27 Settembre
Il caso Trump che apre il caso Biden
La telefonata con Zelensky, gli affari del figlio dell'ex vicepresidente, l'impeachment a doppio taglio. Biden in sella o disarcionato? Di Maio, il vincolo di mandato e il reale problema del suk parlamentare. Fine vita, che dilemma. Buchi neri, che potenza
Che succede? La campagna presidenziale americana è partita con i fuochi d'artificio e il ritorno di Hillary Clinton farà aumentare le probabilità di vittoria di Trump che ha un problema di spioni in casa sua, alla Casa Bianca; la campagna elettorale inglese è in rampa di lancio, Boris Johnson fa a sportellate a Westminster e i vescovi inglesi hanno scritto una lettera per dire che il linguaggio sulla Brexit ha varcato ogni limite; la campagna elettorale italiana non è mai finita, pare che non finiscono neppure i soldi per la spesa pubblica e quanto al linguaggio è no limits da tempo e i vescovi da noi si sono (ri)messi a fare i governi, in Spagna si vota a novembre, siamo al quarto voto, e la politica (sondaggio pubblicato da El Paìs) è considerata uno dei principali problemi del paese. Tutto regolare, abbiamo un problema con la democrazia e il declino dei valori dell'Occidente, avanza il totalitarismo digitale, il dibattito pubblico è rasoterra. Ora vediamo i principali titoli, solo quello che conta. Seguite il titolare di List.
01
È la democrazia, bellezza
Ripetiamo la domanda: che succede? È la democrazia, bellezza, e tu non puoi farci niente. Funziona male, ha mille problemi, ma i Parlamenti esistono e alla fine fanno il loro lavoro: nel Congresso americano tira aria di impeachment per Trump; a Westminster c'è un caotico ring dove si sputano dentiere e l'arbitro, lo speaker John Bercow, purtroppo è diventato una star e dunque interviene per promuovere se stesso; a Montecitorio si deambula stancamente, mentre la transumanza dei gruppi è allegramente in corso e dall'inizio della legislatura, in soli 19 mesi, ci sono stati già 79 cambi di gruppo dei parlamentari; l'assemblea di Madrid è sempre là, si vota in novembre, un'altra volta, l'assemblea è lo specchio di un paese dal potere frammentato con un...
Che succede? La campagna presidenziale americana è partita con i fuochi d'artificio e il ritorno di Hillary Clinton farà aumentare le probabilità di vittoria di Trump che ha un problema di spioni in casa sua, alla Casa Bianca; la campagna elettorale inglese è in rampa di lancio, Boris Johnson fa a sportellate a Westminster e i vescovi inglesi hanno scritto una lettera per dire che il linguaggio sulla Brexit ha varcato ogni limite; la campagna elettorale italiana non è mai finita, pare che non finiscono neppure i soldi per la spesa pubblica e quanto al linguaggio è no limits da tempo e i vescovi da noi si sono (ri)messi a fare i governi, in Spagna si vota a novembre, siamo al quarto voto, e la politica (sondaggio pubblicato da El Paìs) è considerata uno dei principali problemi del paese. Tutto regolare, abbiamo un problema con la democrazia e il declino dei valori dell'Occidente, avanza il totalitarismo digitale, il dibattito pubblico è rasoterra. Ora vediamo i principali titoli, solo quello che conta. Seguite il titolare di List.
01
È la democrazia, bellezza
Ripetiamo la domanda: che succede? È la democrazia, bellezza, e tu non puoi farci niente. Funziona male, ha mille problemi, ma i Parlamenti esistono e alla fine fanno il loro lavoro: nel Congresso americano tira aria di impeachment per Trump; a Westminster c'è un caotico ring dove si sputano dentiere e l'arbitro, lo speaker John Bercow, purtroppo è diventato una star e dunque interviene per promuovere se stesso; a Montecitorio si deambula stancamente, mentre la transumanza dei gruppi è allegramente in corso e dall'inizio della legislatura, in soli 19 mesi, ci sono stati già 79 cambi di gruppo dei parlamentari; l'assemblea di Madrid è sempre là, si vota in novembre, un'altra volta, l'assemblea è lo specchio di un paese dal potere frammentato con un disegno costituzionale irrisolto per le autonomie che si immaginano indipendenti e non possono esserlo perché non ci sarebbe più lo Stato, la Spagna.
Ci sono sistemi migliori? Rispondiamo con una frase di Winston Churchill pronunciata in un discorso alla Camera dei Comuni - in parlamento non in una piazza - nel 1947: "È stato detto che la democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora". La crisi dell'Occidente è visibile nella decadenza delle sue istituzioni, nel livello rasoterra del dibattito pubblico, ma la democrazia resta il meglio possibile nel peggio galoppante che sentiamo lontano. Fare la cronaca di questo periodo storico è un privilegio, sono in corso grandi cambiamenti. Sì, viviamo tempi interessanti. Forse troppo.
02
Smottamento dei gruppi in Parlamento
Di Maio rilancia il vincolo di mandato dei parlamentari, il Pd dice no e così anche Italia Viva. La Costituzione italiana lo vieta, ma siamo punto e a capo con il problema della transumanza parlamentare: Matteo Renzi ha fatto i suoi gruppi alla Camera e al Senato, ci sono segnali pessimi di smottamento dei gruppi parlamentari, le voci di scissione tra i Cinque Stelle prendono corpo ogni giorno che passa. Che fare? Il capo politico dei pentastellati dice una cosa vera e una cosa sbagliata: "Basta con il mercato delle vacche, a chi lascia il gruppo chiederò il risarcimento". Il mercato delle vacche è vero, il risarcimento è sbagliato. Il dettato della Costituzione va rispettato, resta il tema politico: la situazione di totale instabilità del Parlamento dove deputati e senatori sembrano al calciomercato. Francamente siamo di fronte a un penoso spettacolo. Non ci credete? Andiamo avanti, vedrete che mercatino hanno messo su tra Montecitorio e Palazzo Madama.
03
Il suk delle Camere
Settantanove cambi di casacca parlamentare in 19 mesi. La cifra della legislatura è questa, spiega tutto e fa capire perché siamo in presenza di una piena e grave crisi della rappresentanza. La XVIII legislatura è partita a marzo del 2018 e siamo a questo punto, dati di OpenPolis: 60 cambi di gruppo parlamentare alla Camera e 19 al Senato, una media di oltre 4 al mese. Serve altro? L'articolo 67 della Costituzione dice che non può esservi il vincolo di mandato:
Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Ma il risultato in un sistema politico polverizzato, spappolato, senza partiti è il seguente: nella scorsa legislatura ci sono stati 566 passaggi di parlamentari tra i gruppi politici (313 alla Camera e 253 al Senato), oltre 100 cambi di casacca all'anno, quasi 10 al mese. Siamo di fronte alla difesa di grandi ideali politici? All'eroico dissenso degli onorevoli e dei senatori in viaggio da un gruppo all'altro? No, le scelte politiche sono rare, si tratta di passaggi tecnici per costituire gruppi e avere i vantaggi logistici ed economici che ne derivano, piccole e grandi lotte di potere tra fazioni. Molti interessi, ben pochi ideali.
In questa legislatura il regolamento del Senato ha reso meno facile la costituzione di un gruppo, ma alla fine, come abbiamo visto, tutto si può fare: la scissione di Matteo Renzi non solo ha fatto decollare il dato complessivo dei passaggi di gruppo, ma ha platealmente mostrato come aggirare le norme andando a farsi prestare la sigla di un partito che si è presentato alle elezioni e ha qualche eletto: dunque ecco sorgere il gruppo costituito dal Psi e Italia Viva. La rumba è appena cominciata, il gruppo di Renzi ha strappato parlamentari a Forza Italia e Cinque Stelle, tutti si stanno posizionando in vista delle elezioni. Quando? Non si sa, ma bisogna tenersi pronti, se passa la riduzione dei parlamentari, farsi eleggere diventa difficile, bisogna piazzarsi al posto giusto nel momento giusto.
04
I medici, i vescovi, il dilemma della vita e della morte
Questo Parlamento transumante dovrebbe scrivere una legge su un tema di estrema delicatezza, la regolazione del fine vita. E già pensare a questo in termini di "regolazione" è una scalata del pensiero. I vescovi hanno detto che "sì è perso il lume della ragione", ma usando questa frase rischiano di mancare il bersaglio perché non si è perso alcun lume, ci sono tutti i Lumi, e semmai si arriva a questo - la porta aperta al suicidio assistito in determinate condizioni - proprio per eccesso di "ragione". I medici per primi hanno dubbi, sul Corriere della Sera oggi apre sui dubbi di chi in corsia vede le ragioni della vita e ha fatto il suo giuramento per salvare la vita:
Il segretario generale della Conferenza episcopale italiana, Russo, dice: "Non comprendo come si possa parlare di libertà, qui si creano i presupposti per una cultura della morte". Può darsi, ma questa è la visione di un religioso, di un credente. Dall'altra parte c'è chi non crede, chi non pensa alla trascendenza, c'è anche chi prega e pensa che la fine della sofferenze sia un imperativo e una forma immensa di pietas per il malato, c'è chi non abbandona la speranza, c'è chi non ce la fa a sopportare tutto questo, ci sono storie di dedizione totale alla cura del prossimo finché il cuore batte, c'è il mistero del "miracolo", l'attesa per la rivoluzione scientifica, il pensiero dell'ibernazione, l'arrivederci in un altro mondo, il lasciatemi andare adesso perché dopo non sarò neppure in grado di riconoscervi e salutarvi, il resto e combatto qui e vedo la luce. C'è il grande e unico mistero della vita. E della morte.
***
Che facciamo? Andiamo in America, grande storia, la campagna presidenziale va come un treno. Pieno di veleni.
05
Trump e la guerra delle barbe finte
Trump: le talpe andrebbero trattate come spie. Il capo degli 007 al Congresso: abbiamo agito correttamente. La talpa che ha svelato la telefonata tra Trump e Zelensky sarebbe un agente della Cia
Signore e signori, benvenuti a America 2020. Vi informiamo che siamo al punto di partenza: la guerra di spie di Washington. Tutta la storia della presidenza di Donald Trump è costellata dalla presenza delle reti di spionaggio legali e illegali. Fin da quando si candida alle primarie dei repubblicani Trump diventa un bersaglio. Se il soggetto è resistente sul piano politico, va trasformato in oggetto di una campagna per distruggerlo con armi di distrazione di massa. Così viene confezionato un rapporto falso sui suoi contatti in Russia e organizzata una campagna per farlo deragliare in corsa; l'Fbi sulla base di quel rapporto apre un'indagine formale che finisce a sua volta per uscire fuori strada, con gli agenti del Bureau che vengono spostati da Mueller dal loro incarico perché pieni di pregiudizio contro Trump; l'indagine di Mueller che finisce in testacoda, senza l'indicazione del colpevole (Trump) di cospirazione con la Russia; le continue rivelazioni che poi finiscono in bolla, gli spifferi dalla Casa Bianca che sembra un colabrodo e ora, rullo di tamburi, la telefonata tra Trump e Zelensky, quell'elefante di Trump che entra nella cristalleria del business democratico e chiede al presidente dell'Ucraina di dare un'occhiata alle relazioni di casa Biden, Zelensky che nega alcuna pressione e un po' se la ride di esser entrato nel romanzone della politica americana, la spia della Cia che rivela per primo la telefonata, Trump che contrattacca e ne pubblica il contenuto e cavalca la storia, Hillary che ancora si chiede come abbia potuto perdere (succede, cribbio) e dopo un mandato di Trump, il record di crescita dell'economia americana, i guadagni di Wall Street, la guerra commerciale con la Cina, nessun conflitto aperto, la voglia di ritirare i propri soldati, la potenza riluttante, l'essere forza imperiale senza volerlo e poterlo evitare, dopo tutto questo i Democratici sono di nuovo sulla strada dell'errore che li condusse a perdere la Casa Bianca nel 2016. Il primo effetto di questa storia è che Joe Biden ora è costretto a recitare il copione dell'influenza esterna, dell'Est che la maggior parte degli americani neppure riconoscono sulla mappa e i Dem per arrivare all'ultima speranza che loro rimane per provare a vincere (al momento è un'impresa quasi impossibile) le hanno provate tutte: la collusione con la Russia (è finita come un boomerang nel campo dei dem, vedere l'agendina del lobbista Podesta), l'ostruzione della giustizia (buco nell'acqua), la relazione con Stormy Daniels (e alla fine è finito in manette il suo avvocato presentato come una star), la dichiarazione dei redditi. Ora rimbalza la storia della telefonata con Zelensky. È il teatro Donald, sempre aperto e con nuovi capitoli della commedia.
La cosa più divertente della faccenda è che quasi tutti sorvolano su un fatto che è davanti agli occhi di tutti: il conflitto di interessi di Biden, il cui figlio sul serio aveva un incarico in una società energetica dell'Ucraina, la Burisma Holdings, mentre lui, il golfista Joe, era il il vicepresidente di Barack Obama. Kimberley Strassel sul Wall Street Journal ha scritto un pezzo dove ricorda che "il problema per Joe Biden è che non è necessario che vi sia un crimine perché queste storie puzzino. La presenza del conflitto di interessi è cattiva abbastanza, e ne è piena. Biden sapeva che suo figlio lavorava per la società ucraina del gas, Burisma Holdings, e sapeva che l'azienda era sotto inchiesta". Strassel ricorda che il procuratore titolare dell'indagine fu licenziato nel 2016 su richiesta di Petro Poroshenko, il leader politico ucraino che nei cable pubblicati da WikiLeaks veniva definito dal Dipartimento di Stato "Our Ukraine Insider". Connessioni, casualità, puntini da unire per farsi un quadro. "Nel 2013 - scrive Strassel - il vicepresidente (Biden, ndr) portò in aereo Hunter (il figlio, ndr) in Cina, dove Hunter incontrò dei soci in affari", un episodio ricordato da un ex collaboratore senior della Casa Bianca di Obama sul New Yorker, che "ha sollevato domande" sul fatto se [Hunter] "stava sfruttando l'accesso".
La telefonata di Trump è un fatto politico scomodo? Lo è, fa parte dell'eterna lotta per il potere, è un capitolo della House Of Cards americana, niente di cui possiamo sorprenderci, ma Trump e i suoi strateghi pensano che possa favorirlo e la cavalca perché alla fine per Biden diventerà un problema. La telefonata è un reato? Per ora non lo sembra, il presidente ucraino Zelensky nega di aver ricevuto pressioni. È sufficiente per l'impeachment? Per aprire l'inchiesta sì, ma per andare fino in fondo ci vogliono prove. E per tirarle fuori alla fine bisogna scavare anche intorno alla vicenda del figlio di Biden che per 50 mila dollari al mese lavorava in un'azienda ucraina del settore del gas senza aver mai avuto un'esperienza precedente in quel contesto e settore. Tutto bene. Tutto mentre il padre era vicepresidente degli Stati Uniti e il governo dem costruiva la nuova Ucraina post-rivoluzionaria. Resta il punto: cosa sapeva Biden? Trump solleva la questione e a questo punto Strassel giunge alla conclusione che non si legge nel dettato del giornalismo collettivo: "Una settimana iniziata come la grande spinta dei Democratici per distruggere mister Trump, potrebbe invece facilmente diventare nota come la settimana che ha terminato la corsa del signor Biden". Andrà così? Non lo sappiamo, ma una cosa è certa, avremo tanto materiale per riempire il nostro taccuino nei prossimi mesi. America 2020, che spettacolo.
***
Come chiudiamo questo numero di List? Con un paio di buchi neri.
06
Che potenza, i buchi neri
Cosa accade quando una stella viene attratta da un buco nero? Questo:
La ricostruzione è stata possibile grazie ai telescopi del sistema Tess, un evento cosmico mai registrato prima. Nell'immagine qui sotto invece abbiamo un'altra rappresentazione di un buco nero, come ci apparirebbe nell'avvicinamento con la nostra navicella spaziale. La curvatura degli elementi è frutto della forza di gravità:
Qui sotto una spiegazione dei vari elementi visivi, siamo in una dimensione di distorsione.
Bene, la giornata è iniziata in un'altra dimensione. I marziani ancora dormono, ma presto cominceranno a parlare. Pare vi sia uno sciopero globale. Ottimo, continuiamo a lavorare. Buona giornata.
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6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.