11 Settembre
Il banco di prova. Riaprire la scuola (e la mente)
Non sarà facile e ci saranno difficoltà, ma il compito in classe del governo non può fallire perché è in gioco la tenuta non dell'esecutivo ma dell'intero sistema sociale. La grande prova sarà quella dei docenti, sottoposti a pressioni di ogni genere. Altro passo di realismo, l'ipotesi di ridurre la quarantena a 10 giorni. Smarriti da lockdown, il sogno di New York è un incubo. Non dimentichiamo: 11 settembre 2001
Che succede? Oggi è l'11 settembre, per molti questa data non dice nulla, è un giorno come un altro. Per chi scrive è un ricordo indebile, un punto di svolta: una luminosa mattina di 19 anni fa l'America fu colpita da un attentato terroristico, le Twin Towers di New York collassarono, due aerei di linea dirottati da terroristi islamici si conficcarono nelle due torri, un terzo si schiantò sul Pentagono, un quarto aereo, il volo 93 della United Airlines, precipitò in un campo di Shankville, in Pennsylvania, dopo una rivolta dei passeggeri. Morirono 3 mila persone, i feriti furono oltre 6 mila, fu il più grave attacco mai subito dagli Stati Uniti sul suo territorio, un'altra Pearl Harbor. Sono trascorsi 19 anni, allora di disse "siamo tutti americani" e oggi, francamente, in troppi non lo sono più. Il 9/11 è un fatto sentito e ricordato da pochi, l'Europa era senza memoria ieri e lo è ancora oggi, pur avendo subito gravi attentati (Londra, Madrid, Bruxelles, Parigi) e avendo pagato un prezzo altissimo di fronte al fanatismo islamista. Si pensa che tutto questo sia finito, che faccia parte del passato e che l'impegno per sradicare la pianta cattiva del terrorismo sia una questione che riguarda gli altri.
11 settembre 2001. Il crollo della seconda torre a Manhattan (Foto Ansa).Diciannove anni dopo. L'Europa è affetta da sonnambulismo cronico, vive di illusioni, rimuove i problemi, sono sempre degli altri. Fu sonnambula nei giorni che preparavano la Prima guerra mondiale (leggere I sonnambuli, di Christopher Clark), dormiva quando la conferenza di Parigi creava le tragiche condizioni per la Seconda guerra mondiale (leggere le conseguenze economiche della Pace e Le mie prime convizioni, di John Maynard Keynes), cercava l'appeasement con Hitler quando la tigre del Terzo Reich aveva tra le fauci la testa dell'Europa...
Che succede? Oggi è l'11 settembre, per molti questa data non dice nulla, è un giorno come un altro. Per chi scrive è un ricordo indebile, un punto di svolta: una luminosa mattina di 19 anni fa l'America fu colpita da un attentato terroristico, le Twin Towers di New York collassarono, due aerei di linea dirottati da terroristi islamici si conficcarono nelle due torri, un terzo si schiantò sul Pentagono, un quarto aereo, il volo 93 della United Airlines, precipitò in un campo di Shankville, in Pennsylvania, dopo una rivolta dei passeggeri. Morirono 3 mila persone, i feriti furono oltre 6 mila, fu il più grave attacco mai subito dagli Stati Uniti sul suo territorio, un'altra Pearl Harbor. Sono trascorsi 19 anni, allora di disse "siamo tutti americani" e oggi, francamente, in troppi non lo sono più. Il 9/11 è un fatto sentito e ricordato da pochi, l'Europa era senza memoria ieri e lo è ancora oggi, pur avendo subito gravi attentati (Londra, Madrid, Bruxelles, Parigi) e avendo pagato un prezzo altissimo di fronte al fanatismo islamista. Si pensa che tutto questo sia finito, che faccia parte del passato e che l'impegno per sradicare la pianta cattiva del terrorismo sia una questione che riguarda gli altri.
11 settembre 2001. Il crollo della seconda torre a Manhattan (Foto Ansa).Diciannove anni dopo. L'Europa è affetta da sonnambulismo cronico, vive di illusioni, rimuove i problemi, sono sempre degli altri. Fu sonnambula nei giorni che preparavano la Prima guerra mondiale (leggere I sonnambuli, di Christopher Clark), dormiva quando la conferenza di Parigi creava le tragiche condizioni per la Seconda guerra mondiale (leggere le conseguenze economiche della Pace e Le mie prime convizioni, di John Maynard Keynes), cercava l'appeasement con Hitler quando la tigre del Terzo Reich aveva tra le fauci la testa dell'Europa e Winston Churchill reagì con la forza di un leone alla guerra totale della Germania (leggere i tre volumi di Richard J. Evans sull'ascesa e il declino del Terzo Reich), non vide quanto era grande e profonda (e lo è ancora) la minaccia armata contro l'Occidente. Diciannove anni dopo, il sonnambulismo continua.
Qui non dimentichiamo. Chi non ha memoria, non ha futuro.
01
La scuola, la tenuta del sistema (e dell'anima)
Il giro di giostra della scuola è giù iniziato, dai test sierologici emerge l'acqua calda, ci sono 13 mila insegnanti positivi. C'è chi si sorprende, come se non fosse ancora abbastanza chiaro che nel caso del coronavirus, se cerchi trovi, le epidemie sono questo e la diffusione - e bassa ospedalizzazione - segnala che è già successo qualcosa di positivo senza che medici, politici e altri abbiano mosso un dito: il virus è in una nuova fase, è meno forte, si sta diffondendo, dà segni di "adattamento", come abbiamo raccontato l'altro ieri a proposito dello studio del suo comportamento nei pipistrelli, cerca la convivenza.
La scuola deve ripartire, ovvio, si tratta di una necessità, è la base di un patto sociale, se si rompe quello, tanti saluti a quel che resta dell'uomo. Le lezioni online hanno mostrato già i loro limiti e pericoli, l'alienazione di una generazione è dietro l'angolo, tornare tra i banchi forse non ne eviterà il declino, ma di certo salverà qualcuno dalla narcosi di massa.
Il Corriere della Sera stamattina scopre che la riapertura è in salita, non ci vuole Sherlok Holmes per scoprirlo, basta bussare al portone di qualsiasi scuola e si scopre che manca tutto, a cominciare dalle mascherine del commissario Arcuri, il quale ha tempo per pontificare alle feste di partito dire che con il precedente governo la gestione della pandemia sarebbe stata una sciagura più grande e naturalmente dimenticare che il capo di quel governo è lo stesso del suo governo, Giuseppe Conte. "The proof is in the pudding" dicono gli inglesi, la prova è nel budino, dunque bisogna mangiarlo e così è per la scuola: bisogna aprirla. È chiaro che ci saranno grandi difficoltà, è evidente che il governo è arrivato all'appuntamento in stato confusionale, ostaggio di comitati tecnici pronti a ogni distopia igienista e paraculismi giudiziari che sono diventati la cifra della nostra Repubblica, nessuna responsabilità, possibilmente nessun rischio di vivere una vita normale, tutti chiusi in una teca, senza troppi pensieri, meglio se in stato vegetale. La scuola serve a non ridursi così - un'ampia fetta della popolazione italiana è già in queste condizioni - a tenere la mente sveglia, allenata, a distinguere tra il bene e il male (possibilmente senza relativismi che alla fine li confondono o manicheismi che ne corrompono il significato), a amare lo studio, il sapere, la conoscenza. La scuola per il titolare è il periodo più bello della vita, tutto era una scoperta, come l'amore quando non te l'aspetti, quello che arriva quando credi che non sia più possibile e invece era solo una stella da scoprire in un universo parallelo.
Il Messaggero titola che alle superiori ci saranno lezioni da casa per tutto l'anno, è una scelta che ha conseguenze di vario grado: se il sistema è misto, con la didattica in presenza che si alterna alle lezioni virtuali, può funzionare, ma se lo studente sta a casa, davanti a uno schermo, gli effetti collaterali sono grandi, il primo dei quali si chiama isolamento. Perché chi pensa che le chat, i cuoricinamenti, i like e le altre supercazzole virtuali siano "la socialità" non ha capito granché delle nostre paure ancestrali, dell'eredità che è depositata nel filamento elicoidali del dna, della potenza della memoria, del bisogno di vedere, parlare, toccare, della comunicazione. Durante la pandemia si sono rotte molte relazioni, l'inganno è finito, esistono e resistono le storie che non possono fare a meno della prova della realtà, dell'incontro fisico e del donarsi all'altro senza condizioni e maschere virtuali. L'amore non è un take away dove prendi quello che vuoi senza mai donare, l'asporto dei sentimenti e l'avarizia della presenza. Bisogna ri-conoscersi, se non c'è questo desiderio, meglio cambiare strada. La strage delle illusioni è dolorosa, ma è necessaria. Bene così e bene per la scuola che si recuperi velocemente il senso del gruppo, la relazione tra persone, che si torni all'amicizia, all'inimicizia, all'innamoramento guardandosi negli occhi. A qualcuno sembrerà una "alberonata", ma il vostro cronista ha riportato a terra molte cose che stavano a mezz'aria (le redazioni dei giornali sono un campo di sperimentazione, prova ed errore incomparabile), scriviamo sempre perché nella nostra biografia di ogni giorno c'è una cosa che si chiama esperienza.
La vera prova per la scuola è quella della tenuta del sistema. Deve resistere il governo - e non sarà facile, ma la conferenza stampa del premier l'altro ieri è stata un fatto positivo, perché Conte è apparso determinato e conscio dei problemi a cui andrà incontro, va riconosciuto - di fronte alla tentazione di chiudere di nuovo tutto alla prima ondata di contagi (che ci sarà); devono resistere le famiglie - e nutriamo dubbi - alla reazione pavloviana di far restare i figli a casa di fronte al primo caso positivo, una decisione che scaglierebbe bambini e adolescenti nel buco nero della solitudine e nel rischio altissimo di un'educazione senza bussola; devono resistere i docenti alle pressioni della politica, delle classi dirigente inette, della burocrazia e delle famiglie improvvisate in legioni di nuovi pedagoghi istruiti su Wikipedia, la prova degli insegnanti italiani è la più difficile, si troveranno di fronte a carovane di soggetti smarriti che non hanno mai affrontato la grande storia della caduta e della ricostruzione. La nostra crisi è tutta qui, nell'assenza della memoria. Vale per le nazioni, le comunità, le istituzioni, il me e te che fa zampillare la vita.
02
Virus e realismo. Quarantena da 14 a 10 giorni
Siamo in una nuova fase e la prova è visibile nei numeri. Lo è tanto che martedì si terrà una riunione del Comitato tecnico-scientifico per discutere la riduzione a 10 giorni del periodo di quarantena, attualmente fissato a 14 giorni. La Francia ha annunciato l'intenzione di ridurla a 7 giorni e ieri il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito che "si puo' immaginare una riduzione dei 14 giorni a fronte di un tasso di rischio che aumenterebbe in una percentuale abbastanza limitata. È una valutazione che vogliamo fare col Cts e anche confrontandoci con gli altri paesi". Bisogna con-vivere con il coronavirus, è evidente. Dopo i lockdown senza criterio di spazio e tempo (andavano limitati geograficamente, differenziati, testati continuamente per evitare quello che abbiamo visto e avevamo purtroppo anticipato), comincia timidamente a apparire in superficie il principio di realtà. Dobbiamo continuare la nostra esistenza per non declinare inesorabilmente nel caos provocato dalla carestia. Questo effetto è evidente nelle grandi città, il centro di Roma è letteralmente zombificato, quanto a Milano, è l'ombra di quello che era e aggiungiamo che quello che era faceva parte di un mondo di vanità che è finito.
03
La ripresa (lenta) della produzione inglese
Dove non si riapre, si muore. Dove si riapre, si riaccende la speranza. Occorre ribadire anche l'ovvio. Dati della produzione inglese pubblicati oggi dall'istituto di statistica del Regno Unito:
L'economia del Regno Unito è cresciuta del 6,6% congiunturale a luglio, dopo il +8,7% di giugno. Terzo rialzo mensile consecutivo. Riapertura delle scuole, produzione industriale e costruzioni hanno prodotto il logico rimbalzo. "L'istruzione è cresciuta notevolmente con il ritorno a scuola di alcuni bambini, mentre pub, campeggi e parrucchieri hanno visto notevoli miglioramenti. Le vendite di auto hanno superato per la prima volta i livelli pre-crisi, con gli showroom che hanno avuto un periodo particolarmente intenso. Tutti i settori produttivi, in particolare distillatori e costruttori di automobili, hanno visto miglioramenti, mentre anche l'edilizia abitativa ha continuato a riprendersi. Tuttavia, sia la produzione che l'edilizia rimangono ben al di sotto dei livelli precedenti", commenta Darren Morgan, uno dei direttori dell'ufficio di statistica inglese. La strada è lunga, ma non ne esiste un'altra. A meno che non si voglia intraprendere quella che ha scelto New York e allora tanti auguri.
04
L'incubo di New York, una lettera a De Blasio
Il sindaco di New York, Bill de Blasio (al centro con la mascherina arancione), insieme alla moglie Chirlane McCray, dipinge la scritta "Black Lives Matter" nella strada di fronte alla Trump Tower (Foto Ansa).Nelle città desolate questo è evidente, un racconto distopico, la science fiction post-atomica che diventa realtà. New York, la città che non dorme mai, è finita nell'incubo del sonno permanente. Più di 160 imprenditori, tra cui i dirigenti di Citigroup, Mastercard e Nasdaq, hanno firmato una lettera indirizzata al sindaco Bill de Blasio, avvisano il primo cittadino che New York City non fa sognare più nessuno, che la città è più pericolosa di prima, che Manhattan è in mano a bande di criminali, che la pulizia è un fatto occasionale, che la qualità della vita è declinata paurosamente, che l'economia della città è devastata, che la disoccupazione farà altri danni, che i suoi tagli al bilancio, ai servizi essenziali, sono un errore. Un miliardo di dollari tagliato alla polizia di New York non è una bella pagina di progressismo, è un'idiozia perché i criminali festeggiano e la festa la fanno ai poveri. La città del sindaco democratico, questa meraviglia descritta dal mainstream media senza guardare i fatti perché disturbano, avrà un buco nei conti da 9 miliardi di dollari nei prossimi due anni, 22 mila lavoratori della pubblica amministrazione rischiano il posto a causa dei tagli. I ricchi hanno già lasciato NYC, sono agli Hamptons, migrano nelle ville dei sobborghi dove giace la gente che piace, se ne fottono di quello che accade in città, hanno vite alternative, possibilità, denaro, egoismo in quantità industriale per continuare altrove l'esistenza di guadagno e svago. Sono i poveri della metropoli a pagare il biglietto di sola andata per l'inferno. Siamo in America, restiamo in America. Come va la corsa alla Casa Bianca? Flash sulla situazione.
05
L'estate in cui Biden consumò il vantaggio
Trump ha ridotto il distacco, nei Battleground States si gioca tutto, la gara ora è entrata nell'ultima curva e poi a metà ottobre ci sarà lo sprint sul rettilineo. Come sono messi i due sprinter? Grafico di Morning Consult:
L'estate ha consumato il netto vantaggio di Biden, il suo distacco è sottile, anche se la corsa (quella dei sondaggi, ricordiamolo, che va presa con le pinze) sembra in una fase di stallo, arriverà un colpo d'ala improvviso? Questa è la strada fatta finora, serve carburante per andare avanti, soldi. La campagna Trump e il Comitato Nazionale Repubblicano hanno raccolto 210 milioni di dollari in agosto, 154 milioni di dollari in meno rispetto alla campagna Biden e al Comitato Nazionale Democratico. Mancano meno di otto settimane al voto, sta per partire un'ondata di marketing elettorale dei due candidati. Domanda sul taccuino: dove va l'America? Chiedete a Mike Pompeo.
06
Dove va l'America? La bussola di Pompeo
Medio Oriente, Cina, Russia. Il segretario di Stato racconta la politica estera di Trump e perché l'accordo tra Emirati e Israele è un cambiamento da premio Nobel per la pace per il presidente. Meno soldati in Iraq e Afghanistan. E su Navalny è scontro totale con Mosca: avvelenameto orchestrato da funzionari russi
Cosa c'è nell'agenda della politica estera americana? Quali sono i temi caldi che emergono nella fase finale della campagna presidenziale? Per sapere, per capire, bisogna osservare il lavoro di Mike Pompeo (sopra, nella foto Ansa), il segretario di Stato americano. Pompeo è un ex ufficiale dell'Esercito, è stato deputato dal 2011 al 2017, eletto in Kansas. Trump lo ha nominato direttore della Cia nel 2017 e poi capo della diplomazia americana nell'aprile del 2018, al posto di Rex Tillerson, il petroliere che non andava d'accordo con The Donald. Pompeo ha origini italiane, i suoi avi sono abruzzesi, si è diplomato nella prestigiosa accademia militare di West Point, ha una laurea in giurisprudenza conseguita alla Harvard Law School. Pompeo è in un posto di comando delicato, la sua permanenza al Dipartimento di Stato con un uomo dal carattere facilmente infiammabile come Trump è una sorta di record. Quella che segue è un'intervista che Pompeo ieri ha concesso al Ben Shapiro Show, uno dei podcast conservatori più ascoltati degli Stati Uniti. La notizia? Gli Stati Uniti lanciano una pesantissima accusa al regime di Putin, secondo Pompeo i funzionari russi hanno orchestrato l'avvelenamento di Navalny. La risposta del Cremlino? Arriva dal portavoce del presidente Putin, Dimitri Peskov: "consideriamo inaccettabile ogni suggestione diretta o indiretta di un coinvolgimento di funzionari russi". E soprattutto dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov che accusa la Germania di scorrettezza: "Quando il portavoce ufficiale del governo tedesco dice che la richiesta dell'ufficio del procuratore generale russo è stata consegnata ad organi di giustizia indipendenti e che il governo tedesco non può fare nulla a questo proposito, eppure chiede che si svolga un'indagine, questo ci ricorda i precedenti creati dai nostri colleghi occidentali dopo l'avvelenamento di Salisbury, quando tutto era confidenziale, e non avevamo alcuna informazione, su dove si trovassero i cittadini russi, gli Skripal". Leggi l'intervista di Pompeo su List.
***
Bisogna vivere e amare. Prima di tutto la Terra.
07
Il muro del fumo sulla Terra
Quanto sono gravi gli incendi nella costa Ovest degli Stati Uniti? Una foto della Nasa ci dà la risposta:
Questa foto è stata scattata dal satellite Terra, la distanza è 1.5 milioni di chilometri. È una catastrofe, Oregon, California, una vasta area dell'Oceano Pacifico sono oscurate dal fumo provocato dagli incendi. Altra mappa, per sapere, per capire, quella dei focolai attivi:
Ancora un'immagine, questo è il cielo di Los Angeles ieri:
Ricorda certi film e romanzi di fantascienza, uno scenario apocalittico dove il Sole è oscurato e la vita sulla Terra muore. Sono presagi, anticipazioni del nostro domani. La nostra vita è un'opera in fieri, possiamo rovinarla o farla diventare magnifica. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
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specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.