6 Febbraio
Ha il coronavirus un italiano rientrato da Wuhan
Test positivo per uno dei connazionali che era in Cina, è in quarantena alla Cecchignola. È morto il medico cinese che per primo identificò il virus, un eroe che il regime voleva far tacere. Fiat-Chrysler, forniture dalla Cina in rallentamento, rischio di chiusura per una fabbrica in Europa
BREAKING. L'Istituto superiore di sanità (Iss) ha comunicato alla task force del ministero della Salute l'esito positivo del test del coronavirus su uno dei rimpatriati italiani da Wuhan, in quarantena nella città militare della Cecchignola insieme agli altri 55 rientrati con il volo organizzato dalla Farnesina. Il paziente è ricoverato all'istituto Spallanzani con "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale". L'Istituto in una nota spiega che sta coordinando l'organizzazione della sorveglianza epidemiologica a livello nazionale e supporta i laboratori di riferimento regionali per garantire una prima diagnosi tempestiva.
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A che punto è la crisi del coronavirus ? Il bollettino cinese è aggiornato a 565 morti e 28 mila contagiati. Il medico che per primo ha identificato il virus, Li Wenliang, 34 anni, è morto in Cina. L'impatto sull'economia è grande e senza un contenimento dell'epidemia potrebbe avere conseguenze ben peggiori di quelle che abbiamo visto finora: il gruppo Fiat-Chrysler stamattina ha comunicato che c'è il rischio concreto di chiusura di una fabbrica in Europa. Il caso in Italia ha subito un'evoluzione strana. Partiamo da qui, seguite il titolare di List.
01
Il tavolo italiano sul coronavirus
Prima la storia era sembrata buona al governo per farci sopra una campagna di consenso, interviste in tv, visite lampo agli ospedali, complimenti per aver isolato il virus a medici che mai nessuno prima nel Palazzo s'era filato di striscio, promesse di fine del precariato, insomma, il classico copione dell'emergenza che si può trasformare in capitale politico. Ma con l'andare avanti dell'epidemia in Cina - i morti che superano quelli della Sars, i contagiati a ritmo esponenziale, il blocco dei voli da e per la Cina, i casi di razzismo, la protesta dell'ambasciata della Cina a Roma, l'irritazione di Xi Jinping, l'azione diplomatica di Mattarella che chiama il presidente cinese e poi va in una scuola elementare frequentata da alunni cinesi, il caso improvvisamente grave...
BREAKING. L'Istituto superiore di sanità (Iss) ha comunicato alla task force del ministero della Salute l'esito positivo del test del coronavirus su uno dei rimpatriati italiani da Wuhan, in quarantena nella città militare della Cecchignola insieme agli altri 55 rientrati con il volo organizzato dalla Farnesina. Il paziente è ricoverato all'istituto Spallanzani con "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale". L'Istituto in una nota spiega che sta coordinando l'organizzazione della sorveglianza epidemiologica a livello nazionale e supporta i laboratori di riferimento regionali per garantire una prima diagnosi tempestiva.
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A che punto è la crisi del coronavirus ? Il bollettino cinese è aggiornato a 565 morti e 28 mila contagiati. Il medico che per primo ha identificato il virus, Li Wenliang, 34 anni, è morto in Cina. L'impatto sull'economia è grande e senza un contenimento dell'epidemia potrebbe avere conseguenze ben peggiori di quelle che abbiamo visto finora: il gruppo Fiat-Chrysler stamattina ha comunicato che c'è il rischio concreto di chiusura di una fabbrica in Europa. Il caso in Italia ha subito un'evoluzione strana. Partiamo da qui, seguite il titolare di List.
01
Il tavolo italiano sul coronavirus
Prima la storia era sembrata buona al governo per farci sopra una campagna di consenso, interviste in tv, visite lampo agli ospedali, complimenti per aver isolato il virus a medici che mai nessuno prima nel Palazzo s'era filato di striscio, promesse di fine del precariato, insomma, il classico copione dell'emergenza che si può trasformare in capitale politico. Ma con l'andare avanti dell'epidemia in Cina - i morti che superano quelli della Sars, i contagiati a ritmo esponenziale, il blocco dei voli da e per la Cina, i casi di razzismo, la protesta dell'ambasciata della Cina a Roma, l'irritazione di Xi Jinping, l'azione diplomatica di Mattarella che chiama il presidente cinese e poi va in una scuola elementare frequentata da alunni cinesi, il caso improvvisamente grave dei due coniugi cinesi contagiati e ora ricoverati allo Spallanzani, problemi con il rientro degli italiani da Wuhan, la loro quarantena e il caso sospetto, poi confermato - qualcosa è cambiato. Da oggi sono diventati tutti un po' meno ciarlieri e dal Consiglio dei ministri è venuta fuori la proposta di istituire "un tavolo di coordinamento per valutare gli effetti economici, culturali e sociali conseguenti alla diffusione del virus". A che serve un tavolo? Perché viene presa questa decisione? Che cosa sta succedendo?
Il gesto di Mattarella, la visita del Presidente della Repubblica nella scuola romana frequentata da bambini cinesi, è stato importante e bello, ma segnala anche che l'Italia ha un problema diplomatico con la Cina e il Quirinale ha fatto la mossa giusta per rassicurare Pechino. Preoccupazione che arriva anche da altre istituzioni. Prima di tutto dagli industriali. Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, esprime "grande vicinanza al popolo cinese per ragioni umane ed economiche. Siamo l'unico Paese europeo che ha interrotto i collegamenti aerei con la Cina. Facciamo un appello al governo perché riprendano i voli appena possibile e si eviti che a finire isolati siamo noi".
Il premier Conte in serata ha partecipato a una riunione del Comitato della Protezione Civile e poi ha commentato: "Stiamo parlando di un rischio sanitario che richiede un costante aggiornamento. Dobbiamo mantenerci flessibili e se del caso aggiornare le nostre misure proprio perché mantengano la soglia di massima precauzione". Gong.
02
La riunione del Comitato per la Sicurezza
Intorno alle 20:00, compare un altro elemento della giornata: una riunione a Palazzo Chigi del Cisr (il Comitato interministeriale per la Sicurezza della Repubblica) Sono membri del Cisr: il premier Conte, il ministro degli Esteri Di Maio, il ministro dell'Interno Lamorgese, il ministro della Difesa Guerini, il ministro della Giustizia Bonafede, il ministro dell'Economia Gualtieri, il ministro dello Sviluppo Patuanelli. Alle riunioni del Cisr partecipa anche il direttore del Dis Vecchione, con le funzioni di segretario. Oggetto della riunione? Sconosciuto.
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Questa è la sequenza, le pedine sono in movimento, il gioco non è ancora andato tutto a dama. È appena iniziato.
03
Xi Jinping: è una guerra di popolo
In Cina il presidente Xi Jinping (sopra, nella foto Ansa) dice in una telefonata con il re dell'Arabia Saudita, Salman bin Abdulaziz al Saud, che contro la diffusione del coronavirus c'è "una guerra di popolo" e "l'intero Paese ha risposto con tutta la sua forza per rispondere con le più complessive e rigide misure di prevenzione e controllo, intraprendendo una guerra di popolo per la prevenzione e il controllo dell'epidemia". Sono le parole di un leader politico che deve mantenere il suo paese sotto controllo, avere una popolazione di 1,4 miliardi di persone che rischia l'isolamento internazionale è un problema titanico.
04
È morto il medico che identificò il virus
Dal terreno di battaglia cinese le notizie che giungono sono pessime. Li Wenliang (nella foto Ansa qui sopra, prima e durante le cure), il medico di 34 anni che per primo identificò il coronavirus è morto. Per tutta la giornata le notizie sulla sua sorte sono state contraddittorie, poi l'annuncio dell'ospedale di Wuhan: "Tutti tentativi di tenerlo in vita sono falliti". Wenliang è deceduto alle 2.58 di venerdì 7 febbraio (ora locale). Wenliang sfidò le autorità cinesi, diffuse la notizia della presenza del nuovo coronavirus, fu accusato di creare allarme, interrogato dai funzionari del Partito comunista cinese e dalla direzione dell'ospedale, gli fu chiesto di ritrattare ciò che aveva raccontato. Il regime cercherà di farlo dimenticare in fretta, ma non ci riuscirà. Li Wenliang è un eroe.
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Impatto del coronavirus sull'economia? I mercati sono stranamente tranquilli. O sanno qualcosa che noi non sappiamo (possibile) o stanno giocando d'azzardo sul domani (sicuro).
05
Fiat-Chrysler: a rischio chiusura una fabbrica in Europa
Le Borse continuano a correre, questa fiducia resta un mistero, perché per il coronavirus non c'è cura (lo dice l'Oms, dovrebbe avere un certo valore anche per chi compra e vende titoli) e le valutazioni che fanno le imprese che hanno mercato o si approvvigionano dalla Cina non sono tranquillizzanti. Secondo il Ceo di Fiat-Chrysler, Mike Manley, uno degli impianti di Fca in Europa rischia di chiudere entro 2-4 settimane per la mancanza di rifornimenti dalla Cina. "Le interruzioni dei fornitori cinesi potrebbero compromettere la produzione in uno stabilimento in Ue in 2-4 settimane", ha detto Manley a Financial Times e Reuters durante la presentazione dei conti 2019. Le aziende fornitrici di Fca in Cina che sono in condizioni di criticità sono quattro. "Abbiamo individuato un fornitore che potrebbe mettere ad alto rischio la nostra produzione", ha confermato Manley. Alternative? Si possono trovare, ma i produttori di componenti devono essere certificati e registrati, ci vuole tempo. E quella contro il coronavirus è una battaglia (anche) contro il tempo.
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Il tempo gioca a favore di Trump. A che ora è l'impeachment? Finish, tempo scaduto, l'ora non c'è più. Brutte sorprese, quando si gioca a carte con la Fortuna. I Dem hanno perso rovinosamente.
06
Felicità, furia, Trump
Felicità e furia. Donald Trump è un mix di questi sentimenti. Con una mano sventola la bandiera della vittoria, con l'altra mulina la clava contro i nemici. Alla Casa Bianca ha fatto una conferenza stampa che non era tale, perché ha celebrato l'assoluzione al Senato citando e dicendo grazie a chi è stato a fianco e poi attaccando tutti i suoi accusatori. Una tempesta. " Questa non è una conferenza stampa, non è un discorso, è una festa", ha detto Trump. Durante la festa, ha menato in lungo e in largo tutti gli avversari. "È stata una disgrazia quello che è successo. Una grande ingiustizia portata avanti da gente bugiarda, da poliziotti corrotti, fatta di fughe di notizie". Crac. "Se non avessi licenziato James Comey, che è stato un disastro, probabilmente non sarei neppure qui adesso". Bum. "Ho attraversato l'inferno senza aver fatto nulla di male nella mia vita". Bang. In mano, una copia del Washington Post (sopra, nella foto Ansa), il giornale di un suo nemico, Jeff Bezos. Il giornale è quello di oggi, prima pagina e titolo a caratteri cubitali: "Assolto". Clap clap clap. L'unica volta che Trump è d'accordo con il Post.
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C'è altro? Sì, una nota sullo stato di salute del governo.
07
Prescrizione. Accordo senza Renzi. Stacca la spina?
È terminato poco fa (alle 22.00 mentre scriviamo questa nota) il vertice di maggioranza sulla riforma della prescrizione, c'è un accordo a tre (Pd, Movimento Cinque Stelle e LeU), mentre Italia Viva ha detto no. Che cosa succederà al governo? "Nessuna interruzione sul processo d'appello", commenta il ministro della Giustizia Bonafede che assicura: "Non c'è stata alcuna rigidità, Italia Viva si assumerà le sue responsabilità. No a diritto di veto, non mi si dica che non c'è stato dialogo". La palla ora passa nel campo di Renzi? Digerirà la prescrizione così com'è? Lascerà correre la riforma che i penalisti italiani hanno battezzato "imputato per sempre"? Lo scopriremo solo vivendo. Battisti è per sempre. Il governo no.
Post scriptum. Italia Viva dà segni di vita. Ettore Rosato, coordinatore del partito di Renzi, via Twitter: "Leggo che il ministro Alfonso Bonafede e' stanco di Italia Viva. Se e' cosi' stanco troveremo nelle prossime settimane il modo per farlo riposare". Buon riposo a tutti. Ci vuole un Gin Martini, per dimenticare.
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9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.