17 Luglio
I dazi non indeboliranno l'economia americana
Documento. Il rapporto semestrale del Presidente della Federal Reserve sulla politica monetaria. Powell prevede una crescita ancora robusta, un mercato del lavoro forte e l'inflazione sotto controllo. La versione integrale della sua audizione al Senato.
Quanto crescerà ancora l'economia americana? Quanto sono grandi i rischi di una fine di questo lungo ciclo positivo dell'economia? Ci sono shock dietro l'angolo? I dati del Fondo monetario indicano un rallentamento dell'economia e il ciclo è indubbiamente lungo e fa pensare a una fine dietro l'ang0lo. Le previsioni della Federal Reserve sono in ogni caso fiduciose sulla prosecuzione del ciclo di crescita. Ecco la traduzione integrale del documento di Jerome H. Powell, Presidente della Federal Reserve, presentato oggi di fronte ai parlamentari del Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs. È un documento interessante per cercare di capire quale sarà lo scenario economico (e non solo) nel prossimo futuro. Buona lettura.
di Jerome H. Powell*
Sono lieto di presentare al Congresso il rapporto semestrale sulla politica monetaria della Federal Reserve.
Vorrei iniziare dicendo che i miei colleghi ed io sosteniamo con forza gli obiettivi che il Congresso si è prefissato in materia di politica monetaria, massima occupazione e stabilità dei prezzi. Sosteniamo inoltre una comunicazione chiara e aperta sulle politiche che intraprendiamo per raggiungere tali obiettivi. A voi e all'opinione pubblica in generale dobbiamo rivolgere un'attenzione particolare su questo tema.
I miei colleghi ed io sosteniamo con forza gli obiettivi che il Congresso si è prefissato in materia di politica monetaria, massima occupazione e stabilità dei prezzi. Sosteniamo inoltre una comunicazione chiara e aperta sulle politiche che intraprendiamo per raggiungere tali obiettivi. A voi e all'opinione pubblica in generale dobbiamo spiegazioni chiare in merito a ciò che stiamo facendo e ai motivi per cui lo stiamo facendo. La politica monetaria riguarda tutti e non dovrebbe essere un mistero per nessuno. Negli ultimi tre anni abbiamo gradualmente riportato i tassi d'interesse e il portafoglio titoli della Fed a livelli più normali con il consolidarsi dell'economia. Riteniamo che questo sia...
Quanto crescerà ancora l'economia americana? Quanto sono grandi i rischi di una fine di questo lungo ciclo positivo dell'economia? Ci sono shock dietro l'angolo? I dati del Fondo monetario indicano un rallentamento dell'economia e il ciclo è indubbiamente lungo e fa pensare a una fine dietro l'ang0lo. Le previsioni della Federal Reserve sono in ogni caso fiduciose sulla prosecuzione del ciclo di crescita. Ecco la traduzione integrale del documento di Jerome H. Powell, Presidente della Federal Reserve, presentato oggi di fronte ai parlamentari del Committee on Banking, Housing, and Urban Affairs. È un documento interessante per cercare di capire quale sarà lo scenario economico (e non solo) nel prossimo futuro. Buona lettura.
di Jerome H. Powell*
Sono lieto di presentare al Congresso il rapporto semestrale sulla politica monetaria della Federal Reserve.
Vorrei iniziare dicendo che i miei colleghi ed io sosteniamo con forza gli obiettivi che il Congresso si è prefissato in materia di politica monetaria, massima occupazione e stabilità dei prezzi. Sosteniamo inoltre una comunicazione chiara e aperta sulle politiche che intraprendiamo per raggiungere tali obiettivi. A voi e all'opinione pubblica in generale dobbiamo rivolgere un'attenzione particolare su questo tema.
I miei colleghi ed io sosteniamo con forza gli obiettivi che il Congresso si è prefissato in materia di politica monetaria, massima occupazione e stabilità dei prezzi. Sosteniamo inoltre una comunicazione chiara e aperta sulle politiche che intraprendiamo per raggiungere tali obiettivi. A voi e all'opinione pubblica in generale dobbiamo spiegazioni chiare in merito a ciò che stiamo facendo e ai motivi per cui lo stiamo facendo. La politica monetaria riguarda tutti e non dovrebbe essere un mistero per nessuno. Negli ultimi tre anni abbiamo gradualmente riportato i tassi d'interesse e il portafoglio titoli della Fed a livelli più normali con il consolidarsi dell'economia. Riteniamo che questo sia il modo migliore per contribuire a creare condizioni in cui gli americani che vogliono un posto di lavoro possano trovarlo e in cui l'inflazione rimanga bassa e stabile.
Riesaminerò la situazione e le prospettive congiunturali attuali per poi passare alla politica monetaria.
Situazione economica attuale e prospettive
Dall'ultima volta che ho testimoniato qui in febbraio, il mercato del lavoro ha continuato a rafforzarsi e l'inflazione è aumentata. Secondo i dati più recenti, l'inflazione è stata di poco superiore al 2 per cento, il livello che il Federal Open Market Committee (il comitato monetario della Federal Reserve, FOMC) ritiene più adeguato per raggiungere i nostri obiettivi in materia di stabilità dei prezzi e di occupazione a lungo termine. Quest'ultimo dato è stato favorito da un significativo aumento dei prezzi della benzina e degli altri prodotti energetici.
Nella prima metà di quest'anno sono stati creati in media 215.000 nuovi posti di lavoro netti al mese. Tale numero è leggermente superiore alla media mensile del 2017. E' anche molto più elevato del numero medio di persone che entrano nella rete della forza lavoro ogni mese. Il tasso di disoccupazione è sceso di 0,1 punti percentuali nella prima metà dell'anno, attestandosi al 4,0 per cento in giugno, vicino al livello più basso degli ultimi vent'anni. Inoltre, la quota della popolazione che ha un lavoro o ne ha cercato uno nel mese passato - il tasso di partecipazione della forza lavoro - non è cambiato molto dalla fine del 2013. Questo sviluppo è un altro segno della forza del mercato del lavoro. Parte di ciò che ha mantenuto stabile il tasso di partecipazione è che più persone in età lavorativa hanno iniziato a cercare un lavoro, fatto che ha contribuito a compensare il gran numero di baby boomers che stanno andando in pensione e lasciando la forza lavoro.
Un'altra buona notizia è che le solide condizioni del mercato del lavoro sono percepite da molti e diversi gruppi sociali. Ad esempio, i tassi di disoccupazione per gli afroamericani e gli ispanici sono diminuiti drasticamente negli ultimi anni e sono ora vicini ai livelli più bassi da quando l'Ufficio di Statistica del Lavoro ha iniziato a riportare i dati per questi gruppi nel 1972. I gruppi con tassi di disoccupazione più elevati hanno tendenzialmente tratto i maggiori benefici dal rafforzamento del mercato del lavoro. Tuttavia, i tassi di disoccupazione per questi gruppi sono ancora più elevati di quelli dei bianchi. E mentre tre quarti dei bianchi hanno risposto in un recente sondaggio della Federal Reserve che stavano facendo bene finanziariamente come nel 2017, solo due terzi degli afro-americani e ispanici ha risposto in questo modo.
I dati in arrivo mostrano che, accanto alla forza del mercato del lavoro, l'economia statunitense è cresciuta ad un ritmo fino ad ora sostenuto quest'anno . Il valore dei beni e dei servizi prodotti nell'economia - il prodotto interno lordo - è aumentato ad un moderato tasso annuo del 2 per cento nel primo trimestre, dopo l'adeguamento all'inflazione. Tuttavia, gli ultimi dati indicano che la crescita economica nel secondo trimestre è stata notevolmente più forte che nel primo. Il solido ritmo di crescita registrato finora quest'anno si basa su diversi fattori. Negli ultimi mesi la spesa dei consumatori è cresciuta notevolmente grazie all'aumento dei posti di lavoro, dei redditi al netto delle imposte e dell'ottimismo delle famiglie. Gli investimenti delle imprese hanno continuato a crescere a un ritmo sostenuto. La buona performance economica in altri paesi ha sostenuto le esportazioni e la produzione statunitense. E mentre l'edilizia abitativa non è aumentata quest'anno, è notevolmente migliorata a rispetto a qualche anno fa.
Passo ora all'inflazione. Dopo diversi anni in cui l'inflazione è rimasta al di sotto del nostro obiettivo del 2 per cento, i dati recenti sono incoraggianti. L'indice dei prezzi per la spesa per consumi personali, che è una misura complessiva dei prezzi pagati dai consumatori, è aumentato del 2,3 per cento nei 12 mesi che si sono conclusi a maggio. Questo dato è in aumento rispetto all'1,5 per cento di un anno fa. L'inflazione complessivamente è aumentata in parte a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio, che ha provocato un forte aumento dei prezzi della benzina e di altri prodotti energetici pagati dai consumatori. Poiché i prezzi dell'energia salgono e scendono notevolmente, consideriamo anche l'inflazione di base. L'inflazione di fondo esclude i prezzi dell'energia e dei prodotti alimentari e rappresenta in generale un migliore indicatore dell'inflazione complessiva futura. L'inflazione di base è stata del 2,0 per cento nei 12 mesi fino a maggio, rispetto all'1,5 per cento di un anno fa. Continueremo a seguire da vicino l'inflazione, con l'obiettivo di mantenerla vicina al 2 per cento.
Guardando al futuro, i colleghi del FOMC e io prevediamo che, con una politica monetaria adeguata, il mercato del lavoro rimarrà forte e l'inflazione si manterrà vicina al 2 per cento nei prossimi anni. Tale giudizio riflette diversi fattori. In primo luogo, i tassi di interesse e le condizioni finanziarie in senso lato rimangono favorevoli alla crescita. In secondo luogo, il nostro sistema finanziario è molto più forte di prima della crisi e si trova in una buona posizione per soddisfare le esigenze di credito delle famiglie e delle imprese. In terzo luogo, le politiche fiscali e di spesa federali continueranno probabilmente a sostenere l'espansione. In quarto luogo, le prospettive di crescita economica all'estero rimangono solide nonostante le maggiori incertezze che regna in diverse parti del mondo. Quello che ho appena descritto è quello che consideriamo il percorso più probabile per l'economia. Naturalmente, sperimentiamo spesso i risultati economici si rivelano spesso molto più forti o più deboli delle nostre migliori previsioni. Ad esempio, è difficile prevedere l'esito finale delle attuali discussioni sulla politica commerciale, nonché l'entità e il calendario degli effetti economici dei recenti cambiamenti nella politica di bilancio. Nel complesso, riteniamo che il rischio di un inaspettato indebolimento dell'economia sia più o meno bilanciato dalla possibilità di una sua crescita più rapida di quanto attualmente previsto.
Politica monetaria
Nella prima metà del 2018 il FOMC ha continuato a ridurre gradualmente la politica monetaria accomodante. In altre parole, abbiamo continuato a ridare slancio all'economia per aiutarla a riprendersi dalla crisi finanziaria e dalla recessione. In particolare, abbiamo aumentato la fascia obiettivo per il tasso dei fondi federali di 1/4 di punto percentuale in entrambe le nostre riunioni di marzo e giugno, portando l'obiettivo alla sua attuale fascia di 1-3/4 al 2 per cento. Inoltre, lo scorso ottobre abbiamo iniziato a ridurre gradualmente le disponibilità della Federal Reserve in titoli di Stato e in titoli garantiti da ipoteca. Questo processo si è svolto senza intoppi. Le nostre politiche riflettono i buoni risultati dell'economia e sono intese a contribuire a garantire che questa tendenza continui. Il pagamento degli interessi sui saldi detenuti dalle banche nei loro conti presso la Federal Reserve ha svolto un ruolo fondamentale nell'attuazione di queste politiche, come spiega l'attuale rapporto sulla politica monetaria. Il pagamento degli interessi su questi saldi è il nostro principale strumento per mantenere il tasso sui federal funds nella fascia d'oscillazione obiettivo del FOMC. Questo strumento ci ha permesso di riportare gradualmente i tassi di interesse a un livello più normale senza perturbare i mercati finanziari e l'economia.
Come ho già detto, dopo molti anni trascorsi al di sotto del nostro obiettivo di più lungo periodo del 2 per cento, l'inflazione si è recentemente avvicinata a tale livello. La nostra sfida consisterà nel mantenerlo in tale posizione. Molti fattori influenzano l'inflazione, alcuni temporanei e altri di più lunga durata. L'inflazione sarà a volte superiore al 2 per cento e altre volte inferiore. Diciamo che l'obiettivo del 2 per cento è "simmetrico", perché il FOMC si preoccuperebbe se l'inflazione fosse costantemente al di sopra o al di sotto dell'obiettivo.
Il tasso di disoccupazione è basso e dovrebbe scendere ulteriormente. Gli americani che vogliono un lavoro hanno buone possibilità di trovarlo. Inoltre, i salari stanno crescendo un po' più velocemente di qualche anno fa. Detto questo, non stanno ancora aumentando così rapidamente come negli anni precedenti la crisi. Una spiegazione potrebbe essere che la crescita della produttività è stata bassa negli ultimi anni. Un dato più positivo è che una crescita salariale moderata ci dice anche che il mercato del lavoro non sta causando un'inflazione elevata.
Con un mercato del lavoro forte, un'inflazione vicina al nostro obiettivo e rischi per le prospettive sostanzialmente equilibrati, il FOMC ritiene che il modo migliore di procedere sia quello di continuare ad aumentare gradualmente il tasso dei federal funds. Siamo consapevoli che, da un lato, l'aumento troppo lento dei tassi di interesse può portare a un'inflazione elevata o a eccessi sui mercati finanziari. D'altro canto, se alziamo i tassi troppo rapidamente, l'economia potrebbe indebolirsi e l'inflazione potrebbe rimanere costantemente al di sotto del nostro obiettivo. Il Comitato continuerà a valutare un'ampia gamma di informazioni rilevanti al momento di decidere quale politica monetaria sia appropriata. Come sempre, le nostre azioni dipenderanno dalle prospettive economiche, che potrebbero cambiare con l'arrivo di nuovi dati.
Per gli indirizzi di politica monetaria, il FOMC esamina regolarmente le regole di politica monetaria che raccomandano di fissare il livello del tasso dei federal funds in base agli attuali tassi di inflazione e di disoccupazione. Il rapporto di luglio sulla politica monetaria fornisce un aggiornamento sulle regole di politica monetaria e sul loro ruolo nelle nostre discussioni di politica economica. Continuo a ritenere utili queste norme, anche se il loro utilizzo richiede un'attenta valutazione.
*Presidente della Federal Reserve
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danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.