.
Tanto per cominciare, le coalizioni innescate dal Rosatellum sono robuste come un muro di sabbia. Quella di centrodestra sta in piedi solo per influenza di agenti esterni (il governo di Forza Italia e Lega in Lombardia, Veneto e Liguria), quella di centrosinistra semplicemente non esiste.
L'altro aspetto da tenere bene in mente è la forza del Movimento 5Stelle: un partito con il 32 per cento dei voti, pilastro del nuovo sistema politico, non ideologico, pronto a trattare con tutti, che non ha paura di tornare anche subito al voto perché sa di poter toccare quota 40 per cento la prossima volta. Difficile pensare di tenere fuori Di Maio con qualche giochetto da ancien regime senza scatenare l'Armageddon parlamentare. Si può tentare, ma solo sei ha lo scudo spaziale di Goldrake.
I grillini non sono affatto sprovveduti, hanno capito benissimo dove vogliono andare a parare Berlusconi e Renzi. Si torna sempre alla casella di partenza, il patto del Nazareno. È dalla rottura di quel patto - che condusse all'elezione di Mattarella - che ha origine il Big Bang. Il piccolo establishment italiano tifa per quella soluzione.
Per realizzare questa missione suicida (e lo sarebbe in termini inimmaginabili sul piano del voto) ci sono una serie di soggetti in campo: Berlusconi garante della coalizione e regista (come si è auto-definito), traduzione, ci sono almeno due persone che stanno parlando per suo conto ufficialmente e ufficiosamente: Gianni Letta e Denis Verdini. Con chi parlano? Con tutti. Sono diverse le modalità: Letta è cardinalizio e vellutato, Verdini è spiccio e va subito al sodo.
Nella Lega, lo sherpa si chiama Giancarlo Giorgetti, consumata esperienza, sponda centrodestra, stimato a sinistra, candidato alla presidenza del Senato (ma occhio alla variante Calderoli).
Nel Pd non si capisce niente, sono in seduta permanente di autocoscienza. In ogni caso, Renzi si muove già come un soggetto esterno e Luca Lotti fa il Letta (esageriamo) della situazione.
Nel Movimento 5Stelle c'è Di Maio e mentre Grillo fa maggioranze comiche sulla sabbia, il ragazzo di Pomigliano gioca a stanare tutti sul secondo punto che abbiamo messo in evidenza: 10 aprile, presentazione del Def.
07
Il Def e il voto anticipato
Come ha fatto notare stamattina sul Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il Documento di economia e finanza sarà scritto sempre da Pier Carlo Padoan "ma si limiterà a un quadro dell'evoluzione della finanza pubblica a legislazione vigente". L'Italia andrebbe vicina al pareggio di bilancio ma con un problema da brividi: l'innesco delle clausole di salvaguardia, l'aumento dell'Iva, con un impatto monstre da 12.4 miliardi nel 2019 e 19.1 miliardi nel 2020. Una botta da oltre 30 miliardi di euro nei prossimi due anni. Chi si carica sulle spalle un simile fardello di impopolarità?
Se la prospettiva è quella di un voto imminente, Lega e Cinque Stelle lasceranno l'ingrato compito al candidato da ultima spiaggia prima della dissoluzione dell'intero quadro politico degli ultimi 25 anni. Chi è? Paolo Gentiloni.
Questa è l'ultima carta di Mattarella. Vista l'impossibilità di fare un accordo da "dentro tutti", il congelato Gentiloni viene direttamente ibernato, lasciato a Palazzo Chigi a gestire una transizione di qualche mese (voto tra l'autunno 2018 e massimo febbraio 2019) e poi Salvini e Di Maio daranno l'ultimo colpo al vecchio sistema dei partiti: addio centrodestra, fine di Berlusconi, chiusura del Pd. Tanti auguri.
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riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.