28 Novembre
Il ballo in maschera e l'inverno economico
La battaglia politica è giunta alla mascherata in Parlamento mentre si votava il decreto sicurezza. In un altro mondo, quello reale, si profila il raffreddamento dell'economia. Fondo monetario e Federal Reserve inseriscono l'Italia tra i fattori di rischio. Trump vedrà Xi Jinping e si spera in una pace sul commercio mondiale. Il grande problema (anche per noi) si chiama General Motors
Proviamo a unire i puntini, cogliere i segnali forti (e soprattutto deboli, i fiumi carsici che in futuro emergeranno) del presente. In Parlamento oggi c'è stato un ballo in maschera del Pd, un decreto del governo approvato con numeri larghissimi, polemiche di ogni tipo. La piccola cronaca politica si può riassumere con queste brevi note sul taccuino:
- La Camera ha approvato il decreto sulla sicurezza con 396 sì e 99 no. La maggioranza c'è, i deputati del Pd hanno indossato delle maschere bianche e per la prima volta qualcuno ha notato la loro presenza in aula.
- Il Presidente Mattarella ha detto che "senza finanze solide non si tutelano i deboli. Il bilancio dello Stato è bene pubblico".
- Matteo Renzi dixit: "Berlusconi faceva leggi ad personam ma non è mai arrivato a quanto fatto da Salvini questa settimana".
- Il sottosegretario all'Economia, esperto in spread, Laura Castelli, ha confermato che "si stanno stampando le tessere" per il reddito di cittadinanza per "una platea di circa cinque milioni e mezzo di cittadini".
- Spara a un ladro e lo uccide: aveva subito 38 furti. Salvini lo difende. Altra polemica sulla legittima difesa.
Sono queste le notizie che contano? Francamente no. Sul taccuino c'è altro. Seguite il titolare di List.
Il Fondo monetario internazionale nel suo report per il G20 conferma che la crescita economica sta rallentando e cita due paesi come fonte di problemi: la Germania e l'Italia. Berlino per il rallentamento della sua economia (confermata dai dati IFO sulla fiducia delle imprese - terzo calo consecutivo - e dai commenti del presidente Clemens Fuest: "L'economia si sta raffreddando"), Roma per la sua instabilità finanziaria (leggere alla voce spread). A questo va naturalmente aggiunta la decelerazione della crescita negli Stati Uniti e in Cina.
L'altro problema - che il Fondo monetario non coglie perché agli...
Proviamo a unire i puntini, cogliere i segnali forti (e soprattutto deboli, i fiumi carsici che in futuro emergeranno) del presente. In Parlamento oggi c'è stato un ballo in maschera del Pd, un decreto del governo approvato con numeri larghissimi, polemiche di ogni tipo. La piccola cronaca politica si può riassumere con queste brevi note sul taccuino:
- La Camera ha approvato il decreto sulla sicurezza con 396 sì e 99 no. La maggioranza c'è, i deputati del Pd hanno indossato delle maschere bianche e per la prima volta qualcuno ha notato la loro presenza in aula.
- Il Presidente Mattarella ha detto che "senza finanze solide non si tutelano i deboli. Il bilancio dello Stato è bene pubblico".
- Matteo Renzi dixit: "Berlusconi faceva leggi ad personam ma non è mai arrivato a quanto fatto da Salvini questa settimana".
- Il sottosegretario all'Economia, esperto in spread, Laura Castelli, ha confermato che "si stanno stampando le tessere" per il reddito di cittadinanza per "una platea di circa cinque milioni e mezzo di cittadini".
- Spara a un ladro e lo uccide: aveva subito 38 furti. Salvini lo difende. Altra polemica sulla legittima difesa.
Sono queste le notizie che contano? Francamente no. Sul taccuino c'è altro. Seguite il titolare di List.
Il Fondo monetario internazionale nel suo report per il G20 conferma che la crescita economica sta rallentando e cita due paesi come fonte di problemi: la Germania e l'Italia. Berlino per il rallentamento della sua economia (confermata dai dati IFO sulla fiducia delle imprese - terzo calo consecutivo - e dai commenti del presidente Clemens Fuest: "L'economia si sta raffreddando"), Roma per la sua instabilità finanziaria (leggere alla voce spread). A questo va naturalmente aggiunta la decelerazione della crescita negli Stati Uniti e in Cina.
L'altro problema - che il Fondo monetario non coglie perché agli economisti sfugge regolarmente quella cosa chiamata "clima politico" - si chiama Francia: il paese è in preda alla nevrosi, Macron è un presidente in apnea, la lotta tra gilet gialli in diesel e gauche kerosene è una metafora perfetta della collisione tra l'alto e il basso, il centro e la periferia.
01
La bolla americana, la Brexit e l'Italia
Questa mappa di scosse telluriche ha un altro epicentro: Wall Street. Il Financial Stability Report della Federal Reserve mette in guardia dal rischio della bolla.
Il report ha preso in esame uno scenario di incertezza e rischi potenziali:
- Prezzi fuori dalla norma dei titoli delle società quotate, forte propensione al rischio da parte degli investitori e dunque possibilità concreta di un crollo dei prezzi e forte turbolenza sul mercato azionario. Qui in realtà Powel ha affermato di non vedere problemi nei corsi azionari di Wall Street;
- Eccessivo indebitamento delle imprese e delle famiglie. Ci sono segni di deterioramento negli standard del credito del settore business ;
- Forte leva del sistema finanziario con conseguente rischio di non essere in grado di assorbire le perdite in caso di shock e crollo improvviso del mercato, ma la capitalizzazione delle istituzioni finanziarie americane è alta dunque questo rischio per la Fed appare mitigato;
- Rischio di fuga dai fondi di investimento di settori specifici a causa di un inadeguato ritorno economico per gli investitori, questo è un tema che ha toccato in particolare gli hedge fund;
- Tra i rischi elencati, considerati a distanza ravvicinata, c'è quello di una hard Brexit e i problemi del debito dell'Italia.
Queste note brevi sono la sintesi di un quadro della Fed che fa accendere tutte le spie rosse nella sala comando del sommergibile di List. Il mare è tranquillo, la borsa va, ma qualcosa in tutte queste analisi non torna.
02
La Fed non ha il pilota automatico
Mentre tutte le spie rosse brillavano, è arrivata la notizia che era nell'aria: il Presidente della Federal Reserve, Jerome K. Powell, ha detto che la politica monetaria non è affatto nella fase del pilota automatico, più precisamente del "preset path". Questo passaggio di Powel dice un paio di cose:
- Le pressioni di Trump su una politica più prudente sul rialzo dei tassi hanno avuto un loro effetto e in ogni caso Powell considera "i tassi di interesse ancora bassi rispetto agli standard storici e restano sotto il livello neutro per l'economia, cioè senza stimolare o rallentare la crescita";
- I numeri sul rallentamento dell'economia - più rapido del previsto, secondo anche quanto dichiarato oggi dal Fondo monetario internazionale - consigliano di muoversi con i piedi di piombo prima di alzare nuovamente i tassi.
Wall Street ha accolto le dichiarazioni di Powell come l'apertura di una fase di osservazione e ripensamento sulla politica monetaria, inoltre ci sono speranze - solo quelle, per ora - su una svolta diplomatica nella guerra del container con la Cina. La speranza però nel mercato è tutto, dunque il Dow Jones ha ripreso a marciare e i titoli del settore tecnologico (che hanno bisogno di espandersi in Asia) hanno avuto una dose di ricostituente giornaliero. Durerà?
L'altro elemento da tenere a mente è il numero delle nuove abitazioni vendute in America in ottobre, è crollato dell'8.9 per cento mese su mese, è il dato più basso da marzo 2016. La Grande Crisi del 2008 partì con il default del settore dei mutui subprime, l'abitazione degli americani è da osservare con estrema attenzione. Casa e automobile.
03
General Motors è il problema
A questo quadretto tachicardico bisogna aggiungere infatti la particolare situazione di pressione arteriosa dell'automobile, settore chiave della produzione industriale nelle economie avanzate. Se General Motors chiude gli stabilimenti e licenzia migliaia di persone negli Stati Uniti e in Canada, significa che in quel mondo sta succedendo qualcosa di grave e che GM sta cercando di anticipare lo shock. Se si materializza un problema su vasta scala, soffriranno anche tutti gli altri produttori e l'ondata arriverà in Europa. Per l'Italia, un grande produttore di automobili, potrebbe essere un colpo micidiale sul prodotto interno lordo del 2019.
Trump ha reagito alla mossa di GM con la grazia di un elefante in una cristalleria, doppio tweet:
Tassare l'import delle auto straniere. La "soluzione" di Trump è quella dei dazi, non nuova, ma si tratta di una delle armi a disposizione della Casa Bianca. Se Mary Barra, il Ceo di GM, chiude le fabbriche americane, il Presidente pensa di tenerle aperte sbarrando la strada alle auto dei produttori stranieri, ma in realtà il problema dell'automobile riguarda la proiezione futura in termini di proprietà (ascesa del noleggio), tecnologia (ascesa dell'elettrico e della guida autonoma), mercati (l'evoluzione di quello asiatico e la saturazione di quello europeo). Attaccare GM per la sua decisione e chiudere il mercato in questo caso non risolverà i problemi dell'auto americana (e mondiale). Quello che si agita nelle quattroruote naturalmente si riverbera sul mercato dell'acciaio e viceversa. Le tariffe della Casa Bianca su acciaio e alluminio hanno avuto già un impatto sui conti di General Motors, i vasi comunicanti dell'economia sfuggono ai disegni dell'uomo, provocano conseguenze attese e spesso inattese. Le vendite in Asia, inoltre, sono fondamentali per qualsiasi gigante dell'auto, la battaglia commerciale con Pechino non è quel che ci vuole. In questo caso Trump ha valide ragioni per sostenere la sua linea - un deficit monstre con la Cina - ma ogni sua mossa ha una risposta immediata da parte di Xi Jinping. È alla fine uno scontro letale per la crescita mondiale.
La guerra del container tra Cina e Stati Uniti avrà nel fine settimana un appuntamento fondamentale: Trump e Xi Jinping si incontreranno nel G20 in programma in Argentina. Larry Kudlow, il capo dell'Economic Council, ha detto che il faccia a faccia a Buenos Aires tra i due leader potrebbe esser "un'opportunità per voltare pagina". Nixon e Kissinger vararono la diplomazia del ping pong, Trump deve inventarsi qualcosa per ingaggiare un dialogo costruttivo con Pechino.
04
Bilancio. Vertice a Palazzo Chigi
In questo scenario, mentre scriviamo queste note, il governo italiano ha in corso un vertice sulla manovra economica. L'Italia deve inviare una risposta alla Commissione Ue che chiede una correzione di rotta sul bilancio, il commissario Dombrovskis ha parlato di un intervento significativo e non un semplice maquillage, il premier Conte ha risposto affermando di non avere le certezze di Dombrovskis e in ogni caso lui parlerà con Juncker. Siamo al solito teatrino tra Roma e Bruxelles e nessuno dei due sembra avere il quadro chiaro. Vedremo in serata cosa hanno messo in forno a Palazzo Chigi. Non può essere solo pizza e mandolino. Il vertice è finito, sul piatto non c'è niente. Il premier Conte è partito, destinazione G20 in Argentina.
05
Immigrazione. Il governo non firma il Global Compact
Anche questa decisione era nell'aria. Salvini ha annunciato: "Non firmiamo, come la Svizzera". Il premier Conte ha confermato, detto che "deciderà il Parlamento" e spiegato che l'Italia non andrà alla Conferenza di Marrakesh. Che cosa è il Global Compact? Si tratta di un accordo non vincolante sulle migrazioni, sono dichiarazioni di principio, la sovranità e il diritto degli Stati di stabilire con le proprie leggi i flussi migratori non vengono toccati, ma il fronte dei paesi che non condividono i 10 punti della bozza proposta sono tanti, a cominciare dagli Stati Uniti. Non essendoci alcun vincolo, si entra direttamente nel campo della chiacchiera politica. L'idea di far discutere il Parlamento è più che valida, la sua efficacia in ogni caso è pari a zero. L'adesione non comporta alcun obbligo, la non adesione marca solo un punto ideologico, niente di più. Quanto tempo perso.
***
Non è tempo perso invece leggere uno splendido mini-saggio di Marco Gervasoni sul ritorno della lotta di classe. Un vero gioiello di analisi politica su quello che conta e cambia la curvatura dello spazio sociale: il conflitto tra la "new class" e la "country class".
06
Radiografia della "new class" dominante
È ricominciata la lotta di classe, ma le parti non sono più quelle di un tempo. Marco Gervasoni esplora la "nuova classe" del 10 per cento. Ricca, cosmopolita, sempre in jet, si contrappone alla "classe nazionale" o "periferica". La collisione tra la "gauche kérosène" e i gilet gialli in diesel. Storia, libri, immaginario e conflitto
di Marco Gervasoni
La lotta di classe è ricominciata e non so come abbigliarmi. Anche perché le parti in commedia non sono le più le stesse di un tempo. A rappresentare gli operai è infatti ormai più la destra nazional-populista che la sinistra, il cui cuore batte ora per i «padroni», soprattutto finanzieri e grandi banchieri. Però non è così semplice. Padroni, operai e via dicendo non rimandano più da tempo a quello che tali parole significavano nel Novecento. Il declino o (per i più pessimisti) il crollo delle classe media, cominciato dopo il 1989 e acceleratosi dopo il 2008, ha infatti lasciato sul terreno due campi. Continua a leggere l'articolo su List.
***
Ora che facciamo? Voliamo via da qui con la poesia di Leopardi:
O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l’anno, sovra questo colle
Io venia pien d’angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
07
Torniamo sulla Luna. Per restarci
Bella, languida, arida. Era stata abbandonata perché desolatamente polverosa, ma poi l'uomo ha scoperto di averne bisogno come trampolino di lancio per le prossime missione su Marte e oplà, rieccoci pronti a tornare sulla Luna. La Nasa sbarcherà sul nostro satellite insieme ai privati (oggi ci sarà la conferenza di presentazione del programma), la Luna diventerà un grande affare, base per viaggi nel sistema solare e oltre quando avremo motori per razzi interstellari. Arrivati alla cintura degli asteroidi, proiettati verso lo spazio infinito, guarderemo le avventure dei Renzi's, dei Boschi's e dell'ultimo serial (extra)terrestre, il Dimaio's.
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collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.