5 Febbraio

Ho fatto un sogno e mi sono risvegliato il 5 marzo

Uno straordinario e lungo viaggio sulla macchina del tempo di Giordano Bruno Guerri. La politica italiana degli ultimi trent'anni raccontata seguendo il fil rouge del populismo. E il giorno dopo il voto...

di Giordano Bruno Guerri

Capita di ricevere, usualmente in piena notte, una mail del titolare. Ecco l'ultima:

"Caro compagno Giordanovic,
ho un pezzo per te, lungo lungo lungo, titolo: 
HO FATTO UN SOGNO E MI SONO RISVEGLIATO IL 5 MARZO.
Baci.
Il compagno Sechin."

Bel tema. Il titolare sa come stuzzicare la fantasia e la riflessione. In attesa di addormentarmi, mi metto dunque a pensare al 5 marzo e arrivo alla conclusione che - comunque vadano le elezioni, 0,1 per cento più, 5 per cento meno - sappiamo già chi sarà, storicamente, il vincitore: Beppe Grillo e i suoi 5 Stelle. Lo saranno, al di là dei risultati, perché rappresentano e cavalcano meglio di tutti il maggiore fenomeno sociale e politico di questi anni, ovvero il populismo.

Il quale non è mica una novità. Populista era il fascismo e populista era, fin dal nome, il comunismo. Non ci spingeremo così in là, ma lo storico si affaccia sul presente per cercare nelle vicende più vicine le origini e i primi segnali del fenomeno. Ecco allora che mi sembra di individuare il primo segnale in quella non piccola novità che fu l'avvento di Craxi. Il disegno craxiano aveva un chiaro taglio "leaderista" già dall'elezione a segretario del Psi nel 1976, e il populismo ha anzitutto bisogno - più di qualsiasi altro movimento - di un leader solo al comando. Al congresso di Palermo dell'aprile 1981 il "leader dinamico" - definizione frequente per il Craxi dei primi anni Ottanta - si era scagliato contro "il piagnisteo nazionale dell'emergenza" comunicando idee e tesi incentrate su "governabilità, centralità, laburismo, presidenza socialista". Il tutto con piglio e toni forti che allora vennero definiti demagogici, oggi si direbbe appunto populisti.

Bettino Craxi, campagna elettorale del 1983.

Il secondo capo populista fu - con grande sorpresa - Francesco Cossiga....


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