12 Settembre

Il 12 settembre

Vent'anni dopo, il giorno dopo. L'illusione del "Talebano moderato" continua, ma la realtà è un'altra. Comincia la scuola, cosa insegneranno sull'Afghanistan? Il Papa incontra Orban (e riprende le tesi wojtiliane sulle radici dell'Europa). Prove tecniche di "cancel culture" all'italiana: imbrattato il busto di Marconi al Pincio, "era fascista".

Che succede? La cronaca è un mosaico di storie spezzate, c'è un senso di relitto alla deriva in ognuna di esse, ne bastano tre, le principali, sono il segno di una crisi: la legge dello Stato e quella morale; l'immigrazione incontrollata; l'anima politica dell'Europa divisa, ancora in cerca di un'unità. Facciamo il nostro giro di giostra, seguite il titolare di List.

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Il Papa, Orban e l'Europa (e altri due fatti in cronaca)

L'incontro a Budapest tra il premier ungherese Viktor Orban e Papa Francesco (Foto Ansa).

Il Papa va in Ungheria, incrocia a Budapest il presidente Ader e il premier Viktor Orban. "Incontro cordiale", dice la formula di rito. E i sorrisi in effetti ci sono tutti, 40 minuti con Orban per parlare di ambiente e famiglia. Il Pontefice dimostra ai politici - e in questo caso anche ai giornalisti - che il mondo è un po' più complesso di come viene descritto, soprattutto se si parla di Europa dell'Est, con quel carico di storia e dolore. Francesco ha incontrato i vescovi d'Ungheria e dice che "c'è la minaccia dell'antisemitismo, che ancora serpeggia in Europa e altrove. È una miccia che va spenta".  Ancora più importante quanto affermato dal Papa nella seconda tappa in Slovacchia, a Bratislava, un intervento con un sottofondo politico molto forte: "Come possiamo auspicare un'Europa che ritrovi le proprie radici cristiane se siamo noi per primi sradicati dalla piena comunione? Come possiamo sognare un'Europa libera da ideologie, se non abbiamo il coraggio di anteporre la libertà di Gesù alle necessità dei singoli gruppi dei credenti?".  Papa Francesco qui ha echi "wojtiliani" con il passaggio sulla radici cristiane dell'Europa. 

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Il sequestro del piccolo Eitan, unico sopravvissuto della tragedia della funivia del Mottarone, un bimbo di 6 anni trasferito dal nonno in Israele  (da quando in Italia è possibile sequestrare un bimbo affidato...


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