3 Gennaio

I numeri che non vedrete in campagna elettorale

Il mondo corre verso un futuro di innovazione, nei programmi dei partiti non c'è niente di quel che sarà il mondo tra meno di 15 anni. Un viaggio di List nel domani che va pensato oggi. Kim riattiva la linea telefonica con Seul. Sì, anche Trump ha un pulsante sulla scrivania.

Qual è il problema? Il problema è che nessuno dei partitanti parla davvero del futuro. Perché? Non sanno immaginarlo. L'unico che ne parlava, Beppe Grillo, ha smesso da tempo di farlo. Beppe nei suoi spettacoli raccontava cose che potevano e sarebbero accadute. Cosa è rimasto di quel tratto visionario? Le scie chimiche. Perso quel visionario di Casaleggio, il Movimento 5Stelle si è affidato all'abito e al lessico decostruito di Luigi Di Maio. Gli altri, Renzi, Berlusconi e compagnia, hanno la testa rivolta all'indietro. Il segretario del Pd parla dell'Imu (2008) e il leader di Forza Italia attacca Prodi sull'euro (2002), mentre là fuori il mondo sta cambiando alla velocità della luce e nei prossimi decenni è destinato a mutare in maniera radicale per effetto di spinte che non sono generate dalla politica italiana ma in ogni caso arrivano fino a noi con la potenza di uno tsunami.  La campagna elettorale dovrebbe occuparsi di questo, anticipare e preparare il paese a questo cambiamento. Guardate questo video:

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Il 2030 è domani e in Italia oggi...

Il 2030 è domani. E potete star certi che c'è chi sta progettando questo mondo, non un altro.  Fare previsioni, forecasting, leggere cosa dicono i futurologi non è come interrogare i tarocchi, ma pianificare, vedere e programmare il futuro. Quando la Germania apre le sue frontiere agli immigrati, lo fa perché sa di essere uno dei paesi più vecchi del mondo (insieme all'Italia e al Giappone) e cerca intelligenza altrove. Noi? Tutto il nostro dibattito è ripiegato sulla difesa dei confini (giusta) ma niente si dice sul domani e sul destino del Paese e della sua declinante forza lavoro. 

 
 

La conoscenza dei temi e dei problemi. L'Italia ha un enorme problema educativo, siamo più ignoranti, non leggiamo. Guardate questi numeri pubblicati dall'Istat il 27 dicembre...


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