27 Agosto
Il caso Salvini e il Papa prudente sull'accoglienza
Papa Francesco riporta i globalisti senza frontiere sulla terra: "Un popolo che può ricevere ma non può integrare è meglio che non riceva". Il caso Salvini e la politica migratoria che non può essere decisa dalle procure. Macron: "Quello che succede in Italia lo abbiamo creato noi in Europa per mancanza di solidarietà"
Prima di tutto le notizie, facciamo un giro di giostra tra le notizie della giornata.
AGGIORNAMENTO (ore 18.13). Stati Uniti-Messico, accordo sul NAFTA. Nel frattempo, in un mondo lontano, l'amministrazione Trump ha raggiunto un accordo con il Messico per riscrivere l'accordo di libero scambio NAFTA. Colloqui con il Canada partono subito.
AGGIORNAMENTO. (ore 17.33). Macron: "Quello che succede in Italia lo abbiamo creato noi in Europa con la nostra mancanza di solidarietà". Lo ha detto il Presidente francese Emmanuel Macron nel discorso agli ambasciatori francesi nel mondo.
***
- Autostrade pubblica il contratto. C'è la battaglia legale. E c'è la guerra di comunicazione. Autostrade ha giocato d'anticipo e battuto il ministero dei Trasporti sul tempo pubblicando il contratto di servizio e tutti gli allegati che erano stati fino a oggi - da sempre - tenuti sotto segreto. È una mossa che ha spiazzato il ministro Danilo Toninelli che infatti replica:
Autostrade per l'Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all'interesse pubblico. Peccato che già venerdì scorso, come testimoniato dalla lettera allegata qui sotto, io avessi dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade per l'Italia a pubblicare tutto.
Ok, ma in questo scambio sotto rete Autostrade ha giocato meglio del ministero. Mentre i funzionari ministeriali di Toninelli rovistavano i cassetti, l'azienda pubblicava tutto. Battuto in velocità. La partita a tennis è appena cominciata.
Cosa c'è nel contratto? Dobbiamo leggere, approfondire, ne riparleremo in un prossimo numero di List.
- La Cina è vicina. Il...
Prima di tutto le notizie, facciamo un giro di giostra tra le notizie della giornata.
AGGIORNAMENTO (ore 18.13). Stati Uniti-Messico, accordo sul NAFTA. Nel frattempo, in un mondo lontano, l'amministrazione Trump ha raggiunto un accordo con il Messico per riscrivere l'accordo di libero scambio NAFTA. Colloqui con il Canada partono subito.
AGGIORNAMENTO. (ore 17.33). Macron: "Quello che succede in Italia lo abbiamo creato noi in Europa con la nostra mancanza di solidarietà". Lo ha detto il Presidente francese Emmanuel Macron nel discorso agli ambasciatori francesi nel mondo.
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- Autostrade pubblica il contratto. C'è la battaglia legale. E c'è la guerra di comunicazione. Autostrade ha giocato d'anticipo e battuto il ministero dei Trasporti sul tempo pubblicando il contratto di servizio e tutti gli allegati che erano stati fino a oggi - da sempre - tenuti sotto segreto. È una mossa che ha spiazzato il ministro Danilo Toninelli che infatti replica:
Autostrade per l'Italia dice improvvisamente di voler fare trasparenza cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all'interesse pubblico. Peccato che già venerdì scorso, come testimoniato dalla lettera allegata qui sotto, io avessi dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade per l'Italia a pubblicare tutto.
Ok, ma in questo scambio sotto rete Autostrade ha giocato meglio del ministero. Mentre i funzionari ministeriali di Toninelli rovistavano i cassetti, l'azienda pubblicava tutto. Battuto in velocità. La partita a tennis è appena cominciata.
Cosa c'è nel contratto? Dobbiamo leggere, approfondire, ne riparleremo in un prossimo numero di List.
- La Cina è vicina. Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, è in missione in Cina. Intervistato dal quotidiano cinese Guangming Tria spiega che l'obiettivo è quello di "rafforzare ulteriormente i rapporti economici tra i due Paesi, che possono trarne reciproco vantaggio, non certo quello di cercare compratori per i titoli del debito pubblico. Non abbiamo questo problema. Gli investitori cinesi valuteranno se acquistare i titoli italiani, esattamente come faranno gli investitori di altri paesi o gli investitori italiani. Fino ad oggi chi lo ha fatto non si è pentito e sono fiducioso che il giudizio positivo sulla stabilità finanziaria dell'Italia si rafforzerà nel momento in cui si concretizzerà la politica di bilancio del governo italiano".
- Cancro, via libera Ue alla terapia CAR-T. La Commissione europea ha approvato la prima terapia cellulare CAR-T per due tipi di tumore: leucemia linfoblastica acuta a cellule B e linfoma diffuso a grandi cellule B, nei pazienti pediatrici e nei giovani adulti fino ai 25 anni d'età. Lo ha annunciato Novartis in una nota. La terapia innovativa si chiama tisagenlecleucel ed e' stata sviluppata in collaborazione con l'Universitaà della Pennsylvania. È un trattamento rivoluzionario, che utilizza le cellule T (linfociti T) del paziente stesso per combattere il cancro; inoltre, è l'unica terapia con recettore antigenico chimerico delle cellule T (CAR-T, Chimeric Antigen Receptor T-cell) che ha ricevuto l'approvazione regolatoria nella UE per queste due distinte neoplasie a cellule B. Tisagenlecleucel è stato anche la prima terapia cellulare CAR-T mai approvata dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense. Con l'approvazione, comincia un lungo percorso per rendere disponibile la cura, a partire dal costo: circa 400 mila dollari. Un approfondimento sul sito di Ail.
- Trend su due ruote. Uber ha un piano di sviluppo per il noleggio della bici elettrica, il Gruppo Piaggio lancerà a ottobre la Vespa elettrica. Il business della mobilità urbana è in rapidissima evoluzione.
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Viviamo tempi elettrizzanti. Forse troppo. E il Papa contribuisce a renderli interessanti. Cosa ha detto Bergoglio? Seguite il titolare di List.
01
Bergoglio e l'accoglienza "prudente"
La figura di Papa Bergoglio è prismatica e inafferrabile. Non piace ai conservatori perché lo ritengono un "marxista" o qualcosa di simile, un cheguevarista di bianco vestito, entusiasma gli atei devoti in progress per ragioni non teologiche ma ideologiche, vedono in Francesco il leader "di sinistra" che (in Italia) non hanno più avuto dalla scomparsa di Enrico Berlinguer (vedere alla voce icone, figure ieratiche, etc.), non piace alla Curia romana perché l'ha scudisciata, cambiata, indebolita, resa marginale rispetto al disegno globale che deve avere un Papa nello scenario contemporaneo.
Un Papa che ha annullato la distanza, abbracciato il terreno riducendo l'ultra, reso il sacro meno dogma e più ospedale da campo, suscita dubbi, speranze, illusioni, emozioni. Nonostante la crisi della Chiesa - abbiamo percepito tutti la difficoltà, il gelo delle istituzioni, che hanno circondato la più che mai necessaria visita di Francesco in Irlanda - questa figura resta l'unica capace di parlare al mondo e essere ascoltata. È l'universalità del Papa di Roma, centro della cristianità.
Questo Papa non ha la grandiosa cultura teologica di Benedetto XVI (leggere tutta la sua opera su Gesù), ma questo non ne fa un Pontefice minore, Bergoglio è una figura diversa e tutt'altro che priva di conoscenza. Possiamo giudicarne bene o male le sue azioni, ma bisogna ricordare che i pontificati e le misure della Chiesa sono quelli della longue durée, i tempi non sono quelli compulsivi dell'inutile lavorìo di nulla - in termini filosofici, nihil - della contemporaneità. Nella Chiesa c'è una dimensione di azione e meditazione che sono insondabili nel breve periodo ma si manifestano in un altro tempo. Per chi crede, sono le vie della Divina Provvidenza, per chi non crede ma ha una cultura storico-filosofica, è il moto circolare della Storia.
Bergoglio al rientro dall'Irlanda ha detto molte cose importanti, una in particolare tocca la cronaca, l'attualità, proietta la figura della Chiesa nel gioco politico per la sua decisione e azione sui migranti della Diciotti accolti dalla Cei. Cosa ha detto Bergoglio? Prendiamo Repubblica, totem dell'Italia illuminata, delle porte aperte:
Le parole di Bergoglio sono chiare, fresche, limpide (siamo in zona Petrarca). Sul tema dell'immigrazione non sono un punto di arrivo, ma di partenza. Suonano come un richiamo, uno stormo di campane per quelli che non esistono le frontiere, gli utopisti che non si pongono il problema del dopo, cioè del destino dei reietti nel paese in cui arrivano e della loro integrazione - più spesso, purtroppo, disintegrazione - nella società in cui si ritrovano proiettati.
C'è il cuore, c'è l'integrazione e c'è la prudenza. Una politica migratoria deve essere capace di tenere insieme queste cose, dare loro uno svolgimento armonioso. Tutto questo in Italia non c'è. Non c'era ieri e non c'è oggi. Ma la soluzione - se prendiamo le parole del Papa come un'indicazione preziosa - non è quella sostenuta da chi vuole aprire le frontiere a tutti. Non si può fare per le ragioni esposte da Bergoglio: "Un popolo che può ricevere ma non può integrare è meglio che non accolga". L'Italia non può ricevere perché non può integrare. O meglio, può ricevere poco perché non ancora capace di integrare al meglio lo straniero che deve costruire da zero il proprio futuro.
02
Le procure non decidono la politica migratoria
Come si vede, siamo al centro del maelstroem scatenato dalle scelte del ministro dell'Interno Matteo Salvini, la cui risposta è sbagliata sul piano della dialettica, della posizione istituzionale che viene sormontata da quella del leader politico, ma pone il problema in maniera brutale: siamo capaci di accogliere? Questo punto è innegabile, a Salvini manca la seconda parte del ragionamento (e prima o poi dovrà farlo, in concreto): come posso ricevere e accogliere? La risposta ancora non c'è e lo stesso Salvini sa benissimo che la politica del respingimento tout court non risolve il problema. Gli sbarchi non sono finiti (e non finiranno), gli italiani hanno continuato a salvare vite in mare e accolto lo straniero in base alle norme del diritto nazionale e internazionale. Papa Francesco con queste parole non tradisce il significato della missione della Chiesa, le dà semplicemente una prospettiva terrena, è un sentiero per l'Homo Faber. Paradossalmente, il Papa offre una via costruttiva al governo. La capiranno?
Quanto al "caso Salvini", all'inchiesta della procura di Agrigento, corre l'obbligo di citare ancora una volta uno dei pochi commentatori - non un giornalista, ma un magistrato - che non ha perso la lucidità di fronte alla situazione, Carlo Nordio. Sul Messaggero Nordio scrive:
Che il ministro Salvini si sia espresso, e continui a esprimersi, in sedi non istituzionali e in termini pittoreschi, è circostanza che, al netto di qualche consenso immediato ed emotivo, rischia di svalutare il prestigio e l’autorevolezza dell’Istituzione. Che però si prospetti, anche solo astrattamente, una sua “delegittimazione” o un suo allontanamento per un’iscrizione nel registro degli indagati è una stupidaggine così colossale che, se non vivessimo in Italia, non varrebbe nemmeno la pena di parlarne. Poiché infatti l’iscrizione è automatica a seguito di una denuncia che non sia anonima, noi faremmo dipendere la sopravvivenza di un ministro, e magari di un governo e di una legislatura, non solo da un’ eventuale iniziativa improvvida di un magistrato operoso, ma addirittura da quella, interessata, di un cittadino motivato. (...) Noi speravamo che, dopo la parentesi berlusconiana, quando i magistrati erano sospettati di imbastire processi per fermare il Cavaliere, e quest’ultimo era sospettato di produrre leggi per fermare i processi, tra giustizia e politica si fosse conclusa una tregua. Ora queste speranze cominciano a svanire. Le iniziative di questi giorni saranno anche doverose, ma rischiano di generare pericolose interferenze della magistratura nella delicatissima gestione di un fenomeno che può essere affrontato solo con gli strumenti della politica, preferibilmente in un contesto europeo o addirittura mondiale. L’idea che le Procure possano intervenire nelle scelte migratorie è non solo bizzarra, ma irrazionale e ingestibile, non foss’altro perché i Pm non hanno un indirizzo unitario, non sono ordinati gerarchicamente, e, cosa più importante, non subiscono alcuna sanzione per eventuali scelte sbagliate.
Non abbiamo nulla da aggiungere, sia sul comportamento poco istituzionale di Salvini, sia sulla natura dell'inchiesta a suo carico. È quanto sostiene List fin dal principio di questa storia di confusione istituzionale. Torniamo al centro di tutto: l'Africa e la crisi migratoria.
03
L'età media in Africa: 19 anni
L'Africa non scompare, è là immensa, con un'età media di appena 19 anni. Guardate questa tabella tratta da un saggio di Antonio Golini, docente di demografia all'Università La Sapienza, pubblicato su Aspenia:
Ricordiamo che l'Italia, insieme alla Germania e al Giappone, è il paese più vecchio del mondo. Questo non è ovviamente sufficiente per giustificare una politica migratoria delle indiscriminate porte aperte, ma pone un problema demografico al quale, ancora una volta, non c'è risposta.
04
Germania e Italia. Demografia e politica migratoria
La Germania da tempo ha una politica di integrazione - messa in crisi dalla decisione di accogliere un milione di siriani in un colpo solo nel 2015 - e pur avendo dei grandi ripensamenti non ha rinunciato a integrare gli stranieri, ne ha bisogno per la sua manifattura e anche se ha cambiato in termini restrittivi la legge sull'immigrazione, continuerà ad essere una nazione che non alza muri, ma seleziona e accoglie i migranti di cui ha bisogno. Ha una politica dei flussi, ascolta le richieste che vengono dalle sue imprese, sa che ci sono problemi incombenti di welfare, pensioni, produzione. Sono gli stessi problemi dell'Italia, ma qui il dibattito è chiuso nel solo recinto del respingimento. Si può anche decidere di chiudere le frontiere per sempre (pura utopia con i tassi di natalità e sviluppo dell'Africa e dell'Europa), ma il tema resta sul tavolo: cosa facciamo con i clandestini che esistono, come assistiamo lo sviluppo del Paese, quali politiche del lavoro e della famiglia sono in campo per sostenere questa linea? Risposte: zero.
La decisione dei paesi europei di non accogliere nessuno è un dato di fatto, una crisi dello spazio fisico, giuridico e politico dell'Unione europea che pone l'Italia sul sentiero del "fare da sola". Piace ai neo-autarchici, ma quando si arriva all'analisi del problema, vengono fuori tanti spazi bianchi, quelli delle risposte mancate. Siamo indubbiamente sulla strada del "fare da soli", può essere un'occasione per fare meglio di quanto non sia stato fatto adesso, ma le opportunità hanno bisogno di un piano. La maggioranza e l'opposizione ne hanno uno fuori dalla bolla di Twitter? Se c'è, non si vede.
05
Il risiko dell'Africa. Materie prime senza politica
Il disimpegno europeo significa che sull'immigrazione - qualunque sia la politica adottata - dovranno essere dirottate risorse imponenti, ben più larghe di quelle attuali. Respingere alla fonte? Significa blocco navale e impegno costante con la Libia e in generale con l'Africa fino alla linea della mappa che arriva oltre la zona del Sahel, nell'Africa sub-sahariana.
Sono zone potenzialmente ricche, oggi sfruttate in gran parte con progammi di neo-colonialismo dalle potenze globali e dalle loro imprese, la Cina in testa. Qui c'è un pericoloso consumo intensivo (in termini, climatici, economici, di sostenibilità globale e dunque di interesse collettivo) delle risorse del pianeta, inquinamento, spesso condizioni di lavoro disumane, mani di bambini che scavano nelle miniere.
Di fronte a tutto questo abbiamo una politica? Con che cosa lo facciamo? Con quali risorse? Con quale obiettivo finale? Chiuse le frontiere e costruito la "fortezza", il mondo continuerà ad andare avanti senza di noi. E ci travolgerà per assenza di una politica, una visione. L'Italia non è un piccolo paese, è una nazione che sta nel G8, è la seconda manifattura d'Europa, non viviamo in un luogo bucolico dove consumiamo i nostri frutti della terra e viviamo felici e contenti, siamo inseriti in un contesto di competizione globale. Possiamo disinteressarci dell'Africa? Impossibile.
06
Macron preme sul voto subito in Libia. E sbaglia
Un esempio concreto viene dalla cronaca di oggi. Il Presidente della Francia, Emmanuel Macron, dice che in Libia bisogna votare entro dicembre. La Libia è un campo da gioco italiano, ma Parigi sta dettando una road map politica che secondo fonti qualificate di List va contro la stessa stabilità del Paese. In un paese tribale il timing elettorale può essere tutto: se si vota in anticipo rispetto a processi di coesione (in questo caso accordi tra le tribù della Cirenaica, Tripolitania e Fezzan) il voto può tradursi in un disastro. Così pure nel caso si vada troppo in avanti. È il tempo giusto quello che sceglie - anche per noi - Macron? O fa solo gli interessi della Francia?
Altra notizia dalla Libia dove Macron vuole il voto in dicembre: il premier Fayez al Serraj ha ordinato alle autorità militari e di polizia di Tripoli di fronteggiare le milizie che hanno preso il controllo di diversi quartieri della capitale. Secondo il Libya Observer è in corso il tentativo di alcune milizie di far precipitare di nuovo il paese in un conflitto totale. La scorsa settimana, la missione dell'Onu in Libia aveva invitato il governo di accordo nazionale libico a sfidare i gruppi armati che stanno impedendo il funzionamento delle istituzioni statali del paese nordafricano. Serraj per ora ha difficoltà a controllare perfino i quartieri di Tripoli, figuriamoci il resto della Libia. Serve un accordo stabile con le tribù, poi si vota.
07
Cambiamento e status quo
Accogliere e integrare (con prudenza)? Significa anche in questo caso impegnare cifre di dimensioni importanti. Tornano le domande: come lo facciamo? Con quale obiettivo politico? Con quali risorse?
Lo status quo, cioè lasciare tutto come oggi, significa affrontare questi problemi: 700 mila clandestini sul territorio italiano che potenzialmente sono manovalanza della criminalità italiana; conflitti sociali aperti con masse straniere non integrate; crescita del fenomeno del razzismo;
Intorno a questo tema ciclopico - le migrazioni, motore della storia - c'è una propaganda assordante che non aiuta a capire, serve solo a confondere le acque e cercare di catturare più voti. Vale per tutte le parti in campo. Funziona nel brevissimo periodo, ma nel tempo medio-lungo finiranno per schiantarsi tutti: sia i sostenitori della "linea australiana" (l'Italia non è l'Australia, guardare la carta geografica aiuta), sia i globalisti senza frontiere. Serve misura, senso pratico, prudenza. L'Italia ha centinaia di migliaia di clandestini sul suolo, di questi non se ne parla perché pongono un problema che non ha per ora una soluzione, la risposta alla domanda, che fare? Non si sa. Si è parlato di un piano di espulsioni di massa, sommessamente ricordiamo quanto scritto da List quando Silvio Berlusconi disse che avrebbe espulso 600 mila clandestini.
08
Espulsioni? A questo ritmo ci vorranno 33 anni
List del 5 febbraio 2017
Gli spari di Macerata hanno avviato l'ultimo mese di attività dei partiti prima del voto, il periodo chiave per catturare consensi e stabilizzare i trend. Berlusconi ancora una volta ha colto il momento e ieri ha pigiato di nuovo l'acceleratore per non lasciare a Salvini un tema incandescente come l'immigrazione. Il risultato è ancora una volta l'iperbole: 600 mila immigrati irregolari da espellere. Vediamo un po' di numeri, la realtà.
Camera dei deputati, Seduta n. 886 di mercoledì 15 novembre 2017. Il ministro dell'Interno Marco Minniti risponde al question time:
Dal 1° gennaio di quest'anno al 5 novembre, gli stranieri rintracciati in posizione irregolare sono stati 39.634 (15 per cento in più, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso), di cui 17.405 allontanati dal territorio nazionale (più 14 per cento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Di questi, 10.628 sono stati respinti alla frontiera e 6.777 rimpatriati o riammessi nei Paesi di provenienza, con un incremento dei rimpatri del 15,4 per cento, rispetto alla stessa data dell'anno passato. Sono stati altresì adottati 93 provvedimenti di espulsione con accompagnamento, per motivi di sicurezza nazionale e prevenzione del terrorismo, con un incremento del 40 per cento rispetto ai dati dello scorso anno.
Siamo circa 18 mila espulsioni l'anno (consideriamo un incremento nel mese mancante, dicembre 2017). Questo significa che ai ritmi attuali l'espulsione di 600 mila clandestini di cui parla Berlusconi avrebbe bisogno di... 33 anni per arrivare a compimento, sempre supponendo che questa cifra non aumenti, non sbarchino più clandestini, etc. Raddoppiando la cifra delle espulsioni, passando cioè a 36 mila rimpatri all'anno, ci vorrebbero in ogni caso 16 anni. Cosa significa tutto questo? Che l'operazione evocata da Berlusconi non si può fare senza una mobilitazione straordinaria di mezzi (uomini e logistica) e dotazione finanziaria (oggi spendiamo oltre 4 miliardi di euro, provate a lavorare con l'immaginazione su quanto costerebbe tutto questo).
***
Questo scrivevamo nel febbraio di quest'anno. Da allora sono successi un paio di fatti: Lega e Cinque Stelle hanno fatto strike nel voto del 4 marzo e formato un governo populista, il primo in un paese ad economia avanzata in Europa (l'altro è negli Stati Uniti, Trump), l'opposizione si è letteralmente dissolta, il Partito democratico è stato travolto dalla crisi che si è abbattuta sui partiti tradizionali, in particolare le formazioni socialdemocratiche, l'Unione europea è in una crisi profonda, innescata dal deficit di politica comune e dal rifiuto di tutti i Paesi - tranne la Germania - di ripartire i migranti secondo quanto stabilito a Bruxelles, l'area dell'Africa del Nord continua ad essere fonte di instabilità per il Mediterraneo, la crisi Ue sta per vivere un secondo capitolo sul piano della ripartizione dei rischi economici e dell'unione bancaria, sull'Italia incombe il rischio di una speculazione sul debito sovrano. Tutto a posto, siamo in piena fase Batman: "Non c'è niente di cui avere paura... tranne la paura stessa!".
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dall'Utente, sino a quando una delle Parti non comunichi all'altra la disdetta dell'Abbonamento almeno 24
ore prima del
momento della scadenza. In mancanza di disdetta nel termine indicato, l'Abbonamento è automaticamente
rinnovato.
3.3 L'Utente potrà esercitare la disdetta in ogni momento e senza costi attraverso una delle seguenti
modalità:
seguendo la procedura per la gestione dell'Abbonamento all'interno del proprio profilo utente sia sul Sito
che
nell'Applicazione;
inviando una mail al seguente indirizzo: help@newslist.it.
3.4 Gli effetti della disdetta si verificano automaticamente alla scadenza del periodo di abbonamento in
corso; fino a
quel momento, l'Utente ha diritto a continuare a fruire del proprio Abbonamento. La disdetta non dà invece
diritto ad
alcun rimborso per eventuali periodi non goduti per scelta dell'Utente.
3.5 In caso di mancato esercizio della disdetta, il rinnovo avverrà al medesimo costo della transazione
iniziale, salvo
che il Fornitore non comunichi all'Utente la variazione del prezzo dell'Abbonamento con un preavviso di
almeno 30 giorni
rispetto alla data di scadenza. Se, dopo aver ricevuto la comunicazione della variazione del prezzo,
l'Utente non
esercita la disdetta entro 24 ore dalla scadenza, l'Abbonamento si rinnova al nuovo prezzo comunicato dal
Fornitore.
3.6 Il Fornitore addebiterà anticipatamente l'intero prezzo dell'Abbonamento subito dopo ogni rinnovo sullo
stesso
strumento di pagamento in precedenza utilizzato dall'Utente ovvero sul diverso strumento indicato
dall'Utente attraverso
l'area riservata del proprio account personale.
4. Recesso DEL CONSUMATORE
4.1 L'Utente, ove qualificabile come consumatore – per consumatore si intende una persona fisica che agisce
per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale eventualmente svolta, ha
diritto di
recedere dal contratto, senza costi e senza l'onere di indicarne i motivi, entro 14 giorni dalla data di
attivazione
dell'Abbonamento acquistato.
4.2 L'Utente può comunicare la propria volontà di recedere, inviando al Fornitore una comunicazione
esplicita in questo
senso mediante una delle seguenti modalità:
mediante raccomandata a.r. indirizzata alla sede del Fornitore;
per email al seguente indirizzo help@newslist.it;
4.3 Ai fini dell'esercizio del recesso l'Utente può, a sua scelta, utilizzare questo modulo
4.4 Il termine per l'esercizio del recesso si intende rispettato se la comunicazione relativa all'esercizio
del diritto
di recesso è inviata dall'Utente prima della scadenza del periodo di recesso.
4.5 In caso di valido esercizio del recesso, il Fornitore rimborserà all'Utente il pagamento ricevuto in
relazione
all'Abbonamento cui il recesso si riferisce, al netto di un importo proporzionale a quanto è stato fornito
dal Fornitore
fino al momento in cui il consumatore lo ha informato dell'esercizio del diritto di recesso; per il calcolo
di tale
importo, si terrà conto dei numeri o comunque dei contenuti fruiti e/o fruibili dal consumatore fino
all'esercizio del
diritto di recesso. Il rimborso avverrà entro 14 giorni dalla ricezione della comunicazione di recesso sullo
stesso
mezzo di pagamento utilizzato per la transazione iniziale.
4.6 Eventuali eccezioni al diritto di recesso, ove previste da Codice del consumo – decreto legislativo 6
settembre
2005, n. 206, saranno comunicate al consumatore in sede di offerta prima dell'acquisto.
5. Modalità di pagamento
5.1 L'Abbonamento comporta l'obbligo per l'Utente di corrispondere al Fornitore il corrispettivo nella
misura
specificata nell'offerta in relazione al pacchetto scelto dall'Utente.
5.2 Tutti i prezzi indicati nell'offerta si intendono comprensivi di IVA.
5.3 Il pagamento dei corrispettivi può essere effettuato mediante carte di credito o debito abilitate ad
effettuare gli
acquisti online. Le carte accettate sono le seguenti: Visa, Mastercard, American Express.
5.4 L'Utente autorizza il Fornitore ad effettuare l'addebito dei corrispettivi dovuti al momento
dell'acquisto
dell'Abbonamento e dei successivi rinnovi sulla carta di pagamento indicata dallo stesso Utente.
5.5 Il Fornitore non entra in possesso dei dati della carta di pagamento utilizzata dall'Utente. Tali dati
sono
conservati in modo sicuro dal provider dei servizi di pagamento utilizzato dal Fornitore (Stripe o il
diverso provider
che in futuro potrà essere indicato all'Utente). Inoltre, a garanzia dell'Utente, tutte le informazioni
sensibili della
transazione vengono criptate mediante la tecnologia SSL – Secure Sockets Layer.
5.6 È onere dell'Utente: (i) inserire tutti i dati necessari per il corretto funzionamento dello strumento
di pagamento
prescelto; (ii) mantenere aggiornate le informazioni di pagamento in vista dei successivi rinnovi (per
esempio,
aggiornando i dati della propria carta di pagamento scaduta in vista del pagamento dei successivi rinnovi
contrattuali).
Qualora per qualsiasi motivo il pagamento non andasse a buon fine, il Fornitore si riserva di sospendere
immediatamente
l'Abbonamento fino al buon fine dell'operazione di pagamento; trascorsi inutilmente 3 giorni senza che il
pagamento
abbia avuto esito positivo, è facoltà del Fornitore recedere dal contratto con effetti immediati.
Pagamenti all'interno dell'applicazione IOS
5.7 In caso di acquisto dell'Abbonamento mediante l'Applicazione per dispositivi IOS, il pagamento è gestito
interamente
attraverso la piattaforma App Store fornita dal gruppo Apple. Il pagamento del corrispettivo è
automaticamente
addebitato sull'Apple ID account dell'Utente al momento della conferma dell'acquisto. Gli abbonamenti
proposti sono
soggetti al rinnovo automatico e all'addebito periodico del corrispettivo. L'Utente può disattivare
l'abbonamento fino a
24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.