27 Marzo

Ieri, oggi e domani. L'Italia in cerca di leadership

Si discute di Mario Draghi, ma per ora al governo abbiamo Giuseppe Conte e un panorama in cui non ci sono personalità di spicco. Gli statisti la storia la scrivono e non la subiscono. Nella tradizione italiana sono pochi e tutti lontani nel tempo. Una traversata di Marco Patricelli alla ricerca del timoniere che non c'è

di Marco Patricelli

La leadership è come il coraggio secondo don Abbondio: se uno non ce l’ha non se la può dare. Ma quando un Paese ha disperatamente bisogno di una leadership, se non ce l’ha se la deve andare a cercare col lanternino. E fare pure ponti d’oro a chi, avendone le capacità, la mette in campo per risolvere i problemi di quest’Italia che sta prendendo legnate da stramazzare. Ipotesi tutt’altro che peregrina quando si faranno gli immancabili conti col disastro della pandemia da coronavirus, oltre il bollettino dei caduti, oltre quello dei malati, oltre quello della falcidia in termini di costi e di un'economia da risanare e rifondare. Saranno storie di domani, non cronache del basso futuro come nei racconti Bruce Sterling.

Affrontare il brutale contraccolpo richiede polso fermo e mani salde al timone della nave Italia su un mare in burrasca, che ha il capitano che ha, con l’equipaggio che ha. Nella straordinarietà la guida deve sapere cosa fare e come farlo. Da qualche giorno tira aria di “ammutinamento” e sull’avvocato "Giuseppi" Conte si staglia l’ombra lunga del secondo Super Mario d’inizio millennio (dopo il flop di Monti), quel Draghi che nella migliore tradizione italiana è invocato come l’uomo della Provvidenza dopo che è stata provvidenziale la sua conduzione della Banca centrale, più euro che Europa, mastice appiccicaticcio di un’Unione sempre più disunita alla meta. Da uomo dei conti, che ha dimostrato nelle bufere finanziarie di saper fiutare il vento e far sgonfiare e gonfiare le vele all’occorrenza, Draghi è diventato forse suo malgrado l’uomo di Conte, di cui cioè l’attuale capo del Governo sente l’alitata sul collo dello «stai sereno» di renziana memoria.

Anche il premier spuntato dal nulla nel laboratorio esoterico dei Cinque stelle che millantavano di poter trovare la pietra filosofale per trasformare...


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