4 Marzo
I soldi non bastano. Bloomberg si ritira
Nel Super Tuesday Biden conquista il Sud (e il Texas), Sanders prende la California, Bloomberg getta la spugna e va a sostenere l'ex vicepresidente. Sanders è in pista, Warren deve decidere cosa fare. Coronavirus in Italia, caos della comunicazione, scuole chiuse e niente saluti e baci
Che succede? La giostra del Luna Park sta girando vorticosamente, le lancette della storia corrono, la sabbia nella clessidra è un fiume polveroso in piena. L'abbiamo scritto tante volte su List, viviamo in una società accelerata e compressa (leggere Social acceleration, di Hartmut Rosa e andando un po' più indietro, per cogliere bagliori di futuro realizzati e in via di formazione, ritrovare le pagine de La terza ondata, di Alvin Toffler). Sul nostro taccuino versiamo inchiostro che cerca di fissare il movimento di forze che stanno curvando lo spazio dove viviamo: lo shock globale e locale del coronavirus, i focolai di un virus in una lotta di totalitarismo (la Cina) e democrazia (l'Europa, gli Stati Uniti) dove i piani e i destini s'intrecciano e diluiscono, il rapidissimo su e giù dei mercati, le montagne russe degli indici di Borsa, bombe e esseri umani, il flagello delle guerre remote e dietro l'angolo, il fiammeggiante Medio Oriente dove tutto è estremo e nulla è nella media di un Occidente smarrito in una imbelle codardia, giovani padri che avanzano su linee di terra di nessuno e di qualcuno con in braccio piccoli da strappare alla morte, satrapi che agitano folle e puntano cannoni, le tempeste d'acciaio del Novecento che ruggiscono dietro i cancelli del tempo. È in questi momenti che la Storia è una inesauribile fonte di sapere, una bussola che piazza tutti i fatti nel contesto, dà loro una dimensione e una direzione. Proviamo a mettere insieme le tessere del mosaico, ciò che sta accadendo, i fatti. Le primarie dei democratici, America 2020. I soldi non bastano. E un paese in stato confusionale da coronavirus, l'Italia. Seguite il titolare di List.
01
Bloomberg getta la spugna e appoggia Biden
Joe Biden è risorto, conquista il Sud, pianta la bandiera in...
Che succede? La giostra del Luna Park sta girando vorticosamente, le lancette della storia corrono, la sabbia nella clessidra è un fiume polveroso in piena. L'abbiamo scritto tante volte su List, viviamo in una società accelerata e compressa (leggere Social acceleration, di Hartmut Rosa e andando un po' più indietro, per cogliere bagliori di futuro realizzati e in via di formazione, ritrovare le pagine de La terza ondata, di Alvin Toffler). Sul nostro taccuino versiamo inchiostro che cerca di fissare il movimento di forze che stanno curvando lo spazio dove viviamo: lo shock globale e locale del coronavirus, i focolai di un virus in una lotta di totalitarismo (la Cina) e democrazia (l'Europa, gli Stati Uniti) dove i piani e i destini s'intrecciano e diluiscono, il rapidissimo su e giù dei mercati, le montagne russe degli indici di Borsa, bombe e esseri umani, il flagello delle guerre remote e dietro l'angolo, il fiammeggiante Medio Oriente dove tutto è estremo e nulla è nella media di un Occidente smarrito in una imbelle codardia, giovani padri che avanzano su linee di terra di nessuno e di qualcuno con in braccio piccoli da strappare alla morte, satrapi che agitano folle e puntano cannoni, le tempeste d'acciaio del Novecento che ruggiscono dietro i cancelli del tempo. È in questi momenti che la Storia è una inesauribile fonte di sapere, una bussola che piazza tutti i fatti nel contesto, dà loro una dimensione e una direzione. Proviamo a mettere insieme le tessere del mosaico, ciò che sta accadendo, i fatti. Le primarie dei democratici, America 2020. I soldi non bastano. E un paese in stato confusionale da coronavirus, l'Italia. Seguite il titolare di List.
01
Bloomberg getta la spugna e appoggia Biden
Joe Biden è risorto, conquista il Sud, pianta la bandiera in Texas (il secondo Stato in palio per importanza), Bernie Sanders fa ancora bum bum ne prende quattro e va avanti cantando California (l'ha presa, come da copione il regno liberal è suo), Bloomberg fa crash tranne che a Samoa e siamo al comico che basta per far ritirare Mister Miliardo. "I soldi non bastano", titolo di List del 20 febbraio scorso, tutte le pedine sono andate a dama:
Bloomberg lascia la corsa e annuncia l'appoggio a Joe Biden. Nel campo centrista si comincia a sgombrare il campo dalle presenze autolesioniste, resta da mettere ordine in quello liberal, con Warren in campo e Sanders che ha bisogno di rafforzarsi. I Dem sono sull'orlo di una crisi di nervi per faida prolungata ma pensano di farcela contro Trump (in realtà per ora solo un accidente può levarlo dalla Casa Bianca).
Il Super Tuesday ci consegna un Partito democratico che ha bisogno di trovare subito il front runner, con un soggetto come Trump si rischia il collasso per stanchezza, il presidente ha già dimostrato nel 2016 di essere un osso durissimo. Chiarito il punto sull'asse del candidato dell'establishment (Biden), resta il campo liberal, radicale, alternativo e in grande movimento nella società americana. Nonno Bernie dice di poter battere Trump (lo hanno detto tutti), ma Biden ha avuto una grande serata, ha giocato sul ritorno degli elettori dell'ultim'ora (che c'è stato), sull'effetto nostalgia, sul ritorno degli anni obamiani, e gli è andata bene, ha vinto in 9 Stati, il ritiro di Buttigieg e Klobuchar lo ha aiutato, il partito ha scelto lui e non Mike Bloomberg, il grande sconfitto della serata che in meno di 24 ore ha capito il senso del voto: gli americani che votano dem non lo vogliono.
Sanders fa il pieno in California come da copione, carica i suoi supporter ("Sono fiducioso che vinceremo la nomination e sconfiggeremo Donald Trump"), ma in Texas la sfida lo ha visto soccombere e si ritrova un ostacolo proprio sulla curva, quella dalla quale si esce dopo il Super Tuesday, Elizabeth Warren. Anche nel campo dei liberal è ora di decidere, la Warren in corsa è un problema per Sanders, lei fa sapere che "sta valutando" cosa fare. La scelta giusta è ritirarsi, vedremo. I Dem hanno bisogno di un chiarimento: chi guida la sfida contro Trump? Non si possono reggere mesi di campagna presidenziale scannandosi con i compagni di partito (si fa per dire, si detestano) mentre il biondo di Manhattan agita la clava degli Antenati. Bloomberg pensava di poter vincere facile, è entrato in pista nel Super Tuesday, lui, il 12esimo uomo più ricco del mondo, in Virginia ha speso 18 milioni di dollari contro i 360 mila di Biden. E ha perso. Anzi no, ha vinto le primarie nelle isole Samoa, grande risultato che è costato 500 milioni di dollari. Non solo il vino, anche il denarò fa perdere la testa.
02
Una corsa tra vecchi americani
Bloomberg pensa all'Ego sgonfiato (no, i soldi non bastano), Sanders deve trovare carburante per correre in Stati decisamente meno liberal della California, Biden deve arrivare fino in fondo senza commettere gaffe e lucido abbastanza da schivare i colpi di The Donald e metterne a segno qualcuno tale da metterlo al tappeto. Siamo di fronte a un campo di battaglia fumante, la serata è stata divertente, abbiamo visto una compagnia di vecchietti combattere per conquistare la Casa Bianca. Perché se c'è un dato che colpisce, è l'età dei contendenti: Joe Biden, classe 1942; Mike Bloomberg, classe 1942 (ora fuori pista e destinato a fare il meccanico e cambiare le gomme nel box di Biden); Bernie Sanders, classe 1941; Elizabeth Warren, classe 1949; e infine Donald Trump, classe 1946. Sulla carta d'identità hanno tutti il 7 davanti. E i loro discorsi, pur facendo continuamente riferimento al futuro, sono altrettanto vecchi. Perché l'America è ripiegata, è una fortezza che si sente minacciata (dalla Cina), è una potenza riluttante. Ascoltare il discorso di Biden era fare un tuffo nell'acqua gelata dell'obamismo, un passato che non può tornare. Biden o Sanders? Lo vedremo presto, il Partito democratico deve decidere cosa vuol essere o perfino non-essere. Biden ha fatto un discorso della vittoria, Sanders è apparso in difesa. E tutti fanno i conti senza l'oste: Trump.
03
Divisi da The Donald
Lo scenario americano è polarizzato, un candidato centrista, vecchia maniera, obamiano senza Obama, clintoniano senza Clinton, fuori dal tempo e dalla storia può davvero battere Trump? Serve un imprevisto, per ora tutto quello che c'è non è sufficiente a far deragliare il treno di The Donald. Occhio alla spaccatura nel popolo americano, gradimento del Presidente in base all'elettorato, ultimo sondaggio Gallup, appena uscito croccante dal forno:
Come se la passa Trump? A giudicare dai Tweet si sta divertendo, il Super Tuesday in fondo gli sta consegnando un pugno di avversari diviso: "Fino a questo momento il più grande perdente è Mini Mike Bloomberg. Ha buttato dalla finestra 700 milioni di dollari ottenendo nulla in cambio se non il soprannome di Mini Mike e la completa distruzione della sua reputazione". E ancora non s'era ritirato. Informato del triste fatto, Trump l'ha messa giù così:
Mini Mike, era stato avvisato, dice Trump, e ora è costretto a mettere soldi nella campagna del dormiente Joe (Biden) per salvare la faccia. Abbiamo il sospetto che Bloomberg continuerà ad essere un bersaglio del phonato di Manhattan. FaseWilma, dammi la clava.
04
La febbre di Wall Street. E l'aspirina di Powell non va
Wall Street ieri non ha gradito (Dow Jones a - 2,97) le idee di Powell, oggi ha aperto in positivo:
Un rapidissimo tonfo, una lestissima ripresa, una delusione in rosso, ancora una seduta in verde. Wall Street è la perfetta rappresentazione dell'incertezza, l'irrazionale paura e euforia, il guadagno di un istante, l'investimento bruciato, recuperato, bruciato, recuperato, tic tac tic tac, gong! signore e signori, per chi suona la campana? Il coprirsi dal rischio che in fondo è come cercare riparo dal contagio, il panic selling da una parte, il coronavirus dall'altra, le connessioni delle piazze finanziarie e la rete degli aeroporti, gli ordini di vendita e acquisto, lo scambio del virus da persona a persona, prego, buongiorno, ecco glielo passo. Le nostre transazioni, le andate conversazioni, fine di un bacio e via, i veicoli della finanza e il paziente zero, il cigno nero e quello bianco, l'immunità di gregge e la ricerca dei capi da tosare al ribasso e al rialzo, questo vince e questo perde, cielo che grande spettacolo è Wall Street. Ecco la ballata del Dow Jones degli ultimi giorni:
Così Powell vede Wall Street ballare la rumba, gli indici precipitano, la Federal Reserve prende le forbici e taglia i tassi di mezzo punto e... Sembra la mossa giusta, poi prende la parola Powell e la Borsa va giù a piombo. Non è la prima volta per Powell, i mercati non lo amano, non ha il dono della chiarezza, Trump lo prende continuamente a sportellate via Twitter. Fare il presidente della Fed è un mestiere interessante. Forse troppo.
***
E poi? Coronavirus. Con effetti psichedelici.
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Coronavirus, come non si comunica. Scuole chiuse, anzi no, forse, sì
Sembriamo un paese in guerra, su tutto questo ci torneremo più tardi. Per ora la sintesi di una giornata folle è questa: filtra la notizia che il governo chiuderà scuole e università, viene ovviamente pubblicata, fa il giro del mondo (apertura di Guardian, Bbc, etc.) e poi il ministro dell'Istruzione fa una mezza retromarcia dicendo che si attendono le raccomandazioni del comitato scientifico, precisazione che non serve a niente perché nel frattempo ormai la frittata è strafatta. Abbiamo scritto fin dal principio che la comunicazione del governo è disastrosa, fonte di imbarazzo e danni alla reputazione del paese. Siamo percepiti come l'untore d'Europa (e non solo) per la comunicazione autolesionista dell'esecutivo, in generale della politica. Tanto che la Cnn trasmette questa mappa dell'Italia che fa partire il contagio nel mondo (fatto purtroppo vero) e da Palazzo Chigi fanno trapelare di essere "irritati".
Irritati con chi? Con se stessi? Perché a questo si giunge dopo tre fasi, che qui ripetiamo.
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Il virus e le cinque fasi del governo Conte
Se cerchi, trovi. Ma se trovi poi devi spiegare bene al mondo cosa hai trovato. Il governo italiano ha deciso di fare tamponi a tappeto sul coronavirus, una pioggia di test che è arrivata seguendo cinque fasi politiche.
Prima fase: zero assoluto. È quello che tanto è un problema cinese e non parliamone perché siamo alleati. È durata finché due turisti cinesi sono stati ricoverati a Roma. In questa fase il governo è sull'orlo della caduta, con i renziani che minacciano di uscire e Conte che cerca una maggioranza alternativa.
Seconda fase: tutto sotto controllo. Era il 31 gennaio quando Giuseppe Conte pronunciava questa frase. Niente era sotto controllo, questa fase politica è quella in cui ci siamo giocati la salute dell'Italia. Il 2 febbraio, quando all'ospedale Spallanzani, a Roma, fu isolato il virus, dopo il "tutto è sotto controllo" il premier aggiunse "siamo tra i primi al mondo". Seguì tour fotografico del premier allo Spallanzani, l'annuncio del governo dell'assunzione dei ricercatori precari. Era l'epico momento del medico del popolo che con un colpo di virus provvidenziale chiudeva la crisi nella maggioranza e s'apprestava a sconfiggere il coronavirus.
Terza fase: il Nord isolato. Il virus si sviluppa nelle regioni governate dalla Lega, Lombardia e Veneto. Emergenza, il racconto della crisi entra in un plot da conflitto, il premier inaugura la versione maglioncino da combattimento. Palazzo Chigi si trasferisce nella sede della Protezione civile, tour televisivo del premier (sempre in maglioncino), nelle case degli italiani compare Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, dottore commercialista, che ci informa (e vedremo come) su un'emergenza sanitaria nella quale in prima linea ci sono i medici. Surreale. I centri dei focolai vengono isolati, parte un lock down all'italiana: quarantene che non sono quarantene, isolamenti in libertà. Il virus è già a spasso per tutto il paese. E niente è sotto controllo.
Quarta fase: frenata. Mentre i numeri salgono, i fatturati sono da auto-flagellazione e la Borsa è un film splatter, qualcuno comincia a pensare che la linea politica tafazzista non sia la via migliore per reagire. Milano entra in fase di depressione, il Nord che rappresenta metà dell'export italiano rischia di pagare carissima la crisi del coronavirus. Il sindaco di Milano, Sala, dice che bisogna far ripartire Milano. Dove? Il governo è in stato confusionale e dalla fase d'attacco passa a quella difensiva, ma non c'è una strategia. Il governo è in frenata.
Quinta fase: l'untore. L'Italia diventa il terzo paese del mondo per numero di infetti e il primo veicolo del contagio in Occidente (anche oggi, in Giordania e altrove). Le compagnie aeree evitano lo scalo in Lombardia, la Francia consiglia ai suoi cittadini di non recarsi in Italia, così anche gli Stati Uniti, il livello di allerta per l'Italia in America è pari a quello della Corea del Sud e dell'Iran. La Turchia blocca i voli, il Belpaese è l'epicentro del coronavirus in Europa. A questo punto si cerca di limitare il danno con un maldestro maquillage del numero dei contagiati. Il capo della Protezione Civile, Borrelli, non comunica più il numero complessivo dei contagiati (cosa che ha fatto anche ieri) ma lo depura dei morti e dei guariti. È un giochino che abbassa il numero dei contagiati da comunicare in televisione. Il governo studia un decreto da 3,6 miliardi per contrastare il rallentamento dell'economia. Conte si rimette la cravatta e parte l'operazione "unità nazionale", tutti convocati a Palazzo Chigi. E scuole chiuse o forse no, anzi sì, poi vediamo. Applausi.
07
Basta con i tanti saluti e i baci
Non stringetevi la mano, non baciatevi, non state a distanza ravvicinata con qualcuno, se siete anziani non uscite. Non fate niente, state a casa. Il comitato scientifico ovviamente fa le sue raccomandazioni scientifiche e alla politica quelle raccomandazioni servono per coprire le decisioni che non ha il coraggio di prendere in piena autonomia. L'hanno detto gli esperti, dunque si fa così. Domanda sul taccuino: a che serve la politica? A prendere decisioni che equilibrate, nell'interesse generale, che temperano varie istanze, è la composizione degli interessi emergenti nella società. Anche e soprattutto nell'emergenza. Il vertive di ieri notte a Palazzo Chigi certifica che in Italia non c'è la politica. Oggi ci sarà un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio con le misure di contenimento sanitario, sulla base delle indicazioni del comitato scientifico. Nuove regole, cribbio, lo dice il governo:
Distanza di un metro. Niente baci e strette di mano. Sì, è tutto vero. Tutto questo, che fa parte del comportamento personale e degli affetti, viene sottoposto a regole. La cifra stilistica e di sostanza del surreale momento che viviamo è nel titolo di Repubblica, sembra piovuto da una situation comedy americana:
Salutarsi da lontano senza baci. E magari scriversi anche lettere d'amore, ma toccate con i guanti, possibilmente bianchi. Passiamo alle cose serie. Come va il coronavirus nel mondo? Dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità: i casi accertati sono 90.870. In Cina si registrano 130 nuovi casi, che fanno salire il numero delle persone contagiate a 80.304, i morti per il Covid-19 sono 2.946. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.922 nuovi casi di coronavirus, l'80 per cento dei quali si concentrano in Italia, Iran e Corea del Sud dove si registrano 516 nuovi casi di contagio che fanno salire il totale nazionale a quota 5.328. Il premier Giuseppe Conte ieri ha detto: "La situazione è seria". Il 31 gennaio disse: "È tutto sotto controllo". Gioca in più ruoli, ma la squadra in realtà è sempre la stessa: la sua.
Gli Stati Uniti contano 9 morti, tutti nell'area di Seattle, nello stato di Washington, dove c'è stato il primo decesso la settimana scorsa e si è registrata la prima epidemia. Il numero totale di contagiati sale a 106 in tutto il Paese. La Casa Bianca ha cancellato i limiti ai test per il coronavirus, saranno i medici a decidere chi dovrà essere controllato. E i viaggiatori? Comincia la stretta, controlli mirati. Il vicepresidente Mike Pence ha già annunciato l'altro ieri che chi arriva dall'Italia sarà monitorato all'ingresso negli Stati Uniti.
Viviamo tempi strani (e interessanti), dunque la sesta flotta della Marina militare americana, quella che opera nel Mediterraneo, dovrà mettere le proprie navi in quarantena per 14 giorni ogni volta che avranno visitato un porto europeo. La stessa misura è già attiva per la flotta del Pacifico.
***
C'è altro? Fuoco e fiamme in Siria. La guerra di Erdogan. Cose turche. Recap dello scenario del Mediterraneo Orientale.
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Erdogan sa e fa quel che vuole. L'Europa se lo sa non lo fa
La guerra tra Turchia e Siria, dalla notte del 27 febbraio, quando Ankara ha aperto i confini con Grecia e Bulgaria, sono passati oltre 130 mila migranti. Il cancelliere austriaco Kurz: "È un attacco contro l'Ue e la Grecia". Pagare Erdogan per aprire e chiudere la porta dell'immigrazione, l'errore europeo che è diventato ricatto
La campagna militare della Turchia in Siria sta sfociando in una guerra totale nella provincia di Idlib, al confine a Nord Ovest, una zona controllata ancora dalle fazioni anti Assad, assediate dall'esercito siriano e alleate dei turchi. Siamo di fronte a uno scontro durissimo - un triangolo al tritolo Turchia-Russia-Siria, dove anche l'immigrato, il profugo, diventano un'arma da usare sulla scacchiera della diplomazia. L'arma di Erdogan. Il ministro degli interni turco, Suleyman Soylu, ha reso noto che 130.469 migranti hanno attraversato il confine con l'Ue da quando il governo turco la notte del 27 febbraio scorso ha reso possibile il passaggio al confine con l'Ue tra Turchia, Grecia e Bulgaria. Continua a leggere l'articolo su List.
09
I due anni che hanno dato a Ankara le chiavi dell'Europa
2015-2016. La forza di Ankara è nella debolezza di Bruxelles. Dalla strage del Bataclan e la consegna della chiavi dei confini d'Europa, al golpe fallito e il ritorno dell'espansionismo neo ottomano. Il terrore dell'Unione europea, le mosse del sultano
Questa è una storia che comincia una sera di novembre in Francia, il venerdì 13. Questa è una storia che parte dal sangue del teatro Bataclan, passa in Belgio, fa scalo in Turchia e atterra in Siria. Questa è una storia di diplomazia, di guerra, di silenzio, di menzogna, di minacce e di paura. Questa è la storia dei sedici giorni che hanno sconvolto l’Europa: una strage a Parigi, truppe speciali a Bruxelles, l’esercito al Giubileo a Roma, mentre il Papa parla di pace. Non siamo in guerra, siamo dentro la guerra.
Venerdì 13. Comincia tutto quella sera. Francia e Germania stanno giocando la partita quando Hollande allo Stade de France viene informato dell’attacco, i servizi segreti di tutta Europa sono alla disperata ricerca non del nome (sanno già che è Isis) ma del come sia stato possibile. Sono saltati i confini. La Francia non è protetta, l’Europa è colta di sorpresa, disarmata, senza scudo. Hollande quella sera stessa dichiara guerra allo Stato Islamico. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con un grande sonno che non è quello di Raymond Chandler perché qui di Lauren Bacall non c'è l'ombra, ma è il post#maratonamentana da Super Tuesday, perché sono le 6:20 e di fatto non chiudiamo occhio da 48 ore, perché la mattina s'annuncia con il canto degli uccellini dalle parti di via Teulada e con il governo che a quanto pare non ha compreso che l'emergenza del coronavirus è una questione di fiducia e di cash. Le piccole imprese hanno bisogno di denaro, liquidità, una forma di Helicopter Money. E qui c'è chi discute di programmi, cantieri, appalti i cui effetti - se mai ci saranno - arriveranno nel lungo periodo. Come disse John Maynard Keynes: "Nel lungo periodo siamo tutti morti". E la causa del decesso non sarà certo il coronavirus, ma la prevalenza di un tipo umano così descritto da Ennio Flaiano: "Oggi il cretino è pieno di idee".
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momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.