18 Gennaio
Haftar chiude il rubinetto e si presenta a Berlino
Libia. Le tribù dell'Est vicine al generale annunciano il blocco delle infrastrutture petrolifere, stop all'export. La bozza della tregua (forse) in sei punti. Serraj e Haftar sono arrivati in Germania per la Conferenza sulla Libia. No, non è il caso Gregoretti, è il voto in Emilia
Che succede? Siamo a teatro. Partiamo da quello italiano, il palcoscenico è quello di Palazzo Madama, Senato della Repubblica. Ieri si è consumata una lunga giornata fatta di regolamenti e botole, ragionamenti in punta di diritto e trappole che si sono chiuse sui piedi di chi le ha tese. No, non è il caso Gregoretti, è il voto in Emilia. Prima di fare un salto nel Parlamento italiano, vediamo le ultime notizie che ci riservano gli attori dello scenario libico, il premier Serraj, il generale Haftar, Vladimir Putin e soprattutto Erdogan, l'impresario di Ankara. Siamo alla vigilia della Conferenza di Berlino sulla Libia, Haftar e Serraj sono in Germania, non riescono a stare insieme in una stanza senza mettere mano alla pistola e dovrebbero fare la pace. Che spettacolo.
01
La bozza del (dis)accordo sulla Libia
La fonte è l'agenzia russa Tass e visto che Mosca è il king maker della tregua (chi la chiama pace non ha capito cosa sta accadendo e cosa si sta discutendo) la diamo per buona almeno fino a quando Serraj e Haftar non andranno ancora ai materassi in quel di Berlino. Alla firma dei due omoni c'è un documento in sei punti. Dopo la firma (ammesso che ci sia) bisognerà far seguire i fatti alle decisioni, dunque verrà creato un organismo internazionale che una volta al mese si riunisce e monitora i risultati. E i sei punti? Eccoli.
1) Il cessate il fuoco. Fine di tutte le ostilità, "comprese quelle con l'uso dell'aviazione sul territorio libico", stop ai movimenti di truppe. Chi controlla il rispetto dell'accordo? L'Onu. Come? Non si sa.
2) Embargo delle armi. La Libia è un supermarket di armi leggere e pesanti a cielo aperto. Bisogna applicare le risoluzioni Onu, il Consiglio di Sicurezza deve mettere sanzioni su chi viola l'embargo.
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Che succede? Siamo a teatro. Partiamo da quello italiano, il palcoscenico è quello di Palazzo Madama, Senato della Repubblica. Ieri si è consumata una lunga giornata fatta di regolamenti e botole, ragionamenti in punta di diritto e trappole che si sono chiuse sui piedi di chi le ha tese. No, non è il caso Gregoretti, è il voto in Emilia. Prima di fare un salto nel Parlamento italiano, vediamo le ultime notizie che ci riservano gli attori dello scenario libico, il premier Serraj, il generale Haftar, Vladimir Putin e soprattutto Erdogan, l'impresario di Ankara. Siamo alla vigilia della Conferenza di Berlino sulla Libia, Haftar e Serraj sono in Germania, non riescono a stare insieme in una stanza senza mettere mano alla pistola e dovrebbero fare la pace. Che spettacolo.
01
La bozza del (dis)accordo sulla Libia
La fonte è l'agenzia russa Tass e visto che Mosca è il king maker della tregua (chi la chiama pace non ha capito cosa sta accadendo e cosa si sta discutendo) la diamo per buona almeno fino a quando Serraj e Haftar non andranno ancora ai materassi in quel di Berlino. Alla firma dei due omoni c'è un documento in sei punti. Dopo la firma (ammesso che ci sia) bisognerà far seguire i fatti alle decisioni, dunque verrà creato un organismo internazionale che una volta al mese si riunisce e monitora i risultati. E i sei punti? Eccoli.
1) Il cessate il fuoco. Fine di tutte le ostilità, "comprese quelle con l'uso dell'aviazione sul territorio libico", stop ai movimenti di truppe. Chi controlla il rispetto dell'accordo? L'Onu. Come? Non si sa.
2) Embargo delle armi. La Libia è un supermarket di armi leggere e pesanti a cielo aperto. Bisogna applicare le risoluzioni Onu, il Consiglio di Sicurezza deve mettere sanzioni su chi viola l'embargo.
3) Negoziato politico. Lo conduce sempre l'Onu, il problema è che bisogna costituire "un Consiglio presidenziale funzionante e la formazione di un governo libico unico, unito, inclusivo ed efficace, approvato dalla Camera dei rappresentanti" della Libia. Per fare cosa? Le elezioni. Esattamente tutto quello che finora non si è riusciti a fare.
4) Monopolio della forza. Chi controlla le gang armate? In questo momento nessuno, in Libia si può uccidere e rapire chiunque, soprattutto i nemici politici. Siamo anche qui al caro amico, all'inizio della storia libica dal 2011 a oggi. Serve un esercito, forze di sicurezza, ma prima serve un governo accettato da tutti.
5) Riforme economiche. C'è pure questa idea, una commissione di economisti sulla Libia. In un paese che non ha mai lavorato perché gli stipendi li pagano i proventi del petrolio.
6) Diritti umani. Il documento "sollecita tutte le parti in Libia a rispettare pienamente il diritto internazionale umanitario e i diritti umani, a proteggere i civili e le infrastrutture civili". Naturalmente bisogna "mettere fine alla pratica delle detenzioni illegali" e "chiudere gradualmente i centri di detenzione per migranti e richiedenti asilo".
Domanda sul taccuino: chi manterrà l'ordine e la sicurezza in Libia? Non c'è ancora la risposta ma è chiaro che o c'è una coalition of the willing, una coalizione dei volenterosi che va in Libia a stabilizzare la situazione e aiutare il negoziato ad andare avanti, oppure tutto questo resterà lettera morta.
02
Il generale prima ha chiuso il rubinetto e poi è arrivato a Berlino
Il generale Haftar è arrivato in serata a Berlino. Stamattina le sue milizie hanno ordinato la chiusura di tutti i porti petroliferi. Così, alla vigilia della Conferenza di Berlino sulla Libia, il generale della Cirenaica ha dato il suo segnale distensivo a tutti. L'autorità petrolifera libica, la Noc (National Oil Corporation) ha espresso una dura condanna, ma le tribù che sostengono Haftar l'hanno messa giù in maniera netta: è una decisione del popolo. La notizia data dall'agenzia di stampa libica Lana è un cancello spalancato sulla guerra, Al Haliq Al Zawi, leader della tribù Zouaiya dell'Est libico, ha detto di voler chiudere tutte le infrastrutture dell'est della Libia. Quale sarebbe lo scopo? "Il movimento mira a prosciugare le fonti di finanziamento del terrorismo bloccando le entrate petrolifere, e a chiedere il ritorno della sede della compagnia petrolifera nazionale a Bengasi". Per terrorimo da quelle parti intendono Tripoli. La missione Onu in Libia ha lanciato l'allarme: "Questa mossa avrebbe conseguenze devastanti prima di tutto per il popolo libico che dipende dal libero flusso di petrolio e avrebbe effetti terribili per la situazione economica e finanziaria già deteriorata del Paese". Siamo in un campo pericoloso, la neutralità della Noc è a rischio, mai la Libia dalla caduta del Colonnello Gheddafi è stata così vicina alla frattura totale del paese. Il petrolio è l'unica fonte di finanziamento, il Noc gira i ricavi alla Banca centrale della Libia che li distribuisce alle varie "istituzioni" (parola grossa) libiche, Bengasi compresa. Se si chiude l'unica porta ancora aperta sul futuro, in Libia resta solo il caos, la guerra totale dei clan.
03
Erdogan scrive all'Europa: fidatevi di Erdogan
Putin e Erdogan, energia e eserciti (Foto Ansa).Nel tentativo di portare dalla sua parte l'Unione europea (e ha argomenti anche più convincenti per farlo, vedere alla voce immigrazione), il presidente turco Erdogan ha scritto un articolo per Politico dove dice che l'Europa deve "imparare le lezioni del passato", deve "fidarsi della Turchia", difendere "il diritto internazionale e i diritti umani", perché "la Turchia sostiene appieno il governo di Tripoli e i protocolli firmati tra noi e Serraj servono a difendere un governo legittimo, per questo addestreremo le truppe libiche. L'Europa ora e' a un punto di svolta e deve essere coraggiosa nel sostenere chi sta cercando di raggiungere la pace; bisogna fare tutto il possibile per porre fine alle violenze e l'Europa, per garantire questi obiettivi, può fare affidamento su un alleato e un amico come la Turchia". Ottimo. Bisogna solo convincere più della metà dei libici. La pace non si fa a Berlino, si costruisce in Libia. E zone limitrofe, occhio al traffico nel Mediterraneo Orientale.
04
La Turchia attacca la Grecia: sabotaggio della pace
Il generale Haftar ieri è stato in Grecia, lo scopo della visita è chiaro, stringere un patto Atene-Bengasi per contrastare la Turchia. Ankara ha preso la faccenda malissimo e il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha espresso via twitter la sua incazzatura citando direttamente il primo ministro della Grecia, Nikos Dendias:
"Invitare Haftar in Grecia ed evidenziare le preoccupazioni nazionali greche rappresenta un sabotaggio degli sforzi per portare la pace in Libia". Sforzi svani, li definisce Cavusoglu. Tira un'ariaccia, greci e turchi sono irascibili. Bisogna tenere d'occhio il mare e i confini terrestri.
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Che fa l'Italia? I nostri dicono una sola cosa, in coro: "Pace". Sembrano preti appena usciti dal seminario. D'altronde, l'unico dossier che conta - l'interesse nazionale dell'Italia in Libia - è un argomento del tutto insignificante per l'agenda della politica, se lo fosse stato, avrebbero mandato i soldati a proteggere le infrastrutture dell'Eni, una presenza industriale che garantisce all'Italia di non dipendere dal rubinetto del gas di Putin e dal dominio neo-ottomano di Erdogan sul Mediterrraneo. Di cosa si stanno occupando i nostri valenti rappresentanti del popolo? Sono in alto mare, un teatro galleggiante.
05
Il caso Gregoretti e il voto in Emilia
Nel genere della commedia, l'Italia resta imbattibile. La notizia in pagina è quella del caso Gregoretti. La Giunta del Senato voterà come previsto, il 20 gennaio, sulla richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale dei ministri di Catania che vuole processare Salvini. Il rebus della data è stato affrontato dalla Giunta per il regolamento, voto decisivo della Presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, grande polemica della maggioranza e vai con tutte le parti in commedia. Sopra e sotto questa storia c'è il voto in Emilia Romagna in arrivo al galoppo il 26 gennaio. La maggioranza voleva il rinvio per non dare alla Lega una formidabile arma da agitare nel rush finale della campagna elettorale regionale, ma quando si fa la pentola per bollire l'avversario bisogna sempre ricordare che serve il coperchio. E il coperchio non c'era, così Pd e Cinque Stelle si sono ritrovati intrappolati nella tagliola che avevano preparato per Salvini. Un caso di eccezionale imperizia della maggioranza. "Il 20 gennaio si deciderà, dunque, se Matteo Salvini è un criminale o un italiano", ha commentato il leader della Lega. Sarà questo il refrain dei prossimi giorni, in ballo c'è la regione chiave del Partito democratico, l'ultimo baluardo insieme alla Toscana, regioni che diventate contendibili per la destra.
E il voto della Casellati? La Presidente del Senato ha risposto così: "Non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato". La realtà è che qualsiasi mossa avesse fatto, sarebbe partita l'ondata di critiche. La decisione è arrivata dopo tre ore di discussione, in un clima infuocato che testimonia quel che c'è davvero in gioco: l'esito delle elezioni in Emilia Romagna.
06
Conseguenze inattese e altre brillanti idee
Facciamo un recap di quel che è accaduto sul palcoscenico di Palazzo Madama. La discussione si è aperta con la decisione di Casellati di riequilibrare il collegio della Giunta per il Regolamento, visto che il plenum era composto da dieci senatori, sei della minoranza, due del Movimento Cinque Stelle e due del Pd. Su richiesta e indicazione dellla maggioranza (che ha applaudito), Casellati ha chiamato a integrare il plenum Loredana De Petris e Julia Unterberger, presidenti del Gruppo Misto e del Gruppo per le Autonomie. All'unanimità la Giunta ha stabilito che non può esserci deroga dei termini e dunque che ci sono 30 giorni di tempo per esaminare il caso Salvini. Tutto a posto dunque. No, il dettaglio nella vita e in politica è sempre in agguato: i 30 giorni scadevano ieri e la Giunta per le autorizzazioni non poteva riunirsi perché due suoi componenti (Pietro Grasso e Mario Giarrusso) erano all'estero e la Giunta va convocata con 24 ore di preavviso. Eccolo, il problema, la pentola c'è, manca il coperchio. Casellati ha votato per non lasciare la faccenda nel limbo istituzionale, così lunedì la Giunta darà il suo parere sul caso Salvini, poi ci sarà il passaggio in aula con voto previsto a metà febbraio. Finisce qui? No, perché a questo punto la maggioranza sta accarezzando un'altra brillante idea: disertare la riunione di lunedì, non votare per il processo a Salvini, con l'argomento retorico della "grave decisione" della Casellati. Salta tutto? Altro no, i numeri dei senatori dell'opposizione in Giunta sono sufficienti per assicurare il numero legale e quindi aprire la possibilità di un voto favorevole a Salvini. Andrà così?
***
Siamo senza alcun dubbio accomodati su una poltrona del teatro, la contemporaneità è in scena e viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
07
Accomodatevi, si va in scena
Abbiamo raccolto il meglio dello spettacolo del potere in cartellone nel 2020. Ecco la guida indispensabile per chi ama questo genere.
- Teatro Bolshoi, Mosca. Putin Forever.
Uno spettacolo di danza classica dove si racconta la storia di un uomo che prepara riforme per la sua successione. E sceglie se stesso. È la storia della Grande Russia, dai tempi dello Zar a oggi. Sul palco salgono varie figure, si parla di raffreddori sovietici, silos e missili, il testo è chiaramente influenzato dalla scuola di scrittura creativa del Kgb.
- Royal Opera House, Londra. Bye Bye Europe.
Musical scritto, diretto e interpretato da Boris Johnson e il cast dei ballerini conservatori di Downing Street. È il racconto di un ragazzo che sogna di lasciare l'Europa per andare in mare aperto, tutti all'inizio ridono e lo deridono (siamo dentro un'atmosfera che ha il tocco del maestro, Charles Dickens) poi BoJo convince la Regina, ipnotizza Westminster, declama le opere di Churchill, rompe i patti e i piatti varie volte con la fidanzata, senza mai perdere di vista il bicchiere di Gin Martini.
- Beacon Theatre, New York. Make America Great Again.
È uno spettacolo che ha rivoluzionato i canoni del genere, una stand-up comedy dove un attore che viene dalla tv, Donald Trump, si esibisce in tutte le parti del copione e chiude ogni atto con un colpo di cannone e la frase "America First". Compare in scena anche la sublime vocalist Nancy Pelosi, una partecipazione straordinaria che dà allo spettacolo la sua vera cifra stilistica: è una Love Story irrisolta. È in cartellone da quattro anni, gli impresari stanno opzionando i diritti per altri 4 anni.
- Gran Teatro Nazionale, Pechino. Xi Jinping il Grande.
Architettura spaziale, si apre con la musica dei Rockets e fuochi d'artificio all'esterno, spettacolo con l'applauso automatico. Il più importante della Cina, previsto in cartellone per sempre. La musica e le immagini accompagnano un testo ormai classico, il racconto della lunga marcia verso il dominio del mondo. La compagnia del Partito comunista cinese ha comunicato che i biglietti sono stati tutti venduti fino all'eternità.
- Théâtre de la Monnaie, Bruxelles. Commission impossible.
Opera collettiva, recitata in tedesco, le origini della musica e del testo sono nella Foresta Nera, con inserti in lingua francese. Il suo fascino è diminuito nel corso dell'ultimo decennio, una crisi di vendite nel 2011 stava per far fallire la compagnia teatrale. Dopo il grande performer Jean-Claude Juncker oggi è il turno di una donna tedesca sul palcoscenico, Ursula von der Leyen, recensioni benevole sui giornali, ma scarso pubblico in sala per ora.
- Teatro Calderón, Madrid. Bodas de sangre.
"Le nozze di sangue", un classico del Novecento del gran maestro della poesia iberica, Garcia Lorca. Interpretato da due giovani attori che hanno deciso di uscire dai canoni per presentare al pubblico un testo nuovo, sperimentale, contrappuntato dal progressive rock e improvvisi acuti d'archi. Pedro Sanchez e Pablo Iglesias scommettono su una partitura sognante, inseguono l'impossibile, catapultano lo spettatore nell'utopia. Buone recensioni, tam tam del pubblico, i critici più attenti sollevano dubbi sul fatto che possa diventare un evergreen.
- La Comédie-Française, Parigi. Les Miserables.
Il testo bombastico di Victor Hugo, dopo il successo planetario del musical partito da Broadway, qui viene presentato in versione rap-chic nella performance di un giovane e sicuro talento, Emmanuel Macron. Scambiato per un testo progressista nelle prime uscite, dopo una intensa battaglia interpretativa dei critici teatrali, ha trovato la sua versione finale con una riforma flessibile della regia e il pensionamento degli elementi vecchi del cast, il refresh della scenografia e, finalmente, un collocamento chiaro tra le opere conservatrici del teatro francese.
- Molavi Hall, Teheran. Donald è un pagliaccio.
La star si chiama Ali Khamenei, un artista navigato, un anziano ma ancora combattivo interprete che alterna lirismo e toni da battaglia. Khamenei ha insegnato a generazioni di attori della scuola di recitazione sciita come si interpretano i classici in chiave moderna. Dopo sette anni d'assenza dalla rappresentazione della preghiera del venerdì, Khamenei è tornato sul palco per recitare un testo originale che dalla rivoluzione del 1979 è considerato un caposaldo della narrazione teocratica iraniana: l'America è Satana. L'esibizione di Khamenei è stata salutata da applausi su tutte le pagine di spettacoli dei giornali iraniani. L'uscita di scena di Qassem Soleimani, ineguagliabile interprete dell'esplosiva corrente kalashnikov, ha agevolato il ritorno di Khamenei sul palco come unico protagonista. Tuttavia, pur essendo definito unanimente come la Guida Suprema della scena artistica iraniana, non riesce a convincere gli studenti delle università, chiaramente contaminati dagli spettacoli di Broadway, sulla validità dei suoi testi nel mondo contemporaneo.
- Darülbedayi, Istanbul. Il teatro d'ombre.
Siamo nell'antico regno dei cantastorie e qui si esibisce la possente voce di un talento naturale, Recep Tayyip Erdoğan. Il canto tradizionale viene alternato da questo artista a un altro genere della rappresentazione teatrale turca, il Karagöz, il teatro d'ombre. Sagome scure inondate di luce si agitano, incrociano le spade, fuggono e ritornano. La musica fa da accompagnamento, sul palcoscenico entrano come fulmini soldati in divisa che marciano al tempo del racconto scandito dal cantastorie Erdogan. S'odono voci siriane, curde. Nell'ultima edizione dello spettacolo si sono aggiunte voci tribali libiche. Avviso al lettore che volesse acquistare il biglietto: non si ride mai, qualche spettatore è sparito durante la visione.
- Teatro Municipal, Rio de Janeiro. Terre del finimondo.
Un testo fondamentale dell'opera di Jorge Amado che denunciava lo sfruttamento dei braccianti e il latifondo, reinterpretato da Jair Bolsonaro in chiave forestale. L'Amazzonia è mia e me la gestisco io è il mantra di questo interprete del Brasile che non deve chiedere mai. Dopo aver sbancato i botteghini con la forza del teatro carioca identitario, dopo aver dato prova di forza recitativa all'Onu in un confronto a distanza con Emmanuel Macron sul delicato testo del destino dell'Amazzonia, Bolsonaro si è trovato davanti al problema che hanno tutti quelli che pensano di allestire lo spettacolo senza curare la qualità e l'origine del copione. Insomma, non ha un cast adeguato. Così ieri ha licenziato uno degli attori principali, Roberto Alvim, presentando il programma sulla cultura, ha plagiato... Joseph Goebbels. "Una coincidenza retorica", così si è scusato Alvim, ma Bolsonaro dopo aver provato con i suoi occhi che la coincidenza è in realtà un testo copiato dall'uomo della propaganda di Adolf Hitler, lo ha cacciato dalla Compagnia Teatrale del Governo.
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Qual è il significato di questo snodarsi di eventi sul palcoscenico? Siamo di fronte a una crisi dei parlamenti, al problema dell'inefficienza della democrazia.
08
Parlamenti sull’orlo di una crisi di nervi
L'impeachment trasformato in show televisivo, America 2020, la corsa di Trump (e il miliardo di Bloomberg), il paziente inglese e l'ascesa di BoJo, la bodega della Spagna e Vox, il caso Italia e il governo di minoranza nel paese, la Commissione Ue nell'acquario. La democrazia funziona? La risposta di Churchill ieri e la realtà di oggi
L'ultimo numero di Aspenia, la rivista trimestrale di affari internazionali dell'Aspen Institute, è dedicato alla "Febbre della democrazia". Si tratta di un numero ricchissimo che presenta le riflessioni, tra gli altri, di Ian Bremmer, Erik Jones, Yascha Mounk, John C. Hulsman e Boris N. Liedtke, una conversazione di Marta Dassù con Giuliano Amato su "un nuovo Occidente". Il pezzo che apre il numero è del titolare di List, si intitola "Parlamenti sull’orlo di una crisi di nervi". Rispetto alla prima stesura andata in stampa, sono stati inseriti alcuni aggiornamenti, fatti rilevanti che confermano la nostra analisi. Alla democrazia serve un calmante, forse anche un ricostituente. Buona lettura.
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La democrazia funziona? La domanda da qualche tempo ha il sapore di un sinistro presagio, un bagliore remoto sulla torre di un castello, sguainata come una spada nel Macbeth: "A che punto è la notte?". Lady Macbeth risponde: "Quasi alle prese con la mattina, per decidere chi sia delle due". In questo corpo a corpo tra la luce e il buio, in mezzo al teatro della guerra, c'è la democrazia che combatte... contro la democrazia.
La risposta migliore alla nostra domanda - la democrazia funziona? - resta quella di Winston Churchill: "È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora". Ma è sempre lui, Churchill, a darci un formidabile, urticante motivo per criticarla: "Il migliore argomento contro la democrazia è una conversazione di cinque minuti con l'elettore medio". Battuta confermata nell'era dei social media, della politica buttata in pasto ai leoni da tastiera, della mediocrazia, del peggio per il peggio, dell'aggressione via smartphone, del dibattito pubblico rasoterra. A cosa serve allora la democrazia in un mondo che non sa che farsene? Continua a leggere l'articolo su List.
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Che facciamo? Torniamo in Australia, il grande rogo ha lasciato grandi lezioni.
09
Il fuoco e l'estinzione (non dei koala)
Siamo stati colpiti dalle immagini dei canguri e dei koala uccisi, intrappolati, sopravvissuti al grande incendio dell'Australia. Leggendo Nature abbiamo scoperto una dimensione piccola, quasi invisibile, ma più importante: il rischio di estinzione che corrono molti animali (non i canguri e non i koala) il cui habitat è circoscritto alle zone colpite dal fuoco. Questa è una Galaxia Tantangara, un pesce che si trova solo in Australia
Le piogge che seguono il fuoco - la forza degli elementi non conosce sosta - portano i detriti degli incendi verso i fiumi e le ceneri possono provocare il soffocamento di questi pesci, presenti in un solo tratto di tre chilometri del torrente Tantangara. Una spedizione di scienziati ha salvato 142 esemplari per evitarne l'estinzione.
Questo uccellino è una Zanthomiza Phrygia, una specie minacciata di estinzione.
Ne sono rimasti solo 400 esemplari nella foresta, il 20 per cento del loro habitat è stato cancellato dal fuoco e il loro destino è più incerto che mai. Un essere meraviglioso del nostro pianeta, guardatelo, è il nostro canto libero. Ogni perdita è un'interruzione nella catena della nostra storia, la vita.
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2.3 Una volta confermato l'acquisto, l'intero costo dell'Abbonamento, così come specificato nel pacchetto
acquistato,
sarà addebitato anticipatamente sullo strumento di pagamento indicato dall'Utente.
2.4 Effettuando la richiesta di acquisto dell'Abbonamento, l'Utente acconsente a che quest'ultimo venga
attivato
immediatamente senza aspettare il decorso del periodo di recesso previsto al successivo articolo 4.
2.5 Per effetto dell'acquisto, l'Utente avrà diritto a fruire del Servizio per l'intera durata
dell'abbonamento;
l'Utente, tuttavia, non può sospendere per alcun motivo la fruizione del Servizio durante il periodo di
validità
dell'Abbonamento.
3. DURATA, DISDETTA E RINNOVO DELL'ABBONAMENTO
3.1 L'Abbonamento avrà la durata di volta in volta indicata nel pacchetto scelto dall'Utente (per esempio,
mensile o
annuale).
3.2 L'Abbonamento si rinnoverà ciclicamente e in modo automatico per una durata eguale a quella
originariamente scelta
dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.