22 Ottobre
Il centrale. Berlusconi
Esclusivo. I piani (e i numeri) del Cavaliere. Mettere ordine nell’alleanza. Scrivere una nuova legge elettorale. E poi andare a votare. Renzi presenta il suo libro e continua a perdere voti. Il Movimento 5Stelle è solido
In tutti i giochi di squadra c'è un ruolo chiave, quello insostituibile, il regista. Nella politica italiana questo ruolo per una serie di circostanze forse irripetibili è stato riacquistato dalla figura su cui molti avevano prematuramente scritto la parola "fine". Nell'anno 2017, nel pieno di uno spettacolare rivolgimento dello scenario politico, il centrale ha il nome e il volto di Silvio Berlusconi. Chi l'avrebbe detto? E invece eccolo qua, sorridente, sornione, un gattone adagiato sul muretto del giardino che osserva il volo delle rondini, si liscia i baffi e con la pazienza di chi sa di avere artigli affilati, aspetta. Si è messo al centro. E nessuno lo sposterà.
Cosa sta aspettando Berlusconi? Che la crisi del Pd giunga al suo termine, l'impatto con la realtà, che Gentiloni continui a fare il suo buon lavoro (finché è utile), che Renzi si renda conto che in questa fase sta recitando la parte del comandante di una nave seduto su un salvagente dentro una vasca da bagno, che le mele e le pere della politica maturino e caschino dall'albero. Non ha fretta. E' lusingato dalla processione di persone che lo chiama, va a trovarlo, dal "caro Cavaliere", dal "caro Silvio", ma la corsa dei transfughi non lo appassiona perché come sempre compulsa i numeri dei sondaggi, vede cosa pensa (male) il suo elettorato sul ritorno o la new entry di figure che avevano un nome, forse non lo hanno avuto e comunque sperano di averne ancora uno (in formato poltrona) promettendo voti che in realtà continua ad avere solo lui, il centrale, Berlusconi. Non è questo il punto chiave di tutta la storia, c'è altro, una certa consapevolezza dello scenario fragile, lo stato di necessità del sistema istituzionale, il buon rapporto con il Quirinale, un temperato ma ritrovato europeismo che il Pd...
In tutti i giochi di squadra c'è un ruolo chiave, quello insostituibile, il regista. Nella politica italiana questo ruolo per una serie di circostanze forse irripetibili è stato riacquistato dalla figura su cui molti avevano prematuramente scritto la parola "fine". Nell'anno 2017, nel pieno di uno spettacolare rivolgimento dello scenario politico, il centrale ha il nome e il volto di Silvio Berlusconi. Chi l'avrebbe detto? E invece eccolo qua, sorridente, sornione, un gattone adagiato sul muretto del giardino che osserva il volo delle rondini, si liscia i baffi e con la pazienza di chi sa di avere artigli affilati, aspetta. Si è messo al centro. E nessuno lo sposterà.
Cosa sta aspettando Berlusconi? Che la crisi del Pd giunga al suo termine, l'impatto con la realtà, che Gentiloni continui a fare il suo buon lavoro (finché è utile), che Renzi si renda conto che in questa fase sta recitando la parte del comandante di una nave seduto su un salvagente dentro una vasca da bagno, che le mele e le pere della politica maturino e caschino dall'albero. Non ha fretta. E' lusingato dalla processione di persone che lo chiama, va a trovarlo, dal "caro Cavaliere", dal "caro Silvio", ma la corsa dei transfughi non lo appassiona perché come sempre compulsa i numeri dei sondaggi, vede cosa pensa (male) il suo elettorato sul ritorno o la new entry di figure che avevano un nome, forse non lo hanno avuto e comunque sperano di averne ancora uno (in formato poltrona) promettendo voti che in realtà continua ad avere solo lui, il centrale, Berlusconi. Non è questo il punto chiave di tutta la storia, c'è altro, una certa consapevolezza dello scenario fragile, lo stato di necessità del sistema istituzionale, il buon rapporto con il Quirinale, un temperato ma ritrovato europeismo che il Pd invece sta perdendo. Sono gli elementi di un nuovo inizio? I predellini di Berlusconi sono stati tanti, questo è diverso. E' fatto di una calma prima interrotta dal sottosopra, di silenzi, di pause, di interviste calibrate dove appare un elemento che in questo momento gli elettori cercano come rabdomanti nel deserto: l'esperienza.
Il titolare di List ha le sue fonti più che bene informate, il taccuino è inchiostrato di numeri. E' l'ultimo sondaggio nelle mani del leader di Forza Italia e parla chiaro, indica una traiettoria: il centrodestra è primo, il Pd è in crisi, il Movimento 5Stelle resta una realtà forte, il centro è residuale mentre lui, Berlusconi, è il centrale, il perno di un sistema politico che di dritto o di rovescio sempre dalle parti della sua fortezza azzurrina dovrà passare.
I numeri sono il passaggio obbligato di una politica, una soluzione alla crisi italiana o anche una sua complicazione. Le forze che in questo momento esercitano attrazione nei confronti degli elettori sono due: Berlusconi e Grillo. Il Cavaliere è quello a cui guardano con una specie di salto nel passato e nel futuro: aveva ragione sulla Libia, la sua posizione su Putin, la Russia e le sanzioni era quella giusta per l'Europa e l'Italia, la risata di Merkel e Sarkozy era uno sberleffo che il tempo ha scartavetrato con dosi massicce di realtà durante e dopo la crisi, sull'immigrazione - il tema caldissimo dell'agenda di oggi e di domani - ha una posizione ben diversa da quella di Salvini che agita il problema ma non ha una soluzione, sull'Africa e i migranti Berlusconi ha una posizione aperta e dei paletti, è il pragmatismo dell'imprenditore, del self made man che molti elettori percepiscono, soprattutto in assenza di leader carismatici negli altri partiti. Sono tutti improvvisamente rimpiccioliti, tranne Grillo che continua a essere compulsato dai liberi professionisti, dalle partite Iva (un tempo elettorato dominato dal Cav) e dal popolo dei senza casa politica. La traduzione in numeri di questo scenario è che il partito che non c'era c'è, Forza Italia ha il 14.5 per cento, la Lega il 14.3 per cento e Fratelli d'Italia il 4.5 per cento. Con l'aggiunta di una quota di centristi del domani stimabile in un punto percentuale, il risultato finale fa 34,3 per cento. E gli altri? Il Movimento 5Stelle ferma il termometro a quota 27,5 per cento, il Pd è sotto di mezzo punto al 27 per cento, le mille sfumature della sinistra-sinistra da Pisapia a D'Alema disunita non fa granché, unita potrebbe puntare a un 6 per cento ma il conto fa 33, sempre sotto e con un leader, Matteo Renzi, che sembra far di tutto per perdere.
E' il dramma dell'Io che perde consenso. Non si tratta solo del progetto di un Pd solitario, senza alleanze autosufficiente nell'insufficienza dei voti, ma della strategia di comunicazione dell'Io renziano: negli ultimi quindici giorni del sondaggio commissionato da Berlusconi, Renzi in piena campagna per il lancio del suo libro, Avanti, ha lasciato per strada un punto percentuale di consenso del Pd. "Un messaggio egoriferito" racconta una fonte di List, "alla fine produce un ipertrofico Io Io Io che non fa bene al suo partito". Gli elettori vogliono altro, non è il tempo delle rodomontate, l'urlatore originale degli arrabbiati dello Stivale è Grillo, quello a destra di Berlusconi è Salvini, non c'è spazio per imitazioni. Renzi dovrebbe ritrovarsi, ma non sarà facile, ha uno spazio politico possibile (il governo, l'Europa, le riforme) ma quel punto della mappa politica mentre lui corre in una terra di mezzo sconosciuta è stato occupato da... Paolo Gentiloni. Il premier è quello che rassicura, è affidabile, "non ha le slide, non parla continuamente di se stesso, non è egoriferito, è il vero concorrente di Renzi" dicono al titolare di List quelli che giocano a risiko per Berlusconi. Chi l'avrebbe detto, c'è un passaggio indietro che è anche avanti, il rientro in versione reloaded di due non rottamati né dalla storia né dal renzismo: Berlusconi e Gentiloni, l'uomo che uscì dalle brume della Lombardia nel 1994, il portavoce di Rutelli in una bella stagione amministrativa alla guida di Roma. E' un passato rassicurante, non un viaggio continuo nell'inesplorato, nella distruzione senza creazione. E' quello che dicono i numeri che Berlusconi scruta come sempre con lo sguardo di chi ha vinto (e perso) campagne elettorali.
Transumanza. E le voci sui transfughi, la processione di gente a caccia di un seggio, i questuanti di prima, seconda, terza fascia? Sono là, molti di loro Berlusconi neppure li conosce e a sentire i rumors della casa il suo interesse sul piano strategico è limitato. Maurizio Gasparri, uno navigato e senza fronzoli, dipinge così la scena: "E' una fase molto piacevole per il Cavaliere, senza alcun dubbio, perché ha riscoperto la sua centralità. Risale il centrodestra? Bene. Berlusconi sta capitalizzando questa sua centralità ritrovata, da qui devono passare. Il flusso di queste persone dimostra che non si può costruire nessun partito di centro e nessuno può chiedere garanzie di candidature. La transumanza è un tipico fenomeno italico, nauseante se vuole, ma è anche un indice di benessere di Forza Italia". Come dargli torto? Il trasformismo politico è storia, il machiavellismo è pratica di ogni giorno. E il ritorno di Alfano: "Non mi risulta si siano mai parlati, tranne che ai funerali di Helmut Kohl e in ogni caso dopo Fini il personaggio più odiato dai nostri elettori è Alfano". Anche qui, pochi giri di parole. I sondaggi vanno bene per il centrodestra, Berlusconi fa il centrale, ma resta un problema con Salvini. "Critica l'idea di accogliere qualche centrista, ma dimentica che al Nord, in Liguria, noi e la Lega abbiamo vinto alleandoci anche con loro, penso a Monza, a Sesto San Giovanni, tanto per fare degli esempi". Questo, il pragmatismo gasparriano. E il disordine, le polemiche, le fibrillazioni di quelli che dicono torna a casa Lassie? Ma com'è possibile? Gasparri è uomo di mondo: "Il disordine c'è, senza dubbio, ma Berlusconi sta pensando ad altro". Cosa? La strategia di medio periodo, quella che conduce alle elezioni. Manca un disegno chiaro dell'alleanza quando sarà fatto lo spoglio dei voti e si vedrà se ci sono i numeri per fare un governo di centrodestra, un esecutivo di larghe intese con il Pd o un passaggio ancora all'opposizione, serve un nome di forza e equilibrio per Palazzo Chigi e soprattutto una legge elettorale. E' questo il punto chiave di tutta la strategia di Berlusconi: rimettere il Pd al tavolo di una trattativa sul modello tedesco che era chiusa e per imperizia del gruppo del Pd è saltata a Montecitorio come un tappo di champagne. Per questo "una crisi troppo rapida sarebbe inutile" e Gasparri ricorda: "Con il sistema tedesco si sarebbe votato subito, senza, non c'è nessuna fretta". E il vero concorrente di Renzi, Paolo Gentiloni continua la sua avventura a Palazzo Chigi. Forse anche domani, dipenderà anche questo da lui, il centrale, Berlusconi.
Bisogna solo aspettare, c'è la Divina Provvidenza, anche in politica. Dove andiamo? Cribbio, in Chiesa.
01
Tra Benedetto e Ratzinger
Prima il necrologio di Ratzinger per l'amico cardinale scomparso dove si evoca "la barca di Pietro che può capovolgersi", poi l'inchiesta sul coro di Ratisbona che tira in ballo il fratello di Ratzinger che ne era direttore. Gli amanti delle cospirazioni vaticane hanno ampio materiale su cui esercitarsi. Ma la realtà pur complessa della Chiesa e delle trame dei porporati a volte è più semplice. Il segretario di Benedetto XVI, Georg Gänswein, ha respinto la teoria secondo cui quelle parole erano una critica a Papa Francesco: "Fantasia e stupidità". E' difficile immaginare Ratzinger mettersi a disposizione dei contestatori di Bergoglio, ma non è facile far sparire la sensazione netta che qualcosa in Vaticano stia succedendo. Il focus è la riforma di Papa Francesco, il suo rapporto difficile con la Curia e quella che qui chiamiamo la "vecchia guardia". Il cambio alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede (l'officina teologica della Chiesa), la non riconferma al vertice del cardinale Gerhard Mūller, un conservatore, e la sua sostituzione con lo spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, un gesuita, sono il centro del Maelstrom. E' un processo di cambiamento che Bergoglio sta completando a passo di carica. Ieri il Papa ha nominato Segretario monsignor Giacomo Morandi, già Sotto-Segretario della Congregazione. Cinquantadue anni, biblista, Morandi ha il profilo dello studioso e del pastore, una figura che risponde perfettamente al disegno del Papa che lo aveva già scelto come Sotto-Segretario nel 2015. Era in rampa di lancio e il Papa ha spinto il bottone. L'altra nomina chiave fatta da Bergoglio nella Congregazione è quella del cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’Educazione cattolica. Il puzzle teologico di Francesco si va via componendo, l'organizzazione del Vaticano e della sua macchina è sempre più rispondente al suo disegno di superare l'eredità di Giovanni Paolo II, il regno di Ratzinger e approdare... dove? E' il dubbio che hanno in molti, cioè che il Papa nella sua tensione di rinnovamento non abbia un obiettivo chiaro e finisca per provocare una mutazione radicale degli insegnamenti della Chiesa. Anche in questo caso sembra difficile immaginare un carattere come quello di Bergoglio che non abbia un fine ultimo ben definito. Marcello Pera qualche giorno fa siamo in pieno nel compimento del programma riformatore del Concilio Vaticano II. E' così? La questione del Concilio Vaticano II è sempre rimasta un tema aperto da Paolo VI in poi. George Weigel in un libro del 2005 intitolato God's Choice, dedicato al pontificato di Benedetto XVI, ricorda come il ruolo di Ratzinger fu proprio quello "di far incontrare la Chiesa con la modernità". Il Papa Regnante (Bergoglio) e il Papa Pensante (Ratzinger) sono le facce di una stessa medaglia: due Papi, una Chiesa in crisi e una Curia dove (Bergoglio dixit) c'è lo zampino del diavolo. Che si fa? Dove c'è il diavolo, c'è il denaro. Andiamo in banca.
02
Internet fa la banca
Sono a un passo dal forziere della banca. E tra poco saranno LA banca. L'accordo tra PayPal e Visa sull'emissione di carte di credito è un altro segnale che i titani di Internet galoppano senza freni e sono destinati - in assenza di interventi regolatori - a invadere lo spazio e il business di tutti. PayPal è un player eccezionale che ha messo sotto pressione nel giro di pochi anni gli istituti bancari sottraendo la gestione dei pagamenti alle banche. E' l'effetto della cosiddetta disintermediazione provocata dal digitale, ma il problema è che azienda come Amazon, Apple e PayPal sono ormai a un passo dal caveau. Non hanno la licenza per fare completamente il lavoro di una banca (ne hanno già acquisito di parziali) ma è chiaro che il confine ormai sta per cadere. Un importante banchiere italiano tempo fa disse al titolare di List: "Sono ormai sull'uscio della banca, la vede questa carta di credito? Il marchio dell'istituto di credito non varrà più niente, l'emissione sarà dei giganti della Rete". Ci siamo arrivati, sono trascorsi pochi anni. Qual è la differenza tra i servizi di PayPal e una banca? Occhio a questo grafico del Wall Street Journal:
Definita come una NonBank, PayPal è soltanto un altro volto di quello che fa una banca. E infatti, guardate questa classifica pubblicata da Business Insider:
Sono miliardi di dollari. Come in altri campi, Internet non si limita a offrire soluzione tecnologiche, ma occupa lo spazio dei player tradizionali. E' un'ascesa che nel giro di pochi anni trasformerà anche il mondo della finanza. Wall Street lo sa, stringe i bulloni, ma è una storia che sembra già scritta. Come dice sempre Gordon Gekko: "Io non creo niente. Io posseggo". Il possesso del denaro. E del comando. Cosa succede? Macron ha un problema di comando. Nell'esercito. Big News, seguite il titolare di List.
03
Il generale Macron
Il capo di Stato maggiore delle Forze Armate della Francia, Pierre de Villiers, si è dimesso. In totale disaccordo con il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron sul budget della Difesa, ha lasciato l'incarico. Macron lo ha sostituito in un lampo con il generale Francois Lecointre. E' la prima vera crisi che deve affrontare Macron da quando è stato eletto presidente. E non è un caso che il nodo venuto al pettine sia quello della Difesa. Il governo francese ha problemi di budget, il suo sistema di difesa costa, Macron ha promesso agevolazioni fiscali e vuole mantenere quella promessa. Chi taglio? L'esercito. Il problema è che dall'altra parte dell'Atlantico, la Casa Bianca chiede un impegno finanziario più forte degli alleati nella Nato. Sono in arrivo problemi. E Macron vuole guidare l'esercito europeo.
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24h prima della scadenza del periodo di abbonamento in corso. In caso di mancata disattivazione,
l'abbonamento si
rinnova per un eguale periodo e all'Utente viene addebitato lo stesso importo sul suo account Apple.
L'Utente può
gestire e disattivare il proprio abbonamento direttamente dal proprio profilo su App Store. Per maggiori
informazioni al
riguardo: https://www.apple.com/it/legal/terms/site.html. Il Fornitore non è responsabile per eventuali
disservizi della
piattaforma App Store.
6. Promozioni
6.1 Il Fornitore può a sua discrezione offrire agli Utenti delle promozioni sotto forma di sconti o periodi
gratuiti di
fruizione del Servizio.
6.2 Salvo che non sia diversamente specificato nella pagina di offerta della promozione, l'adesione a una
promozione
comporta, alla sua scadenza, l'attivazione automatica del Servizio a pagamento con addebito periodico del
corrispettivo
in base al contenuto del pacchetto di volta in volta selezionato dall'Utente.
6.3 L'Utente ha la facoltà di disattivare il Servizio in qualunque momento prima della scadenza del periodo
di prova
attraverso una delle modalità indicate nel precedente articolo 3).
7. Obblighi e garanzie dell'Utente
7.1 L'Utente dichiara e garantisce:
- di essere maggiorenne;
- di sottoscrivere l'Abbonamento per scopi estranei ad attività professionali, imprenditoriali, artigianali
o commerciali
eventualmente svolte;
- che tutti i dati forniti per l'attivazione dell'Abbonamento sono corretti e veritieri;
- che i dati forniti saranno mantenuti aggiornati per l'intera durata dell'Abbonamento.
7.2 L'Utente si impegna al pagamento del corrispettivo in favore del Fornitore nella misura e con le
modalità definite
nei precedenti articoli.
7.3 L'Utente si impegna ad utilizzare l'Abbonamento e i suoi contenuti a titolo esclusivamente personale, in
forma non
collettiva e senza scopo di lucro; l'Utente è inoltre responsabile per qualsiasi uso non autorizzato
dell'Abbonamento e
dei suoi contenuti, ove riconducibile all'account dell'Utente medesimo; per questo motivo l'Utente si
impegna ad
assumere tutte le precauzioni necessarie per mantenere riservato l'accesso all'Abbonamento attraverso il
proprio account
(per esempio, mantenendo riservate le credenziali di accesso ovvero segnalando senza ritardo al Fornitore
che la
riservatezza di tali credenziali risulta compromessa per qualsiasi motivo).
7.4 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
8. Tutela della proprietà intellettuale e industriale
8.1 L'Utente riconosce e accetta che i contenuti dell'Abbonamento, sotto forma di testi, immagini,
fotografie, grafiche,
disegni, contenuti audio e video, animazioni, marchi, loghi e altri segni distintivi, sono coperti da
copyright e dagli
altri diritti di proprietà intellettuale e industriale di volta in volta facenti capo al Fornitore e ai suoi
danti causa
e per questo si impegna a rispettare tali diritti.
8.2 Tutti i diritti sono riservati in capo ai titolari; l'Utente accetta che l'unico diritto acquisito con
il contratto
è quello di fruire dei contenuti dell'Abbonamento con le modalità e i limiti propri del Servizio. Fatte
salve le
operazioni di archiviazione e condivisione consentite dalle apposite funzionalità del Servizio, qualsiasi
attività di
riproduzione, pubblica esecuzione, comunicazione a terzi, messa a disposizione, diffusione, modifica ed
elaborazione dei
contenuti è espressamente vietata.
8.3 La violazione degli obblighi stabiliti nel presente articolo conferisce al Fornitore il diritto di
risolvere
immediatamente il contratto ai sensi dell'articolo 1456 del codice civile, fatto salvo il risarcimento dei
danni.
9. Manleva
9.1 L'Utente si impegna a manlevare e tenere indenne il Fornitore contro qualsiasi costo – inclusi gli
onorari degli
avvocati, spesa o danno addebitato al Fornitore o in cui il Fornitore dovesse comunque incorrere in
conseguenza di usi
impropri del Servizio da parte dell'Utente o per la violazione da parte di quest'ultimo di obblighi
derivanti dalla
legge ovvero dai presenti termini d'uso.
10. Limitazione di responsabilità
10.1 Il Fornitore è impegnato a fornire un Servizio con contenuti professionali e di alta qualità; tuttavia,
il
Fornitore non garantisce all'Utente che i contenuti siano sempre privi di errori o imprecisioni; per tale
motivo,
l'Utente è l'unico responsabile dell'uso dei contenuti e delle informazioni veicolate attraverso di
essi.
10.2 L'Utente riconosce e accetta che, data la natura del Servizio e come da prassi nel settore dei servizi
della
società dell'informazione, il Fornitore potrà effettuare interventi periodici sui propri sistemi per
garantire o
migliorare l'efficienza e la sicurezza del Servizio; tali interventi potrebbero comportare il rallentamento
o
l'interruzione del Servizio. Il Fornitore si impegna a contenere i periodi di interruzione o rallentamento
nel minore
tempo possibile e nelle fasce orarie in cui generalmente vi è minore disagio per gli Utenti. Ove
l'interruzione del
Servizio si protragga per oltre 24 ore, l'Utente avrà diritto a un'estensione dell'Abbonamento per un numero
di giorni
pari a quello dell'interruzione; in tali casi, l'Utente riconosce che l'estensione dell'Abbonamento è
l'unico rimedio in
suo favore, con la conseguente rinunzia a far valere qualsivoglia altra pretesa nei confronti del
Fornitore.
10.3 L'Utente riconosce e accetta che nessuna responsabilità è imputabile al Fornitore:
- per disservizi dell'Abbonamento derivanti da malfunzionamenti di reti elettriche e telefoniche ovvero di
ulteriori
servizi gestiti da terze parti che esulano del tutto dalla sfera di controllo e responsabilità del Fornitore
(per
esempio, disservizi della banca dell'Utente, etc...);
- per la mancata pubblicazione di contenuti editoriali che derivi da cause di forza maggiore.
10.4 In tutti gli altri casi, l'Utente riconosce che la responsabilità del Fornitore in forza del contratto
è limitata
alle sole ipotesi di dolo o colpa grave.
10.5 Ai fini dell'accertamento di eventuali disservizi, l'Utente accetta che faranno fede le risultanze dei
sistemi
informatici del Fornitore.
11. Modifica dei termini d'uso
11.1 L'Abbonamento è disciplinato dai termini d'uso approvati al momento dell'acquisto.
11.2 Durante il periodo di validità del contratto, il Fornitore si riserva di modificare i termini della
fornitura per
giustificati motivi connessi alla necessità di adeguarsi a modifiche normative o obblighi di legge, alle
mutate
condizioni del mercato di riferimento ovvero all'attuazione di piani aziendali con ricadute sull'offerta dei
contenuti.
11.3 I nuovi termini d'uso saranno comunicati all'Utente con un preavviso di almeno 15 giorni rispetto alla
scadenza del
periodo di fatturazione in corso ed entreranno in vigore a partire dall'inizio del periodo di fatturazione
successivo.
Se l'Utente non è d'accordo con i nuovi termini d'uso, può esercitare la disdetta secondo quanto previsto al
precedente
articolo 3.
11.4 Ove la modifica dei termini d'uso sia connessa alla necessità di adeguarsi a un obbligo di legge, i
nuovi termini
d'uso potranno entrare in vigore immediatamente al momento della comunicazione; resta inteso che, solo in
tale ipotesi,
l'Utente potrà recedere dal contratto entro i successivi 30 giorni, con il conseguente diritto ad ottenere
un rimborso
proporzionale al periodo di abbonamento non goduto.
12. Trattamento dei dati personali
12.1 In conformità a quanto previsto dal Regolamento 2016/679 UE e dal Codice della privacy (decreto
legislativo 30
giugno 2003, n. 196), i dati personali degli Utenti saranno trattati per le finalità e in forza delle basi
giuridiche
indicate nella privacy policy messa a disposizione dell'Utente in sede di registrazione e acquisto.
12.2 Accettando i presenti termini di utilizzo, l'Utente conferma di aver preso visione della privacy policy
messa a
disposizione dal Fornitore e di averne conservato copia su supporto durevole.
12.3 Il Fornitore si riserva di modificare in qualsiasi momento la propria privacy policy nel rispetto dei
diritti degli
Utenti, dandone notizia a questi ultimi con mezzi adeguati e proporzionati allo scopo.
13. Servizio clienti
13.1 Per informazioni sul Servizio e per qualsiasi problematica connessa con la fruizione dello stesso,
l'Utente può
contattare il Fornitore attraverso i seguenti recapiti: help@newslist.it
14. Legge applicabile e foro competente
14.1 Il contratto tra il Fornitore e l'Utente è regolato dal diritto italiano.
14.2 Ove l'Utente sia qualificabile come consumatore, per le controversie comunque connesse con la
formazione,
esecuzione, interpretazione e cessazione del contratto, sarà competente il giudice del luogo di residenza o
domicilio
del consumatore, se ubicato in Italia.